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Autore: pokepony10    02/09/2017    0 recensioni
Alex è un ragazzo calmo è totalmente nella norma, bravo a scuola e circondato spesso dal suo ristretto gruppo di amici. Molte volte però viene perseguitato da una strana ragazza conosciuta da tutti col nome di Morte Bianca. Molti eventi coinvolgono i due in un mistero che ha le sue radici a molti secoli fa. Riusciranno a scoprire il segreto di questo mistero o moriranno provandoci?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Alex
Ero in casa, l'unica cosa che pensavo era di quanto ero stato stupido a credere a morte bianca, anche se non riuscivo a spiegarmi del tutto i suoi comportamenti nei miei confronti. Ero immerso nei pensieri quando sentì un urlo, lo riconobbi, era doppia p. preoccupato scesi di corsa le scale e vidi morte banca minacciare di nuovo doppia p, non sopportavo la sua presenza, dentro di me un odio profondo nei suoi confronti cresceva sempre di più e arrivò al limite in pochi secondi. Mi lanciai contro di lei ma lei mi riuscì a schivare provocandomi un taglio sul braccio. Strinsi con l'altra mano il braccio per fermare il sangue. Morte bianca si avvicinò a me chiedendomi se stavo bene. Che stupida, mi aveva appena aperto il braccio, potevo mai stare bene?! Mi girai verso di lei e lei sorpresa mi guardò. Anche io rimasi colpito nel vedere i suoi occhi neri divenire gialli, poi ripresi il controllo della mia mente. La vidi attaccare doppia p, sapevo solo che dovevo fermarla. La presi da dietro e la misi viso contro il muro ma lei riuscì a capovolgere la situazione. Ero spalle contro la facciata del palazzo, mentre lei farneticava di nuovo qualcosa sul incantesimo che doppia p mi avrebbe fatto. -non ci casco più, devo credere ai fatti e lei si merita tutto l'odio che ora provo- pensai rifiutando ogni sua parola, quando smise di parlare mi feci una risata e le ordinai di andarsene. La spinsi a terra e lei rimase li, senza reagire a quel affronto. Di solito ero io lì per terra, sul freddo asfalto, era una bella sensazione vederla abbassare la testa. La vidi andarsene zoppicante. Guardai doppia p -tutto bene?- le chiesi, lei rispose con un timido sorriso. Stava per andarsene ma io la fermai -doppia p… ti prego, qualsiasi cosa succeda, ricordati che ti proteggerò fino alla morte-. Lei mi sorrise e poi mi baciò. La vidi lentamente allontanarsi mentre io me ne rientrai in casa. La casa era un po disordinata e vederla con troppe cose fuori posto mi dava molto fastidio. Iniziai a pulire un po tutto, lavai i piatti e mi fermai un attimo su una padella. Era la padella usata da morte bianca per prepararmi la colazione -devo ammettere che è brava a cucinare…- pensai senza accorgermi che l'acqua del lavandino stava diventando bollente. Sentì un forte bruciore sulle mani, mi accorsi dell'acqua e ritirando le mani lasciai cadere la padella. Pulì la stanza e passai al soggiorno. Una spazzata e una passata dell'aspirapolvere e sarebbe tornata a splendere. Staccai la spina della scopa elettrica e mi sedetti un attimo sul divano. I cuscini erano fuori posto e mi ricordavo il perché -aveva ragione a dire che faceva freschetto, se non era per le tre coperte rubate dalla mia stanza, avrei di certo un bel raffreddore- pensai con un sorriso. Misi a posto il divano e ripresi a pulire. Passai alla camera da letto. A vedere il letto l'ennesimo ricordo mi torno in mente -f… fa strano pensare che io e lei… ci… ci siamo… no, non ci voglio pensare. Sappiamo entrambi che è stato un errore e non ho voglia di sapere ne ricordare nient'altro di lei- pensai con un'espressione di rifiuto così profonda da farmi venire dei dolori al volto. Feci il letto e poi andai a prendere i detersivi per il bagno. Entrai spalancando la porta e per un attimo mi sembrò di rivedere morte bianca coperta solo da quel asciugamano. Divenni rosso in volto e sentì di colpo la guancia bruciarmi. Mi sfiorai il volto con espressione sorpresa e poi di colpo tornai con i piedi per terra. Pulì anche quella stanza e mi misi sdraiato sul letto. Chiusi gli occhi per qualche minuto.  Sognai la notte passata con morte bianca, anche se la sognai in modo molto diverso. Il tutto era volontario da entrambi, sembravamo una coppia. Il sogno arrivò fino al baciò poi spalancai gli occhi -no, che diamine vado a sognare! Ma chi la vorrebbe quella lì come ragazza!- pensai girandomi su di un lato come per dare le spalle a una figura inesistente, che nella mia mente invece era proprio acanto a me. Avevo un broncio imbarazzato mentre nella mia mente ricomparivano le immagini di quel improbabile sogno -chissà perchè ho sognato proprio questo- pensai richiudendo lentamente gli occhi fino a crollare di nuovo.
   
 
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