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Autore: SailorDisney    20/07/2017    0 recensioni
Tutti e tre erano seduti al tavolo, Jessie sorseggiava beata la sua tazza di caffè. Mentre i due si guardavano da un capo all'altro con odio.
"E quindi, mi dica, difensore della galassia, quali crimini ha sventato oggi?" chiese Woody con fare antipatico.
"Oh, glielo racconterei ma sembrerebbe un vanto e non sia mai, a confronto con la sua reputazione poi..." cercò di rispondere risultando superiore.
Jessie aggrottò le sopracciglia guardandoli.
"E' sicuro di non voler narrare le sue prodezze?!" Woody alzò un sopracciglio.
"Almeno io avrei qualcosa da raccontare!" disse Buzz portandosi avanti.
"Ehm... ragazzi, è tutto ok?" Jessie li guardava incerta.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bo Peep, Buzz Lightyear, Jessie, Woody
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il tempo passò. Jessie non sentiva Woody da giorni, non aveva il coraggio di chiamarlo nè tantomeno di vederlo. Lui d'altro canto si era fatto da parte, sentiva la necessità di comparire davanti a lei, baciarla, accarezzarla, sentirla sua come quella volta ma... sapeva che era stato un tremendo errore. E che se ne sarebbe pentito fino alla fine dei suoi giorni.

Buzz e Jessie passeggiavano sul pontile un bellissimo pomeriggio di sole. Erano l'uno a fianco all'altra, chiacchieravano del più e del meno. Improvvisamente lei lo vide. Woody era appoggiato alla balaustra e guardava l'orizzonte con uno sguardo triste, incredibilmente triste. Perso nel vuoto. Jessie tentennava, voleva andare via. Voleva girare i tacchi e scappare. Buzz però non smetteva di parlare e i piedi di Jessie si muovevano per lei. Troppo tardi. Lui si voltò. La vide. Si guardarono per parecchi secondi. Lui la fissò come se ne cercasse qualcosa dentro, la divorava. Lei abbassò lo sguardo, Woody si incamminò verso di loro. Continuava a camminare. Poi passò accanto a lei, fingendo di non vederla. Le loro mani si sfiorarono, le loro dita si incontrarono per un dolce e breve istante.

Jessie chiuse gli occhi. Il cuore le batteva all'impazzata. Il cuore di Woody andava ancora più forte.Quel pomeriggio, Buzz comprò a Jessie un gelato alla fragola.

Passarono le settimane, Jessie cercava di capire cosa doveva fare, mentre Buzz era ancora in attesa di una risposta.

Una pomeriggio, Jessie andò al loro locale. Sperava davvero di incontrarlo, di vederlo. Lo sperava con tutta se stessa. Ed eccolo, come se lo sapesse, lui era davvero lì. Non era solo, era con Bo, seduti al tavolo. Con un tono abbastanza confidenziale.

Jessie si sedette al bancone. Non poteva presentarsi lì, non aveva più nessun diritto di parlare, di fare qualcosa. Ma era pronta ad agire, doveva solo alzarsi e...

"Una coca-cola" disse sorridendo Bo al bancone, accanto a Jessie.

"Una coca?! Dov'è finita la tua pinta di birra, Bo?" disse ridendo il bar man.

"Eheh... per un po' dovrò farne a meno!" disse sorridendo.

"Uh? Non mi dirai che...?"

"Eh già, aspetto un bambino."

Aspetto un bambino. Jessie vedeva le sue labbra muoversi. Ripetere quella frase.

Un bambino? E... il padre era forse...?

"Bo! Dai, vieni qui!" gridò Woody dal tavolo.

"Uh? Arrivo!" rispose lei. "Andiamo... papà ci aspetta." disse sorridendo alla sua pancia.

Poi si voltò. "Ciao Jessie." disse guardandola seria, sapendo che lei fosse lì accanto da un pezzo.

Jessie la guardò fissa, senza rispondere. Si limitò a indietreggiare, voltarsi e lentamente uscire dal locale. L'aria fredda le arrivò sul viso. Ne sentiva il bisogno ma purtroppo non riusciva ad avvertirne la sensazione. Non sentiva nulla, assolutamente nulla. Camminò per inerzia per alcuni isolati, poi cominciò a camminare più veloce, sempre più veloce. Cominciò a correre con lo sguardo fisso davanti a lei, fino ad arrivare alla stazione di polizia. Entrò dentro a passo svelto fino all'ufficio di Buzz e aprì la porta.

"Jessie! Che ci fai qui?" chiese lui sorpreso alzandosi dalla scrivania.

"Si." rispose lei ansimando.

"Si?"

"Sono pronta, partiamo." disse guardandolo negli occhi.

"Dici sul serio?" chiese lui incredulo.

"Si." rispose seria.

Lui le corse in contro e la prese dai fianchi. "Ma è fantastico! Prepara le valigie, bambolina. Si parte."

 

"Sei sicura che ti abbia sentita?" chiese lui Woody a Bo diventando scuro in volto.

"Ti ho già detto di si, sono sicura. Ma non credo che questa sia la scelta più giusta." disse Bo con tono severo.

"Non c'era altro modo." concluse lui guardando oltre il vetro del pub.

"Woody ma questo bambino non esiste! Prima o poi se ne accorgerà." cercò di spiegare lei.

"Non importa. Mi serviva solo... per prendere tempo." disse lui.

"Tempo per cosa?" chiese Bo corrugando le sottili sopracciglia.

Woody sospirò. "Tempo perchè si dimentichi di tutto quanto." disse stringendo i pugni. Il suo sguardo era sofferente, il suo cuore lo era.

Passò un po' di tempo, quello stesso tempo che Woody bramava per far si che ogni ricordo andasse via con l'arrivo della primavera.

Jessie smise di cercare Woody, non aveva più intenzione di incontrarlo. Il solo pensiero la distruggeva e cercava di tenere occupata la mente nel preparare le valigie per il grande viaggio con il biglietto di sola andata. Jessie camminò per la grande casa sfiorandone la pareti. Quanti ricordi, una vita passata a tormentare con i pastelli quelle mura e adesso... le lasciava a qualche nuovo inquilino che le avrebbe laccate di bianco. Coprendo ogni cosa, coprendo ogni ricordo.

"Mamma... papà... sto facendo la scelta giusta?" chiese alla grande casa silenziosa.

Nessuna risposta.

"Oh dannazione, adesso mi metto a parlare con la casa. Ottimo Jessie, un gesto davvero maturo." fece una pausa. "...Ma un piccolo segno posso averlo?"

Dliiin.

L'acchiappasogni appeso fuori dalla porta tintinnò. Era il vento o c'era qualcuno all'ingresso? Jessie era titubante. Possibile che fosse il segno di cui parlava? Sbirciò dalla finestra...

Era Bo Peep!

Jessie si fiondò ad aprire la porta ma... in effetti, non aveva il coraggio di parlarci. Lei, nelle sue condizioni. Forse era venuta a sapere di quello che c'era stato tra lei e Woody? Forse voleva spiegazioni? Jessie non la voleva vedere, non voleva vedere lei e il suo pancione. Simbolo della sua unione con quello che doveva essere il suo uomo, quello che era il suo più grande amico e adesso era solo un'ombra per cui provava timore.

DLIN DLON

Il suono del campanello interruppe i suoi torbidi pensieri. Jessie si abbassò e si sedette dietro la porta. Bo Peep suonò di nuovo. Nessuna risposta.

Jessie pian piano si allontanò dalla porta e salì al piano di sopra, era l'unico modo per sfuggire a quella imbarazzante situazione.

Le mani di Bo sudavano, aveva bisogno al più presto di parlare con Jessie, di confidarle i suoi pensieri, di dirle la verità. Aveva bisogno di confessare che quella gravidanza era un imbroglio, che l'allontanamento di Woody non era dovuto ad un disinteresse nei suoi confronti bensì all'enorme sentimento che lui provava per lei. E se Woody non aveva il coraggio di dirglielo, lei avrebbe fatto questo ed altro. Jessie non rispondeva, così Bo capì che poteva fare solo una cosa. Prese carta e penna dalla borsa e iniziò a scrivere, scrivere, finchè le parole non le annebbiarono la testa. Poi lasciò la busta con il messaggio davanti alla porta, lo fissò per un attimo. Poi voltò le spalle e andò via.

Buzz quella sera non tardò ad arrivare. Aveva bisogno di definire gli ultimi dettagli per la partenza del giorno dopo ma si sentiva pronto ad affrontare questo grande cambiamento. Arrivò davanti alla porta della casa e notò subito qualcosa a terra. Si sedette sulla panca di legno all'ingresso e cominciò a leggere, come mai aveva letto qualcosa nella sua vita, stringendo la lettera tra le mani.

 

Mia cara Jessie,

non avrei mai pensato di poter usare il mio tempo per scrivere proprio a te ma non mi lasci altra scelta. Una volta dissi ad un mio amico di essere stata innamorata, di aver provato il vero dolore nel perdere la persona che si ama, di aver provato la sofferenza di portare addosso un cuore rotto in mille pezzi. Questo lo dissi prima di conoscere la sua storia.

E' la storia di un ragazzo bugiardo, così bugiardo da aver passato la vita a mentire. Mente di giorno, di notte. Mente preparandole il caffè, sedendosi sul suo divano, frequentando la grande casa dove è cresciuto. Mente portando altre ragazze fuori, mente anche quando lei ha un altro uomo al suo fianco. E' un grandissimo bugiardo ma con un gran difetto, i suoi occhi non mentono. Quando quel ragazzo ti guarda, è impossibile non vedere il suo desiderio di baciarti, toccarti, sposarti, amarti. E' impossibile che tu non lo veda perchè i tuoi occhi dicono la stessa cosa quando guardano quel ragazzo.

Se vuoi passare la tua vita a mentire, come quel ragazzo, è una tua scelta. Ma un giorno solo di amore vale più o meno di una vita nella menzogna?

Bo Peep

 

Le mani di Buzz tremavano. Quello che aveva sempre affollato la sua mente, adesso era scritto nero su bianco da un'altra persona. E quel che era certo è che ogni singola parola era vera. Buzz piegò il foglio in quattro, lo mise in tasca.

Fissava il legno del pavimento del portico, passandosi le mani fra i capelli, il capo chino. Stava pensando. Stava pensando a quale fosse la cosa più giusta da fare.

 
   
 
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