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Autore: Porpora_    27/07/2017    2 recensioni
[...-Io invece non capisco perché in tutto questo tempo soltanto adesso ti fai avanti, illegalmente aggiungerei.-...]
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale
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Per una notte con te


-Ti ho spaventata eh?-
Definii la sua voce come la più odiosa che le mie orecchie abbiano mai sentito in tutto l'emisfero boreale. Sopra di me con una mano che mi copriva la bocca, per evitare di farmi gridare, ostentava quel fastidiosissimo sorrisetto da schiaffi. Siccome non bastava essere già abbastanza invasivo solo in quel modo, iniziò ad avvicinare il suo viso al mio e con delicatezza spostò la mano sulla guancia, dandomi una leggera carezza. Nella mia testa avevo almeno dieci buoni motivi per cui avrei dovuto rispondergli molto peggio di quello che stavo per fare.
-Ascoltami razza di zotico, primo non ti ho dato il permesso di toccarmi, secondo non puoi entrare in casa mia in special modo dalla finestra e terzo vedi di sparire il più in fretta possibile altrimenti i tuoi anni da passare in prigione raddoppieranno.-
Lui divertito iniziò a ridere in modo grossolano come se gli avessi raccontato la barzelletta più divertente di questo modo, cosa che mi fece irritare ancora di più.
-Andiamo Courtney perché devi rendere tutto così difficile? Sono scappato dal carcere soltanto per vederti, ho fatto questo per te.-
Lo fulminai con gli occhi, ero talmente tanto arrabbiata che le uniche cose che mi venivano in mente erano soltanto pesanti ingiurie.
-Che c'è dolcezza? Ti si è per caso annodata la lingua?-
Mordendosi il labbro inferiore continuò -avrei preferito di gran lunga che si annodasse contorcendosi insieme alla mia.- puntò lo sguardo sulla mia smorfia e prima che potessi ribattere mi ammutolì passandoci un dito, successivamente dilungò il suo discorso -mi preoccupo per te dovresti ringraziarmi, avrai vissuto questi mesi comportandoti da zitella acida senza motivo, volevo soltanto farti sciogliere un po'.-
Iniziai a valutare bene l'idea di buttarlo fuori di casa minacciandolo con i coltelli da cucina, quando d'un tratto si accorse della foto sul mio comodino, la sua sicurezza di poco prima e la sua sfacciataggine scomparvero, lasciandogli addosso sensazioni che non riuscii a decifrare.
-Toglimi una curiosità, chi è questo tipo?-
sull'immagine illuminata soltanto dal bagliore lunare, mi si poteva chiaramente riconoscere insieme a un ragazzo che circondava le mie spalle con un braccio, questo mentre con l'altro puntato verso l'alto faceva gestualmente un paio di corna.
Sbuffai ripensando quella stupida idea che avevo avuto nei tempi in cui Duncan mi aveva da poco tradito.

-Il mio ex ragazzo.-
-Piercing, a detta tua un pessimo modo di vestire, capelli neri sparati per aria, puzza di ribelle anarchico fin da qui... o eri momentaneamente ceca oppure ti sei frequentata con un punk all'infuori di me di tua spontanea volontà- un sorriso si fece spazio tra le sue labbra -lo definirei un vano tentativo di sostituzione.-
-Quello che è passato è passato, l'ho ritrovata giorni orsono e mi sono dimenticata di buttarla.- tentai di spostarmelo di dosso ma lui fece presa ancora di più sul mio corpo.
-Courtney questa è l'ennesima prova di quanto ci tieni a me- disse sventolandomi la foto in faccia, per poi lanciarla malcurante sul pavimento -perché ti ostini ancora a dichiarare il contrario? Non ti capisco veramente, potremmo tornare ad essere come una volta.-
Presi un respiro profondo prima di rispondere altrimenti tutto il rimorso che avevo provato in quegli anni sarebbe venuto a galla.
-Io invece non capisco perché in tutto questo tempo soltanto adesso ti fai avanti, illegalmente aggiungerei.-
Mi schiaffeggiai mentalmente, lo stratagemma che avevo utilizzato per tranquillizzarmi stava fallendo miseramente, a quanto pare di trattenersi oramai non se ne parlava più.
-Non dobbiamo tornare ad esserlo dovevamo continuare ad esserlo, la nostra storia è finita da un pezzo e lo hai scelto tu e non io.-
Nei suoi occhi potevo vedere lo sconforto che stava provando davanti alla verità che gli stavo mettendo in chiaro.
-Tu non hai mai creduto in noi e le uniche cose di concreto che hai fatto per me non hanno più significato, pensi soltanto a divertiti, sei un ragazzino Duncan, sei un immaturo, non hai avuto rispetto per me e non ne hai neanche per te stesso.-
Quello che successe poco dopo mi lasciò allibita, mi sarei aspettata che mi dicesse che avevo sbagliato anch'io, che avevo esagerato, che pretendevo troppo da uno che ha vissuto solo di bravate, ma non fu così.
-Mi pento di averti fatto soffrire.-
Tenendomi stretta a se in un abbraccio, l'odio che stavo provando si affievolì poco a poco fino a scomparire del tutto cancellato da quelle semplici parole e da quell'unico gesto.
-Duncan...-
-Non dire nient'altro ho già sentito abbastanza.-
Con una mano mi teneva ancora vicina mentre con l'altra iniziò a farsi strada nella mia sottoveste in raso, in seguito le sue labbra si unirono alle mie in dei baci sempre più spinti.
-Duncan... smettila... per favore.-
-Non sei credibile Courtney, sai meglio di me ciò che vuoi.-
-Cosa voglio?-
Si staccò per un istante per guardarmi negli occhi e un brivido mi percosse tutta la schiena.
-Vuoi che resti tutta la notte.-
A quelle parole lentamente cominciò a spogliarmi e soltanto la luna fu testimone di quello che successe in seguito.
-Ti sbagli, vorrei che rimanessi con me tutta la vita.-
***
Lo vidi allontanarsi ammanettato seguito da degli sbirri, gli promisi che nonostante stesse per essere rispedito in gattabuia ci saremmo rivisti e che lo avrei aiutato a pagare la somma di denaro che doveva a McLean per essere scagionato. Secondo lui lo avevano rintracciato, parole sue, perché "qualche testa di cazzo" lo aveva segnalato riconoscendolo a vista mentre percorreva le strade in quell'orario notturno.
-Duncan!- Lui sì fermò voltandosi nella mia direzione.
-Dimmi pure piccola- sorrideva nonostante stesse per tornare in un luogo d'inferno.
Gli diedi un ultimo bacio, lo guardai negli occhi e pronunciai le fatidiche parole.
-Voglio essere sincera con te, sono stata io a chiamare la polizia.-







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Porpora_: L'idea è nata durante le ore più tarde, purtroppo mentre la scrivevo giorno dopo giorno ho capito che ne stava venendo fuori una gran schifezza ma la mandai ugualmente avanti. Finché non mi è venuta un'altra illuminazione, quindi ho cancellato gran parte della storia precedente e ho trasformato il restante in quello che avete letto quest'oggi. Il disegno come sempre è frutto della mia pazienza, sorvoliamo sul fatto che ne avevo preparato un altro.

Grazie e alla prossima storia (se ce ne saranno).




   
 
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