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Autore: CrazyAF_    23/09/2017    0 recensioni
Simile alla mini serie "Lost in Austen".
Samanta Masini, una ragazza italiana di 23 anni e appassionata della letteratura, viene catapultata nel 1811. Lì farà nuove amicizie, conoscerà gentiluomini e parteciperà a balli pubblici e privati. Ma dovrà anche fare una scelta: 1811 o 2017?
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Good friends are like stars. You don't always see them, but you know they're always there


 

Lunedì mattina, verso le otto, Frederick e Samanta entrarono nell'appartamento di lei tenendosi per mano. Furono entrambi accolti dal piccolo Edward che, con solo un pannolino addosso, correva per casa ridacchiando, mentre Willbur lo rincorreva.

Anne e Olivia, sedute sul divano, guardavano un film romantico. Avevano gli occhi lucidi ed erano super concentrate su quello che stava succedendo ai due protagonisti, cosa che fece sorridere Samanta.

«Mr Bartley!» esclamò Willbur, facendo un veloce inchino quando si accorse di lui.

«Credo non ci sia più bisogno di questo tipo di saluti, non credi?» ridacchiò Frederick, spostando lo sguardo su Edward che si era fermato per aspettare il padre. «Ti somiglia molto, sai?»

«Tu come... come lo sai?» gli chiese Willbur, sgranando gli occhi.

«Samanta mi ha spiegato come sono andate le cose fin dall'inizio, e mi ha anche detto che avrei trovato te e Thelma qui» rispose Bartley, cingendo la vita di Samanta.

Irma uscì dalla sua camera proprio in quel momento, indossava i pantaloni grigi della tuta e una maglietta rubata dall'armadio di Mirko. I capelli erano in disordine, lo sguardo era stanco e spento: Samanta capì che era in quel periodo del mese.

Samanta le fece un sorriso, che Irma ricambiò e si avvicinò per conoscere il nuovo arrivo. Frederick si presentò stringendole la mano, poi la guardò rifugiarsi in cucina. Mirko era a lezione a quell'ora, ma sicuramente si sarebbe lamentato che in casa c'era già troppa gente – ma Samanta sapeva che a lui, ormai, andava bene così.

«Il letto è un piccolo, ma credo possa bastare» mormorò Samanta, mostrando a Frederick la camera che condivideva con Olivia. «Dovrò mettermi a cercare un appartamento più grande, ma con lo stipendio del ristorante e l'università sarà difficile»

Frederick la prese dolcemente per mano, facendola sedere sul letto. «Voglio aiutare, Samanta: troverò un lavoro, ti darò una mano in tutto»

«E mi insegnerai il francese?» gli chiese, interrompendolo.

«Anche» rispose Frederick, sorridendole.

«Mr Bartley, ti amo tantissimo»

~ ~ ~ ~ ~ ~

2 MESI DOPO

«Evan, coi capelli blu, è un figo pazzesco!» esclamò Irma, mordendosi il labbro inferiore alla vista di Evan Peters nei panni di Kai, nella nuovissima stagione di American Horror Story.

«Lo è sempre» la corresse Samanta, sorridendo maliziosamente.

Mirko e Frederick guardarono le rispettive ragazze e corrugarono la fronte. Sì, Evan Peters era un attore da Oscar e un bell'uomo, ma si rendevano conto che in salotto c'erano anche loro due?

Erano le dieci di sera di una splendida domenica, e i coinquilini si erano organizzati per iniziare la nuova stagione di American Horror Story. Non si erano mai persi una puntata e, coi due episodi appena usciti, dovevano rimettersi subito in pari.

Olivia e Thelma erano sedute sul pavimento, sgranocchiando pop-corn, mentre Frederick e Samanta erano seduti in due su una poltrona. Mirko si era aggiudicato il divano, insieme ad Irma, dopo una scommessa fatta con Frederick; adesso la coppia era comodamente sdraiata e concentrata.

«Dovremmo far vedere tutte le altre stagioni a Thelma e Frederick» disse ad un certo punto Olivia, rimanendo con gli occhi puntati sullo schermo della televisione. «Bisogna assolutamente fargli capire chi è Twisty il Clown e qual è la sua storia»

«Io ci sto!» annuì Samanta, scoccando un sorriso a Frederick.

Frederick e Thelma si trovarono sorpresi nel vedere come, nel 2017, immagini come quelle che si vedevano in serie tv – come American Horror Story – fossero completamente normali. Mirko aveva spiegato ad entrambi che Ryan Murphy, ovvero colui che aveva dato vita alla serie, era un artista e che i suoi lavori erano spettacolari.

All'inizio, Thelma aveva avuto dei dubbi se aggregarsi e iniziare a guardare la serie oppure no, ma alla fine aveva ceduto. Adesso, infatti, sedeva accanto ad Olivia e sembrava la più concentrata di tutti: sì, le piaceva quello show.

Era un peccato, però, che con loro non ci fossero anche Willbur e Anne. Non avrebbero mai fatto vedere a Edward quella serie tv, ma i genitori avrebbero potuto apprezzarla. Infatti, al momento la piccola famiglia si era trasferita nella seconda casa di Samanta. Si trovavano molto bene ed erano felici di essere insieme, ma le difficoltà arrivavano quando Willbur o Anne erano in cerca di occupazione.

Il mattino seguente, Samanta si svegliò con un sorriso sulle labbra. Sentiva il calore che il corpo di Frederick emanava, ed era così bello averlo lì con lei. Non voleva alzarsi, non voleva abbandonare il suo letto e Frederick, ma doveva recarsi all'università per delle lezioni, quindi non aveva scelta.

Quando fu davanti al portone dello stabile, controllò la cassetta delle lettere e trovò una busta dalla carta ingiallita. Sembrava avesse più di cent'anni, doveva stare attenta e maneggiarla con cura.

"Cara Samanta,

ormai sono passati cinque anni da quando sei sparita e non passa giorno in cui io non senta la tua mancanza. Ti chiederai come abbia fatto a trovare il tuo indirizzo, ma questo lo spiegherò alla fine. Quindi mettiti comoda, perché ho molto da raccontarti.

Io e Harvey siamo ancora felici ed innamorati come lo eravamo in principio, ma adesso a farci compagnia ci sono tre piccoletti. Non sei contenta? Sono una mamma!

Il maggiore ha quattro anni, è molto allegro e vivace ed è tutto suo padre; lo abbiamo chiamato Willbur, come il fratello di Harvey. È arrivato poi un altro maschietto, che Harvey ha voluto chiamare Frederick: io non mi sono opposta, lo trovo uno splendido nome!

Ma è da poco nata una femminuccia, una splendida bambina che ha preso gli occhi da me e il naso da suo padre. Aveva già i capelli! L'abbiamo chiamata Samanta Thelma Ross, in onore delle mie due più fidate amiche. Mia madre è un po' arrabbiata, perché non ho dato alla piccola il suo nome; ma adesso che le ho spiegato ogni cosa, capisce alla perfezione.

Ma ora basta parlare dei miei figli, che sono la gioia dei miei occhi e, naturalmente, anche quelli di Harvey!

Già da tempo, ormai, io e il mio amato marito abbiamo capito che sei tornata nel tuo tempo. Sapendo anche che Willbur e Thelma volevano venire con te, possiamo solo sperare che si trovino bene nel 2017 e che si stiano ambientando velocemente. Harvey ti chiede solo un favore: dagli un'occhiata ogni tanto, controllali e prenditi cura di loro.

Per quanto riguarda Frederick Bartley, da tempo avevo capito che ti avrebbe seguita fino in capo al mondo. Sono sicura che sia lì con te adesso, che ti abbia trovata e che sia finalmente felice. Lontano dalle grinfie di Annette Walla, soprattutto.

Samanta era destino che fra voi le cose andassero così. Il fato aveva deciso per entrambi e, alla fine, l'amore ha vinto su ogni cosa. Cielo! Sono così felice per te!

Devo ammettere che, come ho scritto all'inizio di questa mia missiva, sento la tua mancanza. Sei un'amica preziosa per me, Samanta, anche se ci divide quasi un secolo! Non potrò mai dimenticare il giorno in cui ci siamo incontrate per la prima volta, e di certo sono sicura che neanche tu ne sarai capace.

È stata una bella avventura, finché è durata. Ti voglio quindi ringraziare, per ogni cosa Samanta: sei e sarai una delle mie più grandi amiche e io ti voglio un mondo di bene!

Ora veniamo a come ho fatto a trovare il tuo indirizzo. O meglio: come questa lettera ha scovato il luogo in cui abiti. Ebbene, affiderò questa lettera al piccolo Willbur e, una volta cresciuto, lui la passerà ad uno dei miei nipoti. Facendo così, ad un certo punto arriveremo al 2017, no?

Ripongo, dunque, tutta la mia fiducia nei discendenti miei e di Harvey, nella speranza che sappiano come rintracciarti. Chissà, magari potranno usare quel coso che... come l'hai chiamato? Ah, giusto: internet!

Ma ora perdonami, Harvey vuole fare una passeggiata coi bambini e sta chiamando anche me. Ti penserò ogni giorno, Samanta.

Con affetto.

Lorain Ross"

Samanta era seduta sulle scale dello stabile in cui abitava, tra le mani stringeva la lettera di Lorain. Aveva iniziato a piangere fin dall'inizio, non era riuscita a trattenersi. Ad un certo punto, mentre leggeva, si era resa conto che stava tremando.

Ripiegò la lettera con cura, ritornò all'appartamento e richiamò tutti i suoi amici. Thelma, a sentire che Lorain e Harvey avevano dato il suo nome alla loro bambina, scoppiò in lacrime di gioia e saltellò per tutta casa; Frederick riuscì a trattenersi, ma strinse in un abbraccio Samanta e continuò a sorridere fino a quando non gli fecero male le guance.

Persino Olivia e Irma, che avevano vissuto questa avventura attraverso i racconti dei loro amici, si commossero. Mirko, in mezzo alle due, cercò di consolare entrambe; sorrideva: era felice di sapere che anche nel 1816 le cose andavano più che bene.

Quella stessa sera, Thelma chiamò Willbur e gli raccontò tutto. Anche lui, sebbene continuasse a dire: «Sono un uomo, non posso piangere!», scoppiò in lacrime.

Era uno splendido lunedì e finalmente, sia nel 2017 che nel 1816, tutto sembrava perfetto. 

   
 
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