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Autore: vivvina    19/06/2009    5 recensioni
Il buco nero, che era diventato la sua ombra nei mesi precedenti ,tornava prepotente a galla, insieme alla tristezza, all'ansia e all'angoscia.
E lui, da bravo masochista, l'accoglieva a braccia aperte, soltanto per rivivere -anche per pochi istanti, quei meravigliosi momenti passati insieme a lei...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so quanto vi possa piacere questa 'Shot, ma mi sono sforzata di creare qualcosa di decente.
Dopo tanto che non tornavo e che non scrivevo, questo è il risultato.Ma non sono tornata qui scrivendo una 'Shot così perchè mi andava.
Questa è dedicata tutta a Diddi, che compie gli anni! ( + 16 )
Spero che ti possa piacere, almeno a te!
Baci, e ancora auguri a Diddi!

 

Rose rosse


Il profumo delle rose rosse l'accompagnava lentamente.
Come una triste melodia suonata al piano, scivolava silenziosamente tra la neve, osservando quel luogo a lui ormai familiare.
Perso nei suoi pensieri non si accorse che era arrivato. Come d'abitudine prese il vaso e tolse i vecchi fiori ormai appassiti, rovesciando l'acqua per terra.
Andò alla fontana, aprì il freddo getto d'acqua e sciacquò il vaso riempendolo di nuovo, mettendoci le rose rosse.
Si riavvicinò alla lapide e si sedette per terra tra la neve, come faceva sempre...
Rimaneva lì per ore, a fissare quella piccola incisione rileggendola e rileggendola ancora.
La conosceva a memoria, ma quando puntualmente ritornava in quel luogo si scordava tutto.
Il buco nero, che era diventato la sua ombra nei mesi precedenti ,tornava prepotente a galla, insieme alla tristezza, all'ansia e all'angoscia.
E lui, da bravo masochista, l'accoglieva a braccia aperte, soltanto per rivivere -anche per pochi istanti, quei meravigliosi momenti passati insieme a lei...
Si accorse che piccoli gioielli di neve stavano scendendo e alzò lo sguardo verso il cielo: lingue rosse stavano sovrastando le nuvole di quel giorno.
Si levò in piedi, si era fatto tardi. Il cimitero stava per chiudere. Le ore sembravano essere di nuovo state inghiottite dal tempo, non avrebbe potuto spiegarsi altrimenti l'arrivo così veloce della sera.
Abbassò lo sguardo. Si piegò e baciò la foto della moglie, sorridente in quei tempi, e accarezzò le spendide rose rosse, così simili a lei: eleganti e affascinanti.
Un altro giorno è finito.
Pensò.
Ma sapeva che si sbagliava perchè, per quanto si sforzasse, niente era giusto con lui.
Ancora doveva affrontare Morfeo, che ogni notte lo tormentava con i dolorosi ricordi del passato, macchiando la sua mente di immagini confuse e sfocate...
Scosse la testa e si incamminò verso l'uscita chiudendo il cancello dietro di se, non prima di aver gettato un'ultima occhiata alla tomba di sua moglie.
Sarebbe ritornato domani.
Come sempre...

  
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