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Autore: Moonybook97    20/08/2017    1 recensioni
Questo scritto è incentrato sulle "riflessioni" di Tony Stark del post-Civil War, (piccolo spoiler per chi non l'avesse ancora visto) dalla frattura con gli altri Avengers alla relazione con Pepper. Ho provato ad entrare nella mente del protagonista e in qualche modo a far esternare i suoi pensieri. Spero vi piaccia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Erano passati diversi giorni da quando Tony aveva scoperto la verità sulla morte dei suoi genitori e di conseguenza era venuto a conoscenza che il suo “amico” Steve, meglio conosciuto come Capitan America,  sapeva chi aveva ucciso i signori Stark. Tony non aveva mai superato la loro morte, soprattutto quella di sua madre, l’unica della famiglia che lo aveva sempre incoraggiato e che riusciva a farlo sentire amato e apprezzato.

In quel laboratorio in Siberia aveva perso non solo una parte di sé, ma anche un amico. Di sicuro non erano mai stati necessari l’uno per l’altro, anche a causa dei loro caratteri completamente opposti, ma insieme alla squadra ne avevano passate tante. Prima Loki, poi Ultron e tutte le altre missioni li aveva aiutati a legare e a sostenersi in caso di bisogno. Anche se inizialmente era stato piuttosto scettico riguardo “The Avengers”, ora sapeva che aveva preso la decisione giusta. Certo, c’erano sempre state delle frecciatine, delle freddure o degli scherzi, soprattutto da parte di Tony. Lui cercava sempre di sdrammatizzare la situazione con del sarcasmo, cosa che faceva da quando era un ragazzino. Ma nelle situazioni molto dolorose l’ironia non bastava, perché quando si trattava di emozioni profonde, Tony non sapeva come reagire. Infatti questa specie di incapacità di esternare apertamente i suoi sentimenti aveva provocato non pochi problemi. Era cominciato tutto con gli incubi e gli attacchi di panico venuti in seguito alla vicenda di New York. Inizialmente cercava di non pensarci, perché si diceva che prima o poi sarebbero scomparsi da soli, ma ciò non accadde. Infatti erano peggiorati, così come la sua relazione con Pepper, che lo aveva lasciato temporaneamente perché aveva bisogno di pensare a tutto quello che era successo e per la prima volta da più di 10 anni voleva pensare un po’ a se stessa e non sempre e solo alle volte in cui il suo amato aveva rischiato la vita. Tony lo aveva accettato, anche perché si era reso conto che per lei non doveva essere stato facile. Erano successe così tante cose in così poco tempo che non aveva neanche pensato alle conseguenze delle sue azioni e al dolore che avessero potuto provocare alle persone che lo amavano, perché era stato solo e senza alcun legame per troppi anni. 

Si sarebbe lasciato da solo se avesse potuto.  

Per questa ragione aveva cercato di indurre tutti i membri della sua squadra a firmare quegli accordi, che avrebbero limitato il loro raggio d’azione e in un certo senso anche la loro libertà di scelta. 

Tuttavia questa decisone aveva contribuito a far dividere il team, poiché alcuni si erano schierati con Stark per firmare, mentre altri, tra cui Captain America, si erano rifiutati categoricamente. Erano volate parole grosse e alla fine si erano trovati a combattere una guerra civile, che aveva provocato troppi danni, tra cui la paralisi di Rhodes. 

Tony si sentiva responsabile e in colpa per tutto quello che era successo. Inoltre sapeva di aver agito sopratutto per egoismo, perché voleva mettere fine ai suoi problemi e in un certo senso azzerare le sue responsabilità, facendo dimenticare tutti i guai che aveva causato, dalla creazione di Ultron allo scontro con gli altri Avengers. Ma sapeva che farsi perdonare non sarebbe stato facile.

Si concesse un periodo di completa solitudine, in cui rifletté molto. Non era tipo da restarsene con le mani in mano, così nel frattempo ideò nuove armature e delle protesi all’avanguardia per Rhodes. Almeno in quello si sentiva utile. 

Nel frattempo cercò di farsi perdonare da Pepper, l’unica persona che lo amava così com’era, egocentrismo e brama di controllo inclusi. Per di più sentiva la mancanza delle sue ramanzine. Ci vollero diversi giorni per rimettersi in contatto con lei, ma alla fine grazie alle infinite attenzioni e alle promesse che questa volta non avrebbe combinato niente di insensato o avventato, Pepper sembrò perdonarlo, anche se di tanto in tanto Tony si sentiva eccessivamente osservato o messo alla prova. Però sapeva che piano piano, si sarebbe ristabilito un buon rapporto e avrebbero potuto ricominciare da capo, questa volta instaurando un legame più solido e, incrociando le dita, molto più duraturo e senza complicazioni.

Invece per quanto riguardava i suoi “colleghi”, dopo diverse settimane arrivò alla conclusione di non agire e di non forzare la situazione, poiché in questo modo avrebbe potuto peggiorare le circostanze. Così per la prima volta nella sua vita lasciò al tempo il compito di curare e far rimarginare le ferite, perché, com’è che si dice? Il tempo doma ogni cosa.


 

Note dell’autrice:

Buongiorno. Sono una novellina in queste cose; è la mia prima pubblicazione. Ho sempre scritto molto, ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicare qualcosa, per paura o perché non ritenevo le mie storie molto avvincenti. So che sono state scritte molte altre introspezioni da parte di Tony del post-Civil War che sono decisamente migliori della mia. Spero vi piaccia :)

P.S. scusate per il titolo, ma non mi veniva in mente assolutamente niente.

 
   
 
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