Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Sha D Dragneel99    11/07/2017    1 recensioni
L'Inghilterra non era proprio il posto adatto a lei.
Quella era stata la sola opportunità che si era presentata davanti agli occhi di Maia, la giovane ragazza diciassettenne costretta a trasferirsi nei pressi della capitale inglese dopo la morte del padre.
Per lei era giunto il momento di cambiare vita, di lasciarsi alle spalle il passato, e perchè no, di iniziare a pensare al futuro.
Ma prima dovrà fare i conti con la realtà dei fatti.
Un ragazzino di sangue nobile, un maggiordomo in nero e una banda di servitori combina guai riusciranno a colmare quel vuoto lasciato dalla morte del padre?
E se non fosse stato un incidente, ma un omicidio? Maia dovrà fare i conti con la dura verità e imparare a sue spese che la vita non risparmia le sofferenze a nessuno.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mhh...-.
La ragazza mugugnò leggermente e strinse con piu forza il cuscino tra le sue braccia, per poi infilare una gamba sotto di esso e incrociare l'altra sopra.
Non aveva mai provato una posizione più comoda, constatò, affondando il viso nel cuscino che ... si alzava e si abbassava ritmicamente ... ma da quando i cuscini si ... muovevano?
Un po' stranita da quel fatto insolito, Maia aprì pigramente gli occhi, ritrovandosi il viso a contatto con una morbida stoffa bianca, che però non era affatto la federa del cuscino.
Sollevò leggermente la testa, e dovette trattenere un sussulto quando si accorse che quello che pensava essere un cuscino, in realtà era nientemeno che il giovane Conte Phantomhive, che dormiva tranquillamente con un braccio posato sul suo fianco.
Mentre la sua posizione, bhe ... era a dir poco complicata.
La ragazza infatti era completamente avvinghiata al ragazzino, con la testa posata contro il suo torace, le gambe intrecciate alle sue, e le braccia serrate attorno ai suoi fianchi.
Ma il fatto più sconcertante era che non indossava più i vestiti che aveva quel pomeriggio ... qualcuno infatti le aveva fatto indossare la maglia lunga che tutte le notti usava come pigiama.
Qualcuno... ma chi?
Immediatamente, il pensiero che Ciel potesse averla vista semivestita le assalì la mente, e la ragazza arrossì di dodici tonalità di rosso, per poi prendere a scuotere il ragazzo accanto a lei, in un disperato tentativo di svegliarlo per dirgliene quattro.
-CIEL! CIEL SVEGLIATI!!-, esclamò, quasi urlando, strattonando il povero Conte che, ancora mezzo assonnato, aprì gli occhi sbadigliando. 
-Cosa... cosa c'è?-.
Quando vide la ragazza, sbiancò di colpo, arrossendo.
-TU COSA CI FAI NEL MIO LETTO?!-.
-E TU COME HAI OSATO SPOGLIARMI SENZA IL MIO CONSENSO?!-, ribattè la ragazza a tono, rossa oltre ogni dire.
-M-ma cosa stai dicendo, io non ho fatto niente!-, si difese Ciel arrossendo a sua volta, per poi lasciarsi scappare l'occhio sulle gambe lasciate scoperte dalla maglietta della ragazza, per poi arrossire ancora di più.
-M-maniaco, come hai osato?!-, esclamò Maia mettendosi a sedere di scatto, per poi tirarsi le coperte al petto.
-Ti ho detto che non ho fatto niente, lo vuoi capire?!-, replicò di nuovo il Conte irritato.
-E allora chi è stato a togliermi i vestiti che indossavo?!-.
-Sono stato io-.
Una voce tranquilla e allegra arrivò dalla soglia della porta, e i due ragazzi si voltarono contemporaneamente, per poi vedere Sebastian in piedi davanti a loro, sorridere in modo disinvolto.
-Ben svegliato, padroncino-, disse, con un inchino. -E buongiorno anche a lei, signorina-.
Maia si pietrificò. Non sapeva se era più scossa dal fatto che il maggiordomo non mostrasse il minimo segno di gravità per la situazione, oppure....
-A-aspetta, hai detto che sei stato tu?-, chiese, indicandolo.
-In persona, signorina-, disse di nuovo Sebastian con il sorriso sulle labbra. -Ieri lei e il padroncino vi eravate addormentati mentre aspettavate il mio arrivo dopo la passeggiata a cavallo, e non potevo farla coricare con i vestiti che indossava-.
La ragazza non aveva parole. Cioè si, in quel momento ne aveva tante, ma se le avesse dette bhe... sarebbe risultato ben poco opportuno.
-Sebastian, mi spieghi perchè ci hai fatti dormire insieme?!-, chiese poi Ciel, in un misto di irritazione e imbarazzo.
-Oh bhe, eravate talmente avvinghiati sotto quell'albero che non mi sembrava il caso di separarvi, e non volevo interrompere il vostro sonno dopo una giornata così attiva, quindi ... -, disse il maggiordomo sfoggiando il migliore dei suoi sorrisi. -Ho pensato di agire in questo modo-.
-MA TI SEMBRA NORMALE?!-, urlarono i due ragazzi in coro, rossi per l'imbarazzo, mentre Sebastian sorrise di nuovo.
-Vogliate perdonarmi, non accadrà più-.
Maia si alzò velocemente, più imbarazzata che mai.
-C-chiedo scusa per il disturbo!-, e dopo essersi congedata con un rapido inchino, lasciò la stanza più veloce e imbarazzata che mai.
"Oddio non ci posso credere", pensò, mentre percorreva i corridoio della dimora, ancora con le gote in fiamme. "S-stavo dormendo ... a-abbracciata a lui.... è ufficiale... odio quel maggiordomo!"
   
 
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