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Autore: Justice Gundam    09/09/2017    3 recensioni
Storia ispirata al fangame "Pokemon Glazed". Heather Molinar e Shelly Citra, due giovanissime allenatrici di Pokemon, cominciano il loro viaggio attraverso il continente di Tunod, una regione piena di sorprese e scoperte, dove si troveranno ad affrontare non solo le otto Palestre della regione e la corsa al campionato di Pokemon, ma anche un pericoloso gruppo che cerca di impadronirsi di un potere con cui nessuno dovrebbe giocare. Molte avventure le aspettano, tra nuovi Pokemon, personaggi straordinari, e i loro primi passi sulla strada dell'amore. Seguito di "A World Reborn", si svolge contemporaneamente ad "XY Reload" e "Quest for Zeta and Omicron", spoiler minimi.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 10 - Benvenuti ad Oceanipoli

 

Quella mattina, appena un'ora dopo che Heather si era svegliata, il quartetto di allenatori che comprendeva lei, la sua migliore amica e i due allenatori novizi, entrambi carichi e pronti all'azione, si stava apprestando a riprendere il viaggio verso la loro prima meta - Oceanipoli, la città dove la prima lotta in Palestra li attendeva. Touko, Nerone e l'Inventore stavano salutando il gruppetto, augurando loro buona fortuna per il prosieguo del loro viaggio.

"Allora, avete deciso di partire." disse la castana allenatrice di Unima, aggiustandosi un po' il berretto sulla testa. "Va bene... allora, non posso fare altro che augurarvi buona fortuna... e buon proseguimento! Noi resteremo qui, e continueremo le nostre ricerche. Sono sicura che ci sia molto da scoprire su questi nuovi Pokemon e su questo posto... per non parlare del viaggio dimensionale che voi due avete fatto." Strizzò un occhio in segno di intesa alle due bambine di Reborn, ed Heather alzò gli occhi al cielo, vagamente infastidita.

"Senti, Touko, non è stata poi questa gran cosa. Siamo andate, abbiamo recuperato un Pokemon, abbiamo visto un abitante di questa... dimensione parallela, o come si chiama... e siamo tornate indietro. A parte quegli strani Pokemon che abbiamo visto di sfuggita, non vedo cosa ci sia di tanto straordinario. In fondo... si sapeva già che esistono dimensioni parallele." affermò... anche se Shelly, che conosceva Heather meglio di chiunque altro, ebbe l'impressione che Heather semplicemente non volesse ripensare più di tanto a quello che era successo, per qualche motivo.

"E' vero, ma la vostra esperienza è qualcosa di nuovo e del tutto inaspettato." affermò Nerone. "E poi, vi dobbiamo ringraziare per averci aiutato a sciogliere questo mistero, anche se ancora non è del tutto risolto... e a mandare via il Team Fusione dalle Paludi Granita. Non credo che molleranno tanto facilmente, ma intanto è stato un buon risultato."

"Giusto... ora gli studiosi potranno lavorare più rapidamente e con maggiori risultati, visto che non devono più preoccuparsi di essere disturbati." affermò l'Inventore. "A proposito... per quanto riguarda quel traduttore simultaneo del linguaggio dei Pokemon... potete anche tenerlo voi. In fondo, io mi sono già fatto tutte le annotazioni che mi servono e un bel po' di copie di backup, quindi non mi sarà difficile riprodurlo."

Chelle fece un rispettoso inchino. "La ringraziamo, signore. Io e il mio compagno Percy ne faremo buon uso." affermò la ragazza con i capelli verdi.

Questo fece venire in mente a Shelly un altro particolare che si era scordata. "Ehm... a questo proposito, che fine ha fatto quel Mudkip che abbiamo recuperato sulla Terra?" chiese la piccola entomologa. "E' tornato nelle paludi, per caso?"

Percy sorrise astutamente... e un attimo dopo, il piccolo Mudkip sbucò repentinamente fuori dal suo zaino, facendo capolino da esso e sollevando una zampetta in segno di saluto. "Mud, mudkip!" esclamò vivacemente.

"Già... ha voluto unirsi a me!" affermò il ragazzo dai capelli bicolore con un sorriso arguto, accarezzando sulla testa il buffo Pokemon d'Acqua di Hoenn. "Avevo pensato che forse sarebbe stato più giusto lasciarlo a voi, ma le vostre squadre di Pokemon sono già specializzate in un altro tipo... e poi, era giusto che fosse Mudkip a scegliere, no?"

"Mudkip!" esclamò contento Mudkip. Chelle attivò il traduttore simultaneo che aveva con sè e fece un cenno con la testa, contenta che quello che aveva supposto fosse vero.

"Sì... dice che è contento di viaggiare con Percy!" affermò la ragazza, e Shelly non potè risparmiarsi una breve risata a labbra strette, mentre Heather si sfregava la nuca come per dire che per lei non faceva alcuna differenza.

"Comunque... ci fa piacere essere stati d'aiuto. Vi auguriamo buon proseguimento anche per il vostro lavoro... e cercheremo di scoprire anche noi qualcosa di più sul Team Fusione e su quello che sperano di ottenere."

"La cosa ci fa molto piacere. Non sappiamo ancora cosa vogliano, ma abbiamo visto che potrebbe essere molto più serio di quanto abbiamo supposto in partenza." affermò Touko, guardando seriamente il suo Emboar, che si sfregò il mento barbuto con una delle sue pesanti mani e grugnì, emettendo una fiammella dalle narici. "Faremo in modo di scoprire dove si nascondono, e quale sia il loro scopo. Finora sono stati terribilmente vaghi, ma abbiamo intenzione di andare fino in fondo."

"Ottimo. Allora... buona fortuna a tutti voi. Touko, signor Nerone, signor Inventore..." affermò la piccola Heather con un cenno di assenso e un'espressione addolcita. Anche adesso che il Team Meteora era stato annientato, era un po' difficile vedere Heather completamente rilassata... "Noi continueremo il nostro viaggio verso Oceanipoli, e speriamo di arrivarci entro stasera. Sono... abbastanza ansiosa di scoprire come sarà la prima palestra che io e i miei amici affronteremo."

"Bene, bene... in tal caso, vi posso anticipare che il primo Capopalestra della Lega di Tunod si chiama Macario... è un esperto meccanico, oltre che un maestro nelle lotte con i Pokemon Elettro. Vi consiglierei di non sottovalutare il suo Jolteon, visto che è perfettamente in grado di affrontare con successo anche un Pokemon di tipo Terra."

"Anche un Pokemon di tipo Terra, eh? Accidenti, e io che contavo di fare affidamento sul mio Sandshrew... ovviamente, una volta che ci saremo allenati assieme un po' di più. Vorrei cercare di capire il motivo della personalità aggressiva del mio Sandshrew, percè temo che potrebbe rivelarsi un problema, più avanti."

"E fai molto bene. Un allenatore deve prestare attenzione al carattere del suo Pokemon, per ottimizzare il suo allenamento." disse Touko, approvando il modo di fare di Percy. Sarà stato anche alle prime armi, ma quel ragazzo stava dimostrando di saperci fare. "D'accordo... allora, vi auguro buona fortuna con Macario. Sono sicura che farete un figurone, se continuate a combattere come avete sempre fatto."

"Emboar!" grugnì Emboar, facendo il segno dell'okay al gruppo di allenatori più giovani.

Lo Skorupi di Shelly si avvicinò al Pokemon Suinicendio e gli porse una tenaglia in segno di amicizia. "Skorupi!" esclamò con la sua vocetta acuta. Emboar rispose tendendo due dita di una mano verso di lui per ricambiare il gesto - una mano sarebbe stata troppo grande per il Pokemon scorpione.

"Grazie mille, Touko... e buona continuazione!" rispose Heather, rispondendo a nome del resto del gruppo. Tutti assieme, fecero un inchino a Nerone e all'Inventore e scambiarono con loro gli ultimi saluti. Il suo Shelgon chiuse gli occhi e sembrò piegarsi in avanti in segno di rispetto... e pochi minuti dopo, il gruppo di allenatori aveva ripreso il suo viaggio, prendendo una fangosa stradina che si addentrava ancora di più nelle Paludi Granita. Touko e i due adulti restarono a guardarli finchè non furono più visibili, per poi sospirare e ritornare al loro lavoro.

"Credo che tra un po' dovrò anch'io tornare alla Lega Pokemon." disse Nerone, mettendosi un po' a posto i vestiti - l'ambiente umido delle paludi non era stato molto buono per quei vestiti così eleganti. "Devo riferire al signor Griso le scoperte che abbiamo fatto, e cercare di approntare una strategia per ostacolare questo Team Fusione."

"Certo, lo capiamo bene..." affermò l'Inventore. "La dobbiamo ringraziare per l'aiuto che ci ha dato. Senza il supporto della Lega Pokemon, non credo che saremmo riusciti a risolvere questa situazione altrettanto positivamente... A questo proposito, ho sentito dire che lei avrebbe in mente di chiedere un incontro ufficiale al signor Griso, l'attuale Campione della Lega di Tunod."

"E' vero... ma ho chiesto di posporre il match fino a che non sarà stato risolto il problema del Team Fusione." affermò Nerone, facendo un sorrisetto ironico. "Certo, spero che questa occasione si possa presentare abbastanza presto, ma prima diamo la priorità ai compiti più importanti."

"In ogni caso... sono convinta che riusciremo a sistemare il Team Fusione una volta per tutte... come è successo ad Unima con il Team Plasma!" affermò Touko, ricordando con piacere e un po' di nostalgia l'avventura in cui si era imbattuta nel suo primo viaggio come allenatrice. Il suo pensiero tornò per qualche istante ad N, quel ragazzo misterioso e gentile che riusciva a sentire la voce dei Pokemon, e che se non fosse stato per lei e i suoi compagni, adesso sarebbe ancora nient'altro che una pedina nei folli piani di Ghecis. Chissà dov'era N in quel momento... Touko sperava che, dovunque fosse, stesse riuscendo a rifarsi una vita per conto suo, finalmente libero dalla schiavitù a cui quell'uomo malvagio lo aveva costretto. "Quei ragazzi sono dei principianti, questo è vero... ma sono convinta che abbiano un grosso potenziale! E quelle due bambine... hanno davvero qualcosa di particolare. Sono sicura che col tempo, diventeranno due allenatrici che lasceranno il segno nella storia di questo mondo."

Nerone sorrise gentilmente tra sè. Touko era una persona che sapeva quello che diceva, nonostante la giovane età... e non vedeva l'ora di constatare con i suoi stessi occhi quanto fossero profetiche le sue parole.
"Ne sono convinto, giovane Touko."

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"Okay, Butterfree! Adesso usa un attacco Psicoraggio!"

"Ariados, usa Agilità per evitarlo... e poi contrattacca con Ragnatela!"

L'imprevisto, come quasi sempre, era intervenuto a fare sì che Heather e il suo gruppetto di amici facessero in ritardo sulla tabella di marcia per arrivare ad Oceanipoli... e in questo caso, si era presentato sotto forma di un giovane allenatore, probabilmente della stessa età di Heather, che però si era rivelato avere con sè dei Pokemon Coleottero davvero forti, al punto che Shelly aveva dovuto mandare in campo uno dei suoi Pokemon più forti per spuntarla... e lo scontro si stava comunque rivelando alquanto incerto.

La Butterfree dello sfidante puntò le antenne verso Ariados e scagliò un brillante raggio di energia che sfrecciò verso il suo bersaglio... ma quest'ultimo si mosse con rapidità, scattando in avanti e facendo in modo che lo Psicoraggio si schiantasse sul terreno senza alcun effetto. Poi, mentre l'avversario cercava di rimettersi in guardia, Ariados prese la mira e scagliò dalle mandibole un getto di seta appiccicosa che colpì le ali della Butterfree nemica, invischiandole e facendo in modo che la malcapitata Pokemon farfalla fosse costretta a scendere a terra con un'esclamazione di disappunto.

"Butterfree! Cerca di liberarti di quella roba!" esclamò il ragazzino - un tipetto con i capelli castani chiari, vestito in maglietta, pantaloncini corti, sandali e cappello di paglia. Butterfree afferrò i filamenti di setache le si erano attaccati addosso e cercò di liberarsene tirando con tutte le sue forze, ma erano troppo forti per essere strappati via così facilmente... e così facendo, Butterfree non fece altro che perdere tempo mentre lo Ariados di Shelly preparava un altro attacco.

"Ottimo! Adesso è il momento, Ariados! Usa Velenpuntura!" esclamò la bambina dai capelli lavanda, sentendosi ora convinta di potercela fare. Il ragno gigante rispose ripetendo il proprio nome con voce cinguettante... e lo spntone bianco che usciva dalla sua fronte venne avvolto da una sottile coltre di miasma violaceo, un attimo prima che Ariados scattasse in avanti, caricando come un toro infuriato. Butterfree, allarmato, cercò di scansare il colpo, ma grazie ad agilità, la velocità del ragno gigante era molto aumentata, e il Pokemon di Shelly riuscì a portare a segno il suo attacco, colpendo la Butterfree nemica ad un fianco con il corno avvelenato! Butterfree drizzò le antenne ed emise un'acuta esclamazione di dolore, prima di cadere a terra stordita e perdere i sensi, rendendo ben chiaro di chi fosse la vittoria.

"Skorupi!" esclamò lo Skorupi di Shelly, applaudendo con le chele!

"Bel colpo, Shelly! Ce l'hai fatta!" esclamò Heather, facendo all'amica un applauso entusiasta che provocò una reazione un po' imbarazzata da parte di Shelly. La piccola esperta di Pokemon Coleottero si sfregò la nuca con una mano e sorrise, sperando che Heather non notasse il lieve rossore che le era apparso sulle guance.

"Ottimo, piccola. Ottimo davvero." rispose Chelle, a braccia conserte e con un'inequivocabile espressione di convinzione sul volto. "Ammetto che io stessa non avrei saputo fare di meglio."

"Detto da te, Chelle, è davvero una lode!" scherzò Percy, e il suo Cyndaquil ridacchiò divertito, attirandosi dietro uno sguardo disapprovante da parte della Chikorita di Chelle.

"Grazie... grazie mille, amici." ringraziò Shelly, accarezzando il suo Ariados per complimentarsi con lui. Il Pokemon aracnide fece schioccare le mandibole soddisfatto e accettò i complimenti agitando un po' le lunghe zampe, mentre lo sfidante sconfitto richiamava la sua Butterfree. "Oh... e devo complimentarmi anche con te. E' stato... uno scontro molto stimolante!"

"Grazie... ma speravo di vincere. Beh, che ci vuoi fare, si incontra sempre qualcuno più forte..." disse il giovane allenatore, aggiustandosi un po' il suo cappello di paglia. "Comunque... a questo punto non siete molto lontani da Oceanipoli. Ancora un'oretta di cammino, e dovreste raggiungere il Parco Oceano, una sorta di polmone verde nella periferia della città. Da lì al Pokemon Center, la strada è breve. L'unico inconveniente è che il Pokemon Center non è molto vicino al centro della città e ai suoi negozi."

"Non... non fa niente, magari questo vuol dire che possiamo dormire più... tranquillamente... lì al Pokemon Center." affermò Shelly, pensando che magari in questo modo non si sarebbero sentiti i rumori della città. "Grazie per le indicazioni... e buon proseguimento."

"Grazie a te, Shelly... è stato un bello scontro, anche se io e Butterfree abbiamo perso." affermò il giovane allenatore, dando la mano a Shelly. "Buona fortuna anche a te e ai tuoi amici, ho sentito dire che Macario, il Capopalestra di Oceanipoli, è un allenatore davvero molto abile. E spero che riusciate a trovarlo in Palestra... di recente, ho sentito dire che è spesso assente. Non so per quale motivo, ma sembra che si ricolleghi alla centrale elettrica di Oceanipoli..."

"C'è una centrale elettrica ad Oceanipoli?" chiese Heather.

Percy disse di sì con la testa. "Sì... una delle centrali più importanti del nostro continente." rispose. "Forse il Team Fusione è interessato alla centrale elettrica per qualche motivo?"

"Il Team Fusione?" chiese il ragazzino che si era appena battuto con Shelly. "Non ne ho mai sentito parlare, chi sono queste persone?"

"Gente che si è messa in testa di fare il bello e il cattivo tempo qui a Tunod." affermò Heather con un'alzata di spalla. "Se chiedi a me, io credo che siano soltanto un branco di pazzi esaltati. Ma non sono da sottovalutare, potrebbero diventare pericolosi."

"Al momento si sono limitati a dare fastidio ai ricercatori alle rovine dalla Palude Granita..." disse Chelle, facendo un cenno con la testa verso l'ingresso della fitta boscaglia umida dalla quale erano da poco usciti. Skorupi, in braccio a Shelly, disse di sì con la testa. "Ma non sappiamo quali siano i loro scopi, nè come sperino di raggiungerli. Comunque, tu non ti preoccupare. La Lega Pokemon di Tunod si sta già occupando della questione."

"Bene... se il signor Griso si sta già occupando di questi malfattori, allora immagino che non ci sia nulla di cui preoccuparsi." affermò il ragazzino, già più rassicurato. "Comunque... state attenti a quella centrale elettrica, ho sentito dire che là dentro si aggirino Pokemon Elettro selvatici, e che oltre a loro ci siano anche delle bande di teppisti che non trovano niente di meglio da fare che rendere la vita difficile ai visitatori."

"Ricevuto. Ci staremo attenti." disse Percy. "Buona fortuna, ragazzo... e grazie delle informazioni!"

"Shelgon..." affermò il Pokemon Drago di Heather, contento di potersi lasciare alle spalle la palude, finalmente. Gli sembrava di starci da settimane, quando invece ci avevano passato soltanto un paio di giorni... ma erano stati due giorni carichi di eventi.

"Grazie a te per la battaglia, Shelly... spero di rivederti, un giorno, e ci batteremo di nuovo!" concluse il giovane allenatore.

Shelly sorrise e annuì gentilmente. "Certo... io e i miei Pokemon Coleottero siamo sempre contenti di misurarci con un allenatore così abile!"

 

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Shelgon prese un bel respiro, godendosi il profumo dei fiori che decoravano le aiuole attorno a lui e a Skorupi, che per primi avevano attraversato il tori di legno dipinto di rosso per entrare nel Parco di Oceanipoli.

"Shel! Shelgon!" esclamò lo strano Pokemon Drago. Si voltò indietro, verso il quartetto di allenatori che stava in quel momento entrando nel parco, e fece loro cenno di sbrigarsi. Il sole stava già scendendo all'orizzonte, e Shelgon sperava di raggiungere il Pokemon Center in tempo per riposarsi un po', e avere ancora il tempo di fare una passeggiata in quel posto dall'aspetto rassicurante - era un parco molto ben tenuto, che consisteva di numerose aiuole dal vivo colore verde smeraldo, abbellite da fiori rosa e gialli piantati in maniera simmetrica, in modo da alternarsi secondo uno schema semplice ma gradevole. Alcune panchine di legno ben intagliato erano piazzate attorno alle aiuole e vicino ad un piccolo specchio d'acqua pulita, proprio al centro dei giardini pubblici, nella quale nuotavano alcuni Lotad e Goldeen. Alcuni allenatori e i loro Pokemon stavano passeggiando lungo le stradine del parco, e tra questi, Heather e i suoi compagni notarono subito una ragazzina con un Sentret, e un ragazzo con il suo Lillipup al guinzaglio.

"Calma, Shelgon! Aspettaci, Skotupi! Stiamo arrivando anche noi!" esclamò Heather, raggiungendo il suo Pokemon e facendogli con una mano cenno di aspettare. Il Pokemon Drago chiuse gli occhi ed esclamò nuovamente il proprio nome, mentre i Pokemon degli altri componenti del gruppo cominciavano ad aggirarsi per il parco, contenti di trovarsi in un posto dall'aspetto così rassicurante. Il Volbeat di Shelly stava già ronzando attorno ad un gruppo di girasoli... uno dei quali si rivelò essere un Sunflora che fece fare un salto per la sorpresa al leggiadro Pokemon lucciola!

"Volbeat!" esclamò, trovando all'improvviso di fronte il volto sorridente del raro Pokemon Erba. Sunflora mosse allegramente i suoi petali dorati e fece per salutare con le sue larghe foglie... un attimo prima che anche la Chikorita di Chelle e il Cyndaquil di Percy si avvicinassero incuriositi.

"Chiko chiko!" affermò la Pokemon Erba, dando un'occhiata attenta a Sunflora un attimo prima che quest'ultimo - evidentemente nervoso per la vicinanza di Cyndaquil - decidesse di allontanarsi a passo svelto e cercare un altro posto dove godersi i raggi del sole serale.

"Quil..." mormorò Cyndaquil, un po' sconsolato.

"E così... questo è il Parco di Oceanipoli." disse Shelly. Come primo impatto, le sembrava positivo. "E' molto bello... certo, è parecchio diversa da Borgo Querciantica... si sente già l'aria di mare."

"Oceanipoli si è fatta una certa fama... è un porto da cui ogni giorno partono navi per gli altri continenti, in particolare per Johto, che non è molto lontano da qui." spiegò Percy. "Ma adesso andiamo al Pokemon Center, che è qui vicino. Con un po' di fortuna, dovremmo trovarci anche un Pokemon Market."

"D'accordo... vieni, Shelgon, tra un po' avremo il tempo di fare tutti assieme una passeggiata qui intorno." affermò Heather, richiamando il suo Pokemon Drago. Un po' deluso per non aver potuto andarsene un po' in giro adesso, ma comunque soddisfatto perchè avrebbe potuto farlo in seguito, Shelgon raggiunse la sua allenatrice e si accoccolò su di lei con abbastanza energia da farle quasi perdere l'equilibrio! Il gruppetto si ricompose rapidamente e cominciò ad attraversare il parco, fermandosi di tanto in tanto per godersi il paesaggio rilassante, reso ancora più tranquillo dal bagliore arancio del sole che cominciava a scendere dietro le montagne.

Il parco di Oceanipoli era abbastanza grande, ma la strada che lo attraversava era abbastanza diretta, e nel giro di circa una decina di minuti, Heather, Shelly e i loro compagni uscirono dalla recinzione che lo deliminatava e misero piede per la prima volta nella città vera e propria. Le stradine polverose e battute lasciarono posto ad una strada asfaltata e ben tenuta che si snodava tra la vegetazione, seguendo varie curve fino a raggiungere un Pokemon Center che appariva collocato ad una certa distanza dal centro della città.

"Siamo arrivati. Per adesso, pensiamo a riposarci... e domani, vedremo di dare un'occhiata in giro per la città." affermò Chelle con un cenno di assenso. "Sinceramente, non vedo l'ora di mostrare a Macario quanto vale la mia squadra!"

"Ma prima... beh, per questa sera sarebbe un'idea carina portare i nostri Pokemon a fare una passeggiata per il parco di Oceanipoli!" affermò Shelly con un pizzico di esitazione. "Non facciamo le cose troppo in fretta. Anche i nostri Pokemon hanno il diritto di godersi questo viaggio, no?"

"Skorupi!" affermò il Pokemon scorpione muovendo allegramente la sua coda uncinata, per poi scambiarsi un cinque con lo Shelgon di Heather... e la bambina dai capelli fucsia strizzò un occhio al suo Pokemon Drago e lo accarezzò su un fianco per dirgli che era d'accordo.

"Sì, sì, tranquillo, Shelgon. Dopo che ci siamo riposati un po' e abbiamo mangiato qualcosina... abbiamo tutto il tempo di fare una passeggiata al parco!"

 

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Percy e Chelle dovevano dire che l'idea delle loro giovanissime accompagnatrici era stata ottima. La cena era stata semplice ma gustosa, un po' di zuppa di granchio e pesce fritto con le patatine mangiati in riva al mare, con la brezza profumata di salsedine che soffiava loro sul viso. E subito dopo, assieme ai loro Pokemon, i quattro allenatori si erano diretti al parco di Oceanipoli, che ora aveva un aspetto ancora più suggestivo - grazie ai lampioni illuminati e ad un po' di insegne luminose che erano state piazzate attorno ai cespugli e sugli ingressi. In quel momento, i quattro amici stavano seduti su una panchina a godersi l'aria fresca della sera, mentre i loro Pokemon si sgranchivano un po' i muscoli, correndo qua e là e giocando con gli altri Pokemon del parco.

Il Sandshrew di Percy era in quel momento impegnato a fare una corsa con il suo compagno Cyndaquil, dando un po' sfogo al suo carattere competitivo. La Chikorita di Chelle, un po' calmata dall'atmosfera tranquilla del luogo, stava tranquillamente gironzolando tra l'erba alta e i fiori, annusando una rosa di tanto in tanto.

"Insomma, Chikorita... dei maschiacci come noi non possono certo farsi vedere in giro a fare una cosa così da femminucce!" la rimproverò bonariamente Chelle. "Siamo noi le future campionesse di Tunod, quindi cerchiamo di farci vedere serie e professionali, no?"

"Heheheee... in realtà, non credo che molti campioni sarebbero d'accordo con te, Chelle! Sai, ho sentito che la campionessa di Sinnoh, Camilla, non vede perchè non farsi vedere in giro a mangiare un gelato?" chiese sarcastico Percy. Il suo Sandshrew era riuscito ad arrivare primo ad una linea del traguardo immaginaria, e stava tirando il fiato prima di mettersi in posa come un centometrista vincitore! "Certo, io che ho un Sandshrew a cui piace mettersi in mostra, forse sono l'ultimo a poter criticare quello che fanno i Pokemon degli altri allenatori..."

"Su, su, non pensiamo alle lotte di Pokemon per stasera." disse Heather, dando un'occhiata sopra di sè quando vide un'ombra alata dall'aspetto vagamente minaccioso che si librava in volo sopra di loro. Per fortuna, di altri non si trattava che della sua Noivern, che svolazzava attorno al gruppo come una sorta di silenziosa protettrice. La Pokemon Volante/Drago atterrò agilmente sopra un lampione, ripiegando le ali sul corpo... ed Heather tirò fuori dal suo zaino una pera e la lanciò a Noivern, che la afferrò al volo con i suoi denti e cominciò a divorarla con evidente piacere. Il Vibrava e il Druddigon della bambina dai capelli fucsia stavano invece facendo un po' di rimpiattino con la Galvantula, lo Ariados e lo Scyther di Shelly, godendosi quanto più possibile la libertà di cui godevano in quel momento. Non avevano per la testa pensieri di qualche team criminale o di qualche recondito mistero che stava minacciando il continente... erano soltanto un gruppo di ragazzi e (soprattutto) ragazze che si godevano una serata tranquilla, da amici.

"Scyther, scythe!" esclamò il Pokemon mantide di Shelly, gettando un'occhiata in giro, per poi scansarsi quando Vibrava cercò di toccarlo con le antenne come per dirgli che adesso stava sotto lui! Con uno scatto, Scyther si spostò e fece in modo che Vibrava si trovasse davanti il malcapitato Ariados, che non riuscì a schivare in tempo e venne toccato dalle antenne del Pokemon Terra/Drago. Galvantula ridacchiò con la sua voce acuta e quasi cinguettante... con il risultato che si ritrovò una ragnatela in faccia da parte di un Ariados alquanto infastidito!

"Ho come l'impressione che i nostri Pokemon stiano facendo la lotta in ogni caso..." affermò Shelly. "Su, su, Ariados, Galvantula, non è il momento di litigare, okay?"

"Vantula!" replicò tranquillamente la tarantola elettrica, togliendosi la ragnatela dalla faccia, e sfoderando un sorrisone - come facesse un ragno a sorridere, soltanto lei ed Ariados lo sapevano.

Il Sandshrew di Percy, da parte sua, si era messo in testa di sfogare la sua iperattività in un altro modo - piazzandosi di fronte ad un grosso tronco d'albero e cominciando a sferrare poderosi fendenti con gli unghioni posti sulle sue zampe anteriori, in modo da far capire ai suoi compagni di squadra che faceva sul serio e che un giorno sarebbe stato lui il Pokemon più forte.

"Spritzee?" chiese lo Spritzee di Chelle, svolazzando accanto al Pokemon di Terra che stavain quel momento riprendendo fiato dopo aver scavato due profondi solchi nel tronco centenario. Sandshrew interruppe per un attimo i suoi allenamenti per rispondere al buffo Pokemon Folletto, e fece un cenno affermativo con la testa.

"Sandshrew." rispose un po' bruscamente. Spritzee non diede segno di essersi risentito, e si acquattò accanto a Sandshrew, ripiegando le ali contro il corpo. Pochi istanti dopo, dopo aver fatto un po' di silenzio come per far scendere un po' di atmosfera, Sandshrew e Spritzee cominciarono a fare conversazione.

"Sprit, spritzee, spritz."

"Sandshrew? Sand, sandshrew!"

"Spri? Spritzee..."

"Shrew shrew!"

"Se qualcuno è interessato a sapere cosa si dicono... Spritzee si sta complimentando!" affermò Chelle con un sorrisetto sicuro, tenendo in una mano il traduttore simultaneo che l'Inventore le aveva regalato. "E' rimasto alquanto impressionato dal modo in cui Sandshrew si batteva, e gli ha chiesto come mai ci mette tanto accanimento nelle sue lotte."

"In effetti, è una cosa che mi sono chiesto anch'io..." rispose Percy, raccogliendo il suo Cyndaquil che era venuto da lui e gli era saltato sulle gambe come un gattino affettuoso. "Sandshrew ha detto qualcosa a proposito? Io... non ho ancora avuto il tempo che mi ci vorrebbe per mettermi lì assieme a Sandshrew e cercare di capire qual è il suo problema."

"A quanto pare..." disse Chelle, facendosi un po' più seria mentre dava un'occhiata al suo traduttore. "A quanto pare, Sandshrew vuole dare prova di sè... non vuole essere visto come un debole. Non chiedetemi perchè, lui non si è spiegato ulteriormente."

Percy si sfregò la fronte con una mano. Tutto questo gli stava dando l'impressione che avrebbe forse dovuto passare un po' più di tempo con il Pokemon che aveva catturato più di recente - escluso Mudkip, che in quel momento stava giocando in una pozzanghera assieme allo Shelgon di Heather e al Volbeat di Shelly. Magari, questi giorni che avrebbero passato ad Oceanipoli sarebbero stati una buona occasione per stringere un rapporto un po' più stretto con i suoi compagni... Heather aveva ragione, per un po' era anche giusto mettere da parte gli allenamenti, e passare un po' di tempo con i loro Pokemon come amici...

Percy si fermò a pensare, scambiandosi uno sguardo di intesa con il suo Cyndaquil. Il Pokemon Fuocotopo alzò la testa, e i ciuffi di pelliccia rossa simili a fiamme sulla sua schiena si mossero in un gesto che voleva esprimere empatia e comprensione.

"Senti, Cyndaquil... pensi che forse stiamo approfittando un po' troppo?" chiese Percy a bassa voce, cercando di non farsi sentire da Chelle e dalle bambine di Reborn. Per fortuna, la ragazza dai capelli verdi era andata a correre dietro al suo Eevee, che stava combinando qualche pasticcio con un gruppetto di Poliwag che si erano riuniti attorno al laghetto... mentre Heather e Shelly stavano chiacchierando un po' tra di loro. Adesso che le guardava bene, Percy aveva come l'impressione che tra di loro ci fosse un legame un po' particolare... certo, erano amiche, su questo non ci pioveva, ma a Percy sembrava che il rapporto tra le due fosse qualcosa di veramente particolare. Chissà cosa nascondeva il loro passato... probabilmente era per questo che erano tanto legate l'una all'altra? Perchè erano tutto quello che era rimasto l'una all'altra? Perchè riuscivano a capirsi così bene a vicenda dopo i colpi bassi che la vita aveva tirato loro?

Percy non ne sapeva abbastanza da poterlo dire, quindi scosse la testa e decise di non pensarci, almeno per il momento. "Quello che voglio dire, Cyndaquil... è che per adesso ci siamo fatti guidare da Heather e Shelly." affermò. "Ma presto o tardi, dovremo cominciare a sviluppare il nostro sistema di allenamento. E questo lo potremo fare... soltanto se non ci facciamo sempre prendere per mano da degli allenatori così tanto più esperti di noi."

"Cyn, cyndaquil..." affermò il grazioso starter di Fuoco, dando un'occhiata alla città con fare pensieroso. In lontananza, si vedevano alcuni palazzi di pochi piani edificati accanto a delle graziose case dal tetto spiovente e dalle murature in pietra bianca, che davano ancora di più l'impressione di un'allegra e vitale città di mare. Tra tutti gli edifici, nella parte nord della città, si notava in particolare la centrale elettrica, una costruzione di grandi dimensioni, solida e ben tenuta, dalla quale si vedevano svettare dei grandi trasformatori e dei pali della luce ricoperti di cavi dall'aspetto vagamente inquietante. La Palestra di Oceanipoli sorgeva non troppo distante dalla centrale, e il piccolo Cyndaquil ebbe l'impressione di vederla, grazie ad una serie di cavi che, a partire da un lato della centrale, scendevano fino ad un edificio più piccolo recintato da un'alta rete di protezione. Alla luce dei lampioni, si riusciva a vedere già un bel po' del centro della città...

Una cosa era certa, l'indomani avrebbero avuto un po' da fare in città, per prepararsi alla sfida in Palestra contro Macario...

 

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Il giorno dopo, una mattina un po' grigia aveva salutato Heather, Shelly, Percy e Chelle quando si erano svegliati nel Pokemon Center di Oceanipoli. La piccola entomologa era stata ancora una volta la prima a svegliarsi... e aveva passato il tempo a leggere un libro assieme al suo Volbeat e a Skorupi mentre aspettava che anche gli altri si svegliassero, seduta sotto una finestra dalla quale penetrava una sufficiente quantità di luce. Il Pokemon lucciola si era appoggiato delicatamente accanto a lei, evitando di illuminare la coda in modo da non disturbare gli altri che dormivano, e stava dando un'attenta occhiata alle pagine che la sua allenatrice stavastudiando con estrema attenzione. Parlavano di un altro continente, un luogo chiamato Alola - per l'esattezza, un lontano arcipelago tropicale, dove uomini e Pokemon avevano stabilito tra loro un legame molto stretto, e nel quale si studiavano tattiche di lotta rivoluzionarie, nuove specie di Pokemon, nuove forme di turismo meno invasive e più rispettose verso la natura...

In particolare, c'era un capitolo che interessava molto Shelly e il suo Volbeat - il capitolo dedicato ai Pokemon Coleottero nativi di quel luogo lontano. Da quello che Shelly poteva vedere, erano tutti dei Pokemon molto belli ed interessanti... in particolare, ce n'era uno che aveva catturato subito l'occhio della giovane allenatrice, che lei trovava particolarmente carino: un Pokemon che il libro identificava come Wimpod, che aveva l'aspetto di un crostaceo dal corpo schiacciato, con delle lunghe antenne e un paio di occhi gialli, la cui espressione dava l'impressione che fosse sempre spaventato.

"Wimpod, un Pokemon di tipo Coleottero/Acqua nativo dei mari di Alola, è considerato lo spazzino del mare." lesse Shelly a voce bassa, tenendo stretto a sè Volbeat che seguiva con altrettanta curiosità... e Skorupi che invece sembrava ancora un po' assonnato. "Questi Pokemon mangiano tutto quello che trovano per terra, oppure lo mettono da parte se non è commestibile. Si sa per certo che sono Pokemon molto antichi, esistiti fin dalla preistoria e rimasti invariati in tutto questo tempo. Malgrado la loro curiosità, sono Pokemon estremamente timidi, e si danno alla fuga non appena vengono avvicinati da qualcosa di grande come o più di loro. Questo si riflette anche nella loro abilità speciale Fuggifuggi, che fa in modo che il Pokemon si ritiri automaticamente da una lotta se colpito abbastanza duramente."

"Volbeat..." disse Volbeat, facendo cenno alla sua allenatrice di voltare pagina. Shelly disse di sì con la testa e passò alla pagina successiva, dove continuò a leggere.

"Allora... vediamo se dice dove vivono... I primi esemplari di questo Pokemon sono stati avvistati ad Alola, sull'isola di Akala. Tuttavia, sono stati confermati alcuni avvistamenti nel continente di Aevium, in quello di Torren, e di recente anche a Tunod, sulle coste di Serenisola." lesse la piccola esperta di Coleotteri, pensando tra sè che le sarebbe piaciuto molto poter vedere qualcuno di questi Pokemon. Peccato che fossero così diffidenti, chiaramente non sarebbe stato facile avvicinarli...

"Shelly, sei già alzata?" sussurrò la voce di Heather, cogliendo di sorpresa la più grande delle due amiche. Con un piccolo sobbalzo per essere stata distratta all'improvviso dalla sua lettura, Shelly alzò lo sguardo e vide Heather, vestita ancora del suo pigiama e con gli occhi ancora un po' velati di sonno, che stava in piedi accanto a lei. Shelly ebbe l'impressione che Heather stesse cercando di trovare il punto a cui lei era arrivata nella lettura... ma era un po' difficile dirlo, visto che la bambina dai capelli fucsia dava la netta impressione di essere ancora un po' rintronata.

"Ah... ciao, Heather... non mi ero neanche accorta che ti fossi alzata..." sussurrò Shelly, gettando poi un'occhiata ai sacchi a pelo nei quali dormivano Percy e Chelle, ancora distesi sul pavimento del Pokemon Center, vicino ai termosifoni. "Come va? Dormito bene?"

"Sì... devo ancora farci l'abitudine, a dormire così tranquilla." mormorò Heather. Si stiracchiò e poi si sedette accanto a Shelly, che arrossì leggermente. "Stavi ancora dando una letta ad uno dei tuoi libri, secchiona?"

"Heather, non è il caso di dirlo in questo modo..." protestò mitemente la più grande delle due. "Comunque... sì, stavo... leggendo questo libro sui Pokemon Coleottero... leggevo di questi Pokemon che vengono da Alola, i Wimpod. Sembra... che ce ne sia qualcuno anche qui a Tunod, ma si fanno vedere poco... sono molto timorosi... diciamo che un po' mi rivedo in un Pokemon come questo..."

Heather e il suo Shelgon diedero un'occhiata all'illustrazione. A guardarli così, quei Pokemon non sembravano proprio un granchè, e non erano neanche tanto belli, ma Heather non era certo il tipo di persona che giudicava dalle apparenze. "Wimpod, eh? Beh... se per caso dovessi incontrarne qualcuno qui a Tunod, te lo farò sapere quanto prima. Chissà... forse potresti anche convincere uno di loro ad unirsi alla tua squadra."

"Sarebbe il massimo... anche se in effetti, mi piacerebbe incontrare anche un Vikavolt o un Ribombee!" affermò Shelly, mostrando ad Heather e a Shelgon le immagini di altri due Pokemon Coleottero di Alola - un grosso cervo volante blu e giallo dalle minacciose mandibole seghettate, e un bombo impellicciato con delle grandi ali, un viso a forma di cuore, lunghe e sottili zampe nere, e una sorta di sciarpa dorata attorno al collo... "Guardali, non sono bellissimi?"

"Skorupi..." protestò mitemente il piccolo Pokemon scorpione, sentendosi un po' messo da parte.

"Ehm... scusa, Skorupi, non volevo dire che tu non lo fossi..." disse Shelly, sentendosi un po' in colpa. Accarezzò Skorupi sulla testa, e il piccolo Pokemon Coleottero/Veleno socchiuse gli occhi come per dire che così andava meglio.

"Beh... diciamo che hanno il loro fascino!" rispose Heather con una risatina imbarazzata. Poi, si schiarì la voce e decise che era il caso di parlare di qualcosa di un po' più urgente. "Piuttosto, Shelly... che cosa pensi che sia il caso di fare, oggi? Io direi che prima di sfidare la Palestra di Macario, sarebbe una buona idea andare a darci un'occhiata in modo da farci un'idea di cosa ci aspetti."

Shelly annuì lentamente, notando che anche Percy, Chelle e i loro Pokemon si stavano svegliando. Ormai erano quasi le sette e mezza, e per quanto qualcuno di loro cercasse di rimettersi disteso e dormire, la luce del mattino non glielo avrebbe concesso. Cyndaquil saltellò vivacemente fuori dal sacco a pelo e si diede un'energica scrollata, come un gatto sornione... e Chelle nello stesso momento, cominciò a sgusciare fuori dal suo sacco a pelo, sgranchendosi le ossa.

"Hmm... accidenti, che dormita..." commentò assonnata Chelle, prima di spalancare la bocca e fare il più grande ed ineducato sbadiglio che le riuscisse! "YAAAAAWN! SArei rimasta volentieri a dormire un altro po'... hey, Shelly... Heather... come vanno le cose? Ciao, Chikorita, dormito bene?"

"Chikori..." mormorò la graziosa ma combattiva Pokemon Erba, sfregandosi gli occhi con la foglia che cresceva sulla sua testa. Dopo essersi svegliata del tutto, la starter si drizzò fieramente e si stiracchiò a sua volta, prima di mettersi sull'attenti. "Chiko chiko!" esclamò, prima di voltarsi verso Percy, che stava ancora dormendo.

"Salve, Chelle... a giudicare da come russavi stanotte, direi anch'io che hai dormito bene." affermò Heather con un pizzico di sarcasmo.

La ragazza dai capelli verdi fece una buffa espressione offesa. "Hey, le ragazze non russano. Ricaricano il cervello." rispose prontamente. "E vedo che anche il nostro Percy ha bisogno di ricaricarlo un bel po'..."

"Cyndaquil..." affermò lo starter di Fuoco, alzando le spalle dopo aver tentato per l'ennesima volta di scuotere il suo allenatore per farlo svegliare, senza troppo successo.

Chikorita ghignò argutamente e cominciò a fare il solletico sotto il naso a Percy con la sua foglia... e come da programma, il ragazzo dai capelli bicolore storse il naso e cominciò a muovere la testa, per poi esplodere in un repentino starnuto che lo svegliò di soprassalto!

"ACHOOOO!"

Percy si mise di scatto seduto sul suo sacco a pelo e si sfregò il naso, mentre Chikorita e Cyndaquil ridacchiavano divertiti. "Ugh... accidenti, c'era proprio bisogno di svegliarmi così, accidenti?"

"Certo, altrimenti saresti rimasto in letargo fino a mezzo giorno, Slowpoke che non sei altro!" lo prese bonariamente in giro Chelle infilandosi i suoi infradito. "Su, alziamoci, che sono le sette e mezza, abbiamo molto da fare, e meno tempo per farlo!"

"Buongiorno, Percy! Scusa per la sveglia un po' brusca..." disse Shelly. Il suo Volbeat mosse la zampa per salutare e illuminò la sua coda ad intermittenza, mentre Shelgon fece un cenno affermativo. "Mi... ero svegliata prima, e ho passato il tempo a leggere un po'..."

"Ciao, ragazze... ben svegliate! Adesso mi preparo anch'io..." mormorò Percy. Fu in quel momento che il giovanotto dai capelli bicolore notò che stavano entrando l'infermiera Joy con la sua Blissey di turno, e salutò anche loro. "Oh... buongiorno, infermiera Joy, e grazie per l'ospitalità."

"Blissey!" esclamò allegramente la Pokemon rosa, togliendosi per un attimo il copricapo da infermiera che indossava.

"Buongiorno, ragazzi e soprattutto ragazze! Spero che sia stata una notte tranquilla." rispose l'infermiera Joy. "I vostri Pokemon sono tutti in forma e pronti all'azione. E ne avrete bisogno, visto che state per affrontare Macario. Anche se... sinceramente, non so se avrete la posssibilità di sfidarlo tanto presto."

"In che senso?" chiese Heather. "Il Capopalestra non c'è, in questo momento?"

"In questo periodo, mi è sembrato molto impegnato con dei problemi che si sono verificati alla Centrale Elettrica." spiegò l'infermiera, guardando da una finestra mentre si piazzava al bancone e attivava le macchine. "Di recente, circa un paio di settimane fa, c'è stato un black-out, che per fortuna è durato solo pochi minuti... ma subito dopo, alcuni controlli hanno appurato che qualcuno si era introdotto nella centrale e aveva provocato dei danni. Non si è scoperto di chi si tratta, ma non sembra nulla di organizzato."

Heather e Shelgon serrarono gli occhi. A sentire così questa notizia, sarebbe stata pronta a scommettere che si trattasse del Team Fusione e di qualche altro loro piano strampalato, ma Shelly e Percy non davano l'impressione di esserne tanto sicuri.

"Beh, in questo caso, la soluzione è abbastanza semplice!" esclamò impulsivamente la piccola domatrice di draghi, dandosi un pugno sulla mano. "Andiamo là, diamo una mano a sistemare i farabutti, e il problema è risolto!"

"Cyndaquil..." disse Cyndaquil storcendo il suo lungo naso.

"Aspetta, Heather... credo che tu stia saltando alle conclusioni un po' troppo rapidamente." affermò il giovane, alzando una mano per dire ad Heather di calmarsi. "Prima di tutto, che vantaggio potrebbe avere un team come il Team Fusione ad attaccare una centrale elettrica?"

"E che vuoi che ne sappia?" replicò Heather, vagamente infastidita. "Magari vogliono rifornirsi di energia, o vogliono catturare alcuni Pokemon che vivono lì... infermiera Joy, vivono dei Pokemon Elettro in quel posto?"

"Sì, ce ne sono molti che vivono allo stato brado in quell'edificio. Di solito non ci sono problemi, visto che gli operatori della centrale e i Pokemon si danno anche una mano a vicenda." spiegò l'infermiera Joy. "Ma adesso... non so come sia la situazione. Dopo quell'incidente due settimane fa, se ne sono verificati altri... Altri black out che sono durati soltanto pochi minuti, ma che ci preoccupano parecchio su ciò che sta accadendo."

"Capisco... comunque, mi sembra che abbiamo ancora poco a nostra disposizione per dire di cosa si tratti." affermò Shelly, riflettendo attentamente su quello che aveva appena sentito. "Sentite, ragazzi, forse è meglio se andiamo a dare un'occhiata anche noi, e magari parliamo con il signor Macario, se lo troviamo. Magari si tratta di un altro complotto del Team Fusione... o magari si tratta di qualcos'altro, e gettarci a capofitto senza saperne nulla non farà altro che peggiorare le cose."

"Volbeat..." affermò Volbeat con un cenno della testa.

Heather storse il naso. In effetti, il suo primo impulso sarebbe stato quello di correre alla centrale elettrica, e sistemare i malfattori... ma doveva ammettere che la sua migliore amica aveva ragione, e che probabilmente era meglio informarsi un po' meglio di cosa stesse accadendo, prima di fare qualche mossa azzardata.. "E va bene... allora faremo così, Shelly. Ma abbiamo idea di dove cercare il capopalestra Macario?" chiese con un sospiro.

"Blissey, bliss!" rispose Blissey dicendo di sì con la testa, e facendo cenno al quartetto di allenatori e ai loro Pokemon di avvicinarsi.

"Ascoltate, vi posso dire io dove lo potrete trovare più facilmente..." affermò l'infermiera dai capelli rosa, mentre il gruppo si avvicinava per saperne di più...

 

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All'interno della centrale elettrica, in quello stesso momento, un Pokemon molto particolare stava in piedi su un generatore... e ne stava assorbendo l'energia elettrica tenendo le mani in contatto con dei cavi scoperti, e risucchiando la carica prodotta nel proprio corpo. Un Pikachu dall'aspetto particolare, con lo sguardo acuto e feroce, e con una sciarpa rossa avvolta attorno al collo, i cui lembi svolazzavano quasi selvaggiamente in aria mentre il piccolo Pokemon Elettro si caricava.

Il misterioso Pikachu dalla sciarpa rossa sorrise quasi sinistramente, sentendo tutta quell'energia fluire in lui e aumentare il suo potere. Fino a quel momento, era andato esattamente tutto come previsto. Prelevare soltanto un po' di energia dalla centrale, in modo che il blackout non durasse più di qualche minuto, si era rivelata una strategia vincente - non solo era riuscito a diventare notevolmente più forte, ma quegli sciocchi di Oceanipoli non erano riusciti mai a scoprirlo, e i loro tentativi di dargli la caccia si erano risolti ogni volta in una bolla di sapone.

"Certo, non può andare avanti così per sempre, e prima o poi arriveranno a darmi qualche fastidio..." pensò tra sè il topolino elettrico, prima di gettare uno sguardo minaccioso ad una coppia di Magnemite che lo stavano guardando con fare enigmatico. Il Pikachu con la sciarpa interruppe per un momento le sue operazioni e si mise in guardia. facendo cenno ai Magnemite di farsi avanti... e quando i due Pokemon magnetici esitarono, rendendosi conto di avere di fronte un avversario formidabile, Pikachu scattò in avanti ugualmente e sferrò al primo di loro un poderoso colpo di taglio con la mano sinistra, abbastanza potente da provocare un tremendo frastuono metallico e far cadere a terra il Magnemite avversario, con l'unico occhio trasformato in una spirale!

Allarmato dalla rapida sconfitta del suo collega, il secondo Magnemite si portò a distanza di sicurezza e spalancò il suo occhio, la cui pupilla brillò di luce verde per un istante, prima che il Pokemon Acciaio/Elettro scagliasse un attacco Cristalcolpo, una sorta di raggio laser verdino percorso da riflessi azzurri che sfrecciò verso il suo bersaglio... il quale rimase del tutto immobile e rispose con un attacco Protezione. Il raggio di energia si schiantò sullo schermo protettivo del misterioso Pikachu senza fargli nulla, e il topolino giallo con la sciarpa sospirò annoiato e attese che il bombardamento di Magnezone cessasse. Il raggio di energia luminosa si esaurì dopo qualche secondo, e Pikachu ricambiò il favore prendendo un bel respiro...

E poi, in maniera del tutto inaspettata, aprì la bocca e soffiò un enorme getto di fuoco che partì ruggendo e avvolse il malcapitato Magnemite, facendolo cadere a terra bruciacchiato e privo di sensi. Soddisfatto, il Pikachu annuì e incrociò le braccia sul petto, prima di tornare al suo lavoro e riprendere ad assorbire energia dal generatore...

"Devo diventare più forte... solo così potrò realizzare il nostro scopo." continuò a pensare tra sè. "Quando il Team Fusione avrà tutti e tre i pezzi del puzzle, allora non ci saranno più segreti per noi... e potrò diventare il Pokemon più forte mai esistito su Tunod, e avere la mia vendetta!"

 

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Uno scatto improvviso... e un istante dopo, le luci del Pokemon Center e i macchinari da poco accesi si spensero di colpo, con un inquietante suono ronzante! L'infermiera Joy e la sua Blissey, impegnate com'erano a spiegare come stesse la situazione alle bambine e ai loro compagni, sobbalzarono per la sorpresa, ma si ricomposero rapidamente.

"Accidenti, un altro black out... per fortuna che non ci sono Pokemon che hanno bisogno dei macchinari." commentò, dando una rapida occhiata ad un pannello posto sopra il suo banco. Niente da fare, anche quello era spento.

"Bliss..." mormorò la Pokemon infermiera scuotendo la testa, come per dire ad Heather e ai suoi compagni che era appunto quello il problema con cui avevano a che fare da un po' di tempo a questa parte.

Chelle strinse i denti e si sfregò la fronte, al tempo stesso irritata e preoccupata. In effetti, era un problema che non andava sottovalutato... "Questi black out potrebbero diventare una vera fregatura, se non verrà trovata la causa..." affermò. "Infermiera Joy... lei ha detto che sa dove possiamo trovare il Capopalestra Macario, vero? Vorrei... scoprire anch'io cosa sta succedendo da queste parti."

"Sì, anche noi..." disse Heather, dopo aver rivolto lo sguardo a Shelly, Shelgon e Volbeat, e aver ricevuto dei segni di assenso. "So che non sono esattamente cose che ci riguardano, visto che io e Shelly non siamo di Tunod... ma non ho mai avuto l'abitudine di ignorare i problemi."

Shelly storse un po' il naso. Questo poteva essere vero in generale, ma visto il comportamento un po' inusuale di Heather quando stavano parlando con Touko, non poteva dire che fosse sempre così... comunque, non disse nulla, e si propose di parlarne in seguito alla sua amica del cuore.

"Va bene, ragazzi... tutto quello che vi chiedo è di stare attenti, se c'è davvero qualche organizzazione criminale dietro a questi black out." si raccomandò l'infermiera Joy. Fece cenno ai ragazzi e ai loro Pokemon di avvicinarsi, e continuò. "Di solito, a quest'ora, il signor Macario e il suo Jolteon stanno raccogliendo informazioni nelle sale più interne della centrale elettrica. Finora non hanno trovato nulla di definitivo, a quanto ne so."

"Va bene, per adesso questo sarà sufficiente." affermò Percy. "Allora, ragazze, che ne dite? Facciamo un salto alla centrale e cerchiamo il signor Macario... almeno possiamo dare una mano e aiutarlo a capire chi sta provocando questi black out."

"Quil, cyndaquil!" rispose prontamente il suo piccolo Cyndaquil. La Chikorita di Chelle disse di sì con la testa, anche lei desiderosa di gettarsi nella mischia.

"Skorupi!" affermò lo Skorupi di Shelly agitando la sua coda e stringendo le chele. Non c'era bisogno di molte parole per far capire che la decisione era stata presa.

"E va bene. Allora, prepariamoci... e non appena abbiamo finito la colazione, facciamo un salto alla centrale elettrica!" esclamò Heather con decisione. "Qui c'è un mistero da scoprire, e voglio vederci chiaro!"

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Ecco fatto, e anche questo capitolo è completato! Spero di non averci messo troppo tempo...

Nulla di particolare da dire, se non qualche spiegazione sull'adattamento che ho fatto per il nome del primo Capopalestra di Tunod. Il suo nome originale è Sparky, e in effetti il suo Pokemon più forte è un potentissimo Jolteon che può fare a pezzi in breve tempo una squadra impreparata... gli ho dato il nome Macario nel mio adattamento in quanto questo nome richiama un po' il sostantivo "macchina", nel senso di automobile... e questo Capopalestra, come secondo lavoro, ripara automobili.

Sì, confermo che ci saranno Pokemon di settima generazione in questa storia... beh, in fondo li abbiamo anche già visti, no? XD

Questo è tutto per adesso. Alla prossima!

  
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