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Autore: Kristen92    06/08/2017    8 recensioni
"Prese una foto..la girò e vide tre volti sorridenti, pieni di vita e di speranze. Ripensò a quando l’avevano scattata. Ricordava ancora il suono delle loro risate.
Doveva vedere quel posto, solo così avrebbe dimenticato.
Nella foto, lei, Anya e Clarke sorridevano felici abbracciate. Sfiorò il viso di Clarke.
Clarke non era tornata da oltre il confine".
Alexandra Woods, ha 27 anni, una bella famiglia e una ragazza che presto diventerà sua moglie. Ma quando Lexa aveva 17 anni è successo qualcosa che l'ha cambiata per sempre. Attraverso il suo passato scopriremo in suo futuro.
Clexa
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della CW; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.





Qui e Ora.


Presente.


<< Allora? Posso contare su di te? >> chiese Lexa alla latina.

<< Sei davvero impazzita… >> rispose, scuotendo la testa.

<< Allora? >> insistette la bruna.

Raven sospirò e si alzò, gli occhi puntati su quelli verdi dell’altra.

<< Perché le stai facendo questo? >> chiese seria.

<< Io…devo trascorrere un po’ di tempo con lei…da sola >> disse, abbassando lo sguardo.

<< Non mi riferivo a Costia….Clarke….perché le fai questo? >> chiese fissandola intensamente con sguardo critico.

Lexa sollevò lo sguardo, sorpresa.

<< Lexa….se non hai intenzione di dedicarti anima e corpo a quella donna meravigliosa….lasciala andare >> le consigliò.

<< Pensi che per lei sia facile, anche solo stare qui e respirare? Non vedi che si è persa? >> chiese fissandola.

<< Ti prego Raven….fammi questo favore…ti prego >> implorò, guardando la ragazza negli occhi.

Raven ricambiò lo sguardo, sospirò e rispose:

<< Ok….ti coprirò io… >>

<< Grazie >>









Seduta nel divano, con le ginocchia al petto, Anya osservava la bionda posare un altro scatolone a terra.

<< Mamma G. non si è arrabbiata? >> chiese mangiandosi le unghie.

Clarke guardava lo scatolone.

<< No >>
 
<< Strano….pensavo partisse alla carica >> rifletté, immaginandosi la scena.

<< Marcus starà da lei… >> spiegò la bionda.

<< Uuh week-end piccante >> disse scherzando, osservò l’amica, sembrava un po’ più rilassata.

<< Quindi, di preciso,  cosa ti ha detto il tuo strizzacervelli? >> chiese, sapendo che la bionda aveva iniziato la terapia dal Dott. Jaha.

<< Di prendermi un po’ di tempo per me….di rilassarmi e di liberare la mente >> rispose Clarke che esaminava dei suoi vecchi vestiti.

<< Bene….facciamoci una canna e mangiamo del gelato…che dici? >> domandò ironica.

Clarke sorrise, poi disse incerta:

<< In realtà devo andare a fare un trattamento fuori…..per la riabilitazione…questione di due giorni o poco più…. >> disse vaga.

<< Che genere di trattamento? >> chiese Anya curiosa.

<< Per le protesi credo…. >> disse Clarke sempre evasiva.

<< Pensavo che la riabilitazione procedesse bene…>> disse preoccupata, fissando il fisico dell’amica.

<< Va bene…solo che vogliono fare tutto il possibile, per farmi ritornare in forma… >> disse alzando le spalle.

Anya la guardò, poco convinta.

<< Clarky…..se qualcosa non andasse….me lo diresti vero? >> chiese seria.

La bionda la guardò, le sorrise rassicurante e le rispose:

<< Certo Any….tranquilla >>









La bionda aspettava, di fronte alla gelateria, questa volta aperta, osservava i ragazzini e le famiglie felici, prendersi e godersi il gelato.
 Pensò che tutte quelle persone, non sapevano nulla di cosa ci fosse davvero là fuori… fuori le loro case, le loro vite.
All’improvviso una macchina si fermò di fronte a lei. Lexa si tolse gli occhiali da sole e le sorrise.

<< Posso darti un passaggio? >> chiese, ironica.

Clarke sorrise. Sì…ne era valsa la pena. Non per i bambini che correvano felici, non per le coppie innamorate, non per le famiglie con la casettina da cartolina….ma per quel semplice sorriso.

<< Credo di sì >> rispose mentre saliva in macchina.

Dopo che si allacciò la cintura si voltò verso la bruna che la fissava.

<< Allora…dove si va? >> chiese la bionda curiosa. Lexa non aveva fatto parola della loro destinazione.

<< È una sorpresa >> sorrise, rimettendosi gli occhiali.

Clarke sorrise e insieme partirono.








<< Una missione? >> ripeté Costia, fissando la latina.

<< Si, una missione molto importante….non posso dirti altro Costia >> disse Raven, dispiaciuta.

<< Ovviamente….grazie lo stesso Raven >> sospirò e incominciò ad incamminarsi verso l’uscita.

Raven osservò la ragazza andarsene pensando:

“ Che diavolo stai combinando Lexa? “ .









Il viaggio era trascorso piacevole, con la musica che faceva da cornice alle loro chiacchierate leggere.
La macchina si fermò e appena la bionda scese, capì subito dove fossero.
La casa al lago degli Woods.
Il suo sguardo si spostò sulla bruna.

<< Ti ricordi vero? >>

<< Certo che mi ricordo… >> rispose, ammirando il bellissimo panorama.

Lexa prese le borse e disse:

<< Dai entriamo >> Clarke rimase ancora un attimo ad ammirare il panorama, poi seguì la bruna dentro la tenuta.

<< Non è cambiata molto… >> disse osservando l’interno.

<< I miei non ci vengono più tanto spesso  >> disse mentre appoggiava le borse sul tavolo.

Clarke iniziò a guardare le foto. Tutti loro, spensierati e felici. Anche foto di Jake e Gustus insieme, pescando.

<< Dobbiamo andare a fare un po’ di spesa per stasera.. >> Lexa le andò affianco, interrompendo i suoi pensieri.

<< Sai cucinare? >> chiese Clarke, alzando il sopracciglio.

<< Si…sono molto brava anche >> si vantò, scherzosamente,  Lexa.

Clarke aveva notato un cambiamento nella bruna. Sorrideva come dieci anni fa e il suo umore era più spensierato. Decise di non dire nulla e di assecondarla.



Mentre stavano facendo la spesa, gli occhi di Lexa scrutavano la bionda. Stare qui con lei, facendo cose quotidiane come questa, le faceva sentire il cuore leggero. Clarke prendeva in mano qualcosa e alzava un sopracciglio, sorpresa. Era davvero come una bambina, che vedeva le cose per la prima volta.
Mentre erano alla cassa, la commessa le continuava a fissare sbalordita.

<< Quant’è? >> chiese, notando che la ragazza continuava a fissare Clarke.

<< Ah…ehm…solo un attimo >> disse, allontanadosi.

<< Ma che… >> disse Lexa, voltandosi verso Clarke, anche lei sorpresa.

Arrivò un uomo basso con la barba, sicuramente, pensò Lexa, il principale.

<< C’è qualche problema? >> chiese Lexa.

<< No nessun problema. Ecco a voi >> disse porgendo le buste.

<< Ancora non abbiamo pagato…se gentilmente ci facesse il conto >> disse sempre più confusa la bruna.

<< Va tutto bene….offre la casa >> disse sorridendo e guardando la bionda.

<< Ah…ok…grazie >> disse la bruna, Clarke si sporse per prendere le buste.

Prima di lasciare andare la presa l’uomo le disse:

<< Io….grazie…siamo davvero felici di riaverla con noi… >> disse inchinando il capo in segno di rispetto.

Lexa fissò Clarke con la coda dell’occhio e notò che il suo sguardo si fece triste.

<< Non dovete ringraziarmi….grazie per la spesa, ma la prossima volta pagheremo >> disse e si incamminò fuori.
Lexa ringraziò e seguì la bionda.





Le due stavano passeggiando vicino al lago. Un’ampia distesa di verde circondava la casa. Non si percepiva neanche un filo di vento, il sole stava lentamente tramontando, colorando il cielo di varie tonalità di rosso e arancione.

<< Sono stati carini quelli del negozio… >> iniziò Lexa, guardando di sfuggita la bionda affianco a lei.

Clarke continuò a guardare per terra, mentre camminava lentamente.

<< Non ti piace quando si comportano così vero? >> chiese Lexa, notando la sua reazione.

La bionda sospirò.

<< Hanno quello sguardo…e mi ringraziano… >> spiegò, alzando leggermente le spalle.

<< Gli hai salvati…hai salvato tutti noi, Clarke >> confermò Lexa.

Clarke si fermò, puntò i suoi occhi blu su quelli verdi della bruna.

<< Io ho salvato te >>

Lexa rimase impietrita da quelle parole. Il cuore le incominciò a battere fortissimo nel petto. Capitava sempre così, quando Clarke la guardava con quello sguardo.

<< Loro non mi conoscono….io…non sono come prima… >> continuò distogliendo lo sguardo e riprendendo a camminare.

Si avvicinò alla riva del lago, guardava quella maestosa distesa d’acqua. Lexa al suo fianco, silenziosa.

<< L’acqua….mi è mancata >>

Lexa la fissava, diversa, pensò…si in un certo senso era diversa. Ma quegli occhi….il loro sguardo non era cambiato.
Fissò anche lei il lago e le venne subito, in mente, un’idea.
Si tolse la maglietta.
Clarke spalancò gli occhi sorpresa.

<< Che stai facendo? >> chiese fissandola.

Lexa le sorrise.

<< Faccio un bagno >> continuò togliendosi i jeans attillati che indossava.

Clarke si girò, imbarazzata.
Lexa rise e dopo una corsa si lanciò in acqua, emettendo un leggero grido.
Clarke si voltò, un po’ agitata.
Quando la bruna riemerse, gridò:

<< Avanti Griffin….buttati! L’acqua è stupenda! >> urlò.

Clarke la fissò per un po’. Non è che non avesse voglia di tuffarsi, anzi, era la prima cosa a cui aveva pensato, appena visto il lago. Ma tuffarsi implicava togliersi i vestiti.
Lexa la fissava e intuendo i pensieri della bionda urlò:

<< Non guardo tranquilla! >> si voltò.

Attese per un po’ di secondi e sentì il rumore del tuffo.
Si voltò, e dopo pochi secondi Clarke riemerse.
Lexa si ritrovò a pochi centimetri di distanza quelle due pozze blu, intense più che mai.

<< Tutto bene? >> chiese preoccupata per la bionda, si ricordò solo ora delle protesi.

<< Si… >> rispose Clarke con un sorriso.

All’improvviso, la bionda si avvicinò, sempre guardandola con quegli occhi. Lexa si gelò.
Poi ad un tratto, Clarke la schizzò.

<< Ehi!! Non vale! >> disse la bruna, l’unica cosa che si udì era la melodica risata di Clarke.

Era possibile, innamorarsi ancora una volta della stessa persona?
Beh, in quel momento, Lexa credette proprio di sì.
Iniziò una battaglia di schizzi, caratterizzata dal suono delle loro risate.
Tornate a casa, ancora ridendo e scherzando, Lexa disse a Clarke di andare in bagno, che avrebbe preso abiti asciutti per tutte e due.
Clarke si tolse la maglietta, ormai zuppa. Mentre stava sganciando i jeans, Lexa aprì la porta.

<< Ecco…spero che vadano be-… >> le parole le morirono in gola.

La schiena di Clarke era in bella mostra, di fronte ai suoi occhi…e quello che vide la scioccò.
La schiena della bionda sembrava una strana cartina geografica: cicatrici, bruciature e la sua pelle, una volta tutta rosea e candida, ora, era placcata di quello che sembrava metallo fuso.
Clarke si girò di scatto, sorpresa. N
otò lo sguardo scioccato di Lexa e d’istinto, chiuse velocemente la porta, sbattendola quasi in faccia alla bruna.
Lexa rimase lì, in piedi, immobile, di fronte a quella porta chiusa. Il respiro agitato…
Ma che cosa le avevano fatto? Pensò e un’ira incontrollabile, le scaturì dal petto. Strinse forte i pugni, voleva colpire qualcosa….avrebbe voluto avere tra le mani, la cosa, il mostro, che aveva fatto quello alla sua Clarke.
La bionda, nel frattempo aveva la testa poggiata sulla porta, le braccia aperte sopra di lei.
“ No…non doveva vederla così….. “ Quello sguardo, pensò, non voleva vedere quello sguardo su Lexa.
Quanto dolore….quanto dolore doveva ancora causarle?






 
Lexa, dopo essersi calmata, andò in cucina e iniziò a preparare la cena. Sapeva che Clarke aveva bisogno di un po’ di tempo. Così le lasciò il suo spazio.
Mentre pensava a cosa poteva esserle successo in tutti quegli anni, sentì i passi della bionda arrivare in cucina.
Si voltò e vide la bionda con indosso una camicia azzurra e dei pantaloncini. I capelli ancora umidi.
Clarke andò a sedersi sullo sgabello, nell’isola della cucina.

<< Spero ti piaccia… >> disse mentre continuava a preparare.

Clarke la osservava, non aveva ancora detto nulla, ma non perché si sentisse a disagio. Guardare Lexa impegnata a prepararle la cena, era qualcosa di affascinante.

<< Non credevo sapessi cucinare >> disse Clarke.

<< Ho iniziato in Accademia, per necessità….la mensa fa veramente pena >> disse voltandosi a guardare la bionda, che aveva la testa appoggiata sul braccio.

Clarke sorrise.

<< Si ricordo perfettamente >>

Lexa finì di preparare e mise il cibo a tavola.
Clarke assaggiò il primo e spalancò gli occhi.

<< È squisito >> disse, mangiando di gusto.

Lexa arrossì, vedere la bionda così presa dalla sua cucina, la rendeva davvero felice.
Mangiarono e conversarono piacevolmente, ogni tanto sorseggiavano del vino e ricordavano dei momenti imbarazzanti con Anya, di quando erano piccole.
Quando finirono di pulire e sistemare, si sedettero sul divano, sorseggiando altro vino.
Clarke fissava Lexa, come i suoi occhi si illuminavano quando ricordava il passato, le smorfie della sua bocca, la piccola ruga che le compariva in mezzo alla fronte…il modo con cui si spostava i capelli.

<< Perché siamo qui? >> chiese, all’improvviso,  la bionda.

Lexa s’interruppe di colpo.
<< Cosa? >> chiese,  non capendo cosa intendesse la ragazza.

<< Perché siamo venute qui? >> chiese ancora.

Lexa divenne seria.

<< Stai scappando… >> disse Clarke, tranquillamente.

<< No… >> disse la bruna, posando il calice di vino sul tavolino di vetro, di fronte a loro.

<< Allora perché? >> chiese la bionda, inclinando,  leggermente,  la testa di lato.

Lexa fissò il calice, poi il suo sguardo si posò sulla bionda.

<< Perché voglio accertarmi che questo…..che tu…non sia un sogno >> confessò.

Clarke si incuriosì a quelle parole.
<< Non riesco a togliermi di dosso la sensazione che tutto questo, in realtà, stia accadendo solo nella mia testa….e se fosse davvero così….io…io credo che.. >>

Clarke le prese la mano.
<< Lexa…sono qui… sono reale…non sono un sogno >> disse piano.

Si avvicinò le accarezzo il viso con l’altra mano, mentre la rassicurava con il suo dolce sguardo.
Gli occhi della bruna si spostavano dagli occhi blu alle sue labbra rosa.
Lexa si sporse e la baciò, incerta. Clarke ricambiò subito il bacio, che da dolce e delicato, diventò subito passionale. Lexa si spostò e si mise a cavalcioni sopra la bionda. Tutto di Clarke la faceva impazzire. Le sue mani andarono tra i suoi capelli biondi. Le loro lingue si scontravano, passionali.
Lexa si scostò e si tolse la maglietta, rimanendo in reggiseno.
Clarke guardava quella meraviglia di fronte a lei, Lexa era qualcosa di indescrivibile, bellissima, come una Dea.
Deglutì, il respiro incominciò a farsi più corto. Continuava a guardare la curva del collo dolce di Lexa, l’incavo dei suoi seni…era così sexy.
La bruna si spostò sul collo della bionda, baciandolo, le sue mani andarono a sbottonare la camicia ma quando i primi due bottoni erano andati, Clarke si destò da quella dolce trans in cui era caduta e bloccò i polsi della ragazza.
Lexa la guardò e notò la paura sul suo viso, una cosa che non aveva mai visto in Clarke prima d’ora.

<< Clarke…. >> provò Lexa, ma Clarke si alzò facendo cadere la bruna di fianco.

<< Io….io… >> balbettò la bionda, agitata.

<< Clarke….va tutto bene >> disse Lexa alzandosi e andandole in contro.

<< No….ferma…. >> disse Clarke, fermandola con la mano.

<< Clarke….non m’importa… >> cercò di spiegarle Lexa.

<< Tu…tu sei così bella e…io…io non sono più come prima >> disse sempre agitata.

<< Clarke… >> disse Lexa, avvicinandosi lentamente.

<< È tutto apposto….per me tu sei sempre bellissima >> disse Lexa, cercando di farle capire.

<< No! Io…non sono nulla di tutto questo! Non più… >> disse, adirata e disgustata.

Lexa allora, l’abbracciò. La strinse forte a sé e le sussurrò:

<< Non importa….non m’importa….tu sei sempre la mia Clarke >> si scostò, notando che la bionda si era calmata.

<< Posso vedere? Ti prego….fammi vedere >> chiese dolcemente.

Clarke la guardò per un paio di secondi, poi annuì.
Così Lexa, lentamente, le sbottonò la camicia. Le mani vagarono fino alle spalle e la sfilò, facendola cadere a terra.
Lexa la guardò, le cicatrici dell’intervento si fondevano ad altre, di più piccole dimensioni. Il seno di Clarke era qualcosa di stupefacente… i suoi addominali scolpiti….era semplicemente bellissima. Lexa lentamente, andò dietro di lei. La schiena di Clarke, era messa molto peggio. Rivide tutte quelle cicatrici e bruciature. Lentamente, con le dite le sfiorò. Al contatto, Clarke rabbrividì.
I polpastrelli della bruna andarono ad accarezzare la parte ricoperta di metallo.

<< È disgustoso….vero? >> domandò la bionda.

<< Questo… >> disse Lexa, accarezzando quella parte in particolare.

<< Hanno detto che l’armatura si è fusa,  in parte,  con il mio corpo…. sono come quelle cose >> disse amaramente.

Lexa la fece girare, il suo sguardo era arrabbiato.

<< Non dirlo mai più! >>

<< Tu non sei come loro… >> disse e, lentamente, le accarezzò il viso.

<< Tu sei bellissima….la mia immaginazione, non ti faceva giustizia  >> disse avvicinandosi e baciandola dolcemente.

Clarke ricambiò il bacio, la sua mano andò ad accarezzare i capelli morbidi della bruna. Lexa accarezzava le spalle forti di Clarke, scendendo sulle braccia. Poteva sentire la differenza data dalla protesi. Mentre Clarke si spostò sul collo di Lexa, quest’ultima baciava la spalla della bionda, le due erano racchiuso in un abbraccio sensuale.
Clarke si scostò, posando i suoi occhi, ora di un blu intenso, su quelli verdi di Lexa. La guardò così intensamente, che la bruna non riuscì a respirare.

<< Sei sicura? >> sussurrò Clarke.

<< Si >> rispose Lexa baciandola con passione.

A quella conferma, Clarke prese la ragazza in braccio e la portò di sopra, nella stanza da letto.
Arrivate in camera, Lexa spinse la bionda contro la porta, baciandole il collo, scendendo in mezzo ai suoi seni e infine, concentrandosi sugli addominali. Vedere Lexa inginocchiata di fronte a lei, era qualcosa di dannatamente sexy, pensò Clarke.
Lexa guardò negli occhi la bionda, le prese la mano e la portò sul bordo del letto, facendola sedere.
Si posizionò in mezzo alle sue gambe, non faceva che guardare in quei occhi blu. Clarke ricambiava lo sguardo, ammirandola, come se fosse la cosa più bella e preziosa che esistesse, nessuno l’aveva mai guardata così.
Le accarezzò il viso, notò che la bionda tremava.

<< Sei con me ora…tutto il resto non conta >> sussurrò.

Le due ripresero a baciarsi, Lexa fece scivolare sotto di lei la bionda. Mentre i loro corpi nudi, si sfioravano e si fondevano insieme, respirando l’una nella bocca dell’altra, continuavano a guardarsi negli occhi.

<< Lexa… >>

Vedere Clarke ansimare e pronunciare il suo nome, contorcendosi dal piacere era la cosa più sexy e più splendida che Lexa avesse mai visto.
Le due continuarono a fare l’amore per tutta la notte. Calde lacrime bagnarono il viso di Lexa, guardava Clarke affianco a lei, stanca e ormai addormentata.
Avvicinò il suo viso a quello della bionda, i loro nasi si sfiorarono..

<< Ti amo >>

Ormai stanca, circondò la bionda in un dolce abbraccio e si addormentò.







Lexa non seppe, di preciso, cosa la svegliò, ma quando i suoi occhi si aprirono, notò subito il vuoto affianco a lei. Spaventata si mise subito a sedere guardandosi intorno, cercando la bionda.
Aveva fatto l’amore con Clarke, l’aveva baciata e aveva accarezzato il suo corpo….era reale, non era un sogno, era ritornata  da lei. Il terrore si placò subito, quando intravide la figura della bionda.

<< Clarke.. >> chiamò, ma la bionda non rispose.

Lexa andò fino ai piedi del letto e lì la vide, raggomitolata a terra, con le mani che circondavano le gambe, gli occhi spalancati e la fronte perlata di sudore.
Subito Lexa si alzò e andò di fronte alla bionda.

<< Clarke stai bene? >> chiese preoccupata.

La bionda continuò a fissare vuota di fronte a lei.

<< Clarke… >> la chiamò Lexa dolcemente,  lentamente le toccò il braccio, per avere la sua attenzione.

Clarke fissò Lexa negli occhi, i suoi occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.

<< Lexa…. >> disse disperata.

La bruna si spaventò, non aveva mai visto Clarke così.

<< Ho…ho paura….ho avuto tanta paura Lexa >> confessò la bionda, piangendo.

<< Va tutto bene Clarke…sei qui adesso…sei con me >> disse cercando di confortarla.

<< Avevo paura…..che non sarei riuscita a tornare… >> Lexa l’abbracciò, Clarke piangeva a dirotto.

<< Shh….va tutto bene, io ti ho trovata….ora siamo insieme >> le prese il viso fra le mani.

<< Io ti troverò sempre  >> disse decisa, baciandole, dolcemente, la fronte e poi le labbra.

Lexa andò dietro di lei, la racchiuse in un abbraccio protettivo, continuandole a sussurrare all’orecchio queste parole:

<< Siamo insieme ora….non permetterò più a nessuno di farti del male >>







Quando Lexa si risvegliò, era già mattina, si voltò e incontrò subito gli occhi blu di Clarke, osservarla.

<< Mm…giorno >> disse, ancora con la voce impastata dal sonno.

<< Buongiorno >> rispose Clarke, sorridendole.

<< Da quanto tempo mi stai fissando? >> chiese curiosa la bruna.

<< Mm….da un po’, non potevo smettere, sei bellissima >> confessò e le baciò teneramente il naso.

Lexa rise, sporgendosi per baciare quelle labbra rosee ed invitanti della bionda.
Dopo che smisero di baciarsi, Clarke si voltò e prese un vassoio sul comodino e lo mise sul letto, di fronte a Lexa.

<< Non è all’altezza della tua deliziosa cena, ma questa è una delle mie specialità >> disse mostrandole i suoi toast.

Lexa arrossì. Nessuno le aveva mai portato la colazione a letto prima.

<< Spero ti piacciano…non mi ricordavo bene come prepararli >> disse Clarke imbarazzata.

Lexa la fissò, teneramente.

<< Saranno deliziosi….grazie >> disse baciando la bionda.





 La giornata era iniziata nei migliori dei modi, svegliarsi accanto a Clarke, fare colazione insieme, scherzare e ridere, godendosi i raggi del sole che entravano dalla finestra. Lexa pensò che poteva rimanere lì, così, per sempre.


Le loro risate riecheggiavano nella casa vuota. Insieme nella doccia, l’acqua scorreva sui loro corpi nudi, in una dolce carezza. Clarke fece voltare Lexa, spingendola contro il vetro. Le sue mani, coprivano quella della bruna, sollevate sopra la testa.

<< Ti fidi di me? >> sussurrò la bionda, all’orecchio di Lexa, facendole scaturire mille brividi lungo la schiena.

<< Si >> rispose subito.

Sentì Clarke, baciarla e leccarle delicatamente la base del collo.
All’improvviso sentì le dita di Clarke penetrarla.
Clarke non le diede un attimo di tregua, Lexa chiuse gli occhi e lasciò che il piacere prendesse il sopravvento.


Camminavano per le vie del piccolo paese, mano nella mano. Lexa aveva indossato un abitino corto, celestino. I suoi capelli castani si muovevano al vento in delicate onde. Per Clarke era una visione. Come dieci anni fa, sorridente e spensierata.
Lexa osservava Clarke, jeans grigi strappati, maglietta bianca e occhiali da sole. I suoi capelli risplendevano al sole, facendoli brillare ancora di più. Si ricordò della notte prima, di quanto era spaventata. Si chiedeva cosa,  davvero, avesse passato in quegli anni, da sola.

Pranzarono in una piccola locanda. Lexa notò gli sguardi che la presenza della bionda suscitava, ma nessuno era andato a disturbarle, come se avessero capito, che dovevano lasciarle in pace.



Mentre continuarono la loro passeggiata la finirono in un delizioso Luna Park. Clarke prese Lexa per mano, e sorridente le disse:

<< Perfetto per il nostro primo appuntamento, andiamo! >> e la trascinò via verso le varie attrazioni.

Spensierate risero e scherzarono. Ad un tratto Clarke si fermò, guardando affianco a lei.
Uno stand di tiro al bersaglio dove si potevano vincere dei peluche.

<< Scegline uno >> ordinò, quasi,  la bionda.

<< Davvero? >> chiese Lexa, ridendo al tono della bionda.

<< È un appuntamento >> disse Clarke, sorridendo.

Lexa sorrise. Guardò i vari peluche poi disse:

<< Quel leoncino >> disse,  indicando un peluche a forma di leoncino.

<< Perfetto…sarà tuo >> disse determinata, la bionda, provocando la risata di Lexa.

Dopo vari tentativi, Clarke riuscì a vincere il leoncino.

<< Ecco qua >> disse, porgendolo alla bruna.

Lexa arrossì, tutto quello che Clarke faceva, sembrava sempre così spontaneo.

<< Grazie >> disse dandole un bacio.

Mentre camminavano, mangiando un gelato, Clarke le chiese curiosa:

<< Perché il leoncino? >>

<< Mi ricorda te >> rispose Lexa, senza guardarla.

<< Quindi quando guardi quella cosa grassa e buffa pensi a me? >> chiese alzando un sopracciglio.

Lexa rise.

<< Non è grasso e nemmeno buffo….è dolce, fiero e coraggioso… >> rispose, guardando il pupazzo.

<< Sono sicura che mi terrà al sicuro >> disse poi, sorridendo.

Clarke la guardò…Lexa era la persona più importante della sua vita….era così pura e limpida.

<< Sempre >> sussurrò Clarke, mettendo un braccio intorno alle spalle della bruna.








Dopo cena andarono sul portico e Clarke si mise di fronte a Lexa, le tese la mano:

<< Balla con me… >>

Lexa, in un primo momento sorpresa, prese la mano tesa di Clarke, che l’aiutò ad alzarsi.
Una davanti all’altra, si avvicinarono, Clarke mise l’altra mano dietro la schiena della ragazza, attirandola maggiormente a sé.
Iniziarono a dondolare, lentamente. Lexa poggiò la testa sulla spalla di Clarke. Chiuse gli occhi, respirò il profumo dolce della bionda, sentiva le sue braccia forti avvolgerla e, ancora, come dieci anni fa, si sentì al sicuro, come mai dopo allora.
Lexa mise una mano sul petto di Clarke, sentiva il suo cuore, battere forte. Quel suono che le era mancato così tanto…

<< Quella notte….avrei voluto rapirti e portarti via da quel ballo >> le parole di Clarke ruppero il silenzio che le circondava.

Lexa sollevò il viso, guardandola.

<< Mentre ti stringevo, stavo pensando di saltare dal tetto, portarti in braccio via da lì…e tenerti con me >> confessò, sorridendo.

Lexa continuava a guardarla negli occhi.

<< Avrei dovuto farlo… >> prima che potesse dire altro, Lexa la baciò.

Clarke ricambiò, sollevando leggermente la ragazza da terra, stringendola forte.

Si sedettero, sul gradino, Clarke un po’ più in alto, abbracciava la bruna da dietro. La testa di Lexa era appoggiata sul suo petto.
Lexa le stava accarezzando le mani.

<< Cosa ti è successo lassù? >> chiese piano, non sapeva se la bionda avrebbe risposto.

Clarke fece un sospiro.

<< Ho notato che non guardi più il cielo…. >> continuò la bruna.

Clarke attese un altro po’, in silenzio, poi disse:

<< Prima non avevo capito, guardavo in alto…e non vedevo l’ora di stare lassù…. >> disse lentamente.

<< Ma lassù non c’è nulla….c’è solo morte, dolore…. nulla, per cui valga la pena combattere >> continuò.

<< È questo che ti hanno fatto? Ti hanno fatto combattere? >> chiese Lexa sempre stringendo le sue mani.

Clarke fece voltare Lexa, il suo sguardo era serio.

<< Temo che se sapessi cosa ho fatto….e chi sono davvero…avresti paura di me >> confessò.

Lexa, la guardò, dubbiosa e contrariata.

<< Tu non mi fai paura >> disse, cercando di rassicurarla.

Clarke le prese la mano e se la portò al petto.

<< C’è una parte di me….un lato oscuro…penso che potrebbe distruggere tutto ciò che amo >> confesso, spaventata.

Lexa la guardò negli occhi.

<< Tu sei la persona più buona che io conosca Clarke… non c’è oscurità in te >> disse Lexa sicura.

Clarke sospirò, la guardò negli occhi, sorrise leggermente, senza che quel sorriso, raggiunse i suoi occhi blu. Con la mano, delicatamente, accarezzò la guancia di Lexa.
In quel momento, Clarke le apparve diversa.





Fecero l’amore tutta la notte.
 Lexa non riusciva a dormire, andò alla finestra a guardare fuori. Nella sedia affianco alla finestra era appoggiato il peluche che Calrke aveva vinto per lei. Sorrise.
Clarke si sbagliava, ripensò a quella bellissima giornata, al sorriso e alla spensieratezza della bionda, della tenerezza con cui le prendeva la mano, al suo modo di proteggerla mentre camminavano sulla strada, ai suoi occhi sempre attenti a lei….no, nessun lato oscuro poteva mai risiedere in quel cuore gentile e generoso.
Si voltò, guardò Clarke dormire, tranquillamente, nel letto.
Nessuno le avrebbe più messo un dito addosso….nessuno le avrebbe più fatto del male.
Era sua, ora Clarke le apparteneva.  Solo sua. Nessuno gliel’avrebbe portata più via.
Strinse, forte, i pugni e si voltò nuovamente, verso la finestra.
All’improvviso, due braccia forti la strinsero da dietro.

<< Perché sei qui in piedi? >> le chiese la voce roca di Clarke.

Lexa chiuse gli occhi, poi si girò lentamente, tutte e due nude una di fronte all’altra.
Fissò quegli occhi blu, poi si sporse e baciò Clarke con tutta la passione che aveva.
La bionda la prese in braccio e la riportò a letto.










La macchina si fermò vicino a casa di Anya. Lexa si voltò di lato e vide Clarke che la stava fissando.
Le prese la mano e le sorrise. Le due si guardarono negli occhi per un altro po’, poi Clarke uscì.
Lexa rimase a guadarla entrare dentro casa e poi ripartì.
Mentre guidava, calde lacrime le bagnavano il viso.
















Note dell'Autrice:  Salve a tutti cari lettori!! Ecco a voi un nuovo capitolo! Spero davvero che vi piaccia! Ora le cose sono diventate molto molto serie, Lexa e Clarke hanno finalmente dato sfogo ai loro sentimenti...ma quali saranno le consegueze?
Nel prossimo capitolo vedremo come si evolveranno le cose....ne vedremo delle belle!!
Grazie a tutti quelli che continuano a leggere questa storia e alle bellissime recensioni che scrivete! Vi adoro!
Spero alla prossima!!
  
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