Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Inyoureyes    20/08/2017    0 recensioni
Ho immaginato brevemente come potesse essere il momento in cui Lydia inizia a vedere Stiles per chi è realmente e non più come quel ragazzo ossessionato da lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Peter Hale, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
When I saw you for the first time.

 

Il rumore dei suoi passi echeggiò nel lungo corridoio. La dolce sinfonia dei suoi tacchi risuonò all’interno di quell’edificio e ruppe quel cupo e macabro silenzio. D’istinto sollevò il palmo della mano e accarezzò con le dita la superficie fredda che ricopriva gli armadietti alla sua destra. Ciascuno di essi sembrava essere stato messo a lucido appositamente per un’occasione speciale. Serrò le labbra quando sentì qualcuno alle sue spalle osservare ogni suo movimento e d’istinto si volse. I capelli sciolti in dei morbidi boccoli le finirono contro il petto a causa dell’impeto ma non ci fece caso. Sentì le gambe nude tremarle a causa dello spavento, ma non si tirò indietro. Avanzò nella direzione da cui aveva sentito provenire il rumore e strinse le labbra, pronta a trattenere le grida qualora ne avesse avvertito la necessità. Quando si trovò di fronte alla classe di calcolo sollevò nuovamente le dita, pronte a stringersi attorno alla maniglia e accedere alla stanza. Ma nell’esatto istante in cui sentì il ferro gelido a contatto con la pelle, le venne spontaneo allontanarsi. Un mormorio echeggiò nella sua mente, e dopo di esso ne susseguì un altro. Sentì le voci farsi più alte, fin quando dei mormorii non rimase più nulla e percepì solo il suono delle loro grida.

Grida, Lydia.

Indietreggiò fin quando la schiena non finì a contatto contro la superficie fredda degli armadietti posti alle sue spalle, quando ciò avvenne sentì qualcosa sussurrarle all’orecchio. Brevi e semplici parole mormorate in una lingua che a lei parve sconosciuta, sicuramente celtica, le fecero tremare la colonna vertebrale.

Grida, Lydia. Non ti rimane più nulla da fare.

Seppur fosse al chiuso, sentì un vento freddo scompigliarle i capelli e accarezzarle le spalle nude. Si sentì avvolta in una stretta ferrea e dovette reprimere un conato di vomito. Quando vide una figura sul fondo spostarsi dall’altro capo del corridoio, l’assalì il terrore che potesse raggiungerla. Lydia si distaccò dall’armadietto e cominciò a correre con tutta la forza che le fosse rimasta in corpo. Sentì le gambe vacillare a causa dello sforzo e i piedi slittare più volte a causa del pavimento lucido. Le parve che i suoi sforzi fossero immani e che qualunque cosa fosse alle sue spalle non facesse la minima fatica a ridurre le distanze tra di loro. Quando arrivò di fronte alla porta che dava sul retro dell’edificio, allungò le braccia e con un movimento fluido fece cadere il mobile in vetro contenente i trofei e le medaglie appartenenti alla scuola. Quando sentì il vetro infrangersi contro il pavimento lucido ai suoi piedi mise a fuoco un dettaglio a cui non aveva fatto caso. Vide centinaia se non migliaia di palloncini colorati attorno a sé, da lontano sentì una musica lenta risuonare in sottofondo e una luce fioca ma intensa provenire dalla palestra. Le parve fosse identica a quelle usate in discoteca. La sua attenzione tornò alla figura incontrata poco prima quando avvertì lo scoppio dei palloncini farsi più forte man mano che si avvicinava. La rossa allora, corse verso le porte e in pochi istanti la luce artificiale del campo da lacrosse le investì il viso. Quel bagliore non le era mai parso tanto intenso come in quel momento.
Fu quando fu costretta a riprendere fiato e fermarsi che notò un altro dettaglio che le era sfuggito dalla mente. Non era sola. Davanti a sé era sdraiata una giovane donna, le sue curve erano avvolte in un abito corto, in un colore che le parve essere simile al cipria, le spalle rossastre le fecero intuire che fosse stata vittima di un’aggressione. Accanto alla figura riversa a terra vi era un uomo avvolto in una giacca di pelle. Non le fu difficile intuire chi fosse l’aggressore della ragazza nel vedere le labbra dell’uomo intrise del sangue della giovane. Un brivido le percorse la colonna vertebrale nel riconoscere il volto dell’uomo che aveva dato inizio a tutto. Colui che l’aveva spinta tra le braccia della morte e l’aveva portata a rivelare ciò che era la sua vera natura. Le venne istintivo correre in quella direzione, ma fu costretta a fermarsi quando sentì dei passi rimbombare all’interno del campo.
Lydia rimase impietrita nel riconoscere la figura che si era appena slanciata contro l’aggressore della ragazza. Lo vide chinarsi all’altezza dell’uomo e fronteggiarlo con titubanza.

“Non ucciderla, ti prego.”

“Certo che no, dimmi dove trovare Derek.”

“Che cosa?”

“Dimmi dove trovare Derek Hale.”

“Questo non lo so. Perché dovrei saperlo?”

“Perché tu sei quello intelligente, e perché le bugie hanno un odore particolarmente acre, Stiles. Dimmi la verità oppure la faccio in mille pezzi.”

 Si sentì una spettatrice in quel macabro spettacolo.  Il volto di Peter le fece accapponare la pelle e sentì l’impulso di sferrargli un pugno, sebbene sapesse perfettamente che non fosse in grado di scalfirlo minimamente. Non erano in grado di vederla e ne ebbe la certezza quando gridò il nome della figura esile che era apposta accanto a quella del lupo mannaro.

“Senti non lo so, te lo giuro. Non ne ho idea.”

Parla!”

Sentì l’uomo ringhiare con una forza che la fece sussultare, e le venne istintivo coprirsi le orecchie con le mani, nel vano tentativo di porre fine a quell’agonia e quel terrore che col solo suo aspetto era in grado di suscitarle. Premette le palpebre le une con le altre, terrorizzata da una sensazione che col tempo era certa avesse smesso di provare e sentì le lacrime calde rigarle le guance. In quel momento sentiva solo la paura che potesse farle nuovamente del male, che potesse prendersi gioco di lei ancora una volta.
Era certa che il ragazzo si fosse allontanato, e in cuor suo, sebbene non l’avrebbe mai affermato ad alta voce, sperava che l’avesse fatto. Ma quando riaprì gli occhi, rimase sorpresa nel vederlo ancora impiantato sul terreno. Era spaventato, era evidente. Eppure sembrava non avere la benché minima intenzione di allontanarsi e lasciare il corpo inerme della ragazza. Lydia lo osservò con attenzione, con calma ripose le mani lungo i fianchi. Non prestò attenzione a ciò che si erano detti in seguito, fin quando non vide il capo di Stiles voltarsi e seguire con lo sguardo quello dell’uomo al suo fianco, che aveva abbandonato la posizione in cui erano poggiati per sollevarsi in piedi.

“No, non ho intenzione di lasciarla qui.”

“Non hai scelta, Stiles. Verrai con me.”

“Uccidimi! Non mi importa più ormai.”

“Chiama Jackson. Avvertilo, è tutto quello che puoi fare.”


Lo vide alzarsi da terra e comporre quel numero che ormai conosceva a memoria per le tante volte che l’aveva chiamato. I piedi le rimasero fermi nel terreno, con lo sguardo contro la figura riversa a terra, contro se stessa. Sentì il cuore martellarle nel petto e non poté evitare di darsi della stupida per aver pensato che potesse essere stato Jackson a soccorrerla quella notte. Stiles doveva avergli lasciato un messaggio in segreteria perché non li vide discutere come erano soliti fare. Per quello che le parve un tempo infinito ma che in realtà poteva essere solo un attimo, lo vide sotto una luce diversa. Non era più il ragazzo a cui aveva accettato l’invito al ballo col solo scopo di far ingelosire Jackson, e non era neanche più quello che le andava dietro ossessivamente dalla terza elementare. In quel momento lo vide per ciò che era davvero. Il ragazzo che l’aveva amata per ciò che aveva dentro, e non per il suo aspetto. L’unico ragazzo che l’aveva vista per qualcosa che fosse diverso dalla fama o dalla ricchezza. L’unico che fosse stato pronto nella sua vita a morire per una giusta causa, la propria.

Lydia.

Sentì qualcosa destarla dai suoi pensieri e bagnarle le labbra. D’istinto si posò una mano sulle labbra e percepì una sensazione calda scaldarle i polpastrelli. Quando l’allontanò dal viso vide il sangue cingerle le dita. Vide il campo farsi più distante, e improvvisamente cominciare a vorticare. Intorno non vide nulla che non fosse buio, c’erano solo lei e il dolce suono del silenzio. Le grida nella sua mente erano cessate e il volto di Stiles non le poteva sembrare tanto distante. Si sentì debole, in balia del nulla, col corpo e la mente altrove, legati insieme, col solo scopo di tenerla in vita.

Lydia.

D’un tratto si sentì nuovamente a contatto con la realtà. Le palpebre erano ancora pesanti ma si aggroppò a tutta la forza che aveva in corpo e le riaprì. Di fronte a sé trovò l’incubo che albergava nei suoi sonni ogni qual volta si addormentasse. Peter le sorreggeva la testa con una delicatezza che le fece venire la nausea, ma le fu chiaro capire che fosse stato lui a gridare e portarla nuovamente tra di loro, a impedirle che fosse troppo tardi. Si allontanò dal contatto dell’uomo e posò le sue iridi verdi nei suoi occhi azzurri e vitrei. Lo osservò con disprezzo, dopodiché sollevò il capo e lo rivolse in direzione delle altre due figure presenti nella stanza. Deaton e Melissa.
“Suppongo che questo sia un ringraziamento.”
Se solo avesse potuto lo avrebbe colpito dritto in faccia. Ma non era il momento, aveva visto il Nogitsune, e sebbene fosse stata in grado di bloccarlo il tempo necessario per impedirle di afferrarla, si era resa conto ben presto di quanto velocemente il suo essere si fosse impadronito della mente di Stiles, non ci sarebbe voluto molto prima che raggiungesse anche i suoi ricordi e lo eliminasse del tutto.
“Dobbiamo ritrovarlo.” Mormorò con una sicurezza che le parve del tutto estranea dal suo carattere, con un desiderio e una tenacia negli occhi che sorprese anche se stessa. “Dobbiamo trovare Stiles.”
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Inyoureyes