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Autore: MizuiroTv    09/08/2017    1 recensioni
“Non volevo essere lì in un castello astronave chissà dove e lontano da casa, volevo solo studiare per diventare un ingegnere e diplomarmi alla Garrison. Volevo solo essere un ragazzo normale.“
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garrison Hunk
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hunk non voleva essere lì.
Hunk non avrebbe voluto, in verità, seguire Lance e di conseguenza, seguire Pidge quella sera, se ne sarebbe stato in camera sua come ognu sera e il mattino seguente  avrebbe voluto seguire le lezioni alla Galaxy Garrison che, per quanto potesse essere lontano da casa sua,  sapeva che un giorno sarebbe tornato dai suoi genitori.
Ora invece, non poteva immaginare quanto distava la terra dal Castello di Allura, che in realtà era un'astronave, ma questa è tutta un'altra storia.

Hunk se ne stava rannicchiato sul letto di quella che doveva essere la sua stanza per i prossimi mesi? Giorni? Anni? Forse poteva esserlo per sempre.

Tutto ciò che percepiva vicino era così sconosciuto per lui: dal cibo a quella camera spoglia.

Sospirava, sospirava più e più volte.

Non aveva scelto lui di essere un paladino.
Non aveva scelto lui di dover salvare un sacco di vite nell'universo cavalcando un leone giallo.
Non aveva scelto lui di salvare una creatura di nome Balmerian.
Non aveva scelto lui di salvare Lance quando si son trovati alle strette.
Non aveva scelto lui niente di tutto questo.
Anche se da una parte, non si sentiva per nulla soddisfatto di ciò che aveva fatto.
A differenza di Keith,Lance, Pidge o Shiro si sentiva una nullità.
“Sono una gamba!“ cercava di pensare positivo “una parte importante per formare Voltron! Senza di me e Lance non potremmo mai muoverci!“
Già.



Teoricamente era importante quanto gli altri ma, alla fine, si sentiva inferiore a loro.
Stavano passando momenti difficili e non riusciva ad essere forte per loro, voleva solo aiutarli in qualche modo, ma eccolo lì, da solo, al buoio e con le mani tra i capelli cercando di essere forte.

“Devo essere forte per tutti, lo devo per loro, come loro sono forti per me, io devo esserlo per loro..“ si ripeteva quella sera e tra il silenzio di quella camera spoglia, il paladino del leone giallo piangeva lacrime amare, lacrime di una presunta sconfitta con se stesso.
Avrebbe voluto reagire, ma l'unica cosa che si sentiva di fare era piangere.
Piangere a dirotto.


Era una delle tantissime crisi che gli veniva dal giorno in cui era finito dentro a questa grande avventura: non era la prima e non sarà neanche l'ultima volta, pensava spesso.

Tirò sù col naso e si asciugò con una manica della maglia le lacrime sul viso e quelle che si stavano formando di nuovo.

“Voglio solo essere più forte.“ mormora prendendo dal comodino una foto della simulazione di guida fatta quella mattina di quel giorno fatale.

Era l'unico ricordo che aveva della Garrison e della sua vita sulla Terra.
Una cosa è certa: sarebbe tornato.
Un giorno sarebbe tornato sulla Terra, era l'unica promessa che aveva fatto a se stesso.


 
   
 
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