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Autore: Midnight Sun    17/06/2009    0 recensioni
La mia ultima Fan Fiction, la sto ancora scrivendo,Protagonista Chiara, Carlo (Pastore, Vj di Mtv, conduce attualmente Trl-total request live). Non aggiungo altro perchè la posterò a rate visto che la sto ancora scrivendo. buon divertimento comunque con questo primo pezzo :)
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Chiara. - Chiara dai svegliati. Dal sonno profondo sentivo la voce di Roberta, pensavo fosse un sogno, poi però la sentii scuotermi un braccio. Emisi un mugolio e mi rigirai nel letto, come per invitarla ad andare via. - Chiara, dai cazzo è tardi, ti vuoi svegliare? - Roby nonfdm, dai… - Chiara cazzo dai! Di malavoglia aprii gli occhi e scattai come una molla, seduta nel letto guardai Roberta, già vestita di tutto punto, che mi fissava. - Ora tu mi devi spiegare perché mi hai svegliato così presto di domenica mattina. Roberta alzò un sopracciglio, fulminandomi con lo sguardo. A me venne da ridere. - Primo, sono le undici, non è affatto presto, secondo, ti sei scordata che ci dovevamo vedere con le ragazze per comprare il regalo di compleanno di Giulia? Non risposi, per me le parole compleanno-regalo-giulia-appuntamento erano completamente nuove, non ne sapevo niente. Credo. - si…- sorrisi sfacciatamente. -si cosa?- mi chiese. - si, mi sono dimenticata. - chiara ti odio- rise e mi tiro una cuscinata in piena faccia, scombinandomi ancora di più i capelli. - buff, dai mi alzo. Mi alzai dal letto, senza voglia, seccata e soprattutto addormentata. Mi diressi in cucina dove Robi era intenta a prepararsi la colazione. Io avevo lo stomaco chiuso. - mi spieghi perché dobbiamo andare a comprare il regalo di domenica? Le chiesi sedendomi, la fissavo mangiare. Lei inghiottì il biscotto e mi rispose. - perché abbiamo libero soltanto la domenica, e le ragazze non hanno intenzione di sacrificare il sabato solo per comprare un regalo. Bè neanche io se è per questo, pensai. Annuii, - ok capito, guarda mentre fai colazione vado a sbrigarmi. Mi alzai da tavola e mi diressi verso il bagno. Sopra il lavandino c’era un’enorme specchio nuovo, che Roberta aveva messo mesi prima. Evitai di specchiarmi, e filai dritta verso la doccia. Lasciai scorrere l’acqua fresca, l’acqua calda mi avrebbe rintronato ancora di più. Lasciai che l’acqua mi entrasse nelle orecchie, così da non sentire più niente. Poi però cambiai idea, sentii Robi entrare in bagno. - Robi, accendi la radio?- le chiesi. Lei accese la radio, e la musica invase il bagno, anche se io sentivo lo scorrere dell’acqua che la sopprimeva. When we'll wake up Some morning rain Will wash away our pain When we'll wake up Some morning rain Will wash away our pain Ecco ora andava meglio, sentivo la musica di Elisa. Ma sentivo anche Robi che canticchiava. Come fa una persona a canticchiare mentre si lava i denti? È fisicamente impossibile. Uscii dalla doccia, mi lavai i denti e mi sbrigai. Dopo una mezz’oretta eravamo fuori, in centro. Incontrammo Francesca e Luciana, ora stavamo aspettando Alessandra. Arrivò con dieci minuti di ritardo, ma nessuna ci fece tanto caso. Anche perché non avevamo la più pallida idea di dove andare. - Io propongo un negozio di Intimo, che dite?- propose Robi, le altre annuirono, io con loro. - E in caso si và in qualche altro negozio tipo non so “Sephora”?- dissi. Le altre annuirono… io mi aspettavo che spiccicassero parola. Comunque la giornata finì, trovammo due regali adatti a un diciottesimo, in comune accordo. Anche perché la festa è dopodomani. *** Arrivò la serata della festa, la nostra amica Giulia aveva deciso di fare le cose in grande. Per il party ha chiesto in prestito il villone di suo padre, tre piani più parco privato con piscina. Perché il giardino poteva non essere così enorme, ma per me era un parco. Lì conosco quasi tutti, sono appena le dieci ma la musica è già alta, i cocktail spariscono in fretta, e le chiacchiere danno un po’ di fastidio. Non so più che fine abbia fatto la festeggiata, non so nemmeno più che fine abbiano fatto le mie amiche. Ormai mi ritrovo a ballare da sola in mezzo alla stanza, e siccome finisco per scocciarmi esco fuori nel gigantesco balcone. Penso sia più tardi delle dieci, e il mio cocktail è finito di nuovo. - si sono le undici e mezza e se vuoi posso andare a riempirti il cocktail!- mi disse una voce. Alzai la testa di scatto, non mi ero accorta di aver parlato ad alta voce, Alessandra, la mia amica mi fissava divertita. - Chiara, stai già sclerando?- mi chiese. Io feci di no con la testa, - no sono a posto, mi sono soltanto confusa un po’…- presi una scusa- fa caldo!- Alessandra annui, ridendo. - si, senti, guarda un po’ chi ti devo fare vedere…- mi disse trascinandomi dall’altro lato della terrazza. Poi mi blocco di spalle, per farmi vedere, a senso suo, qualcuno… - Ale, chi?. - Come chi, chia, guarda quel ragazzo là!- e indico un punto. Si certo…a senso suo dovevo distinguere un ragazzo in mezzo a…una ventina di persone. - dai chia, guarda quello lì, quello carino, il moro! Non è fantastico? Non so se mi prendeva in giro o era seria, continuava a indicarmi un punto impreciso dove c’era un gruppo di ragazzi. Poi però lo notai. Non so se era il ragazzo che tentava di indicarmi Ale, ma lo notai. Era impossibile non notarlo, me ne sentii attratta come un bambino davanti un oggetto nuovo e brillante. Lo fissavo senza accorgermene. Sorrideva, un sorriso tenerissimo, aveva la pelle bianca, comune a quelli del nord Italia, i capelli castani corti,disordinati e ricci. Era vestito benissimo, delle converse nere, jeans neri, e camicia blu. Aveva anche un cappello nero, di quelli vecchio stile. Allie mi scosse, - Chia! Hai capito chi è? - mmm- annuii, fingendo di aver capito. Nel frattempo il ragazzo con il cappello si voltò verso di noi e mi fissò per una frazione di secondo, perché poi le persone con cui stava parlando attirarono la sua attenzione. Alessandra mi urlo in un’orecchio -Chiara è quello che s’è girato!- - ah. Rimasi delusa, mi voltai verso Ale che guardava quel ragazzo con curiosità, era rimasta a fissarlo. Come me un’attimo prima. Corrugai la fronte. - Allie ti piace?- le chiesi. Avevo paura della sua risposta, perché lei è come me. È difficile che un ragazzo catturi la sua attenzione, però quando ci riesce è finita. Lei annuii sorridendo, - Si chiara, non è strano?. Io annuii, arresa, mi voltai di nuovo verso quel ragazzo, che sembrava spiccare tra folla. Alessandra mi mise una mano sulla spalla, - Senti, io chiedo a Giulia, deve saperlo per forza!. - si… si infatti chiedi a lei. Cercai di sorridere, potevano accusarmi di qualsiasi cosa, e sapevo essere stronza. Ma non voglio fregare un ragazzo a un’amica. Almeno così credevo. Allie mi lasciò lì, e mi ritrovai di nuovo sola in mezzo alla folla, con il bicchiere vuoto in mano. Guardai il fondo del mio bicchiere, il ghiaccio ormai si era sciolto. Alzai la testa verso il ragazzo con il cappello e lo vidi di nuovo che mi fissava. Rimasi paralizzata, non sapevo se sorridergli o scappare e andare a prendere un altro cocktail. Poi vidi avvicinare Giulia che trascinava Allie verso il gruppo dov’era il ragazzo con il cappello. Così scelsi la seconda e scattai a prendere un altro cocktail. Entrai nel salone, dove la musica pompava forte, andai verso il bancone del bar e scelsi un drink. Poi il ragazzo con il cappello si avvicinò, io affondai il viso nel bicchiere. Fortunatamente accanto a lui c’era Allie, così abbassai la guardia e posai il bicchiere, nello stesso tempo il ragazzo con il cappello mi guardò e Allie da dietro mi sorrise e mi disse qualcosa a bassa voce. Io tentai di ignorare lo sguardo di lui per leggere il labiale di alessandra. - si ti ama tarlo!. Io risi, guardando il ragazzo tarlo, Allie capì che non avevo capito un tubo e fece finta di avermi visto solo in quel momento. - Chiaara!- Urlò, - ma dov’eri finita?. Le sorrisi, mostrandole il mio bicchiere di mojito. Poi il ragazzo mi rivolse la parola. - piacere Carlo- Disse sorridendo e mi porse la mano. La strinsi, -piacere Chiara!- dissi. Ah ecco, era Carlo, non Tarlo.
  
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