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Autore: Joy12    06/07/2017    2 recensioni
Levi è sempre stata una ragazza riflessiva, curiosa, desiderosa di scoprire la soluzione di ogni enigma o la traduzione di ogni antica parola. Come si comporterà se avrà davanti a lei un sentimento che non sa decifrare?
Tratto dalla storia:"Perché Levi aveva un grosso, robusto, draconico problema che non riusciva davvero a capire... e per questo un po' lo odiava. Ovviamente non c'erano libri che parlavano di lui, o di loro, quindi non aveva nulla da esaminare. Si sentiva un po' come un marinaio che naviga in acque sconosciute, con il costante timore di essere divorata da un invisibile mostro marino."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INCOMPRENSIONI





Levi odiava non capire qualcosa.
Era una questione di abitudine, per una lettrice come lei, risolvere qualsiasi dubbio, cercare soluzioni, studiare nuove strategie per eliminare problemi.
Esattamente il termine che cercava! Perché Levi aveva un grosso, robusto, draconico problema che non riusciva davvero a capire... e per questo un po' lo odiava.
Ovviamente non c'erano libri che parlavano di lui, o di loro, quindi non aveva nulla da esaminare. Si sentiva un po' come un marinaio che naviga in acque sconosciute, con il costante timore di essere divorata da un invisibile mostro marino.
Quindi, ancora stesa sul suo letto, pensava e ripensava alla sua, alla loro, situazione, con gli occhi fissi sul soffitto.
Tale confusione però, ha un principio conosciuto.


Pochi giorni prima lei e Gajeel erano quasi in viaggio per una semplice missione: riportare un manoscritto ritrovato da Lucy in una delle sue missioni con Natsu, al legittimo proprietario, capo di una gilda poco famosa.
Quella mattina Levy era più solare del solito e ,visto che la missione era piuttosto facile, decise di indossare un semplice vestitino bianco e azzurro a strisce senza spalline, così da non soffrire eccessivamente il caldo.
Non era comodissimo, ma le fasciava la vita snella e scendeva aggraziato sulle sue gambe nivee. Nonostante fosse classificata come missione,andava comunque a presentarsi al capo di una gilda, non a combattere, quindi un minimo di eleganza le sembrò appropriata.
Gajeel la vide corrergli incontro saltellando come una bambina, con il vestito che svolazzava e la faceva sembrare una libellula tra i boschi.
Non seppe mai spiegarsi il motivo , ma la adorò in quel momento.
Lui, sempre imbronciato al mattino, con la fissa di voler tirare pugni sin da sveglio, non poteva far a meno di ammirare quella ragazza dall'allegria contagiosa, che puntava verso di lui.
Sorrise senza farsi vedere, girandosi verso la strada.

-Buongiorno gamberetto, come mai così felice?
-Ancora con questo nomignolo, Gajeel?- rispose sbuffando
-Non mi hai ancora risposto- rise
-Beh andiamo a trovare una gilda vicina, come dovrei stare?
Solo allora Gajeel capì perché la sua compagna di squadra, quel suo piccolo scricciolo, che realmente suo non era, era così carina quella mattina.
-Quindi tu... ti sei vestita così per quelli dell'altra gilda, eh? -
Levi in un primo momento sbottò e si offese:
-Io non ho bisogno di farmi guardare, lo sai che non mi interessano queste cose. Si tratta di rispetto verso il capo di un'altra gilda, tra l'altro affiliata alla nostra. Le basi Gajeel, le basi.-

Solo allora osservò realmente il drago accanto a lei.
Aveva i folti capelli lunghi legati in una coda bassa a causa del caldo, quindi il viso era libero dalle ciocche ribelli. La canotta azzurra che indossava metteva in risalto i muscoli tesi e la pelle olivastra, che ora vedeva su di se brillanti gocce di sudore. I pantaloni sportivi scendevano in modo poco elegante ma tipico di Gajeel, fino ad un paio di scarpe da ginnastica nere. Gli occhi rossi luccicavano al sole, come rubini al mattino, mentre faceva roteare lo sguardo alle parole della compagna di viaggio.
Non aveva senso trovarlo così dannatamente bello. Era ingiusto, non lo capiva.
E se anche altre ragazze lo trovassero così attraente?
Sentì un breve formicolio allo stomaco e si impose di smetterla di pensarlo. E ora che le prendeva?
Non era la prima volta che pensava a lui e negli ultimi tempi quell'avvicinarsi dovuto al completamento delle missioni svolte assieme, le dava una sensazione di strana felicità. "Siamo compagni di gilda", ripeteva quando ciò accadeva, " è normale, va bene così".
Ma in fin dei conti, sapeva che qualcosa in più c'era. Non sapeva decifrarlo, ma c'era.

Gajeel, dal canto suo, tutti questi problemi non se li faceva ed accoglieva normalmente le sensazioni che lei gli trasmetteva.
In realtà, più che accoglierle, le cercava.
A volte si sentiva un po' avido, ma negli ultimi tempi non poteva far a meno di osservarla di nascosto. Lui non rifletteva quanto lei, ma agiva d'impulso.
Così se poteva farla arrabbiare, ottenendo i suoi occhi completamente puntati su di lui, lo faceva. Se poteva farla ridere, così da ammirare il dilatarsi delle sue labbra, creando qualcosa, lo faceva. Se poteva proteggerla da un agguato, un attacco, un nemico, allora lo faceva. Ovviamente lei non avrebbe dovuto scoprire nulla. Se si fosse allontanata da lui, poi come avrebbe fatto a difenderla?


Battibeccando fecero un bel pezzo di strada, alternando urla a risate, finchè non udirono poco distante un sussurro. Ben presto un gruppo di uomini li circondarono, chiedendo il manoscritto in cambio della loro vita. Gajeel fu il primo a sferrare l'attacco, stendendone un paio in pochi secondi mentre Levy, nelle retrovie, tendeva a proteggerlo da attacchi a distanza ed a far fuori quei pochi energumeni che le si avvicinavano. Ma i nemici erano tanti e calcolare ogni possibile attacco era quasi impossibile; difatti, poco prima della fine del combattimento, Levi scorse troppo tardi una freccia puntare verso il petto di Gajeel, e si tuffò verso di lui, parandolo col suo braccio sinistro.
Il drago vide solo le gocce di sangue scivolare giù dalla sua mano, creando quel distacco di tonalità con la pelle della scripter. Macchiata di rosso.
Gli occhi del drago si accesero, si pose davanti alla ragazza e, alzando la testa, ruggì. Le sue scaglie colpirono qualsiasi nemico, anche quello più distante, ed all'unisono i mercenari si arresero implorando pietà. Gajeel, ancora nero in volto, il sangue che gli ribolliva ovunque, non rispose e si girò verso Levi lasciando a lei il verdetto. -Andate via, unitevi a qualche gilda onesta. La prossima volta non sarete così fortunati, quindi fate in modo che una "prossima volta" non esista. Sparite.-
Gli avversari si dileguarono, grati ai membri di Fairy Tail.


Il ragazzo la guardò, cercando di calmarsi; incatenò i suoi occhi a quelli dorati di lei cercandone il calore, cercando quel... qualcosa che lei possedeva, e che lo tranquillizzava sempre.
Scese verso li lei, inginocchiata a terra, con una mano stretta attorno al braccio sanguinante, si tolse la canotta e strappandola gliene legò un pezzo attorno al braccio, prima che lei potesse dire qualsiasi cosa o controbattere in qualsiasi modo. Le proteste di Levi non tardarono ad arrivare, nonostante nel petto della maga già si creava una sensazione di calore familiare, ma incompresa.
-Ma che fai, sei impazzito? Non è un problema, la gilda non è distante, la ferita non è profonda e...
Gajeel la strinse a sé, impedendole di proseguire. Le sue mani calde, ancora accese dalla lotta, le stringevano forte la vita, fasciandola in modo perfetto. Levi spalancò gli occhi, sentendo indistintamente i pensieri rincorrersi freneticamente ed inciampare nel proprio cervello; un attimo dopo li chiuse, inspirando il profumo metallico emanato dal ragazzo. Non capiva, ed in quel momento, non voleva capire.
Erano a terra, abbracciati, in mezzo ad un bosco, e lei non voleva assolutamente pensare.

-Mi hai spaventato. Cosa sarebbe successo se ti fossi mossa un attimo dopo? Non devi rischiare così tanto per me!
Aveva lo sguardo preoccupato, docile, completamente diverso da quello assunto un momento prima, e lo aveva solo per lei.
Levi, al contempo, sentendosi arrossire, cominciò a farfugliare sconnessamente: -Sta tranquillo.... davvero, guarirà facilmente! Ho teso il braccio proprio per non farmi colpire altre parti del corpo... tu mi sottovaluti! Wendy ci metterà un attimo a curarla! E poi, chi non lo farebbe per un compagno di gilda? E' una cosa normale!-
Gajeel allentò la presa, percependo nuovamente il freddo terreno sotto i suoi piedi, e la guardò con uno strano sguardo scuro, prima di alzarsi lentamente e girare la testa di lato.
-Già, figurati, chi non lo farebbe per un compagno di gilda? Andiamo, vediamo di concludere questa missione-
Levi si accorse solo dopo essersi alzata di rimando, ed aver visto il suo sguardo ferito, di aver detto una cazzata. Mentirgli in quel modo le era sembrato l'unico modo per proteggersi da quel mostro marino sconosciuto che le girava attorno al cuore. Maledetta confusione.
"Andiamo, Levi, sii onesta con te stessa.
Avresti davvero salvato chiunque in quel modo, o non hai potuto far a meno di lasciar correre il tuo corpo verso la freccia mentre la tua mente urlava il suo nome?"
Gajeel, nel frattempo, si era incamminato da solo verso la gilda.










Buonsalve, spero che questa prima parte della fanfiction vi sia piaciuta.
Sono aperta a critiche, dato che sono qui per migliorare; è solo la mia seconda fic, quindi ho ancora molto da imparare. A causa dell'Università e della sessione estiva non so quando potrò tirar giù la seconda parte, ma spero presto.
Detto questo, buon sole se state leggendo di giorno, e buona luna se state leggendo di notte (no, non ammetto acquazzoni estivi u.u).
   
 
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