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Autore: Coco Edith    16/06/2009    1 recensioni
Audrey ha sedici anni e vive in un ghetto di Chicago dove la lotta fra bande è sempre aperta. Unico appiglio è per lei l'amico Alex, che insieme al padre di Audrey fa parte di una della bande della zona.Nell' inferno che si crea a poco a poco attorno a lei Audrey riesce a comprendere sempre più il valore dell'amicizia e dell'amore. RECENSITE PERFAVORE.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1
Vi prego recensite.............

   "Non già nel seguire il sentiero battuto ma nel trovare a tentoni la propria strada, seguirla coraggiosamente, consiste la libertà." Gandhi

                                          Prologo

La fine era vicina. Ma la mia mente con terrbile indifferenza vagava alla ricerca di qualcosa, un appiglio, un'ancora di salvezza. Il suo volto quella volta mi apparve nitido e deciso. Non avevo più dubbi, qualunque fosse stata la mia fine, dovunque fosse avvenuta, anche fosse stata lì in quel preciso momento o tra cent'anni, ora di fronte a quella pistola finalmente
sapevo.


Capitolo 1

Il colpo quella notte non doveva essere stato difficile perchè mio padre tornò alle tre del mattino, orario insolito e che inizialmente mi fece preoccupare, ma dopo aver sentito il frigo aprirsi tirai un sospiro di sollievo consapevole che solo quando il colpo riusciva mio padre si concedeva il lusso di mangiare.
Sentii un leggero fruscio ai piedi del mio letto e voltando lo sguardo vidi Alex nella sua solita tenuta, come la chiamavo io, da '"brutta serata", cappuccio calato sulla testa, jeans scuri e sigaretta spenta in bocca. Se ne stava lì al buio seduto con le gambe incrociate ad osservarmi e non appena i suoi occhi incrociarono i miei fece un cenno con la testa come per salutarmi e senza dire una parola se ne uscì dalla mia stanza.
Sentii mio padre dargli dell'imbecille, ma pur chiedendomi il perchè quella notte non lo scoprii, probabilmente perchè la mia voglia di sprofondare nuovamente in un lungo sonno prevaleva su ogni altro desiderio.

Il giorno seguente mi svegliai presto per poter arrivare in tempo a scuola. La Chicago high school infatti si trovava dalla parte opposta della città. Come sempre anche quella mattina i miei compagni al mio arrivo magicamente si dileguarono. Mi sentii esattamente come quando il mio primo giorno di elementari dovetti scrivere un tema sulla mia vita che poi venne letto imprudentemente a tutta la classe dalla mia insegnante. In quel tema con l' ingenuità e la purezza tipica solo dei bambini non mi preoccupai di scrivere una storia inventata magari che iniziasse con un "C'era una volta" e finisse con un"e vissero tutti felici e contenti", ma scrissi tutta la verità, pura e difficile da sopportare. Raccontai di mio padre, del fatto che mi aveva avuta a sedici annni, di mia madre che non avevo mai conosciuto perchè i suoi genitori non avevano accettato di farla diventare madre così giovane, raccontai del nostro trasferimento a Chicago quando inizziammo a vivere in un minuscolo monolocale, ma che poichè mio padre non riusciva a trovare lavoro perchè troppo giovane ci spostammo nel quartire a Sud di Chicago.
Anche se non lo feci non ci fu nemmeno bisogno di raccontare quale impiego mio padre avesse trovato lì e nemmeno grazie a chi, tutti sapevano che nel quartiere di Woodlawn ogni giorno era una continua lotta fra bande, una lotta per la sopravvivenza, ma che vedeva vincitori solo i più forti.

Quel giorno alla richiesta dell'insegnante di firmare il tema con il proprio nome e cognome la mia testa di bambina decise che tutti avrebbero dovuto capire che ero l'unica padrona di me stessa e percioò scrissi solo il mio nome:
Audrey
  
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