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Autore: roby_dreamer    15/06/2009    2 recensioni
Il primo incontro di Serena e Dan. La prima volta che lei gli ha rivolto la parola, quando lui si è innamorato di lei. Come aveva rivelato Dan, in questa fanfiction descrivo il loro primo incontro in cui scattò la scintilla per Dan
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Feci un profondo respiro ed entrai. Non so perché ero finito lì o per meglio dire lo sapevo: Jenny e Vanessa. Mi avevano costretto a partecipare a quel party, lasciandomi da solo nella tana del lupo. Jenny voleva che partecipassi perché adorava quel mondo fatto di ricchi bambini viziati e voleva più particolari potessi raccogliere su quei concentrati di perfidia. Anche Vanessa voleva molti particolari di quella serata, ma per il motivo opposto: prenderli in giro fino a morire dal ridere. Ovviamente era stato quello il motivo che mi aveva convinto, o per meglio dire la persona. Almeno il mio sacrificio sarebbe servito a qualcosa: scoprire i segreti degli uppereastsiders per poi distruggerli insieme a Vanessa. Certo avremmo saputo solo noi che li stavamo distruggendo, ma questo era sufficiente.

La festa era in un locale appena aperto, riservato ovviamente per l’occasione. Ero stato invitato solo perché il festeggiato, nonché mio compagno al corso di biologia, aveva passato un esame grazie al mio aiuto e quindi aveva deciso di sdebitarsi così. Certo avrei preferito qualcos’altro, ma non avevo rifiutato.

Il locale aveva uno stile a metà tra un pub inglese e un bordello thailandese: molto scuro, molto legno e posti a sedere molto bassi. Non che io fossi mai stato in un bordello thailandese, neanche se è per questo in un bordello in generale, ma avevo appena letto un libro che ne descriveva uno e me lo ero immaginavo proprio così!

Conoscevo per lo più quelle persone, ma loro non conoscevano me. Erano così impegnati a  controllare se Gossip Girl aveva parlato di loro che snobbavano chiunque non ci fosse mai stato, quando alla fine ci finivano perlopiù sempre le stesse persone. Eh si, ogni tanto lo leggevo anche io! Si sa, la natura umana è curiosa per natura è chi sono io per andarle contro?!

Vagavo quindi per la sala, doveva essere uscito qualche nuovo scoop su Gossip Girl, perché tutti erano intenti a leggere i loro cellulari all’ultimo grido e a commentare. Infine trovai il bancone, ovviamente non si servivano semplici drink, ma cose del tipo “Carnal love” o “Hot ice”. Vanessa sarebbe morta nel commentarli!

Optai infine per un innocuo “Seal the deal”, chissà poi per cosa stava! Bevvi un sorso, faceva schifo, con tutti i soldi che avrà speso per questa festa poteva almeno offrire qualcosa di decente! Decisi di buttare giù con un sorso quello che rimaneva del drink quindi appoggiai il bicchiere vuoto nel bancone, ma nel girarmi colpii qualcuno. Sentii la sua voce prima di vederla, ed era una voce che non si scorda facilmente: squillante e acida.

“Sta attento, cretino! Sei così ubriaco da non reggerti già in piedi?! Se fossi in te smetterei di bere, ha già procurato danni irreparabile al tuo aspetto..” poi squadrandomi con quella sua aria di insufficienza aggiunse “..sempre se ci sia stato qualcosa di buono in te!” e scomparve tra la folla, anzi diciamo che appena passava la folla si spostava, mi ricordava Mosè con le acque del Mar Morto.

Se non si era capito quella era la Queen B, con cerchietto e boccoli inclusi, contornati da acidità e perfidia. Dopo averci scambiato una parola, o meglio dire lei l’aveva scambiata con me, non mi stupiva che l’avessero incoronata loro reginetta. Dopo quel incontro avevo capito inoltre un'altra cosa: se Blair non fosse stata eletta dagli altri, se la sarebbe presa da sola la corona, mozzando un po’ di teste qua e là, cosa vuoi che siano per quel concentrato di malvagità un po’ di morti, molto probabilmente si sarebbe auto paragonata a qualche grande uomo della storia. Quando sarebbe in realtà era un perfetto dittatore..

Beh come primo contatto della serata con qualcuno non era male! Diciamo che poteva solo migliorare, peggiorare era ben difficile.

Durante il mio girovagare per la sala avevo notato una porta che portava alla terrazza, quindi decisi di dirigermi lì, visto che mi sentivo soffocare in quel salone così affollato. Cercavo di arrivare a quel luogo tanto agoniato sgomitando tra ragazze anoressiche che una bava di vento avrebbe buttato giù e ragazzi fatti e strafatti. C’erano anche ragazze che ballavano sui tavoli, una mi colpì particolarmente. Fluenti capelli biondi che faceva oscillare a tempo di musica e lunghe gambe longilinee che muoveva sinuosamente. Era la più brava a ballare, ma anche la più ubriaca. Si muoveva così tanto che tutta la sala poteva vedere le sue mutande, ma sembrava essere per lei l’ultima delle preoccupazioni. Arrivai alla portafinestra che non ero ancora riuscito a vederla in volto, ma di sicuro non avrei sprecato tempo per vedere chi era, ora che ero arrivato finalmente a poter respirare un po’ di sana aria di New York! Molto probabilmente in quel salone doveva esserci qualcuno che doveva divertirsi a fumare dentro, e non solo cicche..

C’erano poltrone basse anche fuori quindi ne cercai una libera, ma ovviamente erano tutte impegnate da coppiette occupate in altri affari o da.. Chuck Bass!

Figlio di papà che aveva tutto e otteneva tutto, aveva sempre in una mano uno scotch doppio e nell’altra una canna e, dimenticavo, era sempre seguito da una schiera di ragazze, non so quante pagate e quante lì per loro spontanea volontà..

Per mia sfortuna si era accorto che lo stavo guardando, si portò avanti col busto e disse “sei invidioso?”. Direi poco egocentrico. Cercai quindi di dire “Io in realtà..”

“Shh” disse scocciato, spense la canna nel posacenere e si alzò abbandonando le ragazze che lo guardava adoranti. Aveva gli occhi annebbiati dal fumo, ma la sua lenta camminata non ne risentiva, era sempre la stessa. Molto probabilmente neanche se gli fosse caduto un masso in testa  si sarebbe piegato, da quanto era sicuro di se.

Quando mi fu vicino disse “Ti piacerebbe avere una di quelle ragazze, se vuoi posso dartene una, tanto dopo tornerà da me supplicante di darle un po’ di piacere..”

“In realtà ero solo uscito a prendere un po’ di aria” dissi grattandomi la testa, cosa voleva anche questo da me!

“Pensi che mi interessi” disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“Chuck!” disse una voce dall’interno. Ci girammo entrambi a guardare, era Nate Archibald. Migliore amico di Chuck Bass e fidanzato con Blair Waldorf. Ci avevo scambiato una volta due parole e avevo subito capito che non era intelligente quanto bello (non che io sia gay, ma mi affidavo al giudizio di Jenny). Sarebbe andato sicuramente in uno dei college più prestigiosi, ma non per i meriti, quanto grazie al portafoglio.

“S. ha bisogno di aiuto e Blair mi ha mandato a chiamarti!” disse raggiungendoci.

Poi si voltò verso di me e con aria confusa disse “E tu chi sei?”. Con quella bocca semi aperta e gli occhi sbarrati appariva in tutta la sua intelligenza. Riuscii solo a dire “Ehm..” che già Chuck aveva messo un braccio intorno alla spalla a Nate dirigendosi con lui verso l’interno della sala.

Confermavo la mia prima opinione, quando avevano consegnato la gentilezza nessuno di loro era presente.

Più trascorreva quella serata più capivo che non volevo e che non sarei mai entrato in quel mondo. Troppi problemi, troppo da guardarsi alle spalle. Passò qualche minuto, finchè decisi di andarmene. Per me la serata era finita. Rientrai nella sala e mi diressi verso la zona con le stanze private, in una di quelle dovevano esserci i cappotti. Il problema adesso era scoprire in quale! Optai per avvicinarmi ad ogni porta e se non sentivo rumori sospetti sarei entrato a vedere. Non mi importava se altri mi vedevano origliare alle porte, infatti il bello di essere me era che nessuno di quei ragazzi viziati si ricordava di me. Avevo già ispezionato sei stanze e la mia buona volontà stava lentamente sfumando. Anche la settima sembrava vuota quindi entrai accendendo la luce. Ma subito mi accorsi di un rumore proveniente da uno dei divanetti e notai immediatamente qualcuno buttato.

Mi affrettai a chiedere scusa intenzionato ad uscire se non fosse che chiunque era in quella stanza disse “Aspetta, vieni qui, per favore..” fu quasi un sussurro, ma decisi di fare quello che mi aveva chiesto. Infondo erano le prime parole gentili che sentivo quella sera. Mi avvicinai e mi accucciai vicino a quella che scoprii essere la ragazza che ballava sul tavolo. Ovviamente conoscevo anche lei di fama. Era Serena  Van der Woodsen, una delle vittime preferite di gossip girl. Certo lei non si tirava di sicuro indietro davanti agli scoop, ma questa era un'altra questione. Mi osservò, era a metà tra l’addormentato e ovviamente l’ubriaco. Davanti a quegli occhi azzurri riuscii soltanto a dire “Ehm.. Dimmi”

Si alzò di scatto a sedere facendomi quasi perdere l’equilibrio. Si passò le mani tra i capelli, per poi fissare il pavimento con quelle lunghe dita che le sorreggevano la testa.

“Ho sete.”

“Vado a prenderti qualcosa!” dissi alzandomi in piedi e pronto ad uscire, ma lei mi blocco afferandomi una gamba e disse “Non lasciarmi!”

Era proprio ubriaca, non sapevo come comportarmi in quelle situazioni, soprattutto non sapevo cosa fare con quella bellissima ragazza. Infine decisi di sedermi accanto a lei e le dissi “Rimango qui se vuoi, io sono Dan e non me ne vado.”

Mi guardò sorridendo, in quello stato mi appariva ancora più bella di quando la vedevo girare per i corridoi della scuola. “Grazie Dan” e si appoggiò sulla mia spalla. Ero bloccato. Lei non era intenzionata nè ad alzarsi nè a fare alcunché. Ad inizio serata non mi sarei mai aspettato di finire in una stanza privata con Serena Van Der Woodsen appoggiata sulla mia spalla. Ecco forse a chi si riferiva Nate quando aveva detto a Chuck che “S. ha bisogno di aiuto”. Si ne aveva proprio bisogno!

“Ho voglia di ballare” disse e si alzo di scatto,  facendo poi una piroetta al centro della sala. Per essere ubriaca aveva equilibrio! Si voltò verso di me e disse “Dan balla con me!”

“E’ meglio di no…” dissi immediatamente cercando una via di fuga, ma lei mi aveva già preso le mani trascinandomi in piedi. Mise le miei mani intorno alla sua vita e disse “Se non sei capace ti insegno io!” e comincio a ballare trascinandomi con lei. Cercavo in tutti i modi di non pestargli i piedi, ma non era per niente facile. “Serena è meglio se ci fermiamo, non vorrei farti male!”

Mi guardò contrariata e disse “Ma balli bene! Vado a chiamare Blair, deve ballare anche lei! Tutti devono ballare!” ci mancava solo quella. Perchè poi doveva parlare come una bambina.

“Vieni ti presento la mia amica!”

“E’ meglio di no,  ho già avuto uno spiacevole incontro con lei..” dissi guardandola supplicante, non so se sarei ancora riuscito a rifiutare il suo invito.

“Blair non è cattiva.. vieni!” disse e prendendomi per la mano mi trascinò nel corridoio, non eravamo neanche arrivati a metà di quest’ultimo che c’era proprio lei, Blair. Guardò Serena e disse “Ti senti meglio?” poi accorgendosi della mia presenza e che Serena, mi stringeva la mano disse “Non ti sei ancora buttato dall’edificio, beh provvedi!”

Rimasi lì sconcertato, mi chiedevo cosa portava una ragazza ad essere così acida. Ma quella mia esitazione non migliorò la situazione, infatti Blair colse subito l’occasione per dire “Se non l’avevi capito devi andartene!” accompagnando le sue parole con il gesto della mano.

Non volevo sentirmi ancora insultare quindi mi voltai per continuare la ricerca del cappotto scomparso.

“Ciao Dan!” disse Serena salutandomi con la mano, finchè Blair la stava trascinando via. Quando ormai era troppo lontana perché mi sentisse riuscii a dire “Addio Serena!”

Chissà quando le avrei parlato ancora, molto probabilmente mai. Di sicuro quella parte della serata non l’avrei raccontata al Vanessa e Jenny. Era il mio segreto e il mio sogno nascosto.

  
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