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Autore: _Metallica_    16/06/2009    1 recensioni
La mia prima fanfiction in assoluto, che tenevo in caldo da un bel po' di tempo. Kyle, Stan, Kenny e Cartman alle prese con un lavoro speciale (dedicato in particolare a tutti i lettori di Black Lagoon) che li constringerà a destreggiarsi tra mafia, azione, avventura, e perchè no, anche amore. (il rating non sapevo se metterlo rosso o arancione. Ho preferito arancione)
Genere: Generale, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bebe Stevens, Eric Cartman, Kenny McCormick, Kyle Broflovski, Stan Marsh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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gugugugugu                       Prologo


Premessa

Voglio innanzitutto ringraziare coloro che mi leggeranno, e poi spiegare un po' la storia. Allora, in pratica ho creato una specie di "Lagoon Company", solo con i personaggi di South Park. Le ambientazioni rimangono le stesse, ma i fatti (ovviamente) saranno diversi, e spero che vi divertirete leggendo. Li ho trovati talmente perfetti per questo ruolo, i nostri quattro ragazzi! Nella fanfiction hanno 18 anni, e se dovessero diventare OOC vi chiedo umilmente perdono, ma è il mio primo tentativo in quanto a fanfiction, e vi prego di essere clementi >_<... BUONA LETTURA!
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       Siamo quattro. Siamo pericolosi. Siamo la South Park Company.


-Signorina Bebe, abbiamo un problema.- la donna nell'ombra si mosse, e per un attimo i suoi capelli ricci scintillarono di luce dorata.
-Che genere di problema?-
-Alcune unità sono improvvisamente sparite nel nulla. Abbiamo ragione di credere che il responsabile sia una piccola associazione che opera  in tutta la zona dell'Asia del sud, spostandosi di volta in volta. Si fanno chiamare "South Park Company".  Abbiamo dei dossier su di loro.-
-Mostrameli.-
Un ometto vestito interamente di nero porse alla donna quattro fascicoli gialli, chiusi con dello spago. La bionda li aprì e cominciò a sfogliarli, soffermandosi sulle fotografie.
-Allora, Eric Cartman, Kyle Broflovski, Stan Marsh e Kenny McCormick. Mi interessano.-
-Devo farli ammazzare?-
-No, portameli. Sarei felice se entrassero a far parte della nostra famiglia.-
-Sarà fatto.-

-ERIC, RIEMPI DI PIOMBO QUEI BASTARDI!-
-KENNY NON ROMPERE I COGLIONI!-
Il castano si gettò dietro un tavolo crivellato di proiettili, i bossoli che piovevano attorno al suo corpo come grandine. Teneva le braccia dritte, e con due pistole rovesciava piogge di proiettili sul gruppo di messicani due tavoli più avanti.
-Ma non doveva essere una missione facile e tranquilla?-
-Non è colpa mia se quel cazzone di Stan si è ubriacato e ci ha messo nei casini! E ORA SPARA CAZZO!!-
Eric scivolò sotto un tavolo, avanzando verso i messicani. Le schegge di legno gli ferirono le braccia, ma lui strinse i denti, e continuò a trascinarsi nella polvere. -Ma porco... cazzo...- con due scatti repentini si portò alle spalle dei mafiosi, che a causa del fumo non si erano accorti di niente. Estrasse una granata dalla tasca, sganciò la sicura e la tirò. -KENNY, FUORI DI QUI!!-
I due schizzarono fuori dalla porta, e un secondo dopo furono investiti dall'onda d'urto e scaraventati per diversi metri sul marciapiede. Kenny si sdraiò sull'asfalto bollente, mentre Cartman si mise seduto, massaggiandosi la testa.
-Giuro che alla prossima uccido quei due bastardi! Dove sono con la nave?-
-Ci aspettano al porto-
-Beh, allora muoviamoci no?-
I due si alzarono e cominciarono a muoversi furtivi per le vie della piccola città di mare. Al porto c'era la loro nave, un gigante nero che spiccava sull'acqua cristallina. A prua presentava due torrette munite di mitragliatrici, poi c'era la cabina di comando e, per tutto il resto del ponte, altri dispositivi bellici e una parabola satellitare. Ad attenderli c'era Kyle, i capelli ramati scompigliati dal vento, che stava comodamente appoggiato ad un parapetto fumando una sigaretta.
-Dov'è quel bastardo di Stan? Per colpa sua mi sono scorticato le braccia, cazzo!-
- E' nella sua cabina, si sta riprendendo da una bella sbornia. Ti consiglio di picchiarlo quando si sarà ripreso, perché se lo fai ora non ti divertirai e non gli farai male.-
-Grazie del consiglio. In questo caso vado a scolarmi un po' di Bacardi.-
-Io vado a leggere un po' di riviste porno. Ah, Kyle, posso usare il computer, vero?- esclamò Kenny.
-Fai pure, ma ricordati che i siti porno mandano i virus. Ma tanto è inutile dirtelo, no?-
-Dai, tanto l'antivirus che hai progettato è invincibile, no?- se si faceva leva sul suo orgoglio personale, Kyle non sapeva dire di no.
-Ok...-

POV CARTMAN
Mi sdraiai nella mia amaca, una bottiglia di Bacardi in una mano e una sigaretta nell'altra. Il potere ammaliatore dell'alcool mi riportò alle origini, ovvero ad un anno prima, quando io, Stan, Kenny e l'Avido Ebreo avevamo fondato la South Park Company. Vivevamo a Bangkok, avevamo diciassette anni, e nessuno di noi era messo molto bene. Io facevo il ladro, Kenny la puttana, Stan gestiva una bancarella di scarabei fritti e Kyle era un lustrascarpe. Ci incontrammo un pomeriggio, era il giorno del mercato, e mi ricordo che restammo tutti sorpresi di non essere orientali. Quattro occidentali a Bangkok per noi erano una cosa strana, chissà perché. Da quel preciso momento diventammo amici, e, una settimana dopo, io rubai una barca da guerra da certi tizi del cartello di Manasarera e ce la filammo per mare. Diventammo mercenari, anche abbastanza famosi, che compivano missioni a pagamento. Certo, non era un lavoro nè comodo nè sicuro, però era divertente. Io e Kenny eravamo gli assassini, gli "addetti alle armi", come amavamo definirci, Stan guidava la nave e Kyle controllava i radar e la strumentazione.
Infilai la sigaretta in bocca e feci un tiro, poi la tolsi e bevvi un sorso di liquore.
Che bella che è la vita.... chissà che sta facendo Kenny.... ah, già, si sta facendo una sega...
Mi attaccai alla bottiglia e la finii in pochi minuti, poi la buttai per terra e spensi la sigaretta.
Quasi quasi mi faccio una dormita...

-
ERIC!!- mi svegliai di soprassalto, con Kenny che scuoteva la mia amaca.

-Che cazzo vuoi!? Io stavo dormendo!!-

-C'è una nave qui davanti che chiede di parlare con tutti noi-

-Che si faccia un clistere, io voglio dormire. Anzi, vai tu e mandali a fare in culo, per favore -

-Cartman, cambierebbe qualcosa se ti dicessi che quella fottuta nave è piena di terroristi armati e che abbiamo quattro torrette mitragliatrici puntate contro?-

-Oh, cazzo.-

Due secondi dopo eravamo tutti e quattro sul ponte, e Stan si massaggiava la testa e strizzava gli occhi in continuazione. Beh, dover contrattare con dei terroristi armati non era un bel modo per riprendersi da una sbornia. La nave nemica era il doppio, se non il triplo, della nostra, armata con quattro torrette e pullulante di uomini muniti di M16. Non eravamo mai stati in una situazione così merdosa.

Fu tesa una passerella tra le due imbarcazioni, e un ometto basso e grasso, con la faccia sudata, salì sul nostro ponte. Non era asiatico, sembrava messicano. Ci strinse la mano, uno per uno, e la sua pelle umida mi fece davvero schifo. Lo avrei preso volentieri a calci, ma due sicari sull'altra nave ci tenevano i fucili puntati contro, e non avevo nessuna intenzione di morire.
-Io sono Miguel Garcia, molto piacere. Lavoro per un'organizzazione russa, e la mia signora vorrebbe incontrarvi... per parlare di affari.

Kenny sbottò:- Affari? Non lavoriamo per i russi, tesoro. Cercati altri fattorini a cui rompere i coglioni.-
Kyle gli pestò un piede con violenza. Kenny a volte non sapeva stare zitto. Beh, io non ero molto meglio. E poi chi erano questi tizi della mafia russa? E che volevano da noi? Non pensavo che fossimo così famosi...
-No, Kyle, non mi va di lavorare per la mafia russa. Quelli sono tipi molto più pericolosi degli asiatici che ci assoldano di solito -

A quel punto Garcia si intromise:- Non credo che possiate rifiutare la nostra proposta.-

-E perché no?-

A un cenno del messicano, uno dei terroristi sparò un colpo, che rimbalzò a due centimetri dal piede sinistro di Kenny. Io sobbalzai, mentre Kyle strinse i pugni. Sentii distintamente lo scatto della sua mascella.

Mi misi in mezzo:- Va bene, verremo. Ma non abbandoneremo la nostra nave, perciò uno di noi resterà qui.-

-Va bene, uno di voi può restare, ma vi avverto: se provate a fare scherzi vi ammazziamo.

-Okay. Stan, tu rimani qui e sorveglia la nave. Saremo noi a chiamarti e a dirti dove e quando dovrai venirci a prendere.-

-Ma io...-

-Non rompere i coglioni, Stan. Di ebreo con la sabbia nella vagina me ne basta uno.-

I mafiosi ci caricarono sulla nave senza troppi complimenti, e ci buttarono nella stiva. Cominciai a cercare un'arma, e, siccome era tutto buio, improvvisamente le mie mani si posarono su qualcosa di morbido.

-Eric, non ti sembra esagerato cominciare il nostro rapporto mettendomi una mano sul pacco?- era Kyle

-AAAAAAAAAAAAAAGH!- non so perché, ma in quel momento arrossii. Attribuii la mia reazione al disgusto per quello schifoso ebreo, e non ci pensai più di tanto. Siccome non mi andava di "provarci" anche con Kenny, mi appoggiai ad una parete e rimasi immobile.

-Secondo voi ci ammazzano o prima dicevano sul serio?-

-Beh, se avessero voluto ucciderci l'avrebbero già fatto, no?-

-Che situazione di merda-

-Dai Kenny, guarda il lato positivo: se la mafia russa ci assume sganceranno un sacco di verdoni... e per te sono una vera benedizione, vero puttanella?-

Mi arrivò un calcio. A Kenny non piaceva essere chiamato "puttanella". Cazzo, ma che motivo aveva di essere suscettibile sulle sue origini? E poi quello della puttana era un lavoro rispettabile! Certe volte non riuscivo a capirlo. Sospirai, e cercai di ricordare qualche vecchia preghiera che mia madre mi aveva costretto a imparare, ma niente. Beh, tanto Dio non poteva essermi di aiuto in una situazione del genere, e per dirla tutta nemmeno l'avido ebreo. Dovevo riporre le mie speranze nel flippatissimo cervello di Kenny.

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Angolo dell'Autrice
Vi chiedo umilmente perdono per la mia opera obrobriosa, e mi scuso in anticipo per eventuali attacchi di vomito, crisi depressive e/o epilettiche e altri disturbi psicosomatici causati da questa fanfiction. Vi giuro che non volevo uccidere nessuno. Beh, che dire, è stata molto divertente da scrivere, e trovo che quello del mercenario sia un lavoro perfetto per Cartman e Kenny XD... spero che possiate apprezzarla in quanto modesta opera di una scrittrice esordiente e non incazzarvi troppo se fa eccessivamente schifo!!
Mi raccomando, recensite! mi farebbe piacere ricevere soprattutto critiche e consigli!
                                                                                                                                         Roby

  
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