Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Just a Shapeshifter    23/08/2017    1 recensioni
Licantropi e Lupi Mannari... Da sempre creature avvolte da uno strato di mistero, così fitto che non se ne intravede neanche la differenza.
Figli del diavolo. Dannati per l'eternità. Figli della più buia delle notti, illuminata solo da una lucente luna piena, che si rispecchia in un piccolo ruscello, solo la sua immagine è mossa dall'acqua.
Due Clan, due capi, due Immortali, e una continua lotta per trovare la luce, la liberazione.
Ma è veramente tutto come sembra?
----------------------------------------------
Personaggi: TUTTI :D (Sarebbe troppo lungo scriverli)
Genere: Guerra, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, B, Blaineley, Courtney, Dawn, Duncan, Heather, Scott | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella stessa sera, al colorare della notte il cielo blu, Zoey attendeva pazientemente che la Veggente le aprisse la porta.
Era davanti a quell'entrata da ormai dieci minuti e l'ansia man mano le saliva fino alle punte delle orecchie. Scott era all'interno, forse in vita, o forse ancora in balia del dolore causato dalle ferite. Era strano pensare a un Wolv nella sala di Dawn, la loro guaritrice.
Poco dopo Bella Gioia potette varcare la soglia di piastrelle bianche e candide, la luce al neon dava all'ambiente un aria curiosamente fresca, “manco fossero gli studi della Apple” diceva sempre Jo.

Scott era seduto sul lettino in una zona della stanza bianca, con i piedi sul ripiano della scaletta sospirava frustrato. Al petto nudo dei sensori controllavano il battito cardiaco e le sue funzioni vitali. Una flebo, presumibilmente di vitamine, ristabiliva le sue energie e, le ferite assottigliate sarebbero guarite presto. Nel momento in cui i due sguardi si scambiarono un'occhiata di rammarico, Zoey si avvicinò a lui.
<< Bella merda eh, sti fottuti sensori. >> sputò il rosso passandosi entrambe le mani sul viso continuando la sua lamentela. << Perlomeno adesso non sono in un bosco a marcire, o dietro un container. >> alzò il viso verso la figura femminile seduta accanto a lui, quella ragazza era l'unica che li dentro non lo trattava diversamente da quello che era.

Una Lican e un Wolv.
Pensiero tanto strano quanto piacevole. Zoey era bella, intelligente e curativa in un certo senso. Lo ascoltava, e aveva quell'aria di libertà che le luccicava nello sguardo.
<< Scott, volevo chiederti una cosa... >> sussurrò sorridendo lei interrompendo i suoi pensieri. L'occhiata di conferma della Iena la fece continuare << Ecco vedi... è da un po' che non incontro Mike, ma non mi fanno uscire da sola. E mi chiedevo se potessi venire con me. >>
L'occhiata rapida di Scott permise a Zoey di accorgersi dell'assurda richiesta. Scosse il capo Bella Gioia e sospirò con determinazione << Hai ragione, è una idea stramba... con la notizia che hai dato prima di svenire... >> Scott la fermò con tutta fretta, come se dipendesse la sua incolumità da uomo << Ehi ehi! Io non sono svenuto ok? È solo che dovevo riprendere fiato da delle ferite mortali. Tutto qui. Non. Sono. Svenuto. Scott non sviene. Al massimo fa svenire le sventole. >>
Quella frase risvegliò una risata assopita in Zoey, che non poté far a meno di dar ragione a Scott. Alla fine, nessuno sapeva di Mike. Trovarlo e vederlo era una motivazione che veniva dal petto, un presentimento, un desiderio.
<< Grazie Scott. >> il ragazzo sbiancò non appena ricevette un bacio sulla guancia ferita. << Hem.. se... fa come vuoi. >> la liquidò lui girando il viso, ma non riuscì a nascondere un certo rossore orgoglioso sulle guance.

***

Era incauto e pericoloso.
Le luci della cittadina spargevano la propria tenue luce sui muri delle case, attorno agli spigoli delle porte dei negozi. Millimetri di vissuto s'attaccavano sotto le suole delle scarpe della rossa, e i passanti le sfioravano spalle e preoccupazioni.
Aveva fatto qualche rapido calcolo: l'ultima volta che aveva visto Mike, prima di essere fermata da Scott, era proprio lì, dall'altra parte del marciapiede dove situava il bar dagli infissi in legno blu. Il focus dello sguardo saltellava tra i volti dei passanti, e fu proprio lì che tra quei volti riconobbe quello di Mike.

Il cielo si stava spegnendo dei suoi colori caldi, ma dentro di se quegli stessi colori le scaldavano il petto.
Quando finalmente il coraggio di parlargli le attraversò ogni fibra, Bella Gioia lo salutò con un lieve sorriso. << Oh! Ehi, ciao... Zoey. >> il sorriso si allargò vistosamente, tanto che sul viso di Mike se ne verniciò uno uguale.
<< E-ehi Mike, hai, da fare? Cioè adesso? >> una risata d'imbarazzo fece vibrare il sorriso di lei << Scusa è che io, pensavo di invitarti in quel bar, sai... come l'altra volta... >> con riserbo si spostò i ciuffi di capelli dietro l'orecchio e con gli occhi guardare il luogo in cui le sarebbe piaciuto scambiare due parole con lui.
Mike a sua volta non fece neanche in tempo ad accettare che la cameriera portò due tazze di the ai due.

<< Sai, mi è sembrato così strano quella volta, mi sono girata e non c'eri più. >> con un sorriso infantile Zoey assaggiò il the alle rose che aveva ordinato << Buffo no? >> quello stesso poi si allargò in una ilarità contagiosa.
<< E-ehm... >> Mike non sapeva proprio come poteva giustificare quel comportamento, o almeno non sapeva come trovare le parole esatte per spiegarle la situazione, in modo da non farla scappare. Quel ragazzo aveva suscitato fin da subito un interesse da parte di Zoey, come se ci fosse una parte di lui che la chiamasse a se. Un sentimento che non pensava minimamente fosse ricambiato.
Non sapendo che cosa risponderle, il moro dal ciuffo in piedi si accollò alla sua allegria. << Si... buffo eheh... >>
Fortunatamente, per la ragazza era solo un punto di conversazione. Non le importava della strana sparizione improvvisa del ragazzo, era interessata a lui, spinta da qualcosa che non sapeva riconoscere.
<< Questo the è delizioso, posso assaggiare il tuo? >> cercò di cambiare argomento Alter Ego nella speranza di rivelarle la verità, un giorno. << Oh... ma, ma certo! Ecco, tieni. È un the ai fiori, con rose. Ha un sapore delicato con un accenno di dolcezza. >> gli angoli della bocca si fecero all'insù mentre la tazza di ceramica passava dalle esili dita di lei, alle mani lisce di lui...

Fu fulmineo.
Una scossa assalì la schiena di Zoey, un pensiero dritto al cervello, una improvviso balzo di nervi e il the alle rose finì rovesciato sul tavolo.

“I Wolv ci attaccano”.

***

Il germogliare di un ringhio, l'aumentare del battito cardiaco e l'ampliare della rabbia permisero al pelo ispido dai riflessi rossi di incrementarsi sul viso e sul corpo della figura.
Che cosa prova un Lican quando si trasforma? Uno strazio di fitte all'interno dei recensori delle ossa, uno spasmo continuo di sangue a tutte le estremità del corpo. Un tormento di motivazione al peccato e ogni parte del corpo mutata.

La prima cosa è la schiena, poi gli arti e il viso in simbiosi perfetta si arricchiscono di quei dettagli immani, un tremendo cambiamento che comporta la sopportazione del dolore più atroce.
Superato questo, un senso di potenza varca le porte dell'umano, ormai lupo, rendendolo munito di una forza immane, di un istinto animalesco e di appartenenza al proprio branco.

Ed era così.
Zoey non corse così veloce in tutta la sua vita. Appena ricevuto il messaggio si dovette costretta a liquidare Mike nuovamente, con la promessa di rivedersi, sempre là.
Ma il suo branco era in pericolo, Duncan era in pericolo, e così anche Dj, Geoff, Dawn e tutti gli altri. Anche Scott.
Corse oltre la città, lontana dagli occhi di chi non conosceva, incidendo l'erba e la terra con gli affilati artigli e sfidando l'aria gelida col muso dal fiato caldo e secco.

***

Ululati e urla impregnavano l'aria quasi quanto l'odore del sangue. Mal lo percepì nettamente, mentre senza troppe cerimonie s'inoltrava nella base dei Lican.
Aveva seguito Zoey fino a li, l'aveva vista mutare in prima persona e raggiungere il proprio branco. Tanto meglio per lui, sarebbe stato molto più noioso certo ma anche più sicuro. S'aggiustò la cinghia dell'AA12 e sogghignò. Blaineley e Chris avevano speso una fortuna per quel gioiellino, l'unica cosa che potesse fare era usarlo come meglio poteva. Notò con scarso piacere che l'edificio benché fosse lussuoso, peccava di nemici da uccidere. Sbuffò quasi divertito e dalla tasca estrasse un palmare, attivandolo. Lo schermò s'illuminò, settandosi poi sulla videocamera termica: altra ingente spesa ma ehi, cacciare prede così succulente era dispendioso.
Sempre più compiaciuto si riavviò per i corridoi, in una mano l'AA12, nell'altra il palmare.
La caccia è aperta

Come avesse fatto Mal a raggiungere la base? Semplice, quel fesso di Mike, preoccupato per quella stupida rossa l'aveva seguita, rendendo così finalmente noto a lui e agli altri cacciatori l'esatta posizione di una delle basi dei clan. La scarlatta poi aveva voluto strafare, trasformandosi in un Lican davanti agli occhi di un incredulo Mike. Il passo dallo shock alla venuta di Mal era stato breve.
Così, una volta in pieno possesso delle abilità psicofisiche, il cacciatore in poco tempo era tornato verso l'auto, aveva preso il necessario e si era infiltrato. Nulla di più facile.

Heather s'irrigidì, girandosi di scatto. Scott giaceva sul letto. Il rosso la guardò accigliato e aprì le labbra per proferire parola ma, venne anticipato da un monito di silenzio da parte della stratega. L'asiatica sentiva delle vibrazioni nell'aria, oltre la porta.
Le dita vibrarono quasi impercettibilmente e, dai palmi delle mani s'iniziò a creare una luce dalle tonalità viola. Scott aggrottò ancora una volta le sopracciglia. Che fosse una strega lo sapeva, il dubbio rimaneva il medesimo: perché si stesse preparando a combattere.

Mal identificò quelle due sagome da dietro lo schermo, sogghignando. Non sapeva chi fossero o quali poteri avessero, fatto stava che una delle due figure emetteva una notevole fonte di calore dalle mani.
Certo, avrebbe tranquillamente potuto sfondare la porta, buttarcisi dentro e fare piazza pulita ma sai; se schiacci due scarafaggi, poi arriva l'intera famiglia.
A malincuore rinunciò a quella breve e soddisfacente follia, sussurrò qualcosa attraverso l'auricolare nell'orecchio e premette quest'ultimo, attivando un'interfaccia multimediale. Il dispositivo iniziò ad analizzare l'ambiente circostante, facilitando Mal con l'inquadrare gli obiettivi più sensibili, come se una patina tecnologica si fosse sovrapposta tra le iridi del ragazzo e lo scenario.
Decise così di abbandonare quelle figure al loro destino e proseguì, registrando ogni spostamento e inviandolo a Blaineley. Avrebbero pensato in un secondo momento ai modi migliori per attaccarli.
Si dovette ricredere poco dopo, quando la strega in persona gli dettò rapide, precise istruzioni. Con un ghignò acconsentì a quella richiesta: un po' di sana pazzia, questo avrebbe movimentato quell'avanscoperta fin troppo moscia.

***

<< Si mette male! >> Geoff gridò quel pensiero e lo condivise con il clan, schivando la zampata di uno dei suoi due aguzzini, sprecando ulteriori energie.
Il pelo una volta colore del grano era colmo di scarlatte striature. Se la stava vedendo brutta, anche perché i nemici contro i quali stava combattendo non erano uno ma ben due Wolv di taglia eccessiva. Ringhiò ai due ma, non fece in tempo a saltare per attaccarli che si ritrovò zampe all'aria come una pallina, alla mercé dei suoi aguzzini.
Era finita, già lo sapeva. Addio mondo, addio amici e addio feste da sballo: da li a poco sarebbe divenuto crocchette per Wolv.
Chiuse gli occhi e attese la fine quando, essa tardò. Confuso scoprì le iridi dalle palpebre solo per vedere quel gigantesco Lican salvargli le chiappe. Balzò nuovamente in piedi e afferrò per la collottola uno dei due con i denti. << Ti devo un favore, Duncan! >> << Taci e vedi di combattere, che hai perso lo smalto. >> Duncan sogghignò e attirò il mannaro più grosso verso di sé, lasciando così più probabilità al compagno.
Strattonò per un polpaccio il Wolv con i canini e guaì quando quest'ultimo gli conficcò le unghie nell'addome. Sapeva che quello era il capo e, era giusto che loro si affrontassero.
Come si poneva, come gli altri stupidi Wolv gli spianassero il passaggio. L'odore... quel dannato odore gli pungeva il naso e lo infastidiva più di tutti gli altri, come se lo conoscesse da sempre. Era il capo, il nemico numero uno e, in quanto megalomane un tantino ipocrita, era suo compito metter fine a quella lite che andava avanti da secoli.

Alejandro riuscì a conficcare gli artigli nell'addome dell'altro. Sogghignò sentendo la calda carne sfaldarsi sotto il passaggio dei propri artigli e, fu proprio questa distrazione a permettere all'altro di liberarsi.
La luce della luna era alta nel cielo, e i fili di bagliore puntavano dritti verso la battaglia. Il manto dei Wolv splendeva sotto quel chiarore proprio come il sangue scarlatto che tinteggiava la terra. Il leader dei Lican gocciolava abbondantemente, incrostando il ventre e la pelliccia con l'acre odore del sangue. Si prese un'istante per riempirsi narici e polmoni di quel dolce aroma, prima di poter nuovamente attaccare.

Duncan ringhiava ma, di cuor suo sapeva di essere alle strette. Balzò nuovamente verso il nemico, con una scivolata che ricordava più una sbandata condita con una bestemmia lo oltrepassò, solo per conficcare nuovamente le fauci sul polpaccio della bestia, tranciandogli di netto i tendini. La zampa cedette e costrinse Alejandro ad appoggiarsi agli anteriori, facendolo zoppicare.
I due ebbero così un istante per fermarsi, prendere fiato e permettere alle ferite di iniziare a rigenerarsi. Sapevano benissimo di essere sullo stesso piano in quanto tattica o strategie, perciò ogni istante o azione sarebbe stata fatale. Iniziarono a ruotare intorno a un cerchio disegnato dalle orme e dal sangue, rallentando solo quello che sarebbe divenuto uno scontro mortale.
Alejandro zoppicava vistosamente ma, nonostante ciò non demordeva, ringhiando e urlando verso l'altro. Duncan, al contrario rimaneva in silenzio, arricciando le labbra fino a scoprire la parte più chiara delle gengive, trattenendo gli ansimi per il dolore.
La battaglia imperversava dall'altra parte della base, in più entrambi i clan sapevano di non dover intervenire in una lotta tra due capi ergo, in ogni caso erano soli.

Gli occhi piantati gli uni negli altri ma le orecchie libere di ruotare per captare ogni suono proveniente dai dintorni. Entrambi sentirono chiaramente un rumore ma, indecisi sul da farsi lo ignorarono, concentrandosi solo l'uno sull'altro.
Erano gli obbiettivi.
Mai scelta fu meno cauta.
L'adrenalina era come un tornado nei polmoni, faceva annebbiare la vista e flettere i muscoli per avventarsi sull'altro. Se solo Duncan avesse donato più attenzione ai rumori nelle vicinanze e alla luna sempre più lieve nel cielo, allora forse non avrebbe sentito quel peso nel corpo di chi, perdendo le energie, cade sul morbido terreno all'unisono con l'avversario.
Due dardi, due rapidi colpi e Mal sbucò dalla vegetazione, un ghigno stampato in faccia nonostante la delusione di non averli uccisi. “Ci servono vivi.” così aveva detto la strega. Poco prima di attaccarli aveva cambiato i proiettili con dardi a prova della più feroce delle creature, vedendo i due lupoidi collassare sul terreno.
L'auricolare dall'interfaccia multimediale era sempre connesso, rendendo quell'esperienza quasi in prima persona, per Blaineley.
Blaineley, colei che aveva organizzato ogni singolo particolare, adesso poteva assistere alla cattura dei due più elevati esemplari di Lican e Wolv. Un sorriso beffardo e una sensazione di gioia euforica divampavano nella strega come un fuoco che divora ogni cosa.
Si sentì come se il tempo si fosse cristallizzato, un vuoto incombeva tra i cuori dei clan e su tutta l'area circostante.

Dj si prese una pausa, un Wolv giaceva a terra, morto. Sfruttò questo tempo per concentrarsi sui compagni, captarne i pensieri e accertarsi che stessero bene. Si bloccò non appena notò l'assenza di Duncan. Galoppò così tra le carcasse di fratelli e nemici, cercando il proprio Alfa: nulla. Un battito venne a mancare, quando realizzò che Duncan non era più lì.
Non riusciva a contattarlo, in nessun modo.
Un ululato squarciò il cielo, rendendo tutti i Lican consapevoli della scoperta. Al suo canto si unirono in molti ma, la cosa che sconvolse tutti fu che anche i Wolv iniziarono quella cantilena.
L'aria si riempì di urla di dolore, un dolore dovuto alla peggiore delle ipotesi: i due Alfa erano spariti e no, non erano tra le carcasse martoriate.


♣ Angolo Autrici ♦

M: Aloha! Indovinate un po' chi è tornato a tormentarvi con le loro chiacchiere?
Scott: Voi?
P: Proprio così! :D E indovina un po' chi è nuovamente inutile in questo capitolo?
Scott: ...
P: Esatto! TU.
M: Se possiamo andare avanti... *prende un registro e controlla i progressi fatti fino ad ora* Ebbene, The Destiny sta procedendo a meraviglia ma: *gli occhi si assottigliano, divenendo demoniaci* non esiste una storia senza recensioni! Sappiamo che la leggete, abbiamo i cristo di contatori e tutte le altre cose tecnologiche di EFP!!1!11 *P provvede a metterle la camicia di forza e i Linkin Park come sottofondo*
P: Ssssh, calmati suvvia.
Scott: Ma questa ci è o ci fa?
P: Questa mi fa *pausa* ah ah aaaah. *badumtsssk*
Comunque, sono le 04:49 e siamo sveglie a rompere le palle al Fandom!
M: FANDOM! *ripete stile Denzel Crocker*
P: A parte la pazzia della mia compagna, personalmente sono molto curiosa di sapere che fine faranno Duncan e Alejandro. Voi no?

*Le stelline avvolgono le due autrici (E Scott), facendoli sparire verso l'alba*

PS: Un grazie super mega specialoso a Liberty_Fede, per la sua recensione al capitolo precedente nonostante i quattro anni di ritardo ♥

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Just a Shapeshifter