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Autore: Mary_Julia_Solo    27/07/2017    0 recensioni
[seconda parte di “Why?”]
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"Sei tu. Sei davvero tu. Credevo che nessuno sarebbe venuto. Credevo che mi aveste abbandonato. Credevo che nessuno tenesse a me tanto da trovarmi... Ma sei qui. Non sei un’illusione. Sei vero. Sei tu."
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Simon Lewis crede di star impazzendo. Sono passate due settimane da quando sua madre e sua sorella Rebecca sono misteriosamente scomparse. Sembra siano state rapite, ma come può essere certo che siano vive? Anche il rapporto che aveva con Clary è irrimediabilmente cambiato. La ragazza nutre ancora una profonda passione per il fratello, Jace, che fa di tutto per non parlarle. Dovrebbe fargli male sentirla allontanarsi sempre di più, ma ne è felice. Ha capito di non essere più innamorato della ragazza. Nulla può superare la disperazione che sente per il rapimento della sua famiglia. E quello di Raphael. Perché anche quello gli pesa sul cuore fermo. La situazione sembra senza uscita. Ma poi, succede una cosa che dovrebbe essere impossibile e la situazione si ribalta. Riuscirà Simon a salvare la sua famiglia? E riuscirà, finalmente, a capire quello che prova davvero?
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[le coppie rimangono le stesse]
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Isabelle Lightwood, Lydia Branwell, Raphael Santiago, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Because '
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Capitolo 6. – Save me cause I’m falling (pt.6)
Spalancò così in fretta la porta della stanza di Jace che rischiò di inciampare nei suoi stessi piedi e di cadere di faccia sul pavimento. Tirò un sospiro di sollievo vedendo che il ragazzo era lì, dopo essersi tolta i capelli dal viso. Temeva che entrando avrebbe trovato una stanza vuota, e avrebbe dovuto aspettare che il giovane Wayland tornasse, rischiando, nell’attesa, di perdere tutto il coraggio che aveva trovato sulle scale dell’Istituto. Jace stava camminando avanti e indietro per la sua camera, mentre Alec ascoltava i suoi discorsi a senso unico, seduto sul suo letto. Era da almeno mezz’ora che il biondo stava parlando di Clary e di quanto era successo in quelle due settimane. Non molto a dire il vero, anche se lui aveva continuato ad evitare la rossa come fosse la peste, soprattutto vedendo come lei stesse sempre con Simon, più per confortarlo che per altro. Quando la porta si spalancò, Jace smise di camminare, ed entrambi si voltarono per vedere chi fosse entrato con tanto impeto. Clary si sentì il sangue affluire alle guance. Non poteva credere di essere davvero stata così maldestra. Lo sguardo bicolore del fratello la metteva sempre in agitazione. Non la rassicurava molto pensare che il ragazzo al quale stava per confessare il suo amore fosse suo fratello. Sapeva che lui sarebbe stato schifato da lei. Era sua sorella. Era sua sorella e lo amava. Si faceva schifo da sola, si faceva schifo da sola per tanti motivi. Per essere la figlia di Valentine, per aver lasciato che sua madre morisse, per essere innamorata di suo fratello, per essere corsa lì non appena Simon non aveva più potuto vederla. Ma non era riuscita a trattenersi. Aveva di nuovo le sue ali, era tornata ad essere libera. Ed essere libera voleva dire stare con Jace. Doveva liberarsi dal peso dei suoi sentimenti, altrimenti ne sarebbe rimasta schiacciata. Alec guardò prima il suo parabatai poi la ragazza, che non riuscivano a togliersi gli occhi di dosso. Sapeva di essere di troppo. Si schiarì la voce e, dopo aver dato una pacca sulla spalla di Jace, senza nemmeno sapere perché, forse per incoraggiarlo, uscì, richiudendo la porta dietro di sé. Fece un respiro profondo. Sperava che finalmente il suo parabatai avrebbe detto la verità a Clary, perché non ce la faceva più a vederlo così. Jace nascondeva sempre le sue emozioni, ma lui sapeva che stava soffrendo. Sapeva che soffriva guardando la giovane Fairchild con Simon. Doveva dirle la verità. Sperava che nessuno dei due combinasse casini, vedere come la rossa era entrata nella stanza lo aveva preoccupato, se doveva essere sincero. Sospirò, dirigendosi verso il centro operativo dell’Istituto, sperando che ci fosse qualcuno. Sperava che quel qualcuno fosse Magnus, ma era tutto il giorno che non vedeva lo stregone, quindi ne dubitava.
Clary rimase ferma qualche secondo ferma ad osservare il legno della porta, che si era richiusa dietro ad Alec. Perse improvvisamente tutto il coraggio che aveva guadagnato, ma adesso non poteva più tirarsi indietro. Adesso non c’era via d’uscita. Lanciò di sfuggita uno sguardo a Jace e si andò a sedere sul suo letto. Il biondo la osservò, confuso. Non aveva idea di cosa la ragazza ci facesse lì e non era tanto sicuro di volerlo scoprire. Stare troppo vicino a lei lo faceva andare fuori di testa. Avrebbe soltanto voluto baciare le sue labbra e sentire il profumo dei suoi capelli. Ma lei era convinta che fossero fratello e sorella, e certo lui non le avrebbe detto la verità. Lei meritava di essere felice, non poteva rovinare tutto quello che lei aveva con Simon. Non perché era troppo stupido per controllare i suoi sentimenti. Troppo impulsivo. Perciò doveva stare il più lontano possibile da lei. Perché lei si meritava di essere felice. Si meritava di meglio di lui. Lui era la persona più disastrata che conoscesse. Per quanto cercasse sempre di essere sicuro di sé stesso e forte, non era affatto così. Era molto più insicuro di quanto volesse ammettere. Anche lui provava qualcosa, pur volendo sembrare di pietra. Non aveva idea di quello che Clary gli volesse dire, ma si stupì parecchio per come la ragazza cominciò il discorso. Con tanta tranquillità che faceva quasi paura.
-Simon mi ha lasciata. –Jace alzò le sopracciglia, confuso come non mai. Buon per lei. Almeno, era quello che una parte di lui pensava. Quella fatta di pietra. Ma quella che stava soffrendo da più di due mesi, stava urlando. Non sono tuo fratello. Non sono tuo fratello. Non sono tuo fratello! NON SONO TUO FRATELLO! Avrebbe voluto davvero dirglielo, adesso che sapeva di poterlo fare, adesso che lei non stava più con il suo migliore amico… No, certo che non poteva. Lei doveva essere distrutta, doveva essere andata da lui perché lui era suo fratello. Era andata da lui per farsi confortare, di sicuro. Doveva essere sconvolta. Jace avrebbe preferito che fosse andata da Isabelle, visto che le due erano amiche. Avrebbe potuto lasciarlo in pace.
-Oh. –disse soltanto. Clary fu tentata di guardarlo, fu tentata di alzare lo sguardo sul suo viso. Ma sapeva che avrebbe visto solo indifferenza. Se invece l’avesse fatto, avrebbe potuto vedere il lampo di gioia che era passato per i suoi occhi bicolore, prima di trasformarsi in un’ombra scura. Tenne lo sguardo fisso sulle sue mani, l’unica cosa che non le ricordasse Jace da star male. Tutto in quella stanza le ricordava Jace. Tutta quella stanza sapeva di Jace, aveva il suo odore. Credeva che sarebbe impazzita. Avrebbe solo voluto baciarlo. E niente di più. Voleva che lui la guardasse come la guardava prima che scoprissero di essere fratelli. Ora non c’era altro che indifferenza, per lei, nei suoi occhi. –Mi dispiace. –continuò il ragazzo. Avrebbe tanto voluto che la ragazza se ne andasse e lo lasciasse in pace. Non poteva sopportare il suo dolore. L’amava troppo per poterlo sopportare. Ma lei non doveva sapere, non poteva sapere. Per un attimo nella sua mente passò il pensiero che Alec avesse ragione, che avrebbe dovuto dirle la verità. Scosse leggermente la testa. Che pensieri assurdi. Lei si meritava di meglio di lui. Clary non riusciva a sopportare tutto quel distacco. Avrebbe soltanto voluto potergli stare più vicino, avrebbe voluto poter riposare con la testa appoggiata al suo petto, sentendo il suo battito del cuore. Le mancava sentire il battito di un cuore che non fosse il suo. Non che fosse colpa di Simon, certo, non era lui ad aver voluto diventare un vampiro. Era stata lei a decidere che non avrebbe potuto vivere senza di lui. Si alzò in piedi, quasi senza pensarci. Jace era in piedi davanti alla finestra e osservava il parco fuori, illuminato dai lampioni, che davano alla stradina un’aria spettrale, dandole le spalle. Non sopportava tutta quell’indifferenza. Aveva bisogno di guardarlo negli occhi, aveva bisogno di vedere quegli occhi bicolore, uno azzurro come i cieli estivi e uno del color del cioccolato, brillare solo per lei. Anche se ormai le cose erano cambiate, e non sarebbero mai potute tornare indietro. Ormai erano fratello e sorella. Ma per un attimo Clary se ne dimenticò, per un attimo tornarono a quando lei era appena stata catapultata il quel mondo e lui era solo un bel ragazzo che l’aveva salvata. A quando ancora si stavano innamorando. A quando ancora avevano un futuro davanti a loro. Non ci pensò nemmeno un attimo prima di andare da lui e prendere le mani del Nephilim tra le sue, più piccole. Quel contatto mandò scintille lungo tutte le sue braccia, fino a dentro il cuore. Si sentiva sul punto di esplodere. Anche Jace era stato scosso dal quel contatto, ma non lo diede a vedere. Non voleva fare un disastro. Doveva stare lontano da lei, per quanto stare lontano da lei lo facesse impazzire più che starle vicino. Clary parlò senza pensare. Non le importava.
-A me no. –il ragazzo impiegò qualche secondo a capire che cosa la rossa intendeva. A lei non dispiaceva. Non era triste. Non le era importato. Ma allora perché era lì? Avrebbe potuto smetterla di torturarlo. Se non le dispiaceva, avrebbe potuto continuare a vivere la sua vita. Almeno che… No, fuori discussione. Per lei, lui era ancora suo fratello. Clary era certa di aver visto una nota di confusione negli occhi del giovane Wayland. Sapeva che lui non poteva capire. Sapeva che lui l’avrebbe scacciata, l’avrebbe ripudiata per quei suoi sentimenti senza senso. Ma non poteva più scappare. Ora era chiaro. Aveva cercato di scappare tutto quel tempo. Aveva accettato l’amore di Simon perché non poteva avere quello di Jace, anche senza rendersene conto. Se n’era resa conto troppo tardi, quando non c’era più via d’uscita. Aveva usato il suo migliore amico per più di due mesi, per chiudere tutte le ferite che amare Jace le aveva procurato. Si sentiva una persona orribile. Per questo ora doveva smettere di scappare. Doveva dire la verità, per quanto le avrebbe fatto male. –So che… -deglutì, cercando di trovare il coraggio di dire quello che voleva dire. Jace ti odierà, non vorrà più vederti, ti starà il più lontano possibile, perché i tuoi sentimenti sono sbagliati, ma devi farlo. Devi farlo o continuerai a ferire le persone che ti amano e che tu non potrai mai amare perché amerai sempre Jace, nulla cambierà le cose. Lo disse tutto d’un fiato, con la paura che non avrebbe potuto continuare se si fosse fermata anche solo per respirare. –So che sei mio fratello ma non mi importa perché io ti amo. –lasciò andare le mani di Jace, con il cuore che le batteva all’impazzata. L’aveva davvero detto. Credeva che quando avrebbe confessato il suo amore per qualcuno sarebbe stato un po’ più romantico, come quando Simon si era dichiarato a lei, ma a quanto pareva non era brava in queste cose. Ed era troppo spaventata. Non aveva idea di quello che Jace stesse pensando, teneva lo sguardo fisso davanti a sé, come se stesse studiando i capelli color carota di Clary. Il ragazzo non era ancora riuscito a capire il significato delle parole della rossa. Gli sembrava troppo incredibile. Lei gli aveva appena detto che lo amava e che non importava che fossero fratello e sorella? No, doveva averlo sognato. Quello doveva essere un sogno. Clary non era là davanti a lui, era da qualche parte ad essere felice con Simon. Stava di certo dormendo. La ragazza sentì un improvviso bisogno di piangere. Che stupida. Non avrebbe mai dovuto dirglielo. Chissà che cosa stava pensando di lei. Doveva essere terrorizzato, schifato, da lei. Scosse la testa, mentre sentiva il panico salirle dentro, con il cuore che sembrava volerle volare fuori dalla sua prigione di ossa. Fece per correre fuori, ma Jace doveva essersi ripreso quando lei aveva scosso la testa. La fermò prendendola per un braccio. Clary lo guardò, senza capire. E, per la prima volta da quando era entrata, guardò il biondo negli occhi. Brillavano. Brillavano della luce di mille stelle, della luce di un angelo. Non c’era più indifferenza. Quegli occhi erano pieni di lei. Credeva che non li avrebbe mai più rivisti, che non ci sarebbe stato niente se non desolazione, per lei. Ma non era un sogno. Jace era davvero lì davanti a lei, lei era davvero lì davanti a lui. Era davvero entrata nella sua stanza, gli aveva davvero detto di amarlo, e lui non la odiava. Anzi, provava le stesse cose che provava lei, per quanto fossero pazze. Ma erano due pazzi. Si sarebbero sempre completati a vicenda. La mano di lui era sul suo polso. La sentiva viva. Il suo cuore batteva. Non era solo un’illusione. Era vera. Era davvero lì. E lo amava. Anche se era suo fratello. Non le importava. Lo amava lo stesso. Avrebbe voluto gridare, perché sentiva che sarebbe impazzito. Avrebbe potuto dirle la verità e le cose sarebbero andate ancora meglio. Forse potevano essere felici. Forse anche loro si meritavano un po’ di felicità, in quel mondo oscuro. Jace lasciò andare il polso della ragazza e fece in modo che la sua mano scivolasse sul suo polso, per sentire che anche il suo battito era accelerato, che non era l’unica a provare quel sentimento. Anche se ora l’unica differenza era che lui sapeva che il loro amore non era sbagliato, che potevano amarsi e nessuno avrebbe più potuto separarli, se non la morte. Clary si sentì saltare il cuore in gola, sentendo che anche il cuore di Jace batteva all’impazzata. Era solo una conferma a quello che pensava già. Avrebbe voluto piangere, avrebbe voluto ridere. Sorrise, e quel sorriso fece perdere del tutto il controllo allo Shadowhunter. Quel sorriso lo aveva torturato per due mesi. Vederla felice gli aveva fatto male. Perché avrebbe voluto essere lui a renderla felice. Lo spinse contro il muro e la baciò con tanto trasporto che Clary fu colta alla sprovvista. Ma ricambiò il bacio con tutto il desiderio che si sentiva dentro. Avrebbero potuto fare scintille. Si separarono solo per mancanza di fiato. Jace appoggiò la fronte su quella di lei, sorridendo, sentendo che avrebbe potuto esplodere.
-Non mi importa se sei mio fratello… -mormorò Clary, le parole pronunciate con il poco respiro che aveva recuperato. Il ragazzo le mise una ciocca di capelli color carota dietro l’orecchio, le mani che tremavano. Non sapeva perché gli tremassero le mani, non sapeva perché stesse tremando. Era Clary e solo Clary a fargli quell’effetto. Aveva avuto talmente tante relazioni che aveva smesso di contarle, ma solo quella dolce ragazza che poco tempo prima viveva in un mondo perfettamente normale lo aveva fatto innamorare. Solo lei era stata in grado di entrargli nel cuore e incapace di uscirne. Lo faceva impazzire. Lo avrebbe sempre fatto impazzire. La amava così tanto che dirlo sarebbe solo stato uno spreco di fiato. Ma quello era il momento della verità. Le sussurrò, quelle parole, le labbra vicine al suo orecchio.
-Oh, Clary… Io non sono tuo fratello… -la ragazza non fu subito certa di aver capito bene. Ma aveva capito bene. Jace non era suo fratello. Non era suo fratello. Gli avrebbe chiesto come lo sapeva, quando lo aveva scoperto. Gli avrebbe anche chiesto perché non glielo avesse detto prima. Ma non in quel momento. In quel momento aveva solo bisogno di stare il più vicino possibile a lui, di sentire il battito accelerato del suo cuore, di sentire il suo odore, di poter guardare quegli occhi bicolore, di poter passare le mani tra quei capelli biondi e di poter baciare quelle labbra. Fino a quando non avrebbero sanguinato. Perché le mancavano i baci di Jace. Sorrise e lui riprese a baciarla, spingendola di più contro il muro…
 
Angolo autrice: 
CLAAACE! Lo so, Clary non è il massimo della simpatia a correre da lui tipo due secondo dopo che Simon l'ha lasciata, ma non possiamo farci nulla. Scusate per il circa incesto XD Alla buon ora Jace le ha detto la verità, cribbio :/ Mah, Jace è un angelo e si merita tutta la felicità che può avere. Anche nella serie ci stiamo avvicinando sempre di più alla Clace, finally :D Dopodomani, Lizzy (lo so, tutte le coppie si stanno formando tranne la Saphael, ma non ci posso fare nulla :/) 
Non c'entra niente, ma ieri ho riguardato la 1x09 e stavo sclerando malissimo :D Era così bella la prima serie :')
Cieu :) 
P.S: Scusate per eventuali errori di distrazione o di grammatica (quelli di distrazione ho paura siano tanti, quelli di grammatica, spero pochi)
   
 
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