Clarke Griffin stava pensando a quanto mancasse di dinamicità il suo ultimo disegno, quando suonarono il campanello. Inconsciamente e ancora completamente concentrata su tutti i difetti del suo ultimo lavoro, una delle dieci illustrazioni commissionatele per un ottimo compenso da un autore di libri per bambini, chiamò a gran voce il nome di Wells, il suo migliore amico e coinquilino nonché incaricato a rispondere alla porta. Si ricordò solo troppo tardi come lui fosse impegnato nel suo primo appuntamento con quella che sperava sarebbe diventata la sua fidanzata, e, di conseguenza, fuori casa ed impossibilitato a rispondere a chiunque fosse fuori dalla loro porta. Gridò un “arrivo!” rivolto a chi aveva suonato il campanello, per poi cadere rovinosamente a terra nella sua corsa verso la porta. Uno sbuffò infastidito e fu di nuovo in piedi, pronta ad aprire la porta e scusarsi con chiunque ci fosse fuori per tutto il tempo che aveva impiegato per andare a rispondere. Peccato che fuori dalla porta non ci fosse nessuno, solo un pacco regalo rivestito da una semplice carta marrone. Sopra, nella bella calligrafia che conosceva fin troppo bene, solo due semplici parole erano scritte: “Per Clarke”.
Visibilmente confusa, alzò lo sguardo dal pacco e si guardò intorno con la speranza che chi aveva lasciato lì davanti alla sua porta quella scatola fosse ancora lì, ma nulla, non c’era anima viva. Portò dentro il pacco e lo appoggiò sul suo letto, in camera sua; il battito del suo cuore accelerava esponenzialmente ogni secondo che passava mentre apriva il regalo, sempre più certa di chi fosse il mittente. Una volta visto il contenuto, tantissime lettere con un numero scritto dove sarebbero andati i dati del ricevente e qualcosa come fiori secchi e matite colorate allegati, però, non ebbe più alcun dubbio: era stata Lexa, la sua compagna di stanza al college, la sua fidanzata per più di sei anni, la sua ex da ormai quasi tre mesi.