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Autore: SaWi    16/06/2009    6 recensioni
"Occhi ametista si schiudono alla luce del giorno, abbagliante e fin troppo luminosa. Il sole ferisce quelle pupille, che si richiudono nel loro guscio, riparandosi sotto le lunghe ciglia scure."
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Fuuma Monou, Kamui Shiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don’t go




Cosa vedono i tuoi occhi?

Oblio.

Cosa percepisce il tuo olfatto?

Sangue.

E il tuo tatto?

Ho ancora le mani... ?

Cosa gustano le tue labbra?

Metallo.

Cosa ascoltano i tuoi timpani?

Un cuore.

[Tu-tum, tu-tum.]


• ~ ~ ~ •


Dove sei?

Non lo so.

Chi sei?

Non lo so.

[...Perché, dovrei saperlo?]

“Beh, sì Kamui.
Occhi ametista si schiudono alla luce del giorno, abbagliante e fin troppo luminosa. Il sole ferisce quelle pupille, che si richiudono nel loro guscio, riparandosi sotto le lunghe ciglia scure.

Kamui.”
Sussurro nel silenzio; sinuoso e sibilante e suadente.

[Tu-tum, tu-tum.]


Gli occhi si spalancano al mondo, e ancora una volta rimangono trafitti dalla sua lucentezza; eppure, restano sbarrati, con il viola che scruta frenetico attorno a sé.
Ma non scorgono nulla. Non una figura, non un ombra, nessuna parvenza umana.
Solamente luce.
Puro bagliore bianco.

Kamui.
Nuovamente, quel mormorio vibra nell’aria, sovrastando il palpito del suo cuore.

[Tu-tum, tu-tum.]


Finalmente, quelle gocce dai riverberi lilla scorgono qualcosa.
Un’ombra indistinta e informe.
Una figura umana.
Un volto.
Il suo.
Le lacrime scivolano via dalle due ametiste dalla profondità della notte, e il cuore si ferma.

Fuuma...

[Perché?]


“Perché sono te stesso.” Risponde la voce in un altro sussurro. “Perché sono Kamui.” Aggiunge.
È maliziosa, è divertita, è beffarda.
Rispecchia l’espressione dipinta su quel viso dai lineamenti perfetti.

[No...]

“Sì.”

[No!]

“Sì, piccolo.” È calma, adesso... la voce.
“Pe—perché?” d’un tratto, Kamui parla.
La sua voce, dolorante e flebile e disperata, si frappone a quella della sua stella gemella in una vano tentativo di ricevere risposta.
Lo supplica, quasi.
Implora.

[Tu-tum, tu-tum.]


“Perché sei tu.” Dice l’altro semplicemente. Sulle sue labbra una mezzaluna appena accennata. “Perché hai fatto una tua scelta. Perché hai scelto di salvare gli umani.” È quasi dolce, ora.
Dolcezza? Non scherziamo.
È finzione.
“Ma... perché te? Perché...” si affanna il Sigillo, ormai tra le lacrime.

Perché noi?

[Tu-tum, tu-tum.]


“Perché non noi?” domanda l’altro, tranquillo.
Kamui sbarra gli occhi, alzando lo sguardo verso la sua Nemesi.
“Però no—“
Il dolore soffoca la sua frase, lasciandola morire nell’antro della sua bocca in un urlo sussurrato.
Poi, tossisce sangue.
L’angelo lo aveva colpito al pezzo, lacerandone la carne, spargendone la linfa rossa.

Fa male.

[Troppo dolore.]


“Mi stavo stancando, sai?” sembra rimbeccarlo il più grande. “Troppe domande.”
E lo colpisce, nuovamente, sempre al petto.
Questa volta il più piccolo non può trattenersi. Grida.
Un urlo straziante.
“Proprio come piacciono a me.”

Fuuma...

[Fuuma!]

Solo quel nome affolla la mente del piccolo.
Quel nome, che fa infuriare il messaggero della morte.
Anzi, la Morte stessa.
“Io sono Kamui.
Ancora un colpo, un altro graffio su quella pelle, un altro livido su quel petto.
Ancora uno squarcio nell’aria.
Altro sangue.
“Ba—basta... ti... ti pre—go...!”
E il Dark Kamui si ferma.
Per un attimo.
“Perché... fermarsi?” sussurra malizioso, soffiando caldo sulla sensibile pelle del ragazzo, a pochi centimetri dal suo collo. Del sangue lo macchiava cremisi, risaltando sulla nivea pelle.
Lo lecca, sensuale, suggendo e mordendo, godendo dei gemiti sommessi del giovane sotto di sé.
“Fuu—ma...”

Torna...

[Non riesco ad afferrarti.]

Il capo degli Angeli si scosta soddisfatto ed appagato da quel collo, quel poco che gli premetteva di osservare il volto straziato dal dolore... di Kamui.
Il suo sguardo si posa lascivo sulle labbra schiuse del Sigillo.
Così belle, e delicate... sembravano tanto morbidi e invitanti.
Perché non saggiare anche quelle?
Le saggia.
Un bacio feroce, violento. Divorante.
Nulla a che vedere con un bacio tra due innamorati.
“Delizioso.”

No...

[Basta!]


“No.”
Un ordine.
“N—no...” sembra ripetere il più giovane, senza fiato. “Ti pre—”
Ma la bocca dell’altro cala nuovamente sulla sua, esplorandone le profondità.
E Kamui, non può nulla.

Io...

[Tu-tu—...]


Una mano si insinua tra le sue gambe.
Sbarra gli occhi.
“No...! Co—”
Ma il dolore improvviso che percepisce al basso ventre gli mozza il fiato.
“Cucciolo, sto iniziando proprio ora.”
Un sussurro mefistofelico, divertito. E dopo, l’Oblio.


• ~ ~ ~ •



Kamui aprì gli occhi e si svegliò.
Era nel suo letto, al riparo sotto le coperte. Quella era la sua camera. Era casa sua.
...Un sogno?
Rimase immobile, fissando il soffitto, terrorizzato e tremante.
Era stato seviziato, violato, e posseduto.
Da lui.
Da Fuuma.
Da colui che ora, dormiva placido e tranquillo al suo fianco.
Si voltò verso di lui, scuotendolo impaziente.
Aveva paura.
Terrore.
“Kamui-chan...?” biascicò quello appena sveglio. “Cosa... tutto bene?” aggiunse premuroso, scorgendo il volto pallido del ragazzo.
Kamui lo guardò.
Non gli veniva in mente nessun’insulto.
Nessuna ragione per picchiarlo.
Nessuna ragione per farlo piagnucolare.
Nessun motivo plausibile per mettergli il broncio.
...
Lo abbracciò.
“Non andare.”

Our time is running out.



Un sogno. La realtà.
Il Destino.





• The End •








Oddeo, questa cosa che ho appena scritto è seriamente preoccupante!
Fuuma mi è venuto sadico, anzi, direi un vero bastardo. E Kamui... è un povero figliolo in balia di un demone...! ._.
Non so come mi è uscita fuori questa cosa, mi è venuta in mente così, all’improvviso, e la ho scritta subito in 20 minuti XD [infatti è orribile *cade*].
Posso solamente aggiungere che la frase finale di Kamui “Non andare” è il risultato di un mio sogno, fatto proprio questa notte.

Sì, perché la mia mente malata ha partorito un vero e proprio inferno nel quale IO abbracciavo Seishiro da dietro e con le lacrime agli occhi, veramente triste, lo imploravo di non andarsene, proprio con quelle parole “Non andare”, sussurrate mentre poggiavo la testa tra le sue scapole.
Già, faccio sogni pazzeschi u_ù

Direte: “e che centra con Kamui e Fuuma?”
Boh.
Non lo so, la ho inserita perché mi aveva messo una tristezza incredibile addosso.
[comunque credo farò qualcosa con questa mia frase anche con Subby e Seishiro *annuisce*]

Per chi non avesse capito [suppongo tutti] il finale è Kamui che si sveglia da un sogno, ovvero tutto quello scritto in precedenza. Sì era un sogno. e questo Kamui che lo ha fatto è un ragazzo di un altro mondo che vive felice e contento con Fuuma, che per l’appunto gli dormiva accanto u_ù *delira*

Beh, anche se è una fic particolare, e credo comprensibile solamente al mio essere, ho deciso comunque di postarla *w*
Attendo dei vostri commenti, e anche un “fa schifo” sarebbe ben accetto, data la storia XD
   
 
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