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Autore: DhakiraHijikatasouji    21/07/2017    0 recensioni
Siamo nel Medioevo. Due bambini inseparabili dovranno affrontare una scelta che
sconvolgerà le loro vite, ma si sa che l'amore rimane nonostante il tempo...
#Saschefano💚❤
#Stescha❤💚
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anima, St3pNy
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Quel pomeriggio presero la carrozza che li avrebbe condotti in paese. Sascha sapeva dove andare siccome conosceva i negozi adatti. Condusse Stefano dentro uno di quelli. Una donna li raggiunse subito. Era in età avanzata, e pareva anche molto sicura di sé.

- Come posso aiutarla, imperatore?-

- Ciao Clotilde, sicuramente saprai che stasera ci sarà un ballo al castello-

- Certamente, ne sta parlando tutto il paese e qui i pettegolezzi arrivano, con gente che va e gente che viene-

- Ecco, volevo chiederti se mi puoi trovare un vestito per questa ragazza, la donna che tra poco regnerà al mio fianco- A quell'affermazione, la commessa si inchinò immediatamente al cospetto di Stefano. Quest'ultimo invece era rimasto a bocca aperta all'affermazione di Sascha, per quanto sapesse che era veritiera, ma gli piaceva l'idea, ed era sempre bello sentirselo dire.

- Prego, mi segua mia signora...troverò un abito adatto a lei- Stefano la seguì, mentre Sascha si sedette su un divano che era davanti al separé. Stefano cominciò a spogliarsi dopo che Clotilde lo ebbe avvisato che gli avrebbe portato lei i vari abiti su cui avrebbe poi fatto la sua scelta. Gli arrivarono subito tre abiti diversi. Uno era argento, uno verde acqua e l'altro rosso fuoco. Li provò in ordine. Quello argentato era decisamente troppo scollato. Infatti quando uscì, Sascha lo guardò con un sorriso in volto, ma gli occhi assottigliati come per dire "Bello, ma ricorda che sei solo mio". Stefano ritornò dietro il separé provando quello verde acqua che aveva uno spacco sulla gonna che finiva a metà coscia. Uscì con quello addosso, ma lo spacco lo metteva a disagio. Si piazzò davanti a Sascha con le braccia incrociate.

- Se ti piace, lo prendo anche...ma giuro che mi metto seriamente a cucirlo!- Disse riferendosi allo spacco. Sascha si coprì il viso con le mani scoppiando a ridere e Stefano avrebbe voluto tirargli uno scappellotto, ma sospirò tornando a cambiarsi. Mise quello rosso che era praticamente...perfetto. Gli piaceva tantissimo. Non era troppo scollato e non aveva cose che lo mettevano a disagio. Era un abito normalissimo, ma elegante. Uscì, e gli piaceva così tanto, che il suo viso divenne rosso come il vestito temendo un rifiuto di Sascha. Invece quest'ultimo rimase con gli occhi sgranati e la bocca semi aperta.

- Wow, Angelica...sei...-

- Bellissima, vero?- Si aggiunse Clotilde con espressione soddisfatta.

- Stupenda, decisamente stupenda-

- Lo pensi sul serio?- Disse Stefano con lo sguardo un po' perso, ma accennando un sorriso.

- Quel rosso...ti sta d'incanto-

- In effetti anche a me piace tanto-

- E' tutto tuo se lo vuoi-

- E' così bello che penso di non esserne all'altezza...-

- Non dire assurdità, sei bellissima- Stefano non rispose, ma si andò subito a cambiare per rimettersi il suo solito abito.

- Allora lo prendiamo- Disse poi uscendo da dietro il separé.

***

Stefano credeva che l'unica cosa che non fosse in grado di fare, fosse pettinarsi i capelli. Ma dovette ricredersi quando vide che Corinne gli stava porgendo un paio di scarpe con i tacchi. Non erano alti, ma ovviamente non li sapeva portare. Erano belle, rosse come il vestito. Ma appena li indossò rischiò di cadere. Doveva prenderci l'abitudine e camminarci un po'. Iniziò a camminarvici per il castello mentre Corinne lo teneva per il braccio. Anche se era più bassa di lui, gli dava sicurezza.

- Vedi...io non li ho mai portati-

- E' comprensibile che sia la sua prima volta, ma non può usare scarpacce al ballo, quindi è necessario che impari per stasera-

- Lo so, ma non è facile-

- Beh, io la ritengo fortunata. Io non ho mai portato scarpe così belle, né mai ho avuto il privilegio di provarle. Io credo che il tacco faccia aumentare il sentirsi donna, comunque non sono qui per discutere di questo...sono qui per aiutarla- Stefano si fermò e stette un attimo a guardarla. Non era una brutta ragazza, era molto carina. Apparentemente poteva sembrare che stava parlando di una sciocchezza, ma per una donna è molto importante sentirsi tale, anche se con piccole cose.

- Ti piacerebbe partecipare al ballo di stasera?-

- Sì, ma non posso, oltre al fatto che devo aiutare le mie compagne-

- Hai ragione, non sarebbe giusto se tu partecipassi e le altre lavorassero. Se ho capito bene, l'unica cosa che voi dovreste fare stasera sarebbe preparare il cibo, giusto? E se invece di stare qui con me, non vai ad aiutare le tue compagne e cominciate a preparare già da subito? Lo dico perché almeno alla festa potrete parteciparvi un minimo tutte quando avrete finito, e finirete senz'altro prima- La piccola donna rimase con sguardo perplesso. Si inchinò.

- L'imperatore è molto fortunato ad averla come compagna- Stefano sorrise e gli accarezzò la testa.

- Adesso vai, non perdere altro tempo Corinne- Corinne se ne andò e Stefano adesso era da solo con quella prova, ma ce l'avrebbe fatta. La sua determinazione non aveva limiti. Si reggeva alla parete e sperava che nessuno facesse commenti perché era davvero imbarazzante. Gli facevano anche male i piedi, stava per cedere. Da dietro l'angolo spuntò Sascha e Stefano si lasciò cadere addosso a lui. - Ti prego, aiutami...è una cosa che MAI mi sarei aspettato di dover fare- Sascha sorrise e lo prese a mo' di sposa. Una sensazione si sollievo pervase Stefano non appena smise di toccare il suolo. Andarono in giardino dove Stefano si tolse quelle scarpe infernali e immerse i piedi nell'acqua della fontana. - Ma come fa Corinne ad aver tanto desiderio di indossarle!- Sascha si mise a ridere. - Che hai da ridere, disgraziato!?-

- Oltre al fatto che Corinne è totalmente donna, ci sono donne che possono portarle e altre no- Stefano incrociò le braccia al petto.

- Stai insinuando che io non imparerò mai, Sascha?-

- Beh...vedi, tu sei sempre e comunque un uomo dentro e...portare i tacchi...è una cosa da donne vere e proprie-

- Lo vedremo!- Si rialzò e si rimise le scarpe andandosene sempre traballante. Sascha non sapeva se scoppiare a ridere o ammirarlo in un certo senso per la sua testardaggine. Comunque non voleva lasciarlo andare da solo. Gli prese la mano.

- Appoggiati a me- Stefano lo fece e si sentiva decisamente più sicuro con Sascha accanto perchè era anche più alto di lui. Dopo qualche minuto che ci camminava, cominciò ad avvertire di sapercela fare. Si stava quasi dilettando. Non credeva mai che potesse succedere.

- Sascha! Sto imparando!-

- Visto? Non era poi così impossibile...- Disse ironicamente Sascha. Stefano lo fulminò.

- Infatti chi era a dirlo? Io o te!?-

- Prova a lasciarti, adesso- Stefano si staccò dal braccio di Sascha e aveva preso una camminata molto più regolare. Non traballava più ed era felicissimo.

- Ne è valsa la pena passare un'ora di inferno!- Cominciò a saltellare contento ma mise un piede male e cadde tra le braccia di Sascha.

- Io direi di non mettere alla prova queste scarpe una seconda volta- Stefano gli sorrise.

- Probabilmente hai ragione- Sascha lo tirò più su baciandolo sulle labbra. - Ascolta, Corinne e le domestiche vorrebbero partecipare al ballo, ma non hanno abiti adatti...volevo chiederti se potevamo fare qualche cosa-

- Certamente, però avrei bisogno di Salvatore-

- Eccomi! Comunque brava, Angelica- Spuntò da dietro un albero. Aveva visto tutto.

- Perfetto, avrei bisogno che tu faccia apparire dieci vestiti- Gli disse Sascha.

- Non sono mica un sarto!-

- Ti faccio diventare subito tale se non lo fai- Salvatore sospirò e tirò fuori un metro da sarta dal nulla.

- Vado a prendere le misure- Stette per andarsene quando Stefano lo chiamò.

- Salvatore- Questo si voltò. - Ti ringrazio- Salvatore gli sorrise e se ne andò definitivamente.

***

La sera arrivò in fretta e Stefano era nella sua stanza mentre Corinne lo stava aiutando con l'abito.

- Signorina, siete veramente molto bella-

- Ti ringrazio, Corinne-

- Ho finito, adesso può andare. Comunque la ringrazio per la possibilità di partecipare a questo ballo-

- Non c'è bisogno di ringraziarmi, l'ho fatto con piacere. Però tu vai pure, io devo fare una cosa prima-

- Come vuole, mia signora- Fece un veloce inchino e uscì dalla stanza. Stefano corse in bagno e vomitò. Era nervoso, molto. Poi se ne andò verso le scale. Era sbiancato visibilmente. Dalla cima, vide molte persone nel salone. Alcune parlavano, altre ballavano e altre ancora mangiavano roba che lui non aveva mai avuto l'onore neanche di guardare quando era piccolo. Sicuramente si era diffusa anche la notizia che l'imperatore aveva portato una donna che sarebbe diventata imperatrice...e ovviamente volevano conoscerla. Poi sentì una mano che prese la sua. Era Salvatore. Era vestito molto bene. Si inchinò e gli baciò la mano. Stefano arrossì, ma Salvatore lo stava facendo apposta. Si vedeva dal sorriso a bastardo.

- Buonasera, Angelica-

- Buonasera, sei molto elegante-

- E' un ballo di gala, così devo essere-

- Già...c'è così tanta gente, ed io non so che dire...non so se posso farcela- Salvatore sorrise comprensivo e lo abbracciò.

- Secondo me te la caverai, tranquilla-  A Stefano scese una lacrima che Salvatore gli asciugò. - Una donna così bella non dovrebbe piangere, sei più bella quando sorridi- Stefano sorrise e gli diede un bacino sulla guancia.

- Grazie, piccolo- Poi prese un enorme respiro. - Allora posso andare...augurami buona fortuna-

- Dopo quello che hai passato, la fortuna, anche se cieca, sarà sempre con te- Stefano cominciò a scendere lentamente le scale. Tutti lo stavano guardando, e lui aveva un forte mal di pancia dal disagio. Si stava quasi sentendo male. Troppa soggezione. Stava sudando freddo e per un attimo chiuse gli occhi per riprendersi. Quando li riaprì, incontrò lo sguardo sorridente di Sascha.

- Ce l'hai fatta- Stefano gli sorrise e gli prese la mano, ma avvertì un giramento di testa.

- Ti prego, reggimi- Si aggrappò al braccio di Sascha che si preoccupò immediatamente e lo sostenne.

- Stai bene?- Stefano annuì.

- Questi occhi puntati addosso...mi mettono a disagio, ma posso farcela-

- Sicuro?-

- Sì- Si rimise composto, ma Sascha non era convinto. L'essere donna a Stefano lo indeboliva, lo portava ad accorgersi di tutto e ad ingigantire qualsiasi particolare, quindi anche quelli negativi come occhiate e parlantine. Ma questo Sascha non poteva capirlo.

Non poteva capire come era essere donna...

continua...

 
   
 
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