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Autore: miseenabime    02/08/2017    0 recensioni
"Una delle cose che il suo primo cavaliere aveva cercato di farle capire, e che lei aveva notato nel corso di quell’incontro, era che Jon Snow non si sarebbe piegato. [...] aveva capito che l’unico modo per fare di Jon Snow un alleato era guadagnarsi la sua fiducia, e Jon Snow non si sarebbe mai fidato di un’estranea."
Ambientato dopo la 7x03.
Il soggiorno di Jon Snow a Dragonstone da più punti di vista e lo sviluppo della relazione con Daenerys.
Vorrei tanto essere in grado di gestire una storia con più trame e personaggi, ma siccome sarebbe solo un bel casino, si parlerà principalmente di chi si trova a Roccia del Drago. Ah, dovrebbe avere 9 capitoli (prologo escluso). Buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Davos Seaworth, Jon Snow, Missandei, Tyrion Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1: Casa

 

We shall not cease for exploration
And the end of all our exploring
Will be to arrive where we started
And know the place for the first time

 – T. S. Eliot

 

Quella mattina Jon Snow era abbastanza scocciato. Si trovava al giacimento di ossidiana quando un Dothraki che gli sembrava di aver già visto – ma per lui erano tutti uguali – comparve all’entrata, gli blaterò qualcosa in quella che doveva essere la sua lingua e, in qualche modo, gli fece capire che doveva seguirlo – almeno, così secondo ser Davos. All’uscita della cava trovò Missandei che gli spiegò, in una lingua decisamente più comprensibile, che la regina lo stava aspettando.
Jon non era per niente entusiasta. Era riconoscente a Daenerys per avergli consentito di estrarre il vetro di drago ma, appunto per questo, c’era molto lavoro da fare e non gli piaceva allontanarsi dalla cava.
Seguì Missandei e altri due Dothraki – probabilmente uno era quello che gli aveva parlato… forse – fino a uno spiazzo pianeggiante interamente ricoperto d’erba dove si trovava un unico albero di grandi dimensioni, l’unica fonte di ombra in quella mattina soleggiata. Legato all’albero c’era un cavallo, sotto l’albero c’era Daenerys Targaryen, in sella ad un altro cavallo – bianco candido, come la sua pelle –, mentre dava loro le spalle e volgeva lo sguardo verso il mare. I suoi riflessi argentati risplendevano sotto i raggi del sole. Jon non sapeva se stesse pensando al mare o ai capelli di lei.
«Vi sta aspettando, lord Snow.» disse Missandei.
Jon si accorse di avere lo sguardo perso. Tornò in sé stesso e attese: non era sicuro di dover andare da lei da solo, non c’era nemmeno una guardia con lei. Mosse i primi passi. Missandei e i Dothraki non sembravano intenzionati a seguirlo, si avvicinò alla Madre dei Draghi da solo.

 

Daenerys sentiva la brezza fresca mattutina che le soffiava sul viso, mentre ammirava i riflessi del mare. Sentiva anche i passi del Re del Nord, che si avvicinava. Aspettò che lui le fosse a fianco prima di parlare. Lo sguardo sempre all’orizzonte.
«È una bellissima giornata, Jon Snow, sarebbe un peccato sprecarla nelle viscere oscure di una montagna. Non avete ancora avuto modo di vedere le bellezze di quest’isola». Stavolta il suo sguardo si spostò su di lui «Lasciate che sia io a mostrarvele».
Lo sguardo del Re del Nord era imperscrutabile «Vostra Grazia…»
«So cosa state per dire, lord Snow. Una sola mattina lontano dal lavoro non vi farà male, anzi. Stando così a contatto delle rocce ne avete assunto il colorito. L’aria aperta vi gioverà».
«Se così volete, mia Signora…»
«Così voglio»
«Allora non mi resta che accettare»
Daenerys trattenne un accenno di sorriso, che però non sfuggì a Jon.
«Questo è per voi» disse facendo un cenno verso il cavallo, nero come la fuliggine. Nella sua chioma Jon giurò di aver visto gli stessi riflessi argentati dei capelli di lei. «Roccia del Drago è una piccola isola, ma il posto dove voglio portarvi è abbastanza lontano».
«È molto gentile da parte vostra»
Daenerys sorrise, stavolta non tentò di nasconderlo.
Mentre Jon slegava il cavallo, Daenerys si chiedeva cosa nascondesse in quello sguardo. Cercava di essere sempre serio, ma a lei pareva che i suoi occhi fossero sempre estremamente malinconici. Rifletté e non le ci volle molto a capire che poteva benissimo essere colpa sua: lo teneva su un’isola, lontano da casa sua, senza la possibilità di andarsene senza averle giurato fedeltà. Certo, gli aveva dato quello che voleva – l’ossidiana – ma non poté fare a meno di pensare a quando lei era Khaleesi nel continente orientale, con un uomo al suo fianco, un esercito che avrebbe combattuto per lei: in certi versi aveva tutto, ma non aveva casa. Ricordò anche le parole di Tyrion sull’uomo che era Jon Snow. Per un attimo avvertì del senso di colpa.
Sparì quando Jon montò a cavallo e nel suo sguardo Daenerys non vedeva malinconia, ma solo l’espressione di chi, in quel momento, avrebbe voluto essere ovunque, persino nelle viscere oscure e fredde della montagna, piuttosto che con lei. Pensò che, dopotutto, un uomo del nord doveva sentirsi più a suo agio al freddo e al buio.

 

Cavalcarono a lungo, Jon avrebbe giurato che fossero dall’altra parte dell’isola. La madre dei Draghi era stata silenziosa durante il viaggio. Qualche domanda sul suo viaggio verso Roccia del Drago, su come fosse la barriera, su quanto freddo facesse al nord, non si era mai esposta troppo. Jon si domandava il perché di quella gitarella sull’isola, se poi se ne voleva solo stare zitta.
«Siamo arrivati» disse lei all’improvviso.
Jon alzò lo sguardo e quello che vide gli mozzò il fiato. Erano su una scogliera a strapiombo, probabilmente la più alta dell’isola e di fronte a loro si stagliava un’infinita distesa di mare. Di fronte a tutta quell’immensità, Jon si sentì estremamente piccolo. Lui ne aveva viste di cose, o quanto meno relativamente di più di altre persone, all’interno e oltre la barriera. Oh, quante cose che aveva visto. Ma nulla era stato in grado di riempirlo simultaneamente così tanto di meraviglia e inquietudine. Quasi aveva le vertigini. Non si accorse dello sguardo della ragazza, che da tempo si era spostato dal mare a lui.
«Siete silenzioso, Jon Snow»
«Tutte le parole che conosco non renderebbero giustizia a ciò che sta davanti ai miei occhi» spostò lo sguardo su di lei «Vostra Grazia».
Il viso di lei non tradì un’emozione, ma Jon vide il suo petto contrarsi.
Stavano fianco a fianco, in sella ai loro cavalli. Lo sguardo di lei passò di nuovo da Jon all’orizzonte e Jon non poté fare a meno di constatare quanto fosse bella. Senza nessuna malizia, Daenerys era una perfetta bellezza Targaryen, dai lineamenti delicati ma dallo sguardo deciso, la pelle candida, i capelli argentati e gli occhi – come non notarli, quegli occhi – il viola più intenso che avesse mai visto. Si accorse che, in quel momento, risplendevano più di quanto avesse notato prima. Sarà la luce del sole, si disse.

 

Daenerys sentiva il suo sguardo su di sé.
«Questo è un posto bellissimo, mio lord» disse, smontando da cavallo «ma non è ancora la nostra destinazione, ora dovremmo continuare a piedi. Aspettò che Jon fosse sceso e poi fece strada, in quella che a prima vista pareva essere una grotta. Riusciva a percepire lo sguardo perplesso di lui, pur non riuscendo a vederlo. Mi toglie da un’oscurità, per portarmi in un’altra? Era probabilmente ciò che gli passava per la mente.
Camminarono per un po’, quando iniziarono a vedersi i primi spiragli di luce. Una volta all’aria aperta si presentò davanti a loro quello che sembrava un piccolo lago circondato da una spiaggia e da una vegetazione più fitta di quella sulle coste dell’isola e l’acqua cristallina. Sembrava un vero e proprio angolo di paradiso.
«La prima di un sistema di grotte che conduce al mare» disse Daenerys.
«È davvero incredibile. Non pensavo potesse esistere un posto del genere» rispose Jon, realmente ammaliato dalla bellezza che la natura era stata in grado di plasmare.
«L’ho scoperto pochi giorni dopo essere arrivata a Roccia del Drago» Daenerys gli passò davanti, andò a riva e, inginocchiandosi, toccò l’acqua con la punta delle dita. «È più calda del normale» disse alzando la testa verso di lui «sentite».
Jon deglutì, si avvicinò a lei, si inginocchiò e posò il palmo della mano sulla superficie dell’acqua. Era così tiepida. Il sole la riscalda più in fretta e facilmente, avrebbe voluto dire, ma qualsiasi cosa in quel momento gli sembrava estremamente stupida. Perciò si limitò a guardare la ragazza che gli stava accanto. Ma Daenerys non lo stava guardando. Fissava l’acqua che si faceva scivolare fra le dita, come incantata.
«Tu sei un bastardo, Jon Snow» disse.
A Jon quella frase sembrò fuori luogo. Ma non gli sfuggì l’uso del tu.
«Tu non conosci pienamente il valore di famiglia» continuò, prima che potesse interromperla «Gli Stark sono stati la tua famiglia, ma mai del tutto. Hai avuto un padre, ma non hai avuto una madre, hai avuto dei fratellastri, ma non hai avuto dei fratelli. Hai avuto una casa – gli Stark, Grande Inverno, la tua casa – ma non hai avuto una famiglia. Io ho avuto una famiglia Jon Snow» raccolse un altro po’ d’acqua con le mani e la fece colare di nuovo «una famiglia nobile, una famiglia dal sangue puro. Mio fratello, per quanto pazzo fosse, è rimasto con me, non mi ha abbandonata. Mi ha raccontato per anni del continente occidentale, del trono – il nostro ruolo – di Roccia del Drago – la nostra casa. Ho vissuto, anzi, sono sopravvissuta per anni solo per poter ritornare a casa. La casa che tanto avevo sognato da piccola, la casa così lontana, così violentemente strappata alla mia famiglia.» Daenerys sospirò, Jon non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, la ascoltava in silenzio, senza perdersi una parola e quel briciolo di emozione che ogni tanto trapelava dal suo viso impassibile.
«Poi è successo. Dopo tutto quello che ho dovuto affrontare. Roccia del Drago. Ho messo finalmente piede sulla spiaggia. Sai cos’ho provato, Jon Snow?» Il ragazzo scosse la testa «Niente. Assolutamente niente.» Jon fu turbato e sorpreso da quell’affermazione.
«Anni passati a sognare casa e quando finalmente arrivi, questo posto non ti è più familiare di tutti gli altri. Io non ho ricordi qui, ho solo storie, storie di una famiglia ormai scomparsa, una famiglia di cui io resto l’ultima. Ma come posso essere di famiglia se non riconosco casa. Sono solo un’estranea su una spiaggia come un'altra. Quella roccia laggiù» disse indicando un masso non lontano «così come quella roccia laggiù» stavolta indicò il castello «Hanno lo stesso valore tanto per me quanto per te, Jon Snow. Per questo credo che un bastardo possa capire. Tu hai avuto una casa ma non hai avuto una famiglia. Io ho avuto una famiglia, ma non ho avuto una casa
Daenerys non si era mai esposta in questo modo. Voleva che si conoscessero, certo, ma mentre parlava si era lasciata andare ai ricordi e alle emozioni, ciò che una regina non deve fare. Non sapeva che reazione aspettarsi.
Il Re del Nord era pietrificato. Gli occhi fissi in quelli di lei attento e stupefatto, mentre rifletteva su ciò che aveva appena sentito.
«Anche a me hanno raccontato molte storie, da bambino, sui miei genitori, su mia madre» Jon trovò il coraggio di parlare «solo quando ho smesso di ascoltarle ho trovato la mia famiglia negli Stark. Non avrò avuto una madre, un fratello, una sorella, ma li ho amati tutti come se lo fossero. Amate questo posto, mia Signora, e diventerà la vostra casa».
«Ho fatto si che il mio popolo sia casa mia, mio lord.» rispose Daenerys, riprendendo il controllo delle sue emozioni. Il viso di nuovo impassibile. Da vera regina. «Ovunque ci sia ingiustizia e qualcuno in catene, quel posto ha bisogno di me, quella è casa. Perché è il popolo, libero, che amo»
«Siete saggia, Vostra Grazia.»
«E voi siete gentile, Jon Snow»
A Jon sfuggì un mezzo sorriso, che Daenerys non si fece scappare.
«Dovremmo tornare, non vorrei che vi perdeste anche il pomeriggio alla cava»
«Avete ragione» Jon si alzò per primo e tese una mano alla ragazza per aiutarla a rialzarsi. Daenerys non ne aveva bisogno, ma la accettò lo stesso. Posò la sua mano su quella del Re del Nord e si accorse di come fosse inaspettatamente fredda. Le vennero i brividi. Jon lo notò. «Perdonate, mia Signora. Il nord è un posto gelido»
«Passare del tempo qui potrebbe farvi bene»
«Il ghiaccio è la mia indole»
«Se lo dite voi, mio lord.» Daenerys lo superò, entrando nella grotta che conduceva alla scogliera e, a bassa voce, disse «Io, nei vostri occhi, già vedo piccole scintille».

 

 

 

 

 

Ciao a tutti :)
Come ho già detto questa storia dovrebbe avere una decina di capitoli.
Non so quando aggiornerò, ma sicuramente almeno una volta a settimana.
E' la prima volta che scrivo nel fandom del Trono di Spade, fatemi sapere come vi sembra!

Un bacio

Hypatia

  
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