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Autore: flavsxx    04/09/2017    0 recensioni
A causa di un errore Alison si troverà a convivere con tre ragazzi molto diversi tra loro.
Nell'appartamento 3A nasceranno nuove amicizie,ma soprattutto proprio lì,Alison conoscerà Alex,
un ragazzo difficile,che si ribella alla vita dopo aver perso la madre.
Lui dapprima non vuole la sua presenza nella casa,ma dopo non potrà più farne a meno.
A tal punto che quando lei deve andare via...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Erano passate due settimane da quando mi ero trasferita nell’appartamento 3A,e i ragazzi avevano cercato di mettermi a mio agio,o quasi.
 “Ally,tra poco andiamo al bowling,vuoi venire?” La voce di Mike mi distolse dai miei pensieri.
“Mi piacerebbe,ma non mi sento bene,quindi credo di rimanere a casa a vedermi un film.”replicai.
“Sarà per la prossima volta.” Mike mi sorrise mentre si allontanava verso la sua cammera.
 “mi dispiace rovinare la tua serata di solitudine e relax,ma stasera rimarrò a casa anche io.
Domani ho l’esame di diritto penale e farò l’ultimo ripasso generale. ” si intromise Alex,seduto sullo sgabello della cucina.
Alzai le spalle.
“se vuoi puoi unirti a me a vedere Titanic.”
“preferirei morire.”
“lo hai mai visto,almeno?" chiesi seccata.
“No e non ci tengo. Tanto sono tutte cazzate lontane dalla realtà.”
Alzai gli occhi al cielo infastidita dal suo modo pessimistico di vedere la vita.
O forse molto realista.
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Qualche ora più tardi avevo finito di guardare il film,e come sempre,avevo pianto senza un domani.
Non importava quante volte lo avessi visto,mi faceva sempre lo stesso effetto.

 

Alex uscì dalla sua camera,portandosi le mani al viso e sbadigliando.

"cosa mangiamo per cena?" mi chiese.

"ah,allora sei vivo. Pensavo fossi morto,sono ore che non ti vedo e non ti sento. " commentai.

"immagino di esserti mancato,ma non ti poreoccupare,stavo solo studiando. Sai,metto impegno in ogni cosa che faccio."replicò alludendo a qualcosa di malizioso.

Alzai gli occhi al cielo.

"L'ultima cosa che mi va' di fare ora,è cucinare." Replicai poggiando i gomiti sul tavolo.

"ordiniamo cinese?"

"ogni tanto hai qualche buona idea,vedi Miller? Basta applicarsi." Dissi tirandogli uno schiaffetto sul viso.

"sapessi quante buone idee ho ora.."

Sentii il viso avvampare ma cercai di non darlo a vedere e mantenni il gioco.

"Tipo? Esponi." Replicai secca.

"Sei troppo piccola Ally,non si dicono certe cose davanti ai bambini."

Avevo capito il suo gioco,mi divertiva e infastidiva nello stesso tempo.

"invece di dire cavolate,chiama il cinese ed ordina,sto morendo di fame!" svagai.

Un'ora più tardi stavamo attorno al tavolo a mangiare riso alla cantonese e involtini primavera.

Alex era uno dei ragazzi più contraddittori che avessi mai conosciuto. Sapeva essere estroverso e sfacciato,ma c'erano dei momenti in cui si chiudeva in se stesso,isolandosi dal mondo.

"Vivo con te da settimane,e non so nulla sulla tua vita."

Alex mi guardò,poi fece spallucce.

"Sono andato via di casa quando ho compiuto 18 anni,da quel giorno vivo con Mike. Mio padre,invece,vive a 200 km da qui e lo vedo solo durante le feste. Studio la legge,anche se mi piace trasgredirla." Il suo tono rimase sempre freddo,quasi maccheronico. Come se avesse studiato un copione a memoria.

I ragazzi mi avevano detto che sua madre era morta quando era nel pieno dell'adolescenza e questo lo aveva turbato notevolmente. Era cambiato radicalmente, e aveva allontanato da se stesso ogni tipo d'affetto. Tuttavia non avevo la confidenza per parlare dell'argomento.

"Ti manca?Tuo padre,dico."

Alex fece spallucce,indifferente.

"Ormai sono abituato ad essere solo. Non amo molto i legami stretti."

"perchè? Sono la cosa più bella della vita,gli affetti."

"niente legami significa niente sentimenti che comporta l'essere razionale e non decidere con il cuore. Questo non ti farà soffrire."

Recitò quelle frasi come se ne avesse fatto il motto della sua vita,ma sembrava che le sue parole non corrispondessero a cosa provasse realmente.

"Non è così." Replicai. "Non hai mai vissuto se non hai mai amato. Soffrirai solo nel momento in cui non lascerai che la gente ti ami,e non ti darai tu stesso l'opportunità di farlo. Amare è così bello,Alex."

Mi guardò per qualche istante,distogliemmo lo sguardo reciprocamente quando la situazione si fece imbarazzante.

"che mi dici di te?la tua famiglia,il tuo fidanzato.."

Era la prima domanda che mi poneva da quando avevo messo piede in quella casa.

"non c'è nessun fidanzato."risi.

"strano"

"cosa?"

Scosse la testa,con un leggero sorriso in volto.

Lo guardai incuriosita da cosa intendesse,poi continuai.

"comunque,prima di venire qui vivevo con i miei e mia sorella maggiore. Ho un bellissimo rapporto con loro,ma avevo bisogno di un po' di indipendenza."

Passò un'ora,o forse due, e parlammo di tutto. Dell'università,della musica,degli amici,dei viaggi.

Ero contenta che quella sera mi aveva dato l'opportunità di conoscerlo meglio e di farmi conoscere.

Era estremamente diverso da mike e derek ma,tutto sommato,era un ragazzo alla mano,molto intelligente,con cui potevi affrontare qualsiasi genere di discorso e che ti sapeva far ridere.

Il telefono di Alex squillò.

"Pronto?cosa?stasera? Sì,è una bella somma. Ok,ci vediamo lì tra mezz'ora."

Mi guardò,poi prese la sua giacca di pelle fra le mani.

"Devo andare. Non tornerò tardi. Qualsiasi cosa chiamami."

"Dove vai?" chiesi sfacciata.

Alex rise,forse perché mi ero impicciata dei suoi affari con grande nochalance.

"Corse clandestine. Scommettono tutti su di me. Vado,vinco e torno." Ammiccò.

Rimasi qualche secondo a bocca aperta,cercando di analizzare cosa avesse realmente detto.

Correva? Io non ne sapevo nulla.

Un senso di ansia pervase il mio corpo.

"Vengo con te." Dissi istintivamente.

"Non ci pensare nemmeno." Replicò.

"Invece sì.Non voglio stare a casa da sola.Ti preeego." Cantilenai.

Mi guardò per qualche secondo.

"Ally,una sola condizione. Devi fare quello che ti dico. È un posto molto pericoloso e non deve accaderti nulla." Mi disse serio.

Annuì spaventata ed eccitata allo stesso tempo.

Non sapevo cosa stessi facendo,ma per qualche strana ragione,la voglia e la curiosità di arrivare il quel posto, aumentava minuto dopo minuto.

Uscimmo dall'auto.

C'era odore di gomme bruciate,di fumo e di morte.

Era un tappeto di gente che sventolava denaro in aria e urlava.

Le mura erano tappezzate di fiori per le persone che avevano perso la vita in quelle corse. Sussultai quando mi resi conto del rischio che correva Alex.

Alex mi prese per mano,poi ci avvicinammo ad un uomo pelato con la barba lunga ed il braccio coperto di tatuaggi,proprio come quello di Alex.

Si scambiarono qualche frase che io non riuscì a comprendere per la tale confusione che c'era in quel posto.

"Chi è? Non fare cazzate,Alex. Lo sai che non sono ammesse distrazioni,devi vincere." L'uomo mi scrutò da testa a piedi.

Alex lo fulminò con lo sguardo,senza dargli spiegazioni,poi si voltò verso me.

"Ally,devi rimanere vicino a lui. Non muoverti per nessuna ragione al mondo,NESSUNA." Sottolineò.

"Appena ho finito la corsa,prendo i miei soldi e ce ne torniamo a casa."

Annuì di nuovo,stringendo la sua mano.

"Jack,tienila sotto controllo. Se le succede qualcosa ti taglio la gola."

Dopo aver minacciato l'omone,Alex si diresse verso la pista.

Le donne lo fissavano e spettegolavano fra di loro,mentre gli uomini gridavano il suo nome.

Una ragazza fermò Alex dal braccio e poi gli stampò un bacio sulle labbra. Lui gli diede una pacca sul sedere.

Provai un senso di disgusto e di rabbia,poi sentì una voce rimbombare nella piazza.

"Signori e Signore,è tornato dopo tanto tempo e dire che ci era mancato,è dire poco. Piace alle donne perché è bello da far girare la testa,e piace a noi maschietti perché corre su queste piste come nessuno sa' fare. Siete pronti a vincere un sacco di soldi con lui? Fate un po' di rumore,e dite una preghiera,per il solo Alex Miller!"

Non avevo mai vissuto niente di simile,sembrava di vivere un film. Ero terrorizzata dal fatto che gli potesse accadere qualcosa. Lo chiamai ad alta voce tra la folla.

Gridai il suo nome quattro,forse cinque volte,poi sentì la mia voce e si voltò.

"sei sicuro di volerlo fare?" urlai.

Mi sorrise,poi si voltò e camminò verso la sua macchina.



HEY!
GRAZIE PER AVER LETTO QUESTO CAPITOLO!
LASCIATEMI UNA RECENSIONE PER SAPERE COSA NE PENSATE :)
UN BACIO GRANDE,F.

 

NEL PROSSIMO CAPITOLO:
 “E’ assurdo pensare che vivi con Alex Miller. È il piu grande sogno di tutte le ragazze qua fuori. Non hai idea di quante ti invidiano.
Conosco Alex da una vita ed è strano pensare che possa convivere con una ragazza ed averne addirittura rispetto.” Continuò.

“Volevo solo avvisarti che si è portato a letto l’intera università e mi dispiacerebbe molto se ti illudesse…”

 “A dire il vero non ci ha mai provato con me. Probabilmente non gli piaccio.” Replicai con leggerezza.

“o forse gli piaci troppo.” Constatò.
  
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