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Autore: FriNet    31/08/2017    2 recensioni
Shion alzò la mano per calmare la furia di Hilda, ma la ragazza, ancora furente, si limitò a mordersi il labbro inferiore mentre Agape le strinse una mano nella sua.
Shion sospirò, doveva aspettarsi quella reazione ma purtroppo il suo compito non era ancora finito.
“Hilda”
Disse guardando la rossa.
“Agape”
Spostò lo sguardo sulla bionda.
“Il vostro allenamento è quasi alla fine e, per quanto mi dispiaccia, non potete rimanere senza maestri all’improvviso, due dei migliori Gold Saints si sono proposti di prendervi come allieve, siccome erano con i vostri maestri quando essi…”
Disse indicando i due uomini, fino a quel momento rimasti in disparte.
“Una sorta di contentino…”
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga, Leo Aiolia, Nuovo Personaggio, Sagittarius Aiolos
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino di Fri: E siamo tornate, ladies and gentlemen, con il solito, fortunato, aggiornamento del giovedi!
Perchè giovedì? Perchè è il giorno dedicato a Thor u.u. Ma passiamo al capitolo, ovvero la cosa più importante.
Oggi entrerà in scena un personaggio abbastanza amato, ma che, come solito mio e di Net, adoriamo smontare per fargli fare le cose peggiori comiche. Ovviamente anche noi abbiamo un limite, quindi fan non prendetevela mi raccomando ;) .
Per il resto...leggete e scoprite! u.u
Buona lettura! <3



Quel giorno i maestri avevano deciso…sperato, che le loro allieve fossero pronte per uno scontro corpo a corpo.
Erano andati così a chiamare degli aiutanti per Agape e Hilda.
Saga era da mezz’ora che si chiedeva cosa diavolo gli era venuto in mente. Dannato lui e dannato Aiolos.
Stava guardando, tra le fessure delle dita (si era messo le mani in faccia per disperazione), Hilda che agitava braccia, pugni e gambe contro un annoiato Death Mask, chiamato solo perché era il vicino di casa disponibile, che la teneva lontano da sé con una mano sui capelli.
Il tutto contornato da Aphrodite che urlava da lontano all’amico di non scompigliarle troppo i capelli e Kanon che ormai si stava rotolando tra la sabbia dell’arena dal ridere.
Aiolos era messo meglio? Non si sa se si può dire così visto che, ingenuo com’era, aveva chiamato il piccolo Seiya, non conoscendo l’antipatia che la sua allieva provava per il bronze.
Ora il sagittario, con l’aiuto di Aiolia, stava tentando di staccare Agape dalla gola di Seiya.
Beh…almeno stava avendo lei la meglio.
“Muoriiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!”
Urlò nuovamente la bionda contro il bronze, continuando a strozzarlo.
“No! Agape cattiva, lascia Seiya, lascialo!”
Urlò Los, tenendo la ragazza per la vita tentando di staccarla.
Aiolia, al contrario, teneva Seiya tentando di sottrarlo dalle mani strangolatrici di Agape.
“Resisti Seiya, ci siamo quasi!”
“……..”

Poco lontano c’era Hilda.
“Ti colpisco, questa è la volta buona me lo sento!”
Urlò la rossa, cercando di sferrare un nuovo pugno.
Death Mask la guardò. Poi guardò Saga. E si chiese se il pesce spada che gli aveva promesso quest’ultimo ne valesse davvero la pena.
Decise di no.
Lasciò andare la ragazza, che si mise a correre a tutta velocità verso il muro di roccia.
“Death, traditore!”
Urlò Saga.
“Credo che le servirà un po’ di fondotinta…”
Mormorò Dite.
“Come se fosse quello il problema”
Rispose Kanon.
“Scusate.”
Tutti e tre si girarono, trovando Camus con in braccio Hilda svenuta.
Era andato in arena per leggersi un libro in santa pace senza la presenza irrequieta di Milo, ma ne aveva recuperata un’altra…anzi gli era volata tra le braccia in pratica.
“Ha sbattuto contro la roccia?”
Chiese Saga preoccupato.
“No…contro il libro”
Rispose l’acquario.

Intanto finalmente i due fratelli avevano liberato il bronze, che era corso via con la coda tra le gambe.
“Agape! Ti pare il modo di comportarti con il povero Seiya?!”
Urlò Los.
La bionda era seduta su una roccia, con un broncio ben in vista e le braccia incrociate sotto il seno.
“E’ un raccomandato”
Borbottò tra le guance.
“Su questo siamo d’accordo!”
Urlò Death in lontananza mentre cercava di convincere Shura a portarlo a pranzo fuori.
“Silenzio tu!”
Urlarono in coro Aiolos e Saga.
“Fratello, forse è meglio se Agape si allena con me, siamo un po’ più in confidenza e magari riesce ad allenarsi meglio…senza l’istinto omicida s’intende”
Si propose Aiolia.
Alla bionda iniziarono a brillare gli occhi.
“Concordo!”
Aiolos guardò per bene la sua allieva.
“Va bene, ma stai attenta sennò chiamo Shaka per l’allenamento!”
“No! Il santo padre no! Altrimenti dovrei confessarmi ancora!”
Aiolos e Aiolia si guardarono perplessi.

“Allora, Hilda, ascoltami bene, devi soltanto tirare un pugno contro Camus okay?”
Incoraggiò Saga l’allieva.
“Okay”
Ripetè la rossa.
“Cinquanta dracme che non ci riesce”
Mormorò Kanon poco distante.
“Non mi abbasso a queste cose gemini!...Settanta che ci riesce.”
Rispose Fish.
Hilda, nel frattempo, si era messa in posizione. Caricò il pugno come le aveva insegnato Saga, prese la rincorsa e…e Camus si spostò di lato, facendole lo sgambetto, prendendola prima che cadesse di faccia.
“Camus!”
Urlò Saga disperato.
“Non ho mai detto che mi sarei preso il pugno”
Disse, con nonchalance, il pinguino.
“Eh, ha ragione lui”
Gli diede corda Kanon, mentre prendeva le monete da un furibondo Aphrodite, che andò ad unirsi a Death nello scroccare il pranzo a Shura.

“Niente colpi scorretti mi raccomando! Lia specialmente tu, ricordati che Agape è ancora un’apprendista”
Si raccomandò il sagittario, aveva preso a cuore la sua allieva e non voleva perderla per colpa del fratello minore!
“Tranquillo Los! E tu, fatti sotto bimba!”
Incoraggiò Aiolia.
Agape sentì un brivido d’eccitazione salirle per tutta la schiena, le guance le s’imporporarono e s’immaginò il leone dorato chiamarla in quel modo…a letto.
Presa da uno sbalzo di ormoni da diciassettenne si avventò letteralmente sopra il castano, facendolo finire per terra con lei sopra.
“Però, che carica!”
Rise Lia.
La bionda le sorrise timida (?), e, preso il coraggio, si strusciò leggermente sopra il…micino…del micione.
Aiolia la guardò perplesso. Agape aveva davvero…? Impossibile.
Con un colpo d’anca la fece finire sotto di sé.
Per la bionda sembrò di essere finita in un sogno erotico che di recente aveva iniziato a fare.
Ma non era quello il momento, doveva capire che se suscitava qualcosa nel micino!
Così fece in modo di finire nuovamente sopra lui. E di nuovo strusciatina.
Aiolia arrossì, non era stata una sua impressione allora, no…decisamente per niente.
La fece finire nuovamente sotto.
Ma Agape invertì ancora le posizioni.
Così fece Lia a sua volta.
E così fece Agape a sua volta.
Continuarono così finché non si ritrovarono sdraiati su un fianco, ai piedi di Aiolos.
“…Cosa diavolo state facendo?”
Chiese quest’ultimo.
“Acchiapparella?”
Ci provò la bionda.
Aiolia non rispose, era troppo occupato a “tenere a bada” il micino.

“Insomma non sono riuscita neanche a capire se gli faccio qualcosa nella zona sud”
Borbottò Agape, mangiando due bocconi di fila di paella.
“O se funziona”
Rise Hilda, mangiando anche lei la sua porzione.
Le due erano sedute appartate in una zona dell’arena, su una roccia, a pranzare con la paella che alla fine Death era riuscito a scroccare a Shura per tutto il santuario, a condizione che però fosse un pranzo spagnolo.
Così tutti avevano optato per una sostanziosa paella.
“Non è neanche rimasto a godersi un po’ la sfrusciatina…”
Borbottò nuovamente la bionda.
“Tesoro, eravate in piena arena, davanti a suo fratello che, guarda caso, è pure il tuo maestro”
Rise ancora la rossa.
“Quisquilie.”
Bisbigliò la bionda, giocando con il suo riso.
“La verità è che mi serve qualcuno che mi guidi in questo gioco di seduzione, non sono pratica”
Continuò Agape.
“Ovvio che non lo sei, sei vergine!”
Le ricordò Hilda, puntandole la forchetta contro.
In risposta Agape le mangiò il riso su questa.
Si beccò un’occhiataccia.
“Aiutami dai, non conosci qualcuno?”
Mise il broncio, la bionda.
“Chiedi aiuto al padre!”
Borbottò la maggiore, girandosi di schiena per proteggere il suo piatto.
Agape evidenziò il broncio e tuffò il viso nei capelli dell’altra, iniziando a pregarla ad alta voce ma Hilda faceva orecchie da mercante e continuava il suo pranzo.
“Conosco io qualcuno se volete”
“Aaaaaaahhhhhhh!”
Urlarono in coro le due, prese completamente di sorpresa, facendo saltare in aria i loro piatti.
Aphrodite, se fosse stato lì, sarebbe svenuto vedendo il riso finito nei loro capelli.
L’acquario alzò il sopracciglio.
“Non ho nascosto il mio cosmo…credevo che i vostri maestri vi avessero insegnato a riconoscerlo…”
Le ragazze si guardarono.
“Ceeeeeeeerto…”
Bisbigliò Hilda mentre Agape annuiva convinta.
Camus sospirò, menomale che non erano state assegnate a lui, comunque si sedette vicino a loro.
“Ho deciso di aiutarvi-“
“Perché?”
Chiese la bionda.
“Chi ti conosce?”
Ribadì la rossa.
“Il gran sacerdote mi ha accusato di non essere troppo socievole e di rimediare, non fatemene pentire, specialmente tu signorina”
Chiarì il francese, puntando il dito contro Agape.
Questa rimase stupita.
“Oh…sono…sorpresa…cioè sapevo che i francesi fossero passionali ma…non credevo che tu…insomma, sei sempre così rigido!”
“Ehi, perché non ci provi con lui, meglio i pinguini dei gomitoli!”
Le propose l’amica.
“Non mi sono proposto di essere il suo uom-gomitoli?”
Chiese Camus, improvvisamente più propenso a dare retta alle due ragazze.
“Un amico di mia nonna vende i gomitoli al mercato, li prendiamo sempre per fare i maglioni, non è vero Hilda?”
Sorrise angelicamente Agape.
“Magari…”
“Hilda!”
“Certamente!”
Sorrise pure Hilda.
Camus finse di crederci, insomma chi diceva gomitoli diceva Aiolia.
Eh si, il leone pensava di aver tenuto segreto il suo hobby ma tutti alle case sapevano della stanza dei gomitoli, ma nessuno diceva niente. Perché? Perché c’era chi nascondeva di peggio, tipo il karaoke di Death.
“Comunque…dicevo che posso aiutare questa signorina, non per mano mia ovviamente, ma conosco un tizio che si vanta spesso delle sue perfomance”
“Davvero? E…siete amici?”
Chiese Hilda, intanto che Agape pendeva dalle labbra del gold.
“Sfortunatamente per me, amici d’infanzia, me lo porto dietro da allora…anche se possiamo dire che a modo nostro ci vogliamo bene”
“A modo nostro?”
“Lui rompendomi i ghiacciai e io ignorandolo”
E Hilda che pensava che lei e Agape fossero troppo legate…
“Il nome, voglio sapere il nomeeeeee!”
Pregò la bionda.
“Milo dello Scorpione”
Rispose il francese senza troppo entusiasmo.
“No…”
Mormorò Hilda.
Guardò Agape.
“Oh si!”
Urlò la bionda.
“Nooooooooooooo!”
Urlò Hilda disperata.

Manco il tempo di digerire che, come aveva previsto la rossa, stavano già scalando nuovamente le dodici case.

“Ci siamo quasi, respira Hilda, respira a grandi polmoni!”
Bisbigliò Agape, strisciando su per le scale.
“Li ho persi alla quinta i polmoni!”
Le rispose Hilda, aggrappata alle caviglie della minore per farsi trascinare.
Maledetta lei, e maledetto il giorno in cui aveva promesso alla nonnina che si sarebbe presa lei cura di Agape. Doveva starsene a letto a dormire!

Tra imprecazioni varie, ansiti manco stessero facendo la maratona di New York, e dolori ai muscoli che neanche gli esercizi con Saga e Aiolos avrebbero potuto provocare, riuscirono ad arrivare all’ottava casa.
La casa dello scorpione.
La casa del latin lover!
La casa della speranza di Agape!
La casa di-
“Questo qui?”
Chiese Hilda, dopo essersi bevuta una bottiglietta d’acqua tutta d’un fiato.
Agape si stava facendo fuori la seconda.
“Questo qui?! Io sono un gold cara mia, mentre tu solo un’apprendista!”
Si gonfiò il petto, Milo.
La bionda annuì a quelle parole, prendendo un’altra bottiglietta.
“I gemelli fanno più presenza”
Borbottò la rossa.
“Pure il micione”
Bisbigliò la bionda, prima di ricominciare a bere.
“Solo perché quel maledetto di Dite gli ha suggerito che shampoo usare!”
Urlò lo scorpione, beccandosi delle occhiate perplesse dalle due.
Tossì per ridarsi un certo contegno.
“Comunque…cosa vi porta qui?”
“La mia amica ha problemi di…oddio non riesco a dirlo riferito a te”
Disse Hilda, guardando l’amica.
Agape finì la sua bottiglia.
“Voglio conquistare un uomo a letto”
Affermò decisa la bionda.
“Capisco, vuoi che ti presti il kamasutra?”
“…Cos’è?”
Chiese con aria innocente Agape.
D’altronde se la nonna le ha dato quel nome un motivo c’era, ed esso consisteva nel farla diventare suora una volta grande…cosa non avvenuta, uno dei grandi rimpianti della nonna.
“Cioè tu…tu usi un libro sul sesso per sorprendere le donne a letto? Sul serio? Io credevo che ci fosse un segreto, tipo i gom-insomma qualcosa di speciale, qualcosa di kaboom!”
Protestò Hilda.
“Eh beh?! Funziona eccome!”
Protestò Milo.
“Allora lo vog-!”
Ma Hilda non fece finire Agape.
“Per me le paghi per farle venire a letto con te!”
“…Come fai a saperlo?”
Chiese Milo.
“Ah-a! Il mio intuito non fallisce mai!”
Si vantò la rossa.
“Ma…Ma non capita con tutte! Perché devi smontare così la mia autostima?! Ci avevo messo così tanto per tirarla su! Camuuuuussssss!”
Chiamò disperato il migliore amico, il povero Milo.
Agape si voltò verso Hilda.
Ci avevano messo quasi un’eternità ad arrivare all’ottava.
Alla rossa ci erano voluti solo cinque minuti per far deprimere il custode e farlo correre via.
“…”
“… …E se ti compro io il kamasutra?”
Propose Hilda.
“Faccio prima a ricoprirmi di gomitoli…anzi…anzi…”
“Che hai in mente?”
“Andiamo dall’amico di nonna!”
Urlò Agape, prendendo per mano la maggiore.
“Ah era vero?”
Chiese quest’ultima.

Il giorno dopo Agape sfoggiava un nuovo vestito fatto completamente a maglia e fece in modo di farsi vedere dal leone.
Aiolia riconobbe subito i gomitoli super fashion per le casalinghe che la ragazza aveva usato per il vestito, e che vestito!
Senza maniche, collo alto, l’orlo arrivava a malapena alle cosce e la schiena era libera.
E Agape si prese la soddisfazione di vedere il micino svegliarsi.
Ovviamente poi andò a confessarsi.
Hilda invece mantenne la sua promessa e le andò a comprare il kamasutra per scusarsi con l’amica…sequestrato poi da Kanon.


   
 
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