Regina del dramma
Let me hear you say hey hey hey
Alright,
now let me hear you say hey hey ho
“Forza,
ragazze! Mostriamo loro cosa sappiamo fare!”
Antonella
ghignò piano e si mise al centro del palco, dove un
solitario occhio di bue la investiva completamente con la sua luce
giallognola.
Pia
roteò gli occhi senza neanche cercare di nasconderlo,
irritata: detestava quando la sua amica faceva in modo di trovarsi al
centro dell’attenzione, cioè sempre. Non riusciva
a fingere e a sopportare ancora la creatrice delle Divine, ma non
poteva lasciare il gruppo: quello era il suo trampolino di lancio per
il successo.
Fece
un passo avanti e si mise anche lei in posizione, mentre Antonella
godeva di ogni singolo viso della immensa platea della Pretty Land
School of Arts: era la sera dell’ultimo atto della sfida per
il musical contro le Popolari – rabbrividì
soltanto a sfiorarne il nome con i pensieri – e
c’erano proprio tutti. Genitori, parenti, amici: tutti erano
accorsi per conoscere il nome dei vincitori.
Lo
sguardo della ragazza si fermò in particolare sul fondo
della platea, dove alcuni ragazzi bisbigliavano concitati: i membri del
gruppo delle Popolari cercavano di rifinire all’ultimo
momento i dettagli mancanti dell’esibizione.
“Sfigati”
sibilò acidamente a mezza voce, incanalando tutto
l’odio che nutriva per loro tra le labbra. Tra di essi
c’era anche Matias, come gli altri impegnato nella
discussione, una mano sulla spalla di Patty.
Era
passato molto tempo da quando Patty era entrata, non voluta, nella sua
vita e si era messa tra lei e Matias, ma ancora non riusciva ad
accettare che il ragazzo l’avesse mollata per andare con quella.
Antonella
strinse le labbra con gli occhi ridotti a due fessure e alzò
un braccio teatralmente. E fu proprio Matias che guardò
prima di incominciare il suo show.
Quella
sera gli avrebbe fatto capire una cosa molto importante.
“Let
me hear you scream loud!” urlò con voce piena.
All’improvviso
tutte le braccia sul palco si alzarono e le mani cominciarono a battere
un ritmo assordante, unendosi a cori di “hey” e di
“oh”.
La
regina delle Divine prese a ballare un appassionato flamenco, battendo
i piedi sul legno del pavimento così forte da far sembrare
di volerlo sfondare.
Attraversò
in questo modo l’intero palco in lunghezza, facendo
ondeggiare la lunga gonna di velo dorato, e, giunta vicino al sipario,
si fermò battendo forte le mani.
Guardò
di nuovo tra il pubblico, buttando indietro la testa: Matias la stava
guardando. Era riuscita a catturare la sua attenzione.
Batté
di nuovo un piede sul pavimento e con un gesto fluido si
scostò un ciuffo di capelli dalla fronte, regalando al
pubblico sorrisi larghi e falsi. Poi, non appena la base musicale si
diffuse nella sala, cominciò a cantare appassionatamente,
guardando fisso Matias.
Il
ragazzo aveva un’espressione imperscrutabile.
Dietro
Antonella, ormai nell’ombra, gli altri membri del gruppo
muovevano spalle e bacino a ritmo delle percussioni del brano.
Where are the hopes,
where are the dreams
My
Cinderella story scene
When
do you think they'll finally see
La Divina oscillò il bacino
piegandosi lievemente sulle ginocchia, poi ritornò salda sui
piedi. Passò il microfono nell’altra mano e si
avvicinò di più al ciglio del palco.
Portandosi una mano al petto,
ritornò a guardare la platea.
Il suo sguardo si posò prima su sua
madre Bianca, seduta in prima fila con le sopracciglia aggrottate e
l’espressione sdegnata, poi di nuovo sul fondo della sala,
dove Leandro e Carmen incoraggiavano i membri delle Popolari con grandi
sorrisi.
Antonella sentì la rabbia montarle
alla testa per la milionesima volta: quella Patty aveva rovinato non
solo la sua vita, ma anche quella di sua madre, portandole via Leandro,
che da quando era arrivata a Buenos Aires non faceva che pensare a lei.
La odiava profondamente, la disprezzava.
Patty le aveva portato via Matias, aveva
spento tutte le sue speranze, fatto crollare miseramente i suoi sogni.
Era riuscita a conquistarsi la fiducia di tutti in poco tempo, persino
ad occupare un posto nel cuore del ragazzo, le aveva rubato la scena.
Aveva profanato il suo happy ending e tutti i suoi piani.
Ma quella sera la sua scena e il suo happy
ending se li sarebbe ripresi.
A tutti i costi.
That you're not not
not gonna get any better
You
won't won't won't you won't get rid of me never
Like
it or not even though she's a lot like me
We're
not the same
Lei era la migliore, la più brava
nel canto e nel ballo, la più bella.
Lei aveva i vestiti più favolosi, i
capelli sempre in piega, i denti e il trucco perfetti.
Lei era divina.
Non come quella Patty, un cumulo di noia e di
bruttezza agghiacciante.
Matias si sarebbe presto stancato di lei e
sarebbe ritornato sui suoi passi, scegliendo l’unica ragazza
adatta a lui, la regina dello spettacolo. Nel frattempo, Antonella
avrebbe cercato di far scorrere più veloce il tempo.
Il ragazzo non si sarebbe mai sbarazzato di
lei. La ragazza sarebbe diventata la sua ombra, avrebbe peggiorato le
cose con Patty abbracciandolo, accarezzandolo, sfiorandolo, baciandolo,
non abbandonandolo mai e manovrando le cose a suo piacimento.
Gli avrebbe dimostrato che stare con lei era il meglio, perché lui era il migliore e lei
la migliore, e mostrato tutte le cose che con Patty non avrebbe mai
potuto fare.
Avrebbe provato che lei e quella campagnola non avevano niente in comune, niente.
Perché Antonella era diversa da
Patty, molto diversa.
Lei era divina;
Patty, invece, era oscena.
In una parola, avrebbe fatto pagare molto caro a Matias l’abbandono.
And yeah yeah yeah
I'm a lot to handle
You
don't know trouble but I'm a hell of a scandal
Me
I'm a scene I'm a drama queen
I'm
the best damn thing that your eyes have ever seen
Un ghigno le nacque
spontaneo sulle labbra, mentre muoveva le spalle e pianificava tutto
nei minimi dettagli.
Aveva voglia di
scoppiare a ridere ferocemente: Matias e la campagnola
continuavano a chiacchierare, ignari, mentre lei progettava la loro
fine.
Era estremamente
divertente.
Caterina
fissò interrogativa Pia, che ricambiò il suo
sguardo con la stessa espressione. Non avevano mai visto Antonella
ridere in quel modo sul palco.
Era fortemente
irrispettosa dei pareri e dei sentimenti altrui, ma non era
così stupida da attirarsi addosso le ire degli insegnanti
proprio la sera dello spettacolo, sul palco.
Stava accadendo
qualcosa.
Le due ragazze
eseguirono una piroetta e, ferme sul palco, si concentrarono di nuovo
sulla coreografia. Non potevano distrarsi per nessun motivo, quella
sera.
Ne andava del loro
onore.
Saltellando, la
regina delle Divine ritornò su un lato del palco e chiuse
gli occhi. Immediatamente un faretto rosso la riempì di
luce, creando buio tutto attorno, sul palco e in platea.
Era arrivata al
punto più vivo della canzone, che doveva interpretare a
piena voce e senza incertezze per chiudere l’esibizione alla
perfezione.
Fece un respiro e
riattaccò, riaprendo gli occhi.
Cantava a voce
altissima, alzando la tonalità della canzone ulteriormente
ad ogni parola. La sua gonna dorata continuava ad oscillare sfiorando
il pavimento.
Alcuni membri delle
Popolari, con una smorfia, si portarono le mani alle orecchie: la voce
di Antonella era ormai divenuta assordante e fastidiosa, anche a causa
dell’eco prodotta dalla sala. Matias era uno di quelli.
La Divina se ne
accorse, ma non riuscì ad irritarsi, anzi
sogghignò ancora: il futuro prossimo le appariva splendido,
ormai, e del presente non le importava affatto.
Matias era ad un
passo da lei.
Per lui sarebbe
diventata come la sua voce: fastidiosa, difficile da sopportare, ma
comunque appiccicosa, per potergli stare sempre accanto e cominciare a
rovinare il suo rapporto con Patty.
Poi avrebbe
inventato qualche bugia, una delle sue a cui il ragazzo credeva sempre,
l’avrebbe recitata con convinzione, avrebbe causato un casino
così grosso da non poter essere più risolto e
così il loro rapporto si sarebbe distrutto, dissolto.
“Dopotutto,
io sono l’imperatrice della scena, la regina del
dramma” pensò scrutando ancora il pubblico e
rivolgendo a sua madre un sorriso furbesco. “Non ce nulla che
non possa fare.”
Bianca
ricambiò, distendendo finalmente i lineamenti del viso e
concentrandosi completamente sull’ultimo assolo di sua
figlia, la ragazza più avvenente e maligna
dell’intero universo.
Antonella
pronunciò l’ultima rima della sua canzone e
dischiuse le labbra in un falso sorriso. Applausi cominciarono a
scrosciare da ogni parte della sala; Matias ancora la guardava,
l’espressione indecifrabile.
La Divina gli fece
l’occhiolino e cominciò a sghignazzare.
La regina del dramma aveva finalmente completato il suo piano e nulla l’avrebbe più fermata.
*^*^*
Buon pomeriggio a tutti!
Sono nuova in questa sezione, ma spero di poter intervenire più spesso. Ormai mi sono appassionata a questa serie e non vedo l'ora di poter scrivere qualche altra cosa!
Riguardo la fic, avrei qualche nota: l'ho cominciata a scrivere qualche giorno fa, prima di vedere l'esibizione vera e propria a tutto ciò che è accaduto dopo, quindi l'ho immaginata in un modo del tutto diverso, come avete potuto leggere (ho cominciato a seguire Il mondo di Patty su Italia 1, quindi sono ancora un pò indietro).
Credo possa essere considerata più che altro come un "viaggio" nella testa di Antonella. Mi hanno sempre affascinato i personaggi come lei e mi piace molto analizzarli. Spero di esserci riuscita e spero anche che la fic possa esservi piaciuta almeno un pò ^^
Mi farebbe piacere ricevere dei pareri, positivi o negativi non importa, purché siano costruttivi. ^^
Un bacio, spero di rivedervi
presto!
Ayumi