Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=KMSmRNVwmD0.
Autore:
Kamy.
★Fandom: Kaichou Wa Maid Sama
★
Iniziativa: Questa storia partecipa alla challenge “Notte di
Tanabata” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 554.
★ Prompt:
10.
A e B s'incontrano per la prima volta durante il festival di Tanabata.
★ Bonus: 8. Messaggio in bottiglia
Bacio al primo incontro
Yukimura entrò
nell’aula deserta e si guardò intorno,
stringeva una bottiglia al petto.
“C’è
nessuno?” domandò.
Usui accese la luce e si
avvicinò all’altro giovane,
battendo un paio di volte le palpebre.
“Cosa ci fai
qui?” chiese.
Yukimura sollevò la
bottiglia che teneva in mano, era
stappata e dentro era infilato un biglietto.
“Ho trovato
quest’invito sotto al mio banco. P-pensavo fosse
di una ragazza…” ammise.
Usui ridacchiò e si
grattò una guancia, camminandogli
intorno.
“In realtà quel
messaggio non è mio. I bulli della scuola,
però, sapevo che mi sarei rintanato qui. Lo faccio ogni
volta che la scuola
festeggia la notte di Tanabata. In
questo modo hanno potuto organizzare un finto invito a un appuntamento,
perché
immagino si tratti di quello” ammise.
Yukimura arrossì, le sue
iridi divennero marrone-aranciate.
“Oh. Mi hanno di nuovo
preso in giro” gemette. Si nascose il
viso tra le mani e sospirò pesantemente. “Avrei
dovuto immaginarlo, ci sono
così poche ragazze in questa scuola. E vanno tutte dietro a
quel fantomatico
Takumi Usui”. Aggiunse.
“Io sono Usui,
piacere” si presentò Takumi.
Yukimura rabbrividì e
alzò di scatto la testa.
“T-tu? Allora eri
d’accordo con loro. Volevi prenderti gioco
di me perché sei uno popolare?
Tutti non fanno altro che deridermi.
Dicendo che possiedo un’aura
puramente femminile, ma io sono un ragazzo.
D’accordo, sono venuto qui
sperando che questa non fosse la
lettera di una ragazza, ma di un bel ragazzo come te, ma non merito di
essere
deriso. I-io non sono una ragazza, ma ho ugualmente dei
sentimenti!” si lamentò
Yukimura, farfugliando.
“Sarei curioso di sapere
cosa c’era scritto in quel
messaggio in bottiglia. Però lo vedo che non sei una
ragazza, ma sei ugualmente
bello come un fiore che sboccia” rispose Usui. Le sue iridi
verde scuro
brillarono di riflessi color speranza e si passò la mano tra
i capelli, facendo
ondeggiare le ciocche bionde. La luce dei fuochi d’artificio,
che venivano
lanciati nel cielo del cortile della scuola, filtrava dalla finestra e
faceva
brillare la sua capigliatura di riflessi color dell’oro.
Yukimura arrossì e
chinò il capo, facendo ondeggiare i
propri capelli verde scuro.
“Non mi vesto da donna, non
mi comporto da lolita, come
fanno altri in questa scuola, cerco solo di essere gentile. Dimmi la
verità, è
perché sono omosessuale, vero? È il vostro modo
di prendermi in giro” gemette.
“Il comportamento che gli
altri hanno nei tuoi confronti è
grave. Dovresti parlarne con la presidentessa del comitato studentesco
Misaki,
ma io non voglio deriderti. Mi dispiace incontrarti solo ora. Anche se
frequentiamo la stessa scuola, probabilmente siamo in classi diverse.
Però io non voglio
né prenderti in giro, né confonderti”
rispose Usui.
Batté un paio di volte le
palpebre e si piegò in avanti.
“In realtà
volevano deridere entrambi. Il motivo per cui
rifiuto tutte le ragazze, anche se sono popolare, è che mi
piacciono i ragazzi.
Volevano farci incontrare per
prenderci in giro insieme”
spiegò.
Yukimura gli prese la mano con
entrambe le proprie.
“Eppure tu sembri
così figo, irraggiungibile, altero.
Insomma, vorrei essere te” mormorò.
Usui gli sorrise.
“Sai, questa è
una notte speciale, magari il destino ci ha
uniti per un motivo specifico” sussurrò. Chiuse
gli occhi e baciò l’altro,
Yukimura sgranò gli occhi, ma contraccambiò.
Esplose un altro gioco
d’artificio, illuminando di rosso le
figure dei due giovani.