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Autore: leti_0907    09/08/2017    2 recensioni
-No, My lady. Non c'è più niente che tu possa fare- con quella frase la gelò completamente. Non poteva averlo detto veramente.
-Mi stai dicendo che preferisci morire?- gli urlò in faccia. -Mi vuoi abbandonare, è così?-
-Affatto, fosse per me non ti lascerei mai- la rassicurò. Ci mancherebbe altro. -Ma è il destino, Ladybug-
-Il destino si può mutare, poiché è solo una conseguenza inevitabile delle nostre scelte. Tu puoi ancora vivere, Chat Noir, se solo lo volessi-
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Era una calda mattinata d'estate quando Plagg lo avvertì. Era in camera con Tikki ad osservare i due gemelli che, abbracciati, sonnecchiavano sereni dopo la poppata mattutina, quando una lontana percezione e un leggero brivido che lo percorse da capo a piedi in un battito di ciglia.


All'inizio gli era sembrato impossibile, siccome quelli erano i segnali che il suo minuscolo corpo gli trasmetteva per segnalargli la presenza, anche se lontana, del suo protetto, ma poi ci aveva riflettuto bene: quante possibilità c'erano che qualcuno avesse teletrasportato il corpo di Adrien lontano da loro per poterlo curare?


Si sedette sulla scrivania, abbandonando la sua postazione sopra al bordo della culla e lasciando così Tikki ad occuparsi dei bambini, e addentò distrattamente la sua fetta puzzolente di Camembert. La Kwami di Marinette, avvertendo che lo spiritello si era allontanato, si voltò verso di lui e lo fissò, confusa. Di solito Plagg ingoiava tutta l'enorme fetta di formaggio, mentre quel giorno gli aveva dato si e no uno o due morsi.

 
Vedeva da lontano un miglio che c'era qualcosa che lo rendeva preoccupato, ma fino a quel momento aveva pensato che non fosse niente di che, un problema da quattro soldi, ma la mise in allerta il fatto che quella mattina non mangiava il suo formaggio preferito con la consueta voracità ed ingordigia!

Fluttuò fino alla scrivania e lo affiancò. -Cosa ti turba così tanto Plagg?-

-Non è niente, pensa a guardare i due poppanti che se si svegliano e non vedono zia Tikki si mettono a strillare come se non ci fosse un domani- il Kwami cercò di risultare acido come sempre, ma la verità era che si era affezionato ai bambini e non riusciva a parlare male di loro.


Non come faceva per gioco con il suo Protetto. Era più che certo che la reazione di cinque minuti prima avesse a che fare con Adrien, e si sarebbe dato da fare per scoprirlo.


-Non provare a depistarmi, chiaro?- le dava fastidio che lui cercasse di raggirarla per cambiare argomento. C'era qualcosa che bolliva in pentola, e lei avrebbe scoperto cosa. -Se non mangi il tuo Camembert come se ne andasse della tua vita, significa che sei pensieroso, e da quando ti conosco non lo sei mai. Cosa c'è?-


-Okay, ora te lo dico. Ma non dire niente a Marinette, intesi?- acconsentì lo spirito, e Tikki si fece il segno di chiudere la bocca. Plagg sapeva che lei, per quanto il loro sentimento li legasse, non gli avrebbe creduto facilmente.


-So che può sembrare assurdo, ma ho avvertito la presenza di Adrien- le confessò e, come aveva previsto, Tikki scoppiò in una grassa risata.


-Sai che è impossibile, Plagg- ansimò lei tra le risate, smettendo solo quando vide il Kwami incrociare le braccia al petto e fissarla in malo modo. -Adrien è morto, e sai che non percepiamo più niente quando un nostro Protetto viene ucciso-


-Appunto per questo sono preoccupato- la bloccò. -Se fosse realmente morto, io non avrei sentito niente invece è successo. Sai quando si è smaterializzato tra le braccia di Marinette? Credo abbiano usato il dono del Teletrasporto da lontano-


-Ma se non fosse mai morto? Avresti dovuto percepirlo nove mesi fa- esclamò Tikki.


Plagg si prese il mento, meditando. -Secondo me, hanno schermato Adrien per non permettermi di sentire la sua presenza. E conosco solo una persona che potrebbe fare entrambe le cose-


-Intendi…?- chiese la Kwami, ricevendo un cenno di assenso dal suo compagno. Stava per domandargli quando sarebbero andati a fargli visita, quando dei leggeri passi che percorrevano il tragitto delle scale li misero in allerta. Marinette stava per entrare nella camera ma Plagg non riusciva ad essere paziente. Doveva andare subito a cercarlo.


-Tikki, io vado da lui. Se Marinette ti chiede dove sono, digli che sono uscito a farmi un volo, okay?- lo spiritello le posò un dolce bacio sulla bocca di lei e, senza aspettare una sua risposta, volò a razzo fuori dalla finestra. Scosse la testa: Plagg non sarebbe mai cambiato, ma era per questo motivo che si era innamorata di lui.


-Tikki, Plagg, tutto apposto?- la voce dolce della ragazza che richiamava entrambi la sorprese. Marinette era entrata nella stanza di soppiatto per non svegliare Louis e Hugo. La giovane madre si avvicinò ai figli ed accarezzò la testolina ad entrambi, sorridendo dolcemente. Erano la sua più grande benedizione, anche se era difficile prendersi cura di due bambini contemporaneamente, sentiva di farcela. -Sono due angioletti- espresse la sua opinione la piccola amica, volando al suo fianco.


-Hai proprio ragione, Tikki. La notte dormono, mangiano e pesano giusti. Sono stata fortunata- annuì, per poi cercare l'acido Kwami di Adrien. -Plagg dov'è?-


-È andato a farsi un volo, ha detto che tornerà presto- mentì, ma sapeva che lo stava facendo per ridare una speranza al suo compagno, a Marinette di riavere l'uomo e l'amore della sua vita e dare una possibilità a Hugo e Louis di conoscere il loro papà.


-Va bene- disse la ragazza distrattamente, troppo presa ad accogliere tra le sue braccia Hugo che si era svegliato. Tikki sospirò interiormente per il sollievo: Marinette sembrava crederci, quindi la bugia aveva funzionato. "Speriamo che torni presto" Tikki si voltò ed osservò il cielo, nella speranza del ritorno del suo Plagg.


Nel frattempo, il Kwami stava perlustrando la città dall'alto, cercando di seguire al meglio le sue percezioni. Solo quando arrivò davanti alla casa del Maestro Fu, avvertì la presenza di Adrien molto più di prima: il ragazzo era all'interno dell'abitazione, ora ne era più che certo.


Suonò al campanello e, non appena l'uomo gli aprì la porta, non fece neanche in tempo a salutarlo che si precipitò verso le scale che portavano al piano superiore e svoltò a destra dopo aver percorso il lungo corridoio. Aprì la porta lentamente, nella vana speranza di non aver sbagliato, ma quello che vide lo fece sorridere: un ragazzo biondo si era voltato verso la soglia della stanza, dando le spalle alla grande vetrata, i suoi occhi verdi si sgranarono per la sorpresa.


-Adrien, sei vivo! Lo sapevo!- Plagg fluttuò verso e di lui e gli si gettò al petto, sfregando il musetto contro le bende del torace. Gli era mancato il suo Protetto, e anche se si era affezionato a molti altri Chat Noir del passato, quel ragazzino era di gran lunga il suo preferito.


-Plagg!- esclamò il ragazzo. Non si aspettava di rivedere il suo Kwami, e per di più vederlo correre da lui per abbracciarlo, ma in un certo senso gli era mancato il suo puzzolente spiritello. Quando fece per portare le mani al corpicino di Plagg, quest'ultimo si librò di nuovo in volo ed andò a colpirgli la parte posteriore della nuca, causandogli una buffa espressione di dolore.


-Sei un incosciente!- lo rimproverò ad alta voce, anche se gli urli di Plagg erano un po' stridenti. -Mi hai fatto preoccupare a morte, e non solo me, ma anche tuo padre e Marinette! Per di più, lei non sa che il padre dei suoi figli è ancora vivo e vegeto, pensa a quanto soffrirà quando lo saprà!-


-Frena un attimo e riavvolgi il nastro- lo fermò Adrien, accogliendolo sul palmo della sua mano. -Come sarebbe a dire? Io… io sono papà? Figli? Sono padre di due gemelli?-


-Ma come, non ricordi? Marinette te lo aveva riferito sul punto di morte- nella più completa confusione, Plagg lo guardò con occhi circospetto. Possibile che non si ricordava che Marinette era da sempre la sua amata Ladybug e che li aveva svelato di essere incinta?


-Ha perso la memoria momentaneamente- la voce del Maestro rimbombò nella stanza. Fu entrò seguito da Wayzz, e si avvicinò al due. -Si ricorda della sua vita, ma sembrava, fino a qualche secondo fa, di non sapere la vera identità della sua partner. Cosa che tu gli hai appena svelato ma che malauguratamente non dovevi rivelargli tu-


-Pensavo che ricordasse- borbottò Plagg, abbassando la testa.


-Aspettate- sempre più confuso e in agitazione, Adrien mosse la testa da una parte al'altra, per osservare le espressioni corrucciate dei due. -Mi state dicendo che la mia compagna di classe Marinette, la ragazza timida e goffa che conosco, in realtà è la mia Ladybug?- quando entrambi annuirono, lui strillò dalla gioia, ottenendo così due sguardi piuttosto preoccupati. Allora il ragazzo si affrettò a spiegare. -Avevo iniziato a provare qualcosa anche per Marinette, ed io non sapevo proprio se scegliere lei o Ladybug. Sapere che l'amore della mia vita mi è sempre stata al mio fianco nella vita reale e che ricambia i miei sentimenti, mi ha fatto toccare il cielo con un dito. In più sono padre!- il giovane iniziò a saltellare contento come una Pasqua.

Maestro Fu sorrise, contento che Adrien riavesse acquistato il tanto agognato buon umore. -Allora, chi vuole dei croissants e del Camembert?-




Amo questo capitolo! Non so voi, ma mi sono divertita a scrivere di un Plagg così tenerone, non trovate sia stupendo? Spero vi si piaciuto il capitolo e credo che la storia finirà tra un paio di capitoli, così da non annoiare troppo… troppo lunga dopo poi inizia a stancare me HAHAHHA
See you soon💕,
Leti_0907
   
 
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