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Autore: Danielle_Lady of Blue Roses    15/06/2009    3 recensioni
Nella sua mente il semplice messaggio si tradusse istantaneamente:  "sha dala ge makv" significava "da mamma e papà
[...]
-"da mamma e papà" significa che sono vivi e ci stanno cercando! E non che ci hanno abbandonati!- (dal primo cap.)
Perchè tutto ad un tratto alla Whammy's House appaiono dei misteriosi pacchi scritti in una lingua sconosciuta? E perchè solo Near, Mello, Matt e una bambina di nome Lara possono capire ciò che c'è scritto? Da dove vengono davvero? Ciao a tutti questa è la mia prima ff. Non modificherò la storia del manga ma creerò qualcosa di nuovo. Fatemi sapere come me la cavo! Ciao!
Aggiunto avviso di interruzione.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Prologo Prologo

Il piccolo Darien stava aprendo gli occhi a fatica. Con sua enorme sorpresa si ritrovò al buio, sul pavimento di una sporca stanzetta buia.
Era tutto ciò che riusciva a capire in quel momento, il che era strano per lui a cui veniva tanto semplice capire da pochi indizi miliardi di cose, per lui che era un genio. Era come se avesse avuto la mente annebbiata. Lottando con quella sensazione si rese conto meglio della situazione in cui si trovava: era seduto a terra, la schiena appoggiata al muro della stanza, i polsi sottili legati insieme dietro la schiena, stretti. Cercò poi di valutare le sue condizioni fisiche: a parte i polsi legati forse un pò troppo stretti, un lieve torcicollo, probabilmente dovuto alla posizione in cui era stato fino a riprendere conoscienza, e l'offuscamento mentale stava bene.
In quel mentre si accorse di qualcos'altro: accanto a lui, lungo la parete della stanza, c'erano altri bambini. Una quindicina circa di bambini della sua età.
Ognuno di loro - addormentato o svenuto che fosse - era come lui più intelligente della norma e di famiglia nobile. Darien li conosceva tutti e in particolare i due alla sua destra.
Tutti si stavano man mano svegliando, anche Mihael, il suo miglior amico-avversario. Che, resosi conto della situazione, aveva iniziato a gridare di lasciarli liberi e minacciare. Darien alzò gli occhi al cielo.
-Mihael se siamo qui e in queste condizioni dubito che le nostre famiglie lo sappiano- a parlare era stato Mattew, il miglior amico-alleato di Mihael.
-Non è possibile! Fateci uscire!- aveva continuato imperterrito lui. "Il solito testardo impulsivo" pensò Darien.
-Taci bamboccio!- Al centro della stanza si era materializzato un energumeno dall'aria minacciosa.
Ne' Darien ne' tantomeno Mihael ne ebbero paura, a differenza di molti degli altri che ne erano paralizzati. Ad Ahreos i figli dei nobili più importanti erano addestrati a combattere fin dai primi passi di modo da potersi misurare, se necessario, con avversari fortissimi. Ovvio non che a nove o dieci anni avrebbero potuto fare molto ma c'era una base. Tra l'altro i due erano i migliori, complice del fatto sia la competizione tra di loro, sia il rilievo che avevano le loro famiglie. Tuttavia che riuscissero a tener testa a quel tizio era quasi impossibile. Specie con le mani legate.
-Taci tu, schifoso bastardo!- esclamò Mihael facendo sussultare internamente Darien. Certi vocaboli non erano esattamente previsti nella loro educazione. Come d'abitudine il piccolo non diede a vedere ciò che pensava. La calma esteriore, la freddezza e il velo d'apatia erano una qualità di cui si fregiava la casata imperiale di Ahreos, qualità che l'Imperatrice, la madre di Darien, aveva guadagnato a costo di grandi sofferenze...
-Cosa ci facciamo qui?- chiese la voce spaventata di una bimbetta.
"Il concetto di rapimento dovrebbe essere chiaro a ciascuno di noi, viste le nostre posizioni" fu il pensiero ironico di Mattew.
-Non siete tenuti a saperlo marmocchi!-
-E in ogni caso dove vi manderemo non avrà alcuna importanza di chi siete figli- avva aggiunto un secondo tizio spuntato in mezzo alla stanza, sicuramente riferendosi alle minacce di Mihael.
Alzò la mano, il palmo rivolto verso i bambini, e con un fascio di luce tutti si riaddormentarono.




Spazio dell'autrice (o sedicente tale XD)

Eccomi finalmente alla mia prima storia autonoma! (finora ho partecipato - e sto partecipando ancora - solo ad una roundrobin)
Per cominciare ecco il prologo con qualche annotazione: per prima cosa ci tengo a sottolineare che questa storia è una AU e che pertanto si distaccherà quasi del tutto dalla storia di DN, ne prendo in prestito i personaggi e i loro tratti principali. Nessuno si stupisca, quindi se stravolgo tutto.
Secondo: i veri nomi di Matt e Near non mi piacevano molto e li ho fatti diventare secondi nomi.
Terzo: questa non sarà in alcun modo una storia yaoi, ne' tantomeno una shonen'ai. Con tutto il rispetto che posso nutrire per coloro che le scrivono preferisco distaccarmi da questo gruppo.
Quarto: la storia si svolgerà solo in parte sulla Terra e quasi del tutto nel mio mondo privato, Ahreos.
Quinto: questa storia è un esperimento, la farò sparire se non piace, se risulta troppo pesante o piena di errori di incoerenza (che vi prego di farmi notare).
Sesto: la linea generale della storia la ho già in mente ma non ho ancora scritto molto quindi i miei tempi di aggiornamento porebbero essere anche abbastanza lunghi. Mi sembra corretto dirlo.
E dopo queste note (più lunghe del prologo stesso) ritengo di avervi tediato a sufficienza. Fatemi sapere cosa ne pensate e se vale la pena che io continui.
Baci                                                                                                                                                                                        Danielle

   
 
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