Percy Jackson, 'Manga o vita reale?' di LorasWeasley su EFP Fanfiction

Ehylà! I'm back.
Vi rubo solo pochi secondi per dire semplicemente che questa piccola OS senza pretese fa parte della serie "school" dove verranno pubblicate storie di Nico e Will ambientate a scuola, collegate tra di loro ma non pubblicate in ordine cronologico.
Alla prossima, Deh
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Manga o vita reale?

Nico amava leggere i manga e molto spesso gli piacevano anche gli adattamenti anime che facevano.
Lui leggeva quelli dove stavano armi, mostri, battaglie, sangue e morte.
Ma qualche volta si era ritrovato a vederne qualcuno con sua sorella. E a Bianca piacevano quelli principalmente romantici. Non importava se la coppia principale fosse etero od omosessuale, l’importante era che parlasse d’amore.
E lui sapeva benissimo che la scena che stava vivendo in quel momento era un classico cliché di quel genere di anime.
Ma non si trovava in un anime, no? La sua era la vita reale.
Era in biblioteca. E stava cercando di prendere un libro.
Perché tutti i libri che piacevano a lui erano posizionati sempre troppo in alto?
Era quindi appoggiato con tutto il corpo allo scaffale, in punta di piedi, la mano destra spinta il più in alto possibile. Le dita che cercavano di arrivare a una delle tre copie sistemate nello scaffale troppo alto.
Alla sua si sovrappose un’altra mano di un altro ragazzo, gli sfiorò le dita e raggiunse senza troppi sforzi il libro che Nico voleva tanto.
Il moro allora si girò verso il nuovo ragazzo e rimase quasi folgorato dalla sua bellezza. Aveva i capelli neri e gli occhi verdi, era sicuramente molto più alto di lui e, ora che lo guardava bene, doveva essere il capitano della squadra di baseball della scuola.
Nella sua mente passarono in rassegna tutti quegli anime che sua sorella gli aveva fatto vedere. Andava sempre così, vero? Il ragazzo prendeva il libro alla ragazza (o all’altro ragazzo), si sfioravano le dita, si guardavano e si innamoravano.
C’era solo un unico problema.
Il ragazzo stava guardando la copertina del libro con le sopracciglia corrugate, forse cercando di leggere il titolo, ma non Nico. Anzi, non sembrava neanche essersi accorto di Nico!
Poi il ragazzo si illuminò, si girò verso dove era venuto e muovendo il libro in aria urlò “Annie! Era questo quello che ti serviva, vero?”
Nico rimase fermo e immobile, shoccato per quello che era appena successo. Non che davvero avesse creduto che sarebbe scoppiato l’amore tra loro due. Sapeva di non trovarsi in un anime… Ma che neanche si fosse accorto di lui? Davvero?
I suoi pensieri vennero interrotti da una risata.
Nico si girò furente verso il nuovo arrivato.
Era un altro ragazzo, completamente diverso, i ricci biondi gli coprivano gli occhi visto che era leggermente piegato in avanti e aveva una mano sulla bocca per cercare di nascondere la risata, anche se gli riusciva abbastanza male.
Nico si infuriò ancora di più e strinse i pugni, era indeciso se mandarlo solo al diavolo o prenderlo anche a pugni quando il ragazzo gli si avvicinò.
Allungò una mano e afferrò una delle ultime due copie rimaste del libro che tanto desiderava per poi porgerglielo.
Nico allentò leggermente i pugni ma non lo afferrò, semplicemente spostò lo sguardo dall’oggetto al ragazzo più volte.
Il biondo allora fece un colpo di tosse e chiese –Non… Non era questo quello che volevi?
Solo a quel punto Nico glielo strappò dalle mani non proprio delicatamente e borbottò un “grazie” quasi imbarazzato.
Il ragazzo gli sorrise, un sorriso sincero, con il naso arricciato e gli occhi blu socchiusi.
Le guance di Nico si imporporarono e l’unica cosa che riuscì a fare fu stringere il volume al petto e correre via, verso un tavolo libero dove avrebbe potuto leggere in pace.
Si perse nel suo mondo per qualche ora, fino a quando non fu riportato alla realtà da un messaggio di sua sorella che gli intimava di tornare a casa perché era già abbastanza tardi.
Nico sbuffò, ma fece come gli aveva chiesto. Si appuntò mentalmente il numero del capitolo al quale era arrivato e si avvicinò a uno di quei carrellini in metallo vicino l’uscita, sopra il quale la gente posava i libri che aveva finito di leggere in modo che poi gli addetti che lavoravano li avrebbero riposati ai loro posti.
Si sentì fissato e, non appena posò il libro, alzò lo sguardo, incontrando quello blu del ragazzo di prima. Era seduto su una poltrona e con una mano teneva un libro chiuso, con l’indice in mezzo per tenere il segno. L’altra mano la stava alzando in un piccolo cenno di saluto. Aveva un leggero sorriso in volto, sembrava anche quasi imbarazzato.
Nico si mise le mani in tasca e si strinse nelle spalle, abbassò anche lo sguardo per nascondere le guancie in fiamme dai capelli. Non rispose ma, semplicemente, scappò via.
Quella non fu però l’ultima volta che incontrò Will, nome che scoprì solo diversi giorni dopo.

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