Buona lettura e grazie per i
commy, sono commossa! Grazie 1000 per aver commentato lillay e gingi__devishina!
Ho ancora i lucciconi agli
occhi! *O*
In basso trovate le
traduzioni delle due frasi tra **.
SULLA MIA PAGINA SONO
RIUSCITA A FAR VISUALIZZARE LE IMMAGINI DEI MIEI PERSONAGGI!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
2. You, me and
our friendship
Lui è lì, davanti a me.
Ci separano solo pochi metri.
Lui è qui, è tornato…non ci
posso credere.
<< E’ qui …- mormoro –
è tornato…>>.
Sly mi chiede << Chi? >> e in tanto
si guarda attorno, lo stesso fa Drew.
Appena mi riprendo dalla
sorpresa gli corro in contro, correndo a più non posso e gli salto addosso
urlando << Bibi! >>.
Lui mi prende al volo e
sollevandomi, mi fa girare con lui, poi mi rimette a terra, mi da un bacio in
fronte e mi abbraccia.
Io ricambio << Mi sei mancato un casino! >> dico
commossa all’inverosimile.
<< Anche tu Scricciolo,
anche tu>> ricambia facendomi una carezzina leggera sulla testa e
scompigliandomi affettuosamente i capelli.
<< Come stai? >>
mi chiede, mentre mi toglie le lacrime che mi scorrono sul volto << non piangere…>>.
<< Bene ora che ci sei!
Come è andata? >> cerco di bloccare in tanto i condotti lacrimali e di
ridarmi un contegno, asciugando le lacrime con la manica della camicetta.
In tanto gli altri ragazzi ci
hanno raggiunto e ci guardano straniti.
Sly si fa avanti e mi guarda.
<< Tutto bene Sharon?
>>.
Gli sorrido sincera.
<< Mai stata meglio
>> dico e mi appoggio a Bibi, il quale mi circonda le spalle con un
abbraccio da dietro.
<< Ragazzi vi presento
Bibi, il mio migliore amico. Bibi, ti presento i miei nuovi amici, partendo da
destra: Milly e Threy, Sly, Drew, Dayane e Jhonatan, Dan, Martin, Rickey
>>.
Tempo di fare le
presentazioni che si scioglie subito il ghiaccio e ci ritroviamo tutti preda di
una chiacchiera collettiva.
Mentre succede ciò, sento una
frase in finlandese.
<< *Oh yeah varma, no ... kuin paras
ystävä!
Ei vain on suuri valehtelija, vaan myös slutty! Haluamme panostaa!*>>
Mi si gela il sangue nelle vene.
Una lacrima solitari mi scende dal volto.
Perché mi odia così tanto? Perché pensa che io sia una bugiarda?
Io non mento mai, massimo per una sorpresa per una persona come
per una festa di compleanno o a sorpresa o simile.
Perché pensa questo?
Perché mi ha dato anche l’altro appellativo?
Mentre penso ciò chiedo a Bibi dove ha la macchina e mi dirigo lì,
mormorando prima di andarmene, un veloce e strozzato << Ciao >> a
tutti
Apro la portiera della sua costosissima auto e poi la richiudo, e
allo stesso tempo mi chiudo in me stessa.
***
Mi sento tirare per la manica
all’improvviso e mi volto.
Vedo Sharon con un volto da
paura.
Quello
sguardo.
No, non di nuovo, non voglio
vedere un’ altra volta quel maledetto sguardo.
Tempo fa mi ero ripromesso
che non le avrei più rivisto quello
sguardo perché avrei impedito ciò.
Me lo ero giurato a me
stesso.
Mai più quello guardo tormentato e vuoto, dal quale traspare solo dolore.
Uno guardo che attraversa
cose e persone senza vederle veramente.
Mai…mai più!
Le do le chiavi della
macchina e le indico e dico dove ho
parcheggiato la macchina.
<< Vicino alla fermata
dell’autobus,
Faccio finta di nulla finché
non sparisce all’interno dell’auto.
Subito dopo irrigidisco il
volto e mi giro verso l’unica persona che poteva aver provocato ciò, dato che a conti non aveva partecipato
alle chiacchiere collettive.
La guardo incazzato nero.
<< Che diavolo le hai
detto per farla reagire a quel modo? >> sibilo con una voce dura nella
sua direzione, facendo ammutolire tutti gli altri del gruppo.
<< Non ho detto niente.
Ho solo fatto un commento ad alta voce, nella lingua d’origine di mio padre, in
finlandese, tutto qui…>> mi risponde con tono strafottente, dandosi arie
di sapere tale lingua.
<< Penso invece che tu
abbia detto qualcosa di pesante e offensivo nei suoi confronti.
Sharon non è una che alle semplici critiche si butta
giù, anzi, ci passa proprio sopra.
Inoltre, per il futuro,
meglio che tu sappia che lei lo conosce alla perfezione il finlandese. Ti ho
avvertita >>.
Poi, senza guardare la sua faccia
a tale dichiarazione, mi giro verso Jhonatan.
<< E tu, vedi di
incominciare a tenere sotto controllo la lingua della tua donna, perché il
mondo non è fatto di soli imbecilli pronti a sottostare come cani ai suoi
ordini >>.
Detto ciò, alzo i tacchi e fo
per incamminarmi verso la mia auto quando mi fermo e mi giro verso quella testa
platinata.
<< Ah… quasi
dimenticavo…Sharon conosce alla perfezione molte lingue, tanto che le dita di
due mani non basterebbero per contarle tutte >>.
Poi saluto gli altri
facendoli un segno con la mano da dietro, mentre mi incammino alla macchina.
***
Arrossisco di vergogna appena
sento ciò che dice quel pallone gonfiato pel di carota.
Appena se ne va con la sua
boriosa e supercostosissima macchina, mi giro verso Jhonatan e gli altri.
<< Perché non mi hai
difeso Jhonatan? E’? Perché? E voi altri? >> grido guardandoli in
cagneso.
Sto per riprendere la
sfuriata per ribattere al loro mutismo quando vedo in tutti lo stesso sguardo
duro.
<< Perché Bibi ha
ragione. E’ da quando te l’abbiamo presentata che non fai altro che ignorarla e trattarla con indifferenza,
mentre lei si è sempre dimostrata gentile e carina nei tuoi confronti,
nonostante tutto, e assai disponibile sempre a iniziare una conversazione con
te, cosa che tu non hai fatto! Quindi è assai probabile ciò che ha detto Bibi.
Inoltre a tuo sfavore c’è il fatto che tu di solito parli in finlandese solo
quando vuoi dire ad alta voce qualche commento assai cattivo su qualcosa o
qualcuno. Ecco perché non ti abbiamo difesa. Ora vorremmo sapere noi perché ti
sei comportata così male con lei e il resto, avanti >> mi risponde con
tono decisamente troppo neutro il mio ragazzo.
Già Jhonatan!
Li guardo rossa in viso, uno
per uno, poi indignata alzo i tacchi e me ne vado, raggiungendo la macchina di
Caroline.
<< Mi dai uno strappo a
casa? >> sbotto furiosa come non mai.
Sto per mordere qualcuno, me
lo sento!
<< Certo sali, ma che è
successo? Hai litigato con Jhonatan? >>
<< Ora ti racconto…ma
prima dammi 2 minuti per calmarmi ho do di matto! >> dico mentre mi
accomodo nel sedile e metto la cintura di sicurezza.
<< Ok…>> mormora
preoccupata Caroline, tornando a fissare la strada davanti a se e mettendo in
moto la sua vecchia auto.
***
<< Capocciona… ecco un
termine che le si addice…>> mormoro sconsolato per la sua stupida
reazione alla mia semi - ramanzina.
Mhn…mica tanto ramanzina…mi
sa che ho un po’ esagerato.
Ah!!!Smettila Jhonatan – dico
a me stesso rimproverandomi – la devi smettere di viziarla! Quando le cose ci
stanno, ci stanno! Punto e basta!
Mi metto le mani in testa
spettinando i capelli per l’agitazione interna.
Diamine che situazione!
<< Tranquillo, lasciala
calmare, poi sarà lei a tornare, tranquillo…>> cerca di consolarmi
Martin.
<< Già, Martin ha
ragione, su col morale! >> mi dice Rickey, affiancando Martin e dandomi
una calorosa pacca alla schiena.
<< Lo so, solo spero
che si sbrighi, non mi piace litigare con lei…già mi manca…>>.
A questa ultima affermazione
butto fuori un gran sospiro, chinando il capo per guardare il marciapiede,
diventato assai interessante.
Un solo istante di silenzio,
poi gli altri scoppiano fragorosamente a ridere.
Fantastico, ridono perché
sono pazzamente innamorato di Dayane.
Meglio di così non potrebbe
andare…
***
<< Cosa ordinate?
>> ci chiede una voce assai annoiata.
<< Due frappè alla
nutella e due bocche di lupo >> dice Bibi ordinando per entrambi con voce
insolitamente atona.
Come se ne va la cameriera,
che cambia espressione, indurendola e lanciandomi una lunga occhiata.
Ricambio lo sguardo.
Distolgo gli occhi dai suoi
solo quando torna la cameriera di questo grazioso bar all’italiana, con le
nostre ordinazioni e col conto.
Faccio per alzarmi e prendere
il portafoglio nella tasca dei pantaloni, ma Bibi mi supera e molla in man alla
cameriera una banconota da 50 dollari.
<< Tenga pure il resto
come mancia >> dice all’indirizzo della cameriera.
A queste parole, la donna gli
sorride largamente, contenta di essersi messa in tasca decisamente un bel
malloppo di mancia, per poi andarsene lasciandoci soli.
Accenno un sorriso,
ricordandomi quanto al mio migliore amico piaccia fare il cavaliere, offrendomi
questo break prima di cena.
<< Avanti racconta…sono
o non sono il tuo migliore amico? >>.
<< Certo che lo
sei…>> mormoro nella sua direzione, per poi tacere e iniziare a consumare
le mie prelibatezze.
Si accinge anche lui ad
iniziare quando, prima di addentare la sua pasta fatta all’italiana si ferma.
<< Lo sai vero che non
ti riporto a casa finchè non mi dirai tutto? - mi sorride accattivante,
riconoscendo in quel sorriso il Bibi che conosco – Non voglio che tu ti tenga
tutto dentro e soffra – mi guarda con affetto e continua – facciamo così : tu
mi dici come è andato il tuo primo giorno a scuola e la cosa che ti ha fatto
cadere in tale stato catatonico, e io ti dico come è andata a me, d’accordo?
>> finisce speranzoso.
Io rimango immobile a
guardarlo, facendomi coraggio per iniziare, ma non ne sono molto convinta, non voglio
preoccuparlo per nulla, ha già abbastanza problemi di suo e non mi sembra tanto
il caso di aggiungergli anche io altri pensieri.
Lo guardo negli occhi.
Il suo sguardo sembra
disperato, poi parla.
<< Cosa è successo in
mia assenza? – avvicina la sua mano alla mia, voltandone il palmo verso l’alto,
aspettando che io la stringa – Dimmi la verità, anche se può far male: non mi
vuoi più come tuo migliore amico? Hai concesso ad un’altra persona questo mio
ruolo? - finisce guardandomi con sguardo
dolente.
Io lo guardo spiazzata.
…
<< Accidenti…lo sapevo!
Non sarei dovuto tornare a casa! E’ logico! In mia assenza avrai avuto bisogno
di un confidente e io non essendoci, ti sarai affidata a qualcun altro. Certo,
ci sentivamo per telefono ma non è la stessa cosa che parlarci di persona!
*Chrapoun pes! Darn! L -* >>
<< Hai frainteso tutto!
Non è come pensi! Calmati! >> lo interrompo quando inizia a imprecare in
ceco, e allo stesso tempo prendo la sua mano ancora accanto a me e la
stringo vigorosamente, cercando di
calmarlo e rassicurarlo allo stesso tempo.
Tira un sospiro di sollievo.
Sembra essersi calmato,
constato.
<< Mi hai fatto prendere
un colpo…vieni qua >> mi dice con tono dolce, accennando alla sua
persona.
Io mi alzo e mi siedo in collo
a lui, sulle sue gambe e mi appoggio a lui, poggiando la mia testa sulla sua
forte spalla, mentre lui mi rinchiude in un dolce abbraccio.
Posa poi il suo mento sulla mia
testa e sospira.
<< Mi hai fatto prendere
un colpo…la prossima volta per cortesia interrompimi prima, così evito la
scenata isterica di prima…>>.
Sorrido sotto i baffi.
<< Ora sputa il rospo, lo
sai che puoi dirmi tutto, no? Sono o non sono il tuo confidente? >>.
Mentre mi incoraggia a parlare,
mi massaggia il braccio sinistro come
anti-stress.
<< Non mi va di
aggiungerti altri sassi oltre hai massi enormi che già porti sulla schiena
>>.
<< Sono robusto e forte
abbastanza , e poi è la mia specialità risolvere problemi, avanti dimmi!
>>.
Alzo la testa e lo guardo
indecisa.
Mi perdo nel suo limpido
sguardo rassicurante e poi inizio.
<< Ok… allora…>>
così inizio ha raccontargli tutto, parola per parola, senza tralasciare nulla.
UN ORA DOPO
<< E questo è tutto
>> finisco di raccontare finendo l’ultimo gocciolo di frappé rimastomi.
Lui invece ingoia l’ultimo boccone della sua pasta e sbotta un
<< C’avrei scommesso che quella testa platinata t’aveva offesa! Lo sapevo
io! Uhm… tu però lasciala stare e non perderci tempo, è solo invidiosa di te,
pensa piuttosto a coltivare la tua amicizia con Milly, mi sembra proprio una
brava ragazza, per la quale ne valga veramente la pena di tenersela stretta
>> conclude annuendo soddisfatto al suo stesso discorso.
<< Già…>> sorrido
pensando a lei.
<< L’ho appena
conosciuta, ma è come se la conoscessi da sempre…un po’ come è successo tra di
noi due quando ci siamo conosciuti, a suo tempo. Ti ricordi? >>.
<< Eccome se ricordo!
Come potrei mai dimenticare quel giorno
- fa una pausa, volgendo lo sguardo verso la strada, guardandola con
sguardo perso nel passato, cercando certamente di rievocare ogni particolare di
quel giorno, conoscendolo! Infatti… - Era il primo pomeriggio, eravamo appena
tornati da scuola, tuo fratello mi aveva invitato a pranzo da voi assieme a mio
fratello gemello Michael.
Ricordo che appoggiammo la roba
sulle poltrone del salotto e poi tuo fratello ti chiamò e sbucasti tu, un
piccolo pulcino vestito con un delizioso vestitino rosso primaverile, tutto
fronzoli alla gonna, con indosso delle
simpatiche pantofole a testa di cane, di quelle in stoffa. Mi ricordo anche che
sbucasti con una faccetta curiosissima dalla porta del salotto e che avanzasti
verso di noi, un po’ intimorita da me e Michael. Mi ricordo anche che ti
sciogliesti subito e che stesti tutto il pomeriggio in nostra compagnia e a
giocare a calcio con noi…>> conclude sorridendomi nostalgico.
Quando torna al presente mi
guarda malizioso.
<< Eri un vero
maschiaccio fin in tenera età. Ammettilo su! >> dice minacciandomi allo
stesso tempo di farmi il solletico se non
acconsentivo.
<< Si lo ammetto! – gli
faccio l’occhiolino – Ammetto pure che mi ero
innamorata a prima vista di tuo fratello Michael ! >> ribatto,
dichiarando naturalmente il falso come lui ben sa.
<< Come di mio fratello?
– recita fintamente sconvolto, alzando entrambi i sopraccigli e facendo comparire
sul suo volto una maschera che ostenta incredulità da tutti i pori, mostrando
un’espressione davvero buffissima – E io che pensavo che tu fossi pazza di me!
>>.
Un attimo di pausa e puro
serioso silenzio cala tra di noi.
<< Ma poi come puoi essere
sicura di sapere che ti piaceva davvero mio fratello, se siamo gemelli identici
in tutto e per tutto? Magari ero io…>> riprende Bibi nel suo migliore
slancio di conversazioni fatte su castelli di sabbia, allo stesso tempo mentre
dice ciò, si passa una sua grande mano trai capelli come farebbe un modello
pubblicitario per ravviarseli.
Ridacchio apertamente, mentre
lui al sentire della mia reazione mi sorride sguaiatamente, con sguardo furbo.
E’ proprio bravo a distrarmi, penso guardandolo.
Riesce sempre a sbucare fuori
con discorsi ovvi e semplici e nonostante ciò è sempre in grado di farmi riprendere e distrarmi da qualche
brutto pensiero.
Dovrebbe essere il contrario,
dovrei essere io nei suoi confronti a fare ciò, non lui nei miei.
<< A parte gli scherzi,
lo sai benissimo che sono sempre stata in grado di riconoscervi…>>
riprendo il discorso interrotto precedentemente dalle mie risa.
<< Già, quella volta me
la ricordo benissimo. E’ stato il giorno dopo che ci eravamo conosciuti. Io e
Michael quella volta avevamo deciso di tirare un bello scherzo a tutti,
vestendoci uguali e comportandoci in modo identico…quella volta eri stata
grande! Eri riuscita a smascherarci! Ripensandoci, mi sembra di ricordare anche
una parte della spiegazione che desti a tutti come giustificazione per
riconoscerci. Tu te la ricordi tutta? >>.
<< Certo, sennò come
credi che vi riconoscerei tutt’oggi, no?
>> dico in tono derisorio, tornando ad appoggiarmi a lui, alla sua
spalla, poi continuo imperterrita con voce normale, intrisa solo del buono
umore che mi aveva fatto ritrovare il mio Bibi .
<< Vi dissi semplicemente
che “tuo fratello Michael e te sarete anche gemelli identici fisicamente ma non
caratterialmente, ma anche nei modi di fare. Michael ha un passo spedito e
pesante, tu uno leggero e cadente allo spaccone. Inoltre basta guardarvi negli
occhi e vi si riconosce subito. Tu hai due occhi limpidi e profondi, ma velati
da una punta di ironia mischiata a pura giocosità, al contrario Michael ha due
occhi sempre limpidi ma seriosi ”. Contento ora? >>.
<< Si,
decisamente…mhn…comunque io resto sempre della solita idea .
Cambiando discorso…ti va di
andare a fare una passeggiata al parco?
Naturalmente continuiamo lì!
>>.
<< D’accordo…perché no?
>> gli sorrido accondiscende, alzandomi contemporaneamente da quella
comoda e rassicurante posizione, nella quale mi aveva avvolto Bibi, standogli
in collo.
***
Guardo distrattamente fuori dal
finestrino dell’auto di Bibi il paesaggio che scorre velocemente.
E’ sera, e ci stiamo dirigendo
verso casa mia per cena, dopo una lunga camminata al parco, dove abbiamo
conversato, come ci confaccia solitamente quando dobbiamo confidarci tra di
noi.
L’ho invitato da noi: ha
veramente bisogno di stare in famiglia e non da solo.
Continuo a fissare il paesaggio.
Ad un estraneo vedendomi fare ciò sembrerebbe che sia molto
concentrata nel guardare fuori dal finestrino, ma in realtà sono concentrata in
tutt’altro.
Sto pensando alla lunga
conversazione che ho avuto con Bibi al parco.
Mi giro nella sua direzione, mi
soffermo ad osservare il suo assai sviluppato muscolo dell’avambraccio destro,
che esce vistosamente dalla sua maglietta arrotondata fino al gomito,
Cerco di mettere ordine tra i
miei pensieri.
Di scatto mi rigiro verso il
finestrino e continuo ciò che avevo interrotto.
Sospiro sconsolata.
Sembra proprio che io e lui
facciamo a gara a chi ha una situazione famigliare peggiore!
Ora vi spiego…
Bibi o meglio Leoš Bibi Kratochuil nato
nel
ma
( come dice lui ) essendo nato prima della scissione della Cecoslovacchia
(
avvenuta nel 1992, l’anno della mia nascita) in Repubblica Ceca e Slovacchia,
si definisce ostinatamente di origine cecoslovacca.
Fa
parte di una ricchissima famiglia cecoslovacca da generazioni.
Il
padre, Kaden Kratochuil, era un ricco industriale plurimiliardario, purtroppo 6
anni fa venne a mancare, lasciando moglie e i 2 figli diciassettenni ( Bibi e
Michael).
Bibi
allora prese le redini dell’attività paterna e la mandò avanti ( e lo fa
tutt’oggi ), ritrovandosi così a soli 17 anni una grande responsabilità sulle
spalle: portare avanti l’impero industriale del padre, dal quale dipendeva la
sua famiglia ( madre e fratello, anche se quest’ultimo non più da quando è
maggiorenne ), ma anche centinaia e centinaia di lavoratori; inoltre essendo
l’unico erede universale, così deciso dal padre in testamento, ( allora essendo
minorenne poteva contare “ufficialmente” della madre come tutore a cui potersi appoggiare
per mandare avanti l’attività, anche se “ufficiosamente” faceva tutto lui, e la
madre serviva solo come presenza per atti ufficiali).
Così,
a causa di questa precaria situazione di “tutoraggio”, in molti hanno cercato
di farselo vicino, per sfruttarlo a proprio piacimento.
Ed è qui che entra in gioco
la figura del trentottenne Matěj
Ivoš Glěb, un uomo dalla doppia
faccia: quella di dominio pubblico è quella di uomo colto e intelligente dal
carattere gioviale, sposato con la madre di Bibi.
L’altra è quella di uno dei
maggiori trai più importanti rappresentanti della criminalità in occidente per
traffico d’armi illecito.
Un uomo corrotto fino al
midollo, spietato e senza scrupoli, che non guarda in faccia a nessuno, e
amante della bella vita.
Ora vi chiederete cosa centra
Bibi in ciò…
Bhè vedete, il suo caro
patrigno, il signor Glěb si è sposato con sua madre per accaparrarsi tutte
le ricchezze della vedovanza, approfittando del fatto che la signora cercasse
marito, perché convinta che i suoi due figli avessero bisogno di una figura
paterna. Purtroppo per lui non aveva fatto i conti con Bibi e il suo titolo di
erede universale.
Così da ormai 5 anni il
patrigno sta cercando un modo per impossessarsi dell’impero industriale di
Bibi, anche se fortunatamente senza risultati!
Unica pecca è che cerca in tutti i modi di metterlo in cattiva luce
agli occhi della madre, se non fosse per Michael la madre sarebbe ormai del
tutto sottomessa al giogo del suo nuovo marito.
La cosa peggiore è che Bibi,
come del resto Michael, sanno tutto del patrigno, ma purtroppo hanno le mani
legate, e non possono informare in alcun modo la madre, data la precaria
situazione familiare.
Ed è sempre per colpa del
patrigno che Bibi è dovuto stare via un mese negli ultimi tempi, per tornare a
casa, per risolvere tutti i problemi creati dal signor Glěb, per mettergli
i bastoni tra le ruote.
C’è anche da dire che a causa
della presenza del patrigno a casa, quando la madre si è risposata, ha dovuto
fare le valige e andarsene, in quanto non sopportava la sua presenza allora (
ne la sopporta tutt’oggi ), ne le false dimostrazioni di affetto verso la
propria madre.
Ed è così che prese il primo
aereo che c’era con destinazione U.S.A., ritrovandosi da solo alla sola età di
18 anni in un continente straniero, arrivando nella mia città.
Ha conosciuto mio fratello a
scuola, poco dopo il suo arrivo qua.
Poco dopo è arrivato anche
Michael, sulle orme del fratello.
…
Tra poche settimane
festeggerà il suo ventitreesimo compleanno, festeggiando anche 5 anni da quando
se ne andato da casa.
Con tutto ciò che vi ho detto
non voglio dire che non abbia avuto rapporti con essa, affatto, si sente 2
volte a settimana con la madre, ma non
vuole sapere giustamente nulla di quella malerba impiantata in casa sua.
Dopo questo ultimo inganno mi
pare che ne sia uscito molto più provato del solito…
Lo guardo attentamente, dalla
testa hai piedi.
Di fianco a me ho un
avvenente ventitreenne dall’ossatura robusta e forte, con una corporature molto
muscolosa, frutto di molto sport, ( un corpo lavorato soprattutto da sano
football americano ), molto alto.
Dal volto ben squadrato,
zigomi ben definiti, niente barba perché accuratamente tagliata, capigliatura
di un rosso fuoco ricciola, dal taglio corto, ma non troppo, che permette di
vedere la natura dei capelli.
Naso aquilino, bocca grande
con labbra fini caratterizzate da un perenne sorriso sbarazzino, raramente
sostituito da altro, tocco finale, due occhi azzurrissimi che sembrano parlarti
da soli e avere vita propria.
Un normale ragazzo come
tanti, ma costretto a portarsi un grande fardello sulle larghe spalle.
Sposto lo guardo da lui alla
strada davanti a me, che intravedo dal parabrezza.
Mi ha raccontato tempo fa che
per lui il padre era il suo idolo.
Non riesco proprio ad
immaginare cosa possa aver provato
quando tutto il suo mondo è crollato con la sua morte, ne quando è comparso il
signor Glěb.
No, non posso, ma posso fare
ben altro.
Posso starli vicino
prendendomi cura di lui. Come ho fatto con papà e Justin per anni e anni,
continuando a farlo tutt’ora.
Per me Bibi è come un
fratello, al pari di Jay e Justin, ma allo stesso tempo è molto di più –
stiracchio le labbra a mo di sorriso - è
il mio migliore amico per l’appunto!
E io per lui sono lo stesso.
<< Sai, stavo pensando
una cosa…>> inizia lasciando in sospeso il discorso interrompendo il filo
dei miei pensieri.
<< Cosa? >> domando incuriosita.
<< Stavo pensando a mia
madre e al suo comportamento nei confronti del mio patrigno ed a ciò che mi
disse quando me ne andai >>.
Mi astengo dal parlare e
aspetto che continui.
Distoglie un attimo lo
sguardo dalla strada e mi guarda in quel breve istante negli occhi, poi riporta
gli occhi alla strada, lasciandosi dietro uno sguardo malinconico e stanco.
<< Mi chiedo fino a che
punto possa essere forte l’amore. Come possa renderti così cieco. Non riesco a
non pensare se sia veramente un bene o no innamorarsi di una persona. Tu cosa
ne pensi? >>parla facendo delle strane smorfiette che gli dipingono il
volto.
<< Non so cosa dirti.
Non so cosa sia l’amore che intendi tu perché sono ancora una bambina –
ridacchia al sentirmi dare della “bambina”, quando sa che io detesto essere
chiamata con quell’appellativo – Non so se mi capiterà mai, ma se capitasse lo
accetterei sia che porti gioia, sia che porti sofferenza nella mia vita, che
sia giusto o sbagliato, perché la vita non varrebbe di essere vissuta senza
l’amore. Personalmente parlo di ciò basandomi sull’affetto che provo per te,
Jay, Justin, papà e tutti gli altri.
Se io non avessi voi, non
vorrei vivere nemmeno un singolo secondo in questo mondo. Te lo giuro! Voi
tutti siete la mia forza, quella per cui vado avanti – porto la mia mano sopra
la su destra che si trova posata sul cambio e gliela stringo da sopra –
Comunque, anche se non mi
innamorassi non mi dispererei, io sto bene così
>> gli faccio l’occhiolino.
Mi sorride girandosi un
attimo nella mia direzione.
<< Anche io non mi sono
mai innamorato. Spero di non innamorarmi mai, non voglio diventare come mia
madre : un burattino nelle mani della persona a cui tengo di più al mondo
>>.
<< Adesso che mi ci fai
pensare… devo ammettere che per me è assai improbabile che mi succeda ciò!
>>.
<< Perché? >>
alza entrambe le sopracciglia vivamente colpito.
<< Semplice, perché mi
sembra impensabile che un giorno il mio mondo ruoti solo attorno a una sola
persona, quando esso ne è formato da molte! >>.
<< Mha… - mugugna lui
palesemente contrariato – vedremo…vedremo…>> continua lui.
<< Piuttosto…non ti
farebbe male se lo ammettesti sai? Ti sentiresti meglio e un po’ più rilassato
e meno in ipertensione >>inizio incoraggiante accarezzandogli la mano
ancora sovrastata dalla mia.
<< Ammettere cosa?
>> mi chiede stralunato.
<< Che hai paura
>>.
<< Mhn…non hai poi
tutti i torti – cambia marcia diminuendo i giri in prossimità del cancello
elettronico di casa mia – Promettimi che se mai mi innamorerò e inizierò a fare
stupidaggini mi darai un occhino e cercherai di farmi rinsavire >> dice
serio.
Mi volto verso di lui che mi
sta fissando negli occhi, mentre aspettiamo che il cancello elettronico si apra
completamente.
<< Rilancio l’offerta :
ognuno di noi due farà lo stesso per l’altro! >>.
<< Ma io non le picchio
le donne ! >> sbotta con finta ilarità, anche se dice il vero, mentre riprosegue
entrando nella mia proprietà.
<< Facciamo allora che
mi metti in punizione? >>.
<< Già meglio… - un
attimo di silenzio scende tra di noi, poi riprende sempre più di buono umore e
divertito via via che parla – Ma quello non è lo svago preferito di tuo
fratello Justin? >>.
<< Fa lo stesso…
>>.
<< ok allora, affare fatto ! >> dice spegnendo l’auto
e tirando il freno a mano, mentre allo stesso tempo si sporge verso di me e mi
da un leggero bacio sulla guancia.
Scendendo dall’auto chiudo lo
sportello e mentre faccio ciò una domanda mi sale alle labbra spontanea.
<< Pensi mai che Jazz
perderà mai il vizio di mettermi in punizione o di inventare scuse su scuse,
pur di proteggermi dal mondo dei divertimenti adolescenziali, alias disco,
pub…o roba simile ? >> gli chiedo con ironia.
Ride sguaiatamente.
<< Scherzi? E perdere
il titolo di miglior “ Guastafeste di un fratello maggiore per sorelle minori
” e il primo premio per primo
classificato “ Cane da guardia?” >>.
Sbuffo facendolo ridere
ancora di più e più forte, e facendo addirittura affacciare mio padre alla
finestra del salotto.
<< Mai deduco…>>
mormoro sconsolata, mentre mi avvio a braccetto con Bibi in casa.
***
Toc. Toc.
…
Mi alzo dal letto mettendomi
in posizione seduta issandomi sui gomiti, al leggero bussare.
<< Avanti >>
mormoro.
Accendo la piccola abatjour
del comodino al mio fianco del letto.
Mi giro verso l’ospite, già
sapendo chi sia.
La accolgo con un sorriso che
è di tutto dire.
<< Stavi dormendo? Ti
ho svegliato? >> mi chiede con una vocina dolce dolce e dispiaciuta.
Che tenera…
<< No tranquilla, mi
ero appena sdraiato >> è la mia cauta risposta.
<< Mhn…senti – inizia
timida come al solito, tenendo le sue esili e ben proporzionate braccine dietro
la schiena e muovendo un pò i piedini piccoli e delicati racchiusi in dei
fantasmini in tono con il pigiama, so già cosa sta per chiedermi, è un
classico, ma che ci posso fare se è così timida? Rido sotto i baffi pensando
che è da quando ci conosciamo che molte volte dorme con me , ma ogni volta fa
la timida, che carina! – Posso dormire con te? >> dice alla fine,
riuscendo a farsi uscire il fiato, quel piccolo e grazioso angelo di Sharon.
Sollevo le coperte e le
faccio segno di sdraiarsi accanto a me, nel posto vuoto del letto.
Già immagino quale sia il
problema, lo noto dall’aria crucciata che le si è formata in volto.
Quando entra nel letto ci
rimbocco le coperte e mi sdraio, lo stesso fa lei, appoggiando la testa sulla
mia spalla sinistra, mentre spengo la luce con la destra.
Le accarezzo i capelli,
attorcigliando le mie grandi dita trai suoi boccolosi capelli color dell’oro.
<< Mi sa che è destino
che non ti dia nemmeno un attimo di tregua, è Bibi? >>.
<< Figurati…per te questo
e d altro – faccio una breve pausa, per rimettere in ordine i pensieri e
progetti che avevo ideato a cena, poi riprendo – per il discorso di domani sera
facciamo così: ti passo a prendere alle 23:30 per andare in disco.
Entreremo dal dietro del locale
per non farci vedere da Jazz fin da subito, poi facciamo come di solito per il
resto >>.
…
<< Sappi che non mi va
comunque, il fatto che ti abbia costretta a stare a casa… non ne vedo il motivo
>> dico pensando allo stesso tempo che Jazz esageri, sopprimendo i suoi
divertimenti solo perché ha paura che un pischello qualsiasi ci provi con la
sua ingenua sorellina. Diamine, ci siamo tutti! Vuoi che nessuno ci butti un
occhio su di lei per controllarla? Eh! Che pazienza a Sharon con te Jazz!
Soprattutto quando ti chiede perché come stasera e le rifili una stupidaggine
qualsiasi pur di impedirle di farle sapere il vero motivo e a maggior ragione
come funziona il mondo!
Un cogline, ecco cosa è
Justin, perché arriverà il momento prima o poi che qualcuno le vorrà fare la
festa e lì poi mi dirai cosa farai quando la frittata sarà fatta! Ma possibile
che uno così si perda in un bicchier d’acqua?! Mha…sarà anche uno dei miei
migliori amici, ma quando ci stanno, ci stanno, eccome le cose da dirsi!
<< Grazie …cosa farei
senza di te? >> mi richiama al mondo reale il mio unico angelo preferito.
<< Saresti a disperarti
in una cella di un convento! Stanne pur certa! >> dico per farla ridere.
Sento un dolce e debole
rumore che mi ricorda dei campanellini.
Sta ridacchiando.
A quanto pare ci sono
riuscito.
Eh…vorrei sempre vederla
sorridere e ridere.
<< Bibi…>> mi
richiama nuovamente con la sua dolce musica che si ritrova per voce, al
presente.
Sposto il mio volto nella sua
direzione.
<< Mi sei mancato
davvero tanto . Mi sono davvero mancate tanto anche le serate in cui cenavamo
tutti e 4 assieme e che tu rimanevi
a dormire da noi >> finisce
sospirando e appoggiando una piccola mano sul mio petto.
Gliela stringo con affetto ma
delicatamente, è così fragile lei…
Le voglio davvero un gran
bene.
Struscio il mio volto sulla
sua fronte per darle noia giocosamente.
<< Anche a me!
Soprattutto il tuo pigiamino con le mucchine volanti! Manca poco che la scorsa
settimana non mi mettevo ad urlare come una checca isterica >> la metto
sul ridere.
Ridacchia ancora e allo
stesso tempo cerca di colpirmi nel tirarmi qualche colpo sul torace con le sue
piccole manine strette a pugno, per punirmi di aver preso in giro il suo
pigiamino preferito.
Che scricciolo! Mi fa il
solletico!
E’ così indifesa. Che tenera…
<< Sai, pensandoci bene
sono davvero fortunata che una parte di te mi voglia bene e mi consideri oltre
a come una sorella anche come la tua migliore amica! Così posso divertirmi
anche io assieme a voi! Non mi piace stare a casa senza di voi! Inoltre adoro
fare sempre quello che fate voi, mi diverto sempre! >> dice mormorando
con la voce sempre più in dissolvenza per il sonno e smettendo di “ picchiarmi
”.
Sghignazzo sotto i baffi.
E si Jazz,
Addolcisco il tono e le
faccio una carezzina leggera sulla testa e le mormoro un << Ti voglio
bene >> veramente sincero.
<< Anche io…come ne
voglio a Jazz o papà…>>
<< Ne sono lieto…ma ora
dormi, che sennò domani mattina non riesci a stare sveglia e devi anche andare
a scuola, su >> le dico conciliante.
La sento sbadigliare e darmi
della buona notte.
Silenzio.
<< Non è che questa conversazione
fuori orario diurno mi costi domani col prepararti una colazione del tuo paese
d’origine vero? >> mi chiede già
sonnecchiando, ormai quasi preda di Morfeo.
Ridacchio.
<< No tranquilla, anche
se non sarebbe malaccio come idea >> concludo speranzoso.
<< Sfruttatore!
>>.
<< Come no >>
rispondo alla provocazione della Bella Addormentata.
Mi sistemo meglio il cuscino
sotto la testa, cercando di muovermi il meno possibile, per non dar noia alla
mia piccolina che sta dormendo tranquilla, appoggiata al mio petto.
La guardo dormire ancora un
attimo.
La osservo pensando a come la
sua semplicità e bellezza possa dare a chi la osserva, un così forte messaggio
di tenerezza e affetto, tradotto in desiderio di protezione nei suoi confronti
da tutto e tutti.
Può forse una persona
comunicare involontariamente ciò?
Io penso proprio di si.
Saranno le sue piccole mani,
o la sua piccola e assai delicata figura o la sua bellezza e vivacità o la
spontaneità e il suo meraviglio, enigmatico carattere, o forse i suoi grandi e
azzurri occhi del col del mare? Chissà?
E proprio mentre penso alla
mia piccola stellina, che caddi anche io tra le braccia di Morfeo.
TRADUZIONI FRASI
Frase di Dayane ( Finlandese)
*Oh si certo, come no...il
migliore amico!
Non solo è una gran bugiarda,
ma anche troia! Ci avrei scommesso!*
Frase di Bibi ( Ceco )
*Porco cane ! Maledizione !
L-*
-
NOTA AUTRICE -
Oh! Ecco finalmente il
secondo chappy!
Spero che vi sia piaciuto! Ci
ho messo tutta me stessa!
Spero che vi sia chiarito la figura
di Bibi, assai importante per la storia!
Bibi è un personaggio
criptico, il quale prova un grande affetto per Shaz, e un grande istinto di
protezione nei suoi confronti, ma non solo lui, ma anche le persone che gli
stanno accanto, come gli altri amici ( solo quelli che ha in comune col
fratello), il perché verrà chiarito in futuro, quando verrà chiarita una parte
del doloroso passato della piccola Sharon…lo stesso vale per il fatto ( come
noterete in seguito) che la protagonista ha bisogno costantemente di
affetto e di dimostrazioni di esso e il
perchè consideri gli amici la sua famiglia….è tutto collegato al passato…idem
per il fatto di avere bisogno di sicurezza che cerca senza accorgersene ( basti
vedere poche righe più in su – il pezzo in cui dorme con Bibi)…
Inoltre spero che la vostra
immagine di Sharon vi si sia arricchita con
questo nuovo chappy. Bellissima, intelligente, divertente, giocosa,
sportava, dolce e sempre pronta ad aiutare chi ne ha bisogno, e si..anche maschiaccio!
Cmq, il fatto non si vergogni affatto con l’altro sesso di scambiarsi semplici
e inoque effusioni di affetto ( dal suo punto di vista ), non sono sintomi di
malizia o altro..anzi…è solo che è molto ingenua e il perché lo vedrete più
avanti… Per chi non avesse letto la one – shot chiedo scusa se non ha capito il
perché del comportamento del fratello nei suoi confronti per proteggerla dai
divertimenti adolescenziali…verrà credo chiarito in seguito…o sarà lasciato
trasparire…non so…vedremo…io comunque consiglio di leggere la mia one-shot : When the
moon wants to protect his sun, solo
chi vuole chiarimenti…però avverto: SPOILER su SPOILER in quanto sarebbe un break sequel di questa
prima parte di storia, per distaccarla dal seguito di molti chappy come questa… IO HO AVVERTITO!
P:S: Scusate il ritardo…ma mi
si era rotto lo schermo del mio PC portatile ç___ç
Un disastro,..ieri appena ho
avuto occasione di prendere il Pc in mano ho copiato tutte le pagine scritte a
mano…15 a word…non vi dico il numero in fogli scritti a mano con correzioni,
che sennò mi mandate in vacanza T___T… e io scrivo anche piccolo…
Alla prossima!
Un SUPER-KISS, vostra
ScarlettRose92 (Ransie88219)