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Autore: Machi16    04/08/2017    1 recensioni
Due anni erano il prezzo del silenzio che John aveva pagato nascondendosi dal mondo e da se stesso, camuffandosi dietro i dolci occhi di Mary e vagando nel nulla come un anima vuota.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Empty Soul



Le lancette correvano veloci sull’ orologio a muro di quella graziosa casa al centro di Londra, l’ era perfettamente tutto in ordine, non c’ era ne polvere ne libri ammucchiati a caso agli angoli della stanza, e era spoglia persino di quelle maledette teste nel frigo, i buchi sul muro e quell’ assurdo quadro con lo scheletro. Era una casa perfetta, si, ma non era il 221 B di Baker Street.
 
Mancavano cinque minuti a mezza notte e quel ticchettare incessante della lancetta dei secondi teneva John Watson sveglio, o almeno così si giustificava per le sue notte insonni, gli occhi puntati verso il soffitto, il braccio dietro la testa e il suo continuo sbuffare, però, dicevano tutt’ altro. Le ventiquattro scoccarono impavide senza preoccuparsi troppo del dolore che avrebbero portato, segnarono il confine di due anni passati nella più totale empatia emotiva.
 
"Diamine"
 
Il dottore imprecò silenziosamente e si voltò di lato per impedire alle lacrime di rigargli il volto, affianco a lei c’ era una donna, una bellissima donna dai capelli corti e biondi, che dormiva silenziosamente con il viso rilassato e il respiro leggero, era più bella di quanto avesse mai potuto sperare, era intelligente e divertente, lo capiva e lo sosteneva e quegli occhioni azzurri risplendevano quando si guardavano ma aveva un unico, grande, difetto: non era Sherlock Holmes.
 
Due anni scorsero impetuosi.
Due anni tentando di dimenticare l’ indimenticabile.
Due anni per capire i propri sentimenti.
Se quel maledetto detective fosse stato vivo probabilmente ora John non sarebbe a questo punto, non si sarebbe mai messo in discussione tentando di capire che il suo nascondersi dietro la maschera delle apparenze non faceva altro che costruire un muro di sentimenti non dette, parole che mai sino ad ora avrebbe avuto il coraggio di pronunciare. L’ amore è una cosa fastidiosa, un piccolo tarlo nascosto che si mostra al mondo nelle forme più assurde, alle volte è invisibile e rimane latente per anni fino ad aspettare che un evento particolare lo scopra portandolo alla luce. Sherlock definiva questo sentimento un difetto chimico della parte che perde e, ora, John era un perdente.
 
“Dove vai tesoro?”
 
Mary sussurrò quella frase nel buio aspettando una risposta che mai sarebbe arrivata, era abituata a vederlo sparire di notte correndo verso qualche emergenza ma, questa volta, si trattava di qualcosa di diverso.
Le chiavi del 221B di Baker Street erano gelosamente custodite in un cassetto, impolverate, dimenticate, Watson le afferrò energicamente fissandole per un momento, il portachiavi risplendeva: era ora di tornare a casa.
  
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