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Autore: SophLandd    07/08/2017    1 recensioni
«Ragazzi, lui è Derek Hale, uno dei migliori agenti dell'FBI. È qui per scegliere un partner, e visto che siete nella classe dell'eccelenza, beh, uno di voi sarà il prescelto. Frequenterà ancora i corsi, certo, ma molto di meno.» Presenta l'estraneo il professore, e a quel punto Stiles alza lo sguardo su di lui, curioso.
E cazzo, vorrebbe non averlo mai fatto.
È il ragazzo più bello che abbia mai visto, e sì, lui è bisessuale da diversi anni. In pochi secondi tutta l'acqua, che era nella sua bocca, viene sputata fuori.
-Capitolo 1
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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"BabyI'm worth it."

Stiles è ancora impegnato a capire se sta sognando oppure no, ma è successo davvero tutto: un agente l'ha scelto come suo partner, ma non un agente qualsiasi. Sarà poco più grande di lui, ed è anche un fottuto licantropo. Non credeva di vederne qui a Washington, e ci è rimasto abbastanza sconvolto, soprattutto perchè il suddetto conosceva Beacon Hills. Decide di capirci meglio, così si dirige verso la presidenza, ancora più che pensieroso. Arriverà tardi a lezioni, ma non gli importa più di tanto. Bussa alla grande porta, ricevendo un 'avanti' in risposta, così entra all'interno dell'ufficio. È stato poche volte qua dentro, ma Hook pare riconoscerlo immediatamente. 
È anche vero che Stiles è uno degli studenti migliori, e in questi quasi due anni gli è stato riconosciuto diverse volte.

«Stilinski, come mai ho piacere di rivederla?» Lo accoglie Hook, un tipo calvo e con la tipica pancia da birra, seduto dietro l'ampia scrivania. 
Stiles lo saluta formalmente, sedendosi davanti a lui.

«Oggi è venuto un certo Hale in classe nostra.»?Comincia a parlare, e lui annuisce.

«Oh, sì, l'avevo mandato da voi per scegliersi un nuovo partner. 
È successo qualcosa?» E il tono diventa grave, come se da quell'agente si aspettasse chissà cosa.

«Oh, mi ha scelto come suo nuovo partner, anche se devo ammettere di essere molto confuso...soprattutto per il fatto che è un licantropo.» Si gratta la nuca il ragazzino, mentre Hook lo studia attentamente.

«Non sembri esserne così scioccato.» Nota.

«Sa, nella mia cittadina natale abbiamo creature sovrannaturali a bizzeffe...» Accenna un sorriso il castano, troncando poi il discorso, per non andare a cambiare argomento.

«Devi sapere, Stilinski, che all'FBI le missioni sono spesso molto difficili, e così i casi che affibbiamo agli agenti. 
E voi siete tutti umani, quindi noi dobbiamo garantirvi l'immunità, intendi?» Comincia un discorso Hook, ricevendo un cenno d'assenso da parte del ragazzino. «Non possiamo perdere elementi fondamentali come voi, ed è così che entrano in scena i licantropi. Si presentano per diventare vostre guardie di corpo a tutti gli effetti, seguendovi ovunque voi vogliate, e il loro compito è proteggervi ad ogni costo, visto che, come sai, non possono morire per vie umane. Anche se ci è capitato di dover affrontare creature sovrannaturali...» Si fa pensieroso Hook, scrocchiando le mani. «...ma loro sono qui per fare di tutto affinchè voi viviate e non vi feriscano, capito?»

Stiles mantiene lo sguardo dell'uomo. La cosa non gli piace molto.

«Quindi sono come degli schiavi?» Chiede, con un tono leggermente amaro, non piacendogli affatto la faccenda. Si preoccupano tanto di non perdere loro agenti, ma i licantropi possono anche morire? Non sono di certo razze inferiori, e non ha intenzione di trattare nessuno solo come sua guardia del corpo, come essere con il solo scopo di morire per lui, senza sentimenti.

Hook trasalisce impercettibilmente.

«Assolutamente no...Stilinski, loro si propongono per il lavoro, e vengono pagati profumatamente, e tutti ci sono grati per la protezione che offriamo...„

«...sacrificando però altre vite, che valgono esattamente come le nostre.» Finisce il discorso per lui Stiles. Sembra come se per loro quelle creature fossero inferiori, quando non è affatto così. Hook sembra ora turbato, e cerca di cambiare argomento.

«Fino a che non ti verranno affibbiati dei casi, continuerai a frequentare le lezioni, ma dovrebbe essere questione di giorni. In quel caso alternerai lezioni allo studio del caso, e avrai un ufficio tutto tuo, dove già da domani mattina potrai sistemare la tua roba...per qualsiasi cosa Hale ti aiuterà, e sarà al tuo servizio.» Gli spiega velocemente qualche cosa, e Stiles si alza, facendo per andarsene.

«Stilinski.» Si sente chiamare, e si ferma, girandosi verso il preside dell'accademia.

«C'è altro?»

«Riguarda Hale, non è... non è come tutti gli altri.»

Stiles lo guarda attentamente.

«Che vuol dire?»

«È uno dei nostri migliori elementi, perchè è così intelligente che l'abbiamo fatto diventare un agente a tutti gli affetti, solo che...non gli piace essere sottomesso, ricevere ordini, quindi se dovessi avere problemi con lui basta che ce lo dici, e ti troviamo un altro licantropo subito....»

Stiles fa una smorfia.

«Non si preoccupi, arrivederla.»

E se ne va, desideroso solo di andarsene da qua.

•••

«Si, Lyds...mi hanno scelto come partner, e tra poco lavorerò su dei casi...veri!... ti rendi conto?» Esclama, mentre addenta un panino in un bar vicino all'accademia. Ha deciso di non pranzare in mensa, visto che quel cibo sembra, per la maggior parte delle volte, trovarsi lì da settimane.

«Sono contentissima! È fantastico, davvero, Sti...ma questo non influirà sulle nostre uscite, vero...?» Parla la rossa, dall'altro capo dell'altro capo del telefono. Stiles beve un attimo.

«Spero di no.» Riesce solo a dire, non sapendo cosa rispondere. 
Se gli affibbiassero un caso importante sicuramente non potrebbe prendersi un week end per andarsene. L'FBI non si occupa di certo di cazzate, e lui non vede l'ora di dover scovare un assassino o altro. Alla fine lui e il suo migliore amico Scott aiutavano sempre lo Sceriffo, anche se più per i problemi sovrannaturali. Stiles si è finalmente tolto la giacca, stando in una semplice maglia grigia. Quest'accademia inizava ad agosto, e sono già ad ottobre. Ed è il suo secondo anno, ma deve ancora compiere vent'anni.

«Sai che credo molto in tutto questo, in noi. Ora devo andare, ti amo.»

Stiles sospira, dispiacendosi di stare così lontani.

«Sì, lo so, anch'io. Ti amo.» E chiude la chiamata, finendo di mangiare il panino con calma. Adesso crede che tornerà a casa a riposarsi un po', e poi preparerà la cena sia per lui che per Isaac.

Stiles se la cava davvero bene ai fornelli, e gli fa sempre piacere cucinare per entrambi. È anche un modo per rilassarsi. Si alza da tavola, con ancora la valigietta in mano, ed esce dal grazioso locale, che è pieno di gente. Svolta poi a destra, addentrandosi su una stradina limitata, solo da una parte, da un lungo e bassino muro.

«Stilinski.» Quasi salta in aria a sentire il suo nome, e il suo cuore minaccia di esplodere dallo spavento. Stiles si guarda intorno, fino a incrociare il suo sguardo con quello di un ragazzo, seduto tranquillamente sul muretto.

«Hale.» Si porta una mano al cuore. «La prossima volta, ti prego, avvertimi, cazzo! Dovresti proteggermi, non farmi morire!» Ironizza sull'ultima frase, notando il sorrisetto divertito del moro. Derek proprio non sa che ci fa lì, dovrebbe mantenere solo le distanze da quel ragazzino. Anzi, dovrebbe incominciare a fargli venire voglia di cambiare partner, in modo che Hook si decida a farlo lavorare da solo.

Con gli ultimi almeno ha sempre funzionato, nessuno è mai restato.

L'hanno sempre mandato a scegliere un ragazzo o ragazza in qualche classe, anche se lui ci è sempre andato scocciato e con zero voglia. Non ha mai osservato davvero nessuno, ha sempre scelto a caso, tranne Stilinski. Lui, in un modo o nell'altro, è riuscito a farsi notare, ad entrare nel suo raggio visivo per tutta la lezione. 
Ma questo, attenzione, non vorrà dire che si comporterà diversamente con lui: cercherà di farlo andare via, e ci riuscirà. Viene reputato stronzo per come si comporta, un vero bastardo, ma nessuno sa il perchè del suo comportamento. È facile giudicare senza sapere. Il pensiero di quello che è successo per farlo diventare così, fa contrarre il cuore di Derek un secondo.

Quindi, sì, si comporterà con il ragazzino come si è comportato con tutti, ma adesso si è ritrovato a passare vicino al bar, trovandolo intento a mangiarsi un panino. E ha deciso di aspettarlo, perchè è curioso su delle questioni. Anche Derek è originario di Beacon Hills, ma non pensava il ragazzino sapesse veramente del sovrannaturale.

«Come fai a sapere del sovrannaturale?» Chiede direttamente, restando seduto sul muretto. Stiles osserva come il pallido sole si scagli contro il moro, il quale è di spalle ad esso, disegnandogli una sorta di aurea intorno. Stiles fa un sorrisino, aspettandosi una domanda simile.

«Da dove potrei cominciare a parlare? Forse dal fatto che il mio migliore amico è stato morso da un Alpha tipo quattro anni fa! E che la mia ragazza è una Banshee, pericolosissima quando si incazza o ha il ciclo, e il veterinario della città in realtà un druido, e poi c'è Jackson che è stato per un po' una lucertola assassina, il Kanima, ma adesso è solo un licantropo...e giusto, Scott, il mio migliore amico, ricordi?, è fidanzato con una cacciatrice...» Inizia uno sproloquio infinito, e Derek ne ha già abbastanza della sua parlantina, e lo interrompe:

«Argent?» Indovina, visto che sono i cacciatori più famosi di quelle parti. Stiles sussulta dalla sorpresa.

«Grande, occhi verdi, ma come lo sapevi?» Il suo tono è davvero confuso. Derek illumina un attimo gli occhi di blu, ringhiando vagamente.

«Non chiamarmi in quel modo! E lo so e basta.» Si limita a rispondere, conoscendo molto bene gli Argent, purtroppo. Soprattutto Kate...

Stiles alza le mani in difesa.

«Scusa! E comunque, è inutile che fai tanto il riservato, questione di tempo e diventeremo come Spongebob e Patrick.» E gli fa l'occhiolino, increspando le labbra in un sorriso. Derek alza un sopracciglio, non capendo ciò che gli sta dicendo.

«Come chi?!»

Stiles apre la bocca in una perfetta O.

«TU NON SAI CHI SONO SPONGEBOB E PATRICK ODDIO IO- vabbè, ho capito, hai avuto un'infanzia di merda, ma insomma, diventeremo inseparabili! Dei veri partners in crime, come Bones e Booth! O i due di Law and Order!»

Il cipiglio di Derek si fa sempre più grande, e Stiles si sbatte una mano in faccia.

«Ovviamente non sai chi sono... questa tua ignoranza mi ha fatto diventare tremendamente triste...quasi quasi mi faccio una maratona di serie tv appena torno a casa... adieu!» Lo saluta Stiles, agitandogli una mano davanti alla faccia, per poi voltargli le spalle e andarsene. Derek l'osserva ancora con un sopracciglio alzato.

«Che tipo!» Parla tra sè e sè. Anche se deve ammettere che è il primo che non l'ha trattato come un fottuto oggetto salva-vita. E tutti quelli che ci hanno provato se ne sono scappati via, perchè nessuno è riuscito mai a tenergli testa. A rispondere ai suoi commenti acidi, o a non sottostare ai suoi comportamento da stronzo. Eppure, comunque sia, ha imparato bene che non può affenzionarsi a nessuno con cui lavora. Mai più.

•••

«Davvero ti hanno scelto come partner? Congratulazioni!» Esclama Isaac, seduto a tavola davanti al ragazzino. Stanno mangiando un bel piatto di pasta al ragù.

«Sì, è così.»

Isaac lo guarda attentamente.

«Perchè non ne sembri entusiasta, Sti?»

Stiles mastica lentamente, sospirando.

«Visto che hai amici che frequentano l'accademia, sai già la storia dei licantropi?»

Isaac sa tutto del sovrannaturale, visto che ha almeno un amico che è un licantropo, e ha avuto modo di conoscere sia Scott che Lydia.

«Oh, sì.»

«Ecco, ho l'impressione li trattino solo da oggetti con l'unico scopo di salvarci il culo. Io non ho bisogno di tutta questa protezione! Soprattutto non potrei sopportare la vista di qualcun altro che muore al posto mio, per lavoro. Io voglio avere un rapporto di fiducia e di amicizia profonda con il mio partner!» Si sfoga il ragazzino, raccogliendo con la forchetta le ultime tagliatelle rimaste.

Isaac resta un attimo in silenzio.

«Lo so, amico, purtroppo è così. Quei licantropi hanno bisogno di soldi e non li trovano da nessuna parte...e pensa che c'è anche qualcuno che è contento di avere una protezione simile...non vengono trattati con rispetto, lo so, ma ci sono delle eccezioni.»

Stiles annuisce.

«E il mio a quanto pare è una di queste.»

«Beh, se ti ha potuto scegliere sì, normalmente sono gli umani ad andare a scegliere i licantropi, come se...»

«...fossero degli schiavi.» Finisce il discorso Stiles, intristito.

«Che tipo è, comunque?» S'incuriosisce il riccio. Stiles sospira nuovamente.

«Bello quanto dannato. Si chiama Derek Hale.»

Isaac pare come collegare quel nome a qualcosa, pensieroso.

«Ho capito chi è! Un mio amico è stato suo partner per poco tempo.»

«Come mai per poco tempo?»

Isaac lo guarda.

«Derek è forse il licantropo più indipendente che abbiano. Per la sua intelligenza, rispetto a molti altri licantropi, e per la sua preparazione non possono dirgli niente. È uno dei migliori che hanno, e infatti è un agente a tutti gli affetti, solo che per il fatto che è un licantropo lo vogliono comunque far lavorare insieme a qualche umano per garantire a quest'ultimo immunità. Ma Derek non vuole essere trattato così, e cerca sempre un modo per lavorare da solo...è riuscito a far cambiare partner a non so quante persone, compreso questo mio amico.» Gli spiega il riccio.

«Vuol dire che cercherà in ogni modo di farmi chiedere di cambiare agente?» Osa chiedere Stiles, leggermente intimorito.

«Purtroppo sì, è uno di quei tipi che non si fida di nessuno e non sopporta nessuno. Io, in te, cambierei già subito.» Lo avverte Isaac, un po' preoccupato per lui.

Stiles invece fa un sorrisetto.

«Oh, Isaac, io amo le sfide. Crede di mandarmi via così facilmente? Beh, sai cosa? Non gliela darò vinta!»

   
 
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