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Autore: lady lina 77    14/06/2009    3 recensioni
Seguito de 'Il mio destino'. Mio caro e smemorato marito, grazie perché, anche se ti dimentichi sempre di tutto, non scordi mai di rendermi felice, grazie perché oggi sei qui con me e la nostra futura bambina… Già, hai capito bene, lei sarà un’altra principessa, lo scoprirai fra pochissimo! Grazie perché stai rendendo questa notte magica, come l’ho desiderata per nove mesi. Solo io, te e le nostre bimbe. Perché ti amo. Perché so che senza di te non potrei vivere nemmeno un giorno.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Amelia, Zelgadis Greywords
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi quì! No, non sono sparita, ma ero davvero tanto impegnata col lavoro e, facendo orari impossibili, mi era difficile trovare tempo e voglia di scrivere! Grazie ancora una volta a tutti quelli che leggono e commentano. Mi manca solo l'epilogo che, credo, arriverà a breve, poi questa fanfiction sarà finita. Mi dispiace a dire il vero, a questa storia e alla sua precedente mi ero affezionata.

Beh, buona lettura, e a fra poco con l'epilogo.


Le labbra di Gourry... Lina ne aveva sempre portato stretto a se il ricordo in quegli ultimi tre anni di lontananza... La loro dolcezza, la loro morbidezza, la loro magica capacità di farla sentire bene e al sicuro. Ed ora, finalmente, poteva goderne di nuovo... Poteva di nuovo toccarlo, accarezzarlo, essere la sua donna... Gli era mancato tutto di Gourry, ogni fibra del suo essere, il loro modo di stare insieme, le lunghe conversazioni, gli scherzi, i momenti di silenzio che sapevano dire più di mille parole...

Era quasi mezzanotte ed erano ore che lei e Gourry se ne stavano soli, sul suo letto dell'infermeria, a ritrovarsi. Era venuto da lei, come tutte le sere, subito dopo aver messo a letto i bambini, soddisfatto per il piacevole pomeriggio passato a chiarirsi con la piccola Lily e le cose erano... piacevolmente precipitate. Senza bisogno di parole, ulteriori chiarimenti o altre sciocchezze. Erano bastati i loro sguardi, come era sempre stato.

“Pensavo di non ricordarmi più come si stesse con una donna” - esclamò Gourry col fiato corto, scherzosamente, dopo averle baciato la spalla nuda.

Lina sorrise, pronta ad una battutaccia. “Capisco le tue paure, in fondo tu dimentichi così spesso...” - gli baciò la mascella - “però, devo dire che la memoria non ti abbandona per quanto riguarda le cose che ti piacciono!” - concluse maliziosa.

“Ho una memoria selettiva!” - affermò Gourry serissimo - “Solo, mi chiedo cosa direbbe il medico responsabile di questa infermeria se sapesse cosa abbiamo fatto qui! ”.

Lina ci pensò su. “Mi sembra una persona con scarsa vita sociale! Probabilmente, semplicemente, ci invidierebbe!”.

Gourry ridacchiò e si spostò di lato, prendendola fra le braccia. Sospirò. “Sai Lina, oggi... è stata davvero una bella giornata” - sussurrò sereno e di nuovo serio.

“Parli di Lily... oltre a noi due, vero?” - chiese Lina.

Gourry annuì. “Di Lily, di noi, di tutto! Sembra che, di nuovo, il mondo si sia messo a girare per il verso giusto, che tutto sia tornato ad avere un senso. Tutto ciò in cui credevo fino a tre anni fa, è tornato ad essere ancora reale”.

“Già” - rispose Lina chiudendo gli occhi - “è bello avere qui con me, tutti i giorni, Amy. E' una peste simpaticissima. E' bello finalmente, dopo averla immaginata per tre anni, conoscerla, sentirla parlare, scoprire ogni giorno cose nuove su di lei. E... Alex... imparare a conoscerlo e ad amarlo è la cosa più semplice che mi sia mai riuscita di fare... E' stupendo anche lui”. Il suo viso divenne improvvisamente triste però... La sua non era ancora una felicità PERFETTA... Mancava ancora qualcosa, qualcuno...

Gourry riuscì come sempre a leggerle nel pensiero. La strinse ancora più forte a se. Avrebbe pagato qualsiasi prezzo per toglierle quel peso dal cuore, per cancellare quei tre anni che l'avevano vista sofferente e disperata senza che lui sapesse nulla, senza che potesse starle vicino ad aiutarla... “Lina... presto, molto presto la ritroverai la tua pulce! Me lo sento!”.

La maga si avvicinò al suo viso, baciandolo di nuovo. Capiva quanto si doveva sentire frustrato in quella situazione e avvertiva anche la grande preoccupazione verso di lei.

Lo spadaccino le sfiorò la nuca ed i capelli con la mano, attirandola ancora più verso di se per approfondire il bacio. Finché...


KABOOOOOMB!!!!!!!!!!


Un fortissimo tuono li fece sobbalzare entrambi, spaventati e presi alla sprovvista!

Gourry guardò tramortito verso la finestra. “C'è un temporale! Diluvia!”.

Fuori l'acqua scendeva a scrosci, la notte era buia come la pece, illuminata da abbaglianti lampi e tempestata da funesti tuoni. Un temporale primaverile in piena regola, spaventoso ma anche sintomo che le stagioni erano tornate normali e che la faccenda di Memyl e della neve era definitivamente risolta.

Era un temporale che poteva essere definito... affascinante... Gourry e Lina si alzarono dal letto, avvicinandosi alla finestra. Fuori era tutto bagnato e grosse pozzanghere risplendevo sotto i lampi.

“Piove da un bel po' a giudicare da quanto è bagnato!” - esclamò Lina assorta. Poi sorrise fra se e se. Probabilmente non se n'erano accorti, presi com'erano dalla loro passione ritrovata.

Gourry annuì. Poi però... “OH CAVOLO!!!”.

“Che c'è?”. Lina lo guardò allarmata. Che gli prendeva adesso?

Lo spadaccino la guardò preoccupato e pallido in viso. “Accidenti!!!... Le bambine!!! Hanno il terrore dei temporali e qui dopotutto sono in un posto che non è la loro casa! Se piove da un po' e si sono svegliate, probabilmente saranno corse in camera mia a cercarmi e l'avranno trovata vuota! E...”.

“Corri da loro SUBITO!!!” - esclamò Lina serissima, in tono perentorio, interrompendolo. La preoccupazione improvvisamente prese ad attanagliare anche lei. Erano piccole e non voleva che avessero paura a causa sua, per aver allontanato da loro il papà.

Gourry annuì. Vado da loro e poi, quando sarà tutto calmo e a posto verrò di nuovo qui”. Voleva stare con le bimbe, accertarsi che stessero bene, ma allo stesso tempo voleva stare anche con Lina, dopo quello che era appena successo fra di loro.

“Ok, ok, ma adesso vai!”. Lo esortò Lina sbrigativamente, facendogli intendere che poteva anche cavarsela da sola.

Gourry annuì, poi prese la porta e corse dalle sue figlie. Sperando che non si fossero svegliate. Non voleva che avessero paura, non voleva che Lily si sentisse, anche se per poco, abbandonata di nuovo da lui, soprattutto dopo il pomeriggio passato insieme.

Fece due passi nel corridoio ma poi si bloccò e tornò indietro, da Lina.

“Che c'è?” - chiese la maga sorpresa.

Lo spadaccino le prese la mano e la trascinò fuori dalla stanza con lui. “Niente, solo... vieni con me!”. Basta, era stanco di aspettare. Era giunto il momento, era giusto che Lina e Lily si rivedessero. Decise di ascoltare il suo istinto per una volta. Lui doveva risolvere la situazione ed era stato fin troppo con le mani in mano. Lina aveva bisogno di Lily e Lily aveva bisogno di Lina. Lo sapeva, ne era certo. Ed era sicurissimo di fare la cosa giusta. Se aspettava che fossero quelle due a risolvere la situazione, con la testa dura che si ritrovavano, probabilmente ci avrebbero messo degli anni!

Non diede modo a Lina di protestare. Semplicemente, con forza, le strinse la mano per infonderle coraggio e la portò con se.


*************


Amy fu svegliata dal fragore di un tuono fortissimo. Con un salto fu giù dal letto e poi, in un batter d'occhio, era già accanto alla sorella maggiore, sveglia anch'essa e seduta sul letto con le ginocchia sotto il mento. Era terrorizzata dal temporale anche Lily a quanto sembrava.

“Io ho paura!!!” - esclamò Amy spaventata, col magone, mentre si sedeva accanto alla sorellina abbracciandola.

Lily la strinse a se. “Ma no... è solo... è solo un temporale!” - disse poco convinta. Invidiava Alex, lui dormiva sempre tranquillo la notte e nemmeno il tuono più forte sembrava svegliarlo o spaventarlo.

Amy si strinse ancora più forte alla sorella. “Lily... andiamo dalla mamma? Con lei non avrei paura. Sai, te la fa passare subito, è magica, chissà come fa?!”.

Lily si irrigidì a quelle parole. Non voleva andare da Lina, non voleva che lei vedesse che aveva paura, che capisse che aveva bisogno di lei. Non era ancora pronta... “Mica è in grado di far passare il temporale! E poi... perchè vuoi andare dalla mamma? Quì vicino a noi c'è la stanza del papà e faremmo prima ad andare da lui”.

“E allora io voglio la mamma e anche il papà!” - piagnucolò Amy nascondendo la testa nel cuscino.

Lily si fece seria. “NO, io voglio restare quì! E' stupido avere paura!”.

Ma un violentissimo tuono le fece sussultare di nuovo. Di scatto Lily si alzò in piedi, trascinando la sorellina giù dal letto. Ok, era abbastanza idiota fare la dura visto che se la stava facendo sotto. E poi... anche lei voleva il papà! “Andiamo!” - disse ad Amy prendendola per mano.

“Dalla mamma? E Alex?” - chiese Amy.

Lily guardò verso il lettino del bambino. Alex se la dormiva dalla quinta in maniera quasi irritante per lei che invece aveva una fifa blu... “E' inutile svegliarlo, se no si metterebbe a piangere! Andiamo solo noi! E da PAPA'!!!”. Trascinò Amy vicino alla porta e, in tutta fretta, corsero fuori nel corridoio buio.

Lily chiuse gli occhi e corse nell'attraversarlo, i riflessi della pioggia nel vetro, che si riflettevano sulle pareti illuminate dai lampi, erano sinistri ed inquietanti quanto i tuoni.

Con foga corse fino alla porta del padre, aprendola senza nemmeno bussare. E, terrorizzata, si accorse che la stanza era completamente vuota.

“Dov'è papà?” - chiese Amy singhiozzando, stringendosi sempre più a lei.

Lily si guardò intorno spaesata e spaventata. “Io... io non lo so...”. E crollò. Scoppiò a piangere, forte , più ancora di sua sorella. Cadde a terra singhiozzando. Era stanca di fare la parte della sorrella forte e coraggiosa che non piange mai. Lei era una bambina sola e spaventata. E il suo papà era sparito. In una notte buia, proprio come la sua mamma tre anni prima... Anche lei se n'era andata, risucchiata dall'oscurità, lasciandola sola. E ogni giorno, benché dicesse il contrario, le mancava da morire. Ogni giorno aveva aspettato il suo ritorno, trovandosi poi sempre, di sera, delusa e più amareggiata di prima.

Lily lasciò la mano della sorellina e corse fuori di nuovo, in corridoio, piangendo disperatamente, mentre Amy la guardava spiazzata e spaventata, forse più dalle lacrime della sorella che dal temporale. Non aveva mai visto Lily piangere così! Non sapeva cosa fare...

“PAPA', PAPA'!” - gridò forte Lily nel corridoio buio e vuoto, nella speranza che Gourry ricomparisse.

Passarono infiniti, interminabili secondi, poi...

“LILY!!!”.

La bimba spalancò gli occhi sorpresa. Dal fondo del corridioio, dall'oscurità, la figura di suo padre, magicamente, stava venendole incontro di corsa.

In un attimo lo spadaccino le fu accanto, abbracciandola forte. “Sono quì, sono quì Lily!”. Gourry la strinse fortissimo a se, cercando di calmarla e di calmare i suoi sensi di colpa. La sua bimba era terrorizzata come mai l'aveva vista. Le accarezzò i capelli, le baciò e le asciugò con le mani le guance rigate di lacrime. “Sono quì, non sono andato via” - le ripeté di nuovo dolcemente, intuendo cosa stesse passandole per la testa, la natura delle sue paure che poco avevano a che fare col temporale. “Papà non andrebbe via senza di te nemmeno per tutto l'oro del mondo” - le sussurrò all'orecchio, cercando di calmarla.

La bimba affondò il viso nel suo petto, continuando a singhiozzare, seppur più sommessamente. “Papà... io... io voglio la mamma...” - disse poi di getto, sotto voce, senza alzare lo sguardo.

Il viso di Gourry si addolcì, poi si alzò in piedi, con la bimba fra le braccia. “Lo so...” - sussurrò accarezzandole i capelli.

Lina, nascosta dietro alla parete, pochi passi dietro a loro, sussultò. La voce di sua figlia... La sua bambina che non aveva fatto altro che sognare negli ultimi tre anni, la piccola che l'aveva fatta diventare donna e madre... La sua pulce... Stava piangendo spaventata, stava dicendo che aveva bisogno di lei, che la voleva!!! Non riusciva a vederla bene dalla sua posizione, solo i lunghi capelli biondi, come quelli del padre, solo un pò più chiari. Ed era cresciuta tantissimo, ora era una bambina 'grande'. Con una voce dolcissima e tenera che chiedeva di lei...

Era rimasta di pochi passi indietro a Gourry quando le avevano sentite, in lontananza, piangere. Aveva preferito mandare davanti Gourry. Non sapeva perchè ma aveva paura di qeull'incontro, non sapeva come gestirlo. Aveva paura della reazione che Lily poteva avere vedendola. Non sapeva come affrontarla, si sentiva impreparata. Lei era sempre stata una frana a manifestare i suoi sentimenti mentre Lily aveva bisogno di dolcezza. Anche ora, anche il quel momento che la stava chiamando, benché volesse correre da lei, non sapeva in che modo raggiungerla, come rapportarsi a lei.

Fu Amy a toglierla dall'imbarazzo. La bimba vide la sua sagoma dietro l'angolo del corridoio e le si illuminò il viso. “Ma allora Lily non devi più piangere!!!” - gridò sorpresa - “C'è la mamma!!!”. E poi le corse incontro, allargando le braccia e saltandole al collo allegra, dimentica del temporale.

Lina fu presa alla sprovvista e riuscì a prendere al volo la bambina prima che le cadesse. Poi il suo sguardo, mentre abbracciava Amy, si posò sul volto di Gourry che si era girato.

Fra le sue braccia c'era Lily, aggrappata al suo collo, col viso affondato nel suo petto. Aveva smesso di piangere nel sentire la sorella, ma non si era girata verso di lei.

Gourry le sollevò il visino con la mano, poi le sorrise. “Principessa, su, non volevi vedere la mamma? E' quì, basta piangere!”.

Lily sussultò e poi, imbronciata, si girò piano verso sua madre, continuando però a stringersi a Gourry in cerca di coraggio e sostegno. Non disse nulla, solo la fissò seria seria per lunghi ed interminabili istanti.

Lina rimase come paralizzata. Incontrare dopo tanto tempo gli occhi azzurri di sua figlia, quegli occhi che avrebbe potuto riconoscere fra mille altri occhi azzuri, a prima vista... Quello sguardo pulito, limpido, intelligente che l'aveva fatta sussultare e innamorare la prima volta, subito dopo la nascita di sua figlia... Erano rimasti uguali quegli occhi, capaci come allora di incantarla... Lily invece era cresciuta tanto, era una bambina bellissima e dai tratti fini e delicati, quasi una bambolina da quanto era perfetta. Faceva quasi fatica a credere che una bambina del genere fosse sua figlia. Ma era lei, l'aveva sempre saputo che erano diverse. Ma allo stesso tempo con un carattere simile. Rivederla... Stava riprovando le stesse medesime emozioni del giorno in cui era nata... I primi istanti insieme, le prime coccole, le promesse che le aveva fatto, il suo corpicino stretto al suo, minuscolo ma capace di darle un infinito calore. Lily... La sua pulce, la sua più grande scommessa vinta, la sua magia più bella...

La bambina si strinse al papà, continuando a fissarla.

“Non dici niente alla mamma?” - le chiese Gourry avvicinandosi alla moglie.

Lily sospirò e il suo sguardo si incatenò di nuovo a quello di Lina. Poi scosse la testa in segno di diniego, non voleva parlare... Però... Allungò le braccia verso di lei, facendole capire che voleva che la prendesse in braccio.

Lina spalancò gli occhi sorpresa. Poi, forse un pò impacciata, mise giù Amy e la prese fra le braccia. Stava succedendo tutto così in fretta... Ma la paura le passò subito, non appena la sua bambina le fu vicino. Era diventata... pesante... Sorrise a quel pensiero. Forse avrebbe dovuto scervellarsi per parlarle ma quella fu la prima cosa che le venne in mente. In fondo, forse Lily non aveva bisogno di parole, ma solo che le stesse vicino. Già... C'era qualcosa di fondamentale che aveva imparato da Gourry, dalla loro storia... Le cose più belle, le più significative, quelle che sempre avrebbe ricordato, se le erano dette in silenzio. Questo le aveva insegnato lo spadaccino, la loro storia. Uno sguardo, un sorriso, una carezza potevano racchiudere più di un milione di inutili parole. Ed era di questo che la piccola Lily aveva bisogno, un abbraccio, sentire che c'era, che era tornata e che non l'avrebbe più abbandonata, non stupidi e lunghi discorsi che potevano apparirle privi di senso...

La guardò in viso. Lily era bellissima, proprio come l'aveva sempre immaginata. Le si strinse il cuore al pensiero di quanto la sua bambina avesse sofferto in quegli anni, Lina sapeva quanto fosse attaccata a lei e questo era stato il suo tormento maggiore, averla in un certo senso 'tradita'. Dopo che, quando l'aveva ritrovata dopo il rapimento da parte di Zachary, le aveva promesso che non l'avrebbe più lasciata. Ma Lina sapeva anche che andarsene era stata la scelta giusta perchè ora Lily era lì, davanti a lei sana e salva. Solo quello importava, il resto l'avrebbero aggiustato insieme.

La abbracciò fortissimo, accarezzandole i lunghissimi capelli biondi e lisci. E in silenzio le disse tutte le cose che aveva sognato di dirle in quei tre anni. Non sapeva se la sua bambina percepisse i suoi pensieri ma, man mano che passavano i secondi, fra le sue braccia, la sentiva sempre più rilassarsi.

“Andiamo a letto adesso?” - esclamò dolcemente Gourry, con Amy in braccio - “è tardissimo!”. Cominciava a temere che, visto il casino che stavano facendo, Phil e Amelia uscissero dalle loro stanze e li prendessero a ciabattate. E poi... Lina e Lily potevano stare insieme anche nel letto. Ora la strada era in discesa, aveva fatto bene a trascinare lì la maga...

Lina sussultò a quella proposta. Non voleva più tornare in quell'infermeria, lontano da lui e dalle sue bambine.

Gourry intuì i suoi pensieri. Le mise una mano sulla spalla... “Io credo che un letto valga l'altro... E il mio è abbastanza grande per contenere tutti quanti. Quindi, se le mie principesse promettono di fare le brave e di lasciarti riposare... Direi che possiamo dormire tutti quanti in camera mia!”.

“Tutti insieme?” - chiese Amy stupita. Gourry le aveva sempre proibito di disturbare la mamma di notte...

“Si!” - rispose Gourry - “se farete le brave!” - precisò poi.

“Sisisisi!!!” - esclamò Amy allegra. Poi... “E Alex?”.

Gourry e Lina si guardarono negli occhi sorridendo. Era ovvio che venisse anche lui.

“Vado a prenderlo, così farà la nanna con noi!” - rispose Gourry. Mise la figlia più piccola a terra e poi si diresse verso la cameretta dove dormiva il bambino. “Vado a prenderlo. Voi due accompagnate la mamma nella mia stanza. Tanto...” - sbuffò - “la strada la conoscete a MEMORIA ormai!”.

Amy ridacchiò e poi prese Lina per mano. E la maga, con Lily stretta a lei, si fece condurre dalla bimba nella stanza dello spadaccino.

Finalmente... la prima notte tutti insieme...


*************


Erano passate forse due ore da quando si erano messi a letto. La stanza era circondata da un tranquillo silenzio, anche il temporale fuori era cessato...

Lina sospirò nel dormiveglia. Da quanto tempo non provava il piacere di condividere le sue notti con le persone che amava? Da quanto tempo non provava quel calore che tanto le era mancato?

Al suo fianco Gourry dormiva finalmente sereno, con Alex sul petto e Amy di fianco, mentre lei aveva vicino la piccola Lily. Che si girava e si rigirava...

Le ci volle qualche minuto per destarsi del tutto e capire che sua figlia non stava dormendo. Aprì gli occhi e se la trovò giù, in piedi davanti alla finestra che guardava fuori assorta. Lina la osservò in silenzio per qualche istante... Sua figlia sembrava persa in pensieri profondissimi. E a notte fonda NON stava dormendo. Ma la capiva, immaginava come dovesse sentirsi confusa e strana a dormire con lei, a starle vicino, ad averla incontrata dopo tre anni.

Guardò Gourry. Suo marito dormiva dalla quinta, forse il primo vero sonno da tre anni a quella parte. E anche i due bambini più piccoli erano nel più profondo mondo dei sogni. In silenzio, col passo felpato di un felino, Lina scivolò giù dal letto e si avvicinò a Lily. Sua figlia le era stata in braccio, l'aveva abbracciata ma non le aveva parlato per tutta la sera, si sentiva ancora un pò a disagio ad averci a che fare... Ma stavolta voleva aiutarla da sola, non voleva che intervenisse Gourry. Doveva riuscirci!

Le si inginocchiò a fianco, posandole una mano sulla spalla. “Non riesci a dormire?”.

Lily sussultò, presa alla sprovvista, poi la fissò, sorpresa che lei fosse lì. “No” - disse sotto voce.

“Vuoi fare un giro nei corridoi? Piano piano, senza svegliare nessuno. Così magari viene sonno a tutte e due, nemmeno riesco a dormire” - le bisbigliò la maga.

Lily annuì e Lina la prese per mano. Chiusero silenziosamente la porta della stanza e passeggiarono per alcuni metri nel corridoio. Ad un certo punto l'attenzione di Lily si riversò su una grossa finestra che dava sul giardino interno privato di Phillionel. La bambina lasciò la mano di Lina e si arrampicò sul davanzale per riuscire a vedere meglio fuori. Si sedette sul freddo marmo e appoggiò la testa al vetro, incantata dalla moltitudine di stelle comparse in cielo. Dopo il temporale l'aria era talmente pulita che si vedevano distintamente tutte le costellazioni. Era uno spettacolo suggestivo...

Lily appoggiò la manina sul vetro e, assorta, con le dita tracciò le linee che componevano ogni singola costellazione. Era incantata...

Lina osservò, appoggiata al davanzale, prima il cielo e poi la sua bambina. Lily sembrava riuscire a riconoscere i disegni che i gruppi di stelle formavano in cielo. In questo assomigliava a lei da piccola! “Conosci le costellazioni?” - le chiese d'istinto, superando la paura di parlarle.

Lily si voltò e la guardò spiazzata. “Cost... Che cosa?”.

Ok, Lina si era illusa! Lily non ne sapeva un accidente, era OVVIO! Sorrise e poi tornò a fissare il cielo, avvicinandosi ancora di più a lei. “Si, le costellazioni. Sono i disegni che stai tracciando con le dita sul vetro, seguendo la direzione delle stelle. Ogni gruppo di stelle ne forma una. A forma di animale, di oggetto o di qualunque altra cosa. Ce ne sono tantissime e sono stati gli antichi a dare, ad una ad una, un nome. E tu, a quanto pare, le sai riconoscere!”.

Lily la ascoltò attenta. Poi, superando l'imbarazzo iniziale, sospirò. “Allora avevo ragione!!! Io glielo dicevo al papà che le stelle formavano un disegno ma lui dice sempre che è un caso, che non è vero”.

Un enorme gocciolone di sudore scese lungo la tempia di Lina. Forse, nel corso dei loro primi viaggi insieme, aveva spiegato almeno un centinaio di volte allo spadaccino il significato delle cosstellazioni e delle stelle, dei poteri che donavano e dei loro significati. Come gli aveva spiegato anche, ripetutamente, nozioni di magia e leggende. Ora ne aveva la conferma! Suo marito non si ricordava un accidente, probabilmente mentre lei sprecava il suo PREZIOSO fiato in spiegazioni, lui pensava ad altro. Un caso perso! Ma per fortuna... sua figlia era invece curiosa ed attenta come lei! Questo la riempiva d'orgoglio e questo poteva essere il punto di partenza per ricostruire il rapporto con lei. “Ehm... forse... papà non sa queste cose Lily! Però le stelle in cielo formano tanti disegni, hai ragione, sei una bimba molto intelligente”.

“Ma tu...” - proseguì Lily - “conosci il nome di tutte le stelle e di tutte le costellazioni?”.

“OVVIAMENTE!” - rispose Lina con una nota d'orgoglio nella voce - “E se vuoi, ti insegnerò tutto quello che so!”.

Lily annuì pensierosa. Poi... “Tu... sai un sacco di cose! Io mi ricordo che da piccola mi facevi una magia. Una lucina!”.

Lina spalancò gli occhi sorpresa. Come poteva ricordare? Era poco più di una neonata! Ma aveva ragione anche in quello, tante volte, quando Lily era piccola, per farla ridere le creava un lighting e sua figlia rideva e giocava incantata da quell'incantesimo semplicissimo, cercando di afferrare la sfera di luce con le manine... Ricordi lontani... Già... Ora lei non aveva più la magia... “Si Lily, mi ricordo. Ma ora... non posso farlo più, mi dispiace. Io... non posso più fare incantesimi”. Si sentì triste a pronunciare quelle parole. Ma convinta della sua scelta.

“Perchè?” - chiese la bambina.

Lina le accarezzò i capelli. “Perchè... ho capito che c'era qualcosa di più importante e che amavo di più. E ho preferito proteggerlo!”.

Lily fece per replicare ma si bloccò, non appena vide Gourry avanzare nel corridoio. “Papà!”.

Gourry fece un sorrisetto impertinente. “E' un pò che sono quì a dire il vero! Non preoccuparti Lily, la mamma rifarà presto le sue magie! Faremo un giretto dalla zia Luna a breve credo...”.

Lina lo guardò storto e fece per replicare ma Gourry, col sorriso ancora più ampio, le fece cenno di stare zitta. “Non sei nella posizione ideale per replicare mia cara! Mi avevate promesso che avreste dormito e tu Lily, mi hai promesso che facevi la brava!”.

“E tu...” - Lina lo guardò storto - “tanti anni fa mi giuravi che stavi ad ascoltare quello che ti spiegavo”.

Lo spadaccino indietreggiò di qualche passo. Aveva sentito anche la parte di conversazione riguardante le stelle... E ricordava benissimo come Lina si imbufaliva quando lui non ricordava qualcosa che lei gli aveva appena spiegato! “Non è che non ti ascoltavo, mi sono semplicemente... DIMENTICATO!”.

“Ma va?!”. Lina sbuffò. Quanto gli erano mancati quei battibecchi... E Gourry era rimasto uguale ad allora nonostante tutto. La cosa la rasserenava... “Comunque” - esordì col suo migliore sorriso - “Non vorrai mica sgridarci, vero?” - chiese prendendo Lily in braccio.

Gourry scosse la testa. “No. Però davvero Lina, dovresti riposare. E dovresti dormire anche tu Lily” - concluse rivolto alla figlia. Ma in cuor suo, trovarle sole a chiaccherare, era una cosa che lo aveva reso felice. Il tunnel buio nel quale erano caduti tutti era stato finalmente superato.

“Ma io non ci riesco!” - protestò la bambina.

Lo spadaccino sorrise e le accarezzò i capelli. “Hai ragione! Questa non è la tua casa e un castello così grande dove è difficile trovarsi non ti piace più, giusto? E... “ - fissò Lina - “visto che mamma sta bene e può viaggiare, visto che ormai, dato il casino che stiamo facendo, Phillionel ed Amelia non vedranno l'ora di liberarsi di noi... Che ne direste se ce ne tornassimo a casa? A ricostruirla?”.

Lina sussultò. Tornare a casa... Non le sembrava vero... Fino a pochi mesi prima sembrava un sogno irrealizzabile... “Direi che è un'ottima idea!”. Lo disse sommessamente, quasi con paura. Che fosse solo un sogno. Ma sua figlia stretta a lei e Gourry lì vicino, come una volta, erano la prova che era tutto vero.

Gourry le appoggiò una mano sulla spalla. “E allora, dato che è deciso e siamo tutti contenti e più tranquilli, torniamo a letto a dormire visto che abbiamo un viaggio lungo da affrontare?”.

“Si” - rispose Lily in braccio alla madre. Si sentiva più serena anche lei. Sarebbe tornata a casa e... aveva ritrovato la sua mamma. Ancora c'era tanto da fare ma parlarle, anche se per poco, le era piaciuto. Chissà se ci sarebbe riuscita ancora con quella facilità? E chissà come si chiamavano le stelle? Era contenta, presto l'avrebbe saputo!


********


La carrozza proseguiva tranquillamente nel suo cammino. Erano partiti da Saillune il giorno prima e Phillionel e Amelia avevano insistito perchè viaggiassero comodi, con cocchiere al seguito.

Il sole splendeva alto nel cielo e ormai la neve si era quasi sciolta tutta, ne restavano indistinte chiazze qua e là nei prati verdi e rigogliosi.

Erano le prime ore del pomeriggio e Amy dormiva tranquilla in braccio al papà, Lily era seduta fra lui e la mamma sveglia e silenziosa mentre Alex era nel mondo dei sogni fra le braccia di Lina. Da quando l'aveva conosciuta, era diventato inseparabile da lei, la cercava sempre. E questo aveva aperto gli occhi allo spadaccino su quanto anche a lui mancasse una mamma, nonostante avesse fatto di tutto per prendersi cura di lui nel migliore dei modi. E Lina sembrava adorare quel bambino esattamente come adorava le loro due figlie, questo lo riempiva di gioia, Alex avrebbe potuto essere un grosso ostacolo alla loro unione... Ed invece, anche per Lina era stato amore a prima vista per il bambino, proprio come era successo a lui e alle figlie.

“C'è qualcosa che non va!” - esclamò Lina sotto voce, pensierosa, appoggiando la testa sulla spalla del marito.

Gourry si guardò in giro perplesso. “In che senso?”. Non c'erano intoppi, il viaggio proseguiva tranquillo, i bambini dormivano, il tempo era splendido...

Lina sbuffò. “Non... non lo so a dire il vero! Ma c'è qualcosa di 'storto'... Non saprei definirlo...”.

Gourry sorrise. “Beh, se non ti viene in mente niente, allora non dev'essere importante!”.

Lina pareva però scettica. “Sarà!”.

Improvvisamente però, senza nessun motivo, Amy si svegliò e, dopo essersi guardata intorno nella carrozza mezza assonnata, scoppiò a piangere. Facendo prendere un colpo a Gourry, preso alla sprovvista, e a Lily e Lina. “Amy! Cos'hai?”.

La bimba singhiozzò disperata alcuni istanti prima di rispondere. “Ancora sulla carrozza?! Basta, io sono stanca!!!”.

“Ma manca ancora molto prima di arrivare a casa” - tentò di consolarla Gourry.

E in quel momento a Lina si accese una luce nel cervello. Ecco cosa c'era che non andava! Sua figlia era come lei ed aveva RAGIONE!!! “Gourry, facciamo fermare la carrozza!” - esclamò perentoria.

“Perchè?” - chiese un sempre più confuso spadaccino.

Lina sorrise, con lo stesso fare furbo di quand'era ragazzina. “Ma non capisci? Lina Inverse e Gourry Gabriev! Insomma, non è da noi due viaggiare in carozza comodi comodi con tanto di cocchiere. E le nostre bimbe sono come noi! Insomma, Amelia e Phil sono stati gentili, certo, però... Noi siamo tipi da boschi, da lunghe camminate, da notti in mezzo alla foresta. Per questo Amy piange, lei ci somiglia! Scendiamo e andiamo a piedi!”.

Gourry la fissò terrorizzato e a bocca aperta. Ok, l'idea di Lina l'allettava, anche lui si stava annoiando da morire a viaggiare così e il discorso di sua moglie non faceva una piega! Però... “Lina, io credo che tu NON sappia precisamente cosa vorrebbe dire farsi giorni di cammino con tre figli piccoli! Arriveremo a casa con un esaurimento nervoso!”.

La maga gli fece gli occhi dolci. “Per favore...”.

“Si papà, per favore!” - esclamò Amy abbracciandolo.

“Sei una ruffiana!” - rispose lo spadaccino alla bimba.

Anche Lily lo guardò supplicante. “Dai papà!”.

Ok, ora Gourry lo sapeva. Era in minoranza. E in fondo, l'idea di Lina gli piaceva. Aveva voglia di tornare a quella vecchia vita che tanto aveva amato. E poi, quando Lily era piccola, era stato il loro progetto quello di portare i loro figli in giro per il mondo. E ora poteva farlo, non era più solo!. “Va bene, avete vinto!” - commentò mascherando un sorriso.

“EVVIVA!!!”. Con un balzò Amy saltò giù dalle sue gambe, le lacrime solo un lontano ricordo. E, quando Gourry fece segno al cocchiere di fermarsi, senza aspettare il permesso dei genitori, aprì la portiera e saltò giù nel prato, desiderosa di correre libera.

“Vado a riprenderla!” - esclamò Gourry alla moglie, impossibilitata a stare dietro a Amy con Alex in braccio.

“Va bene!”.

Gourry sparì dalla sua vista in un batter d'occhio, mentre correva dietro a Amy nel prato che delimitava un bosco.

Lina prese Lily per mano e scese anch'essa dalla carrozza, per spiegare al cocchiere quello che stava succedendo e dirgli di tornare a Saillune tranquillamente. Poi, inspirò profondamente l'aria fina, il profumo dell'erba e degli alberi, della libertà, di una vita che troppo le era mancata, come era per suo marito.

Tranquillamente, con Lily di fianco e con Alex che si era svegliato e giocava con la stoffa dei suoi abiti fra le sue braccia, camminò dietro la direzione presa da Gourry e da Amy. Dubitava si allontanassero troppo, anche se aveva avuto la conferma che la sua bimba più piccola era una scheggia a correre... Lina sorrise. “Ora capisco come fa papà a tenersi così in forma!” - esclamò rivolta a Lily.

La bimba la guardò curiosa ma non rispose. Ancora non si era lasciata andare del tutto e Lina non desiderava forzarla, era già tanto ciò che aveva ottenuto fino a quel momento.

Camminarono per alcune decine di metri fra gli abeti, finché davanti a loro comparve un'altro spiazzo d'erba e poi un piccolissimo laghetto dall'acqua trasparente. Era il luogo ideale per un quadro! Era un posto bellissimo e che ispirava serenità...

Lily guardò a bocca aperta lo spettacolo davanti ai suoi occhi e poi, dopo aver lasciato la mano della madre, corse vicino al laghetto. “Che bello!” - esclamò sotto voce.

“Già!” - rispose Lina al suo fianco, mentre si inginocchiava e faceva puciare i piedini di Alex nell'acqua, facendolo ridere. “E a quanto pare piace anche ad Alex, vero piccolino?”.

Il bimbo la guardò e rise divertito, schizzandola con il movimento dei piedi.

Lina scoppiò a ridere e si sedette per terra con Alex sulle gambe e Lily la imitò.

“Mamma?” - le chiese dopo qualche attimo di silenzio.

Lina la guardò stupita del fatto che l'avesse chiamata. Ogni volta che Lily pronunciava la parola 'mamma', il cuore cominciava a batterle all'impazzata. “Dimmi!”.

“Quì mi piace. Perchè non la rifacciamo quì la nostra casa? Tanto l'altra è distrutta e dovremmo ricostruirla da capo” - chiese esitante la bambina.

Lina si guardò intorno. Sua figlia aveva ragione, quel posto era incantevole, tranquillo, pieno di vegetazione, animali. Era un posto 'intimo'. Ed era questo ciò di cui loro avevano bisogno, ritrovarsi, ricostruire tutto da zero in un luogo solo loro. “Sai che è una bella idea Lily? Se piace anche a papà ed Amy, direi che si può fare, abbiamo tutta l'estate per farci la casa che vogliamo!”.

Finalmente anche Lily sorrise. “Tanto siamo in maggioranza, questo posto piace a me, te ed Alex! Siamo in tre!”.

Lo sguardo di Lina si addolcì e prese sua figlia in braccio. “Credo... che questo posto piacerà anche al papà e a Amy!”.

Lily annuì, poi appoggiò la testa contro al petto di Lina in silenzio, catturata dall'immagine dell'acqua limpida del laghetto. Poi, seria... “Mamma... tu non te ne vai più via, vero?”. Era una paura che ancora la tormentava, era terrorizzata all'idea di volerle bene e di perderla un'altra volta, per questo non riusciva a lasciarsi andare del tutto come invece faceva Amy. Gourry le aveva spiegato brevemente perchè la mamma se ne fosse andata, ma Lily immaginava che suo padre le avesse omesso tante cose per non turbarla. Intuiva anche che, nonostante nessuno gliel'avesse detto, la magia c'entrasse qualcosa.

Lina si irrigidì e la strinse forte a se. “Lily, io ti prometto che MAI, MAI PIU' me ne andrò via. Qualunque cosa succeda!”.

Lily abbassò lo sguardo. “Si perchè noi siamo... una famiglia. E se tu hai un problema o sei triste, basta che ce lo dici e noi ti aiutiamo. Non devi scappare e lasciarci da soli”. Si voltò verso di lei, attendendo una risposta.

Lina la guardò negli occhi. Poi sorrise e la strinse a se, mentre la bambina le strigeva le spalle con le sue braccia. “Grazie Lily! Lo so, ci siete voi”.

La bimba appoggiò la fronte alla fronte della madre, sorridendo. “Mi sei mancata tanto! E sono contenta che sei tornata. Ti voglio tanto bene mamma! Ti volevo bene anche quando non c'eri, anche se dicevo che non era vero. Ero solo arrabbiata perchè ti volevo con me!”.

“Lily...”. Lina era commossa. Erano fra le più belle parole che le fossero state rivolte, ed era stata la figlia che pensava di avere perso a dirgliele. Le accarezzò la guancia, poi le sorrise. “Ti voglio bene anche io. E poi... è bello parlare con te Lily, l'ho sempre saputo, da quando sei nata, che lo sarebbe stato. Sei una bambina fantastica e sono orgogliosa che tu sia mia figlia. Non andrò più via e starò con te, papà, Alex ed Amy per sempre. Te lo prometto! Io... non permetterò mai più che tu sia triste”. Lo promise a lei e a se stessa. Mai più nessuno le avrebbe separate, non lo avrebbe permesso. Ed in fondo, lei restava sempre Lina Inverse, una maga – o ex maga – che otteneva SEMPRE ciò che desiderava. Con o senza magia!

Restarono tranquilli ed in silenzio alcuni minuti, finché non sentirono le voci di Amy e Gourry venire verso di loro. Lina si voltò e scoppiò a ridere vedendo la faccia distrutta e le gote rosse del marito. Probabilmente Amy lo aveva fatto correre fino alle terre oltre la barriera! “Non hai più il fisico!” - gli canticchiò a modi cantilena.

Gourry sbuffò. “La prossima volta le corri dietro tu! Abbiamo una figlia pronta per le olimpiadi sai?”.

Lina scoppiò a ridere, mentre anche Amy le saltava sulle gambe.

“Che bello quì!” - esclamò la piccola di casa guardandosi attorno.

“E' vero!” - asserì Gourry.

Lina non aspettava altro. Fece scendere le due bambine dalle sue gambe e si alzò in piedi, con Alex fra le braccia, per fronteggiare suo marito. “A tal proposito... avremmo pensato, io e Lily che...”.

Gourry la fissò scettico e le bloccò il discorso. “Quando parli con questo tono, di solito c'è aria di fregatura per me in giro! Cosa ti sta passando per la testa?”.

Lina gli diede un veloce bacio sulle labbra. “Semplicemente... che questo posto è perfetto per costruire la nostra nuova casa! Tutto nuovo, tutto da capo! Come la nostra famiglia!”.

Lo spadaccino si guardò intorno spaesato. Ok, il posto era splendido, ok, sua moglie aveva ragione a dire che dovevano ripartire da zero, però... “Dovremmo costruirci una casa quì, DAL NULLA? Lina, hai idea di che lavoraccio sia?”.

“Certo!” - esclamò entusiasta la maga - “Ma hai a disposizione tutta l'estate e dei validissimi aiutanti!”.

“Si certo, come no! Tre bambini sotto i cinque anni!” - rispose Gourry sempre più scettico. Ma poi, con sorrisetto impertinente... “Anche se, se tu ti rifacessi dare i tuoi poteri da Luna, allora faremmo in fretta e senza fatica”.

Lina gli fece la linguaccia. “Scordatelo! Faremo tutto con le nostre mani come l'altra voltai! E poi dai, la costruiremo come vogliamo!”.

“Si, con la camertta grande grande per il fratellino o la sorellina nuova!” - aggiunse Amy abbracciando il papà.

“QUALE SORELLINA O FRATELLINO???”. Gourry era sempre più terrorizzato. Fissò Lina in cerca di risposte e si calmò vedendo che la moglie ne sapeva quanto lui...

“Si!” - aggiunse anche Lily - “Adesso che ci sono una mamma e un papà insieme, DEVONO fare un bambino nuovo! Funziona così!”.

“NONONONO!!! Voi due avete sia un fratello che una sorella, non vi bastano?” - chiese Gourry sempre più in ansia.

“NO!” - risposero all'unisono le due bambine. Poi non diedero ai genitori nemmeno il tempo di replicare. Amy riprese a correre nel prato, inseguita questa volta da Lily, finalmente serena e allegra.

Gourry si voltò verso Lina, questa volta serio. “Vada per la casa quì, mi piace! Ma un altro bambino...”.

Lina sorrise. “Direi che ora non è il momento! Dobbiamo lavorare e dobbiamo imparare a vivere insieme di nuovo, come una famiglia! Poi... si vedrà!”.

Gourry fissò Alex e poi le due bambine che giocavano a pochi metri da loro con l'acqua. “Però... in fondo ci riescono tanto bene! Magari, quando ci siamo sistemati, effettivamente potremmo pensarci... Sarebbe un'altra conferma che siamo di nuovo io e te. INSIEME! E faremmo contente Lily ed Amy”.

“E' quello che stavo pensando anche io” - rispose Lina stringendosi a lui.

Finalmente... un nuovo inizio...



  
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