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Autore: _Ely_BM    26/09/2017    5 recensioni
Stacie Torres, una ragazza come tante altre di sedici anni, forse un po troppo sbadata e sempre nervosa, che ama sognare ad occhi aperti il suo principe azzurro e suo grande amore da quando ha dieci anni di nome Steven Walker, migliore amico venticinquenne di suo fratello maggiore, sperando che un giorno la veda come una donna e non più "piccolina" come l'ha sempre soprannominata lui.
Tra amori e gelosie, vedremo le vicende di Stacie e Steven, che ci faranno sognare con il loro quasi impossibile amore!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo ventiquattro) Cena.

...POV STACIE...

"Mammina, posso andare da papà?" -mi domanda Jaxon, mentre gli infilo un maglioncino di Spider-man, abbinato ad un paio di Jeans. È da quando si è svegliato che non fa altro che farmi la stessa domanda. Papà di qua, papà di là. Mi sta facendo esaurire!!-

"Jaxon, non puoi andarci adesso, dobbiamo andare all'asilo." -gli rispondo, infilandogli un paio di scarpe da ginnastica-

"Ma io voglio vedere papà!" -piagnucola lui e io sospiro, pesantemente-

"Lo vedrai più tardi." -lo rassicuro, facendolo scendere dal suo letto e con lui che mi viene dietro, raggiungiamo la mia camera da letto-

"Perché più tardi? Voglio vedere papà adesso, non voglio andare all'asilo." -mi dice lui e io sto perdendo la pazienza-

"Jaxon basta!!" -lo rimprovero duramente, voltandomi a guardarlo negli occhi e le sue labbra si curvano verso il basso, mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime- "Non piangere. Ascoltami..." -esclamo, chinandomi alla sua altezza- "Adesso non puoi vedere papà, va bene? Adesso dobbiamo prepararci per andare all'asilo e nel pomeriggio lo vedrai, d'accordo?" -gli domando, guardandolo negli occhi e lui annuisce. Non mi piace essere dura con lui, ma a volte mi fa davvero perdere la pazienza! Quando si mette in testa qualcosa diventa così insistente!-

Dopo aver indossato un jeans nero a vita alta, abbinati ad una maglietta leopardata, nera e bianca, annodata sulla vita, prendo la mia borsa nera e la mia giacca, nera pure quella, raggiungo l'ingresso, sculettando sui miei tacchi neri..

"Andiamo, piccolo." -richiamo mio figlio, raggiungendo l'ingresso e lui subito si alza dal divano e mi corre dietro- "Non correre o cadi!" -lo rimprovero e come se non avessi detto niente, lui inciampa e finisce a terra- "Santo cielo, ti sei fatto male?" -gli domando, raggiungendolo velocemente-

"Mi sono fatto male il ginocchio." -piagnucola lui dolorante e io sospiro-

"Non correre, va bene?" -gli domando e lui annuisce, mentre gli stampo un bacio sul ginocchio- "Andiamo, su!" -esclamo, tornando in piedi e lo aiuto a rialzarsi-

Appena apro il portone d'ingresso, per poter uscire dall'appartemento, mi blocco nel trovare un Steve, appoggiato al muro davanti casa mia e non riesco a non pensare che sia davvero stupendo in quei jeans bianchi aderenti, in quel maglioncino a righe bianche e blu notte, e con quegli occhiali da sole! Ah Stacie, non pensare certe cose o impazzirai!

"Papààà!" -urla Jaxon felice, correndo ad abbracciarlo e Steve sorride, portando una sua mano sulla sua testolina, appoggiata sulle sue gambe-

"Ehi!" -sorride lui, accarezzandolo e a me spunta un piccolo sorriso, nell'osservarli. E devo ammetterlo: mi piace un sacco nel vederlo con nostro figlio.-

"Che ci fai qui?" -gli domando, chiudendo alle mie spalle la porta e lui mi guarda subito dritto negli occhi-

"Ti ricordo che ci vivo." -mi risponde divertito, facendomi l'occhiolino, mentre mi indica la porta di casa sua e io alzo gli occhi al cielo-

"Intendo che ci fai qui? Davanti casa mia." -specifico, guardandolo negli occhi-

"Vi aspettavo." -mi risponde sorridendo e io perdo un battito alla vista del suo meraviglioso sorriso. E non va bene. Non va bene per niente perché rischio seriamente di innamorarmi di lui ancora di più e io non voglio questo. Voglio potermene dimenticare, ma non sarà facile!- "Lo accompagnamo insieme all'asilo?" -mi domanda, prendendo per mano Jaxon-

"Sì, mammina!" -esclama entusiasta Jaxon e io lo guardo per un instante-

"Va bene!" -gli rispondo e ammetto di essere un po' fredda, ma voglio cercare, come posso, di mantenere una certa distanza con Steven. Non voglio averci più niente a che fare, non dopo essersene andato senza lottare per me, per noi!-

"Papà, lo sai che ieri la mamma ha detto che sei bellissimo?" -domanda il mio bambino al suo papà e io lo guardo subito malissimo-

"Ma davvero?" -domanda maliziosamente Steve, guardandomi dritto negli occhi e io lo fulmino-

"Ma non dire fesserie, Jaxon! Non si dicono le bugie!" -sbotto, fulminando pure mio figlio-

"Sei tu che ne stai dicendo!" -sbotta lui, guardandomi male e Steve scoppia a ridere. Ma cosa gli è saltanto in mente a mio figlio? Dirgli a quello stupido di suo padre che penso che sia bellissimo! Dannazione, devo stare più attenta d'ora in avanti. Non devo aprire bocca davanti a mio figlio, è un pettegolo!-

"Comunque anche io penso che tu sei bellissima!" -mi sussurra in un orecchio Steve, dopo aver lasciato nostro figlio all'asilo e questo suo commento mi fa perdere un miliardo di battiti e subito i miei occhi cercano i suoi e lui, facendomi l'occhiolino, raggiunge la sua auto. Ah no! No-no-no-no! Non può fare così o rischio seriamente di innamorarmi ancora di più di lui! Che posso fare? Mantenere le distante? Sì, credo che sia la scelta più giusta o davvero mi innamorerò perdutamente di nuovo di lui!-

"Sorellina, ti aspetto questa sera a cena." -mi dice mio fratello, andando a servire un tavolo-

"Ok!" -accetto subito e poco dopo raggiungo pure io un altro tavolo. Adoro andare a cena da mio fratello, trascorrere la serata con lui, con Rosie e con Garret!-

"Come va con Steven?" -mi domanda Olivia-

"Ho deciso che manterrò le distanze. Non voglio farmi coinvolgere da lui, un'altra volta." -le rispondo, preparando un campuccino-

"Ma tu sei già coinvolta!" -mi fa notare e io la fulmino-

"Non così tanto." -cerco di difendermi e lei alza un sopracciglio-

"Stacie lo ami ancora!" -mi ricorda e io sbuffo-

"Ma lo odio anche. E non è necessario che ti ripeta i miei motivi, perché li conosci perfettamente." -esclamo seria e poco dopo prendo il vassoio con sopra il cappuccino da servire ad una signora e mi avvio verso il suo tavolo, ma come una stupida scivolo sul pavimento bagnato e caccio un urlo davvero esagerato -che nemmeno in un film horror si sentirebbe- ma delle mani grandi mi afferrano dai fianchi, per evitare che io finisca a terra, ma il suo aiuto non è servito a nulla, dato che siamo finiti entrambi a terra, lui dietro di me che scoppia a ridere e io dolorante, in mezzo alle sue gambe- "Che male!" -mi lamento, voltandomi a guardare Luke che continua a ridere-

"Stai bene?" -mi domanda con un sorriso divertito-

"Insomma. Ho male alle chiappe!" -sbotto, alzandomi da terra e lui scoppia a ridere di nuovo- "Mi tocca preparare di nuovo il cappuccino, maledizione!" -esclamo nervosamente, osservando la tazza a terra-

"Mi dai una mano?" -mi domanda lui, allungando le sue mani verso di me e io, sospirando, gliele afferro e con la forza lo tiro su, soltanto che il suo piede destro scivola sul pavimento e finiamo una seconda volta a terra, questa volta sono sopra di lui, a fissarci dritto negli occhi- "Che disastro che siamo!" -esclama divertito, portando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio e io sorrido e sono come rapita dai suoi occhi verdi che fissano i miei- 

"Ma che succede?" -domanda la voce di Leah, appena entrata al locale-

"Volete che vi prenoti una camera d'hotel?" -ci domanda divertito Mitch e io mi volto subito a fulminarlo-

"Ma cosa dici, idiota?" -sbotto, alzandomi velocemente dal corpo di Luke-

"Stavo solo scherzando!" -esclama un Mitch divertito e io lo fulmino di nuovo. Che scherzo squallido! Ma come gli salta in mente di dire una cosa del genere? E io che vorrei sotterrarmi per l'imbarazzo! Non solo sono scivolata come una stupida, ma gli sono pure finita addosso. Che vergogna e che disastro che sono!!-

...POV STEVEN...

Si è già fatto sera, il che vuol dire: cena a casa di Lance!
Devo ammettere di essere un po' teso, insomma non ceno con loro da un sacco di anni e spero davvero con tutto il cuore che questa serata vada a buon fine e che non ci sia nessun tipo di problema.

"Steven!" -mi richiama Meredith e io mi volto a guardarla-

"Che c'è?" -le domando, infilandomi una camicia di jeans, blu scuro-

"Non so cosa indossare!" -mi risponde, frugando in modo disperato dentro l'armadio-

"Non stare lì a scervellarti! Indossa qualcosa di semplice." -le consiglio, afferrando dal letto i miei pantaloni neri, con due enormi tasche in entrambe le gambe-

"Qualcosa di semplice, Steven? Sto andando a cena a casa da degli sconosciuti e io dovrei indossare qualcosa di semplice? Devo essere impaccabile, tesoro!" -esclama lei e io alzo gli occhi al cielo, mentre mi metto seduto ai piedi del letto-

"Non sono sconosciuti, sono amici Meredith!" -le dico, indossando un paio di scarpe da ginnastica, rigorosamente nere-

"Tuoi amici, per me sono dei perfetti sconosciuti." -controbatte lei, voltandosi a guardarmi per un breve istante-

"Indossa quello che più perferisci, ma sbrigati! Dobbiamo essere a casa di Lance per le otto!" -le dico, raggiungendo lo specchio, mentre indosso il mio giacchetto nero di pelle.
Per Meredith essere impeccabili e perfetti è la prima regola. 
È quel tipo di donna che non esce di casa senza trucco e che non deve avere nemmeno un capello fuori posto. Io, invece, non sono come lei.
Non dico che non mi piace curare il mio aspetto, ma non sono così fissato come lei. Sono quel tipo d'uomo che esce di casa anche con una semplice tuta addosso, lei, invece, di tute non ne vuole nemmeno sentir parlare.
A volte penso che sia esagerata, ma è nata e cresciuta nel lusso, i suoi genitori le hanno insegnato ad essere sempre impeccabili e presentabili, e lei è cresciuta con questa fissazione!-

"Hanno animali in casa?" -mi domanda Meredith, mentre suono il campanello di casa Torres, ma il mio sguardo è fisso sulla mia vecchia casa. È da tanto che non venivo in questo quartiere e non è cambiato niente. È rimasto sempre lo stesso!-

"Non che io sappia!" -le rispondo, voltandomi a guardarla-

"Odio gli animali!" -si lamenta lei e io alzo gli occhi al cielo, mentre qualcuno fa scattare la serratura e un secondo dopo si spalanca, ritrovandoci davanti Garret. L'ho riconosciuto grazie alla foto che mi ha mostrato, ieri, Lance.-

"Tu sei Steven?" -mi domanda lui, fissandomi dritto negli occhi e io sorrido, abbassandomi alla sua altezza-

"Sono Steven. E tu sei Garret?" -gli domando sorridendo e lui sorride pure-

"Sono io." -conferma lui e io gli scompiglio i capelli-

"Garret, falli entrare!" -esclama Rosie, raggiungendoci all'ingresso-

"Papà mi dice sempre di chiedere chi è, prima di fare entrare qualcuno in casa." -si giustifica lui, correndo dentro casa-

"Non è vero! Papà ti dice di chiedere chi è prima di aprire la porta!" -lo corregge la madre, osservandolo e poco dopo sospira, voltandosi a guardarci- "Scusate! Prego, entrate!" -ci sorride, scansandosi-

"Permesso!" -esclamo, prendendo per mano Meredith e insieme a lei, varchiamo l'ingresso- "Non è cambiato niente!" -dico, mentre mi guardo intorno e la villetta dei miei amici è rimasta sempre la stessa, proprio come la ricordavo. Non è cambiato nulla, nemmeno un quadro.-

"A parte la camera di Stacie, che adesso è diventata la cameretta di Garret." -esclama Lance, raggiungendoci in soggiorno- "Ciao." -mi saluta abbracciandomi e io ricambio, dandogli qualche pacca sulla schiena-

"La mia ragazza vuole sapere se avete animali in casa." -dico, allontanandomi dal mio migliore amico-

"Non ne abbiamo!" -mi risponde Rosie, sorridendo-

"Ma presto avremo un cagnolino, vero papà?" -gli domanda il piccolo Garret, tirando la manica del maglioncino di Lance-

"Non è stato ancora deciso niente. Vedremo!" -gli risponde il padre e Garret, sbuffando, raggiunge il divano- "Desidera un cagnolino." -esclama sorridendo, guardandomi dritto negli occhi- "La prima parola che ha pronunciato è stata proprio cane, invece di dire mamma o papà!" -aggiunge e io rido-

"Io odio i cani!" -commetta la mia ragazza, con una smorfia di disgusto dipinta in faccia e sia Lance che Rosie si voltano a guardarla- "Puzzano, abbaiano di continuo, se fossi in voi non lo prenderei." -esclama, osservando i miei amici-

"Lei odia ogni tipo di animale!" -specifico, osservando i miei amici- "Comunque lei è Meredith, la mia ragazza." -la presento sorridendo- "Meredith, loro sono Lance e Rosie, i miei migliori amici." -concludo le presentazioni e la mia ragazza finge un sorriso-

"Piancere." -esclama lei-

"Piacere nostro!" -esclamano all'unisono i miei amici-

"Avete bisogno di una mano con la cena?" -domando, per cercare di cambiare quell'atmosfera un po' fredda che si è creata. Credo che ai miei amici non piaccia molto Meredith, e la cosa è reciproca.-

"Non è necessario, ci pensiamo noi. Voi accomodatevi pure!" -ci sorride Rosie, indicando il divano-

"Ok." -esclamo sorridendo e loro si ritirano in cucina- "Puoi comportarti più amichevolmente?" -domando alla mia ragazza, mentre raggiungiamo il divano-

"Sono amichevole!" -esclama, pulendo con un tovagliolino il divano-

"Che fai? Smettila!" -la rimprovero, togliendole di malo modo quel fazzoletto dalla mano-

"Sarà sporco, c'è un bambino!" -esclama lei disgustata-

"Non fare la maleducata, Meredith!" -la rimprovero e lei mi fulmina, mettendosi seduta composta. Non capisco perché si debba comportare in questo modo e sinceramente non sopporto questo suo attegiamento da snob viziata!!-

"Scusate il ritardo!" -esclama la voce di Stacie dall'ingresso e il solo sentir la sua voce, il mio battito cardiaco accelera-

"Scusate il ritardo!" -ripete la vocina di Jaxon e questo mi porta a sorridere. Non sapevo che ci sarebbero stati anche loro, Lance non mi aveva detto niente!-

"Ci mancavano solo loro!" -si lamenta Meredith e io mi volto a guardarla male-

"Smettila!" -l'ammonisco e lei gira gli occhi, mentre mi alzo dal divano, voltandomi verso l'ingresso e osservo Stacie togliere il giacchetto a nostro figlio ed è semplicemente stupenda!-

"Papà!" -quasi urla Jaxon, felice di vedermi mentre mi corre incontro, ma il mio sguardo è fisso su Stacie, che guardandomi negli occhi -e sembra davvero sorpresa di vedermi- si sfila via il cappottino leggero, rimanendo con addosso quel vestitino a pantalone e bretelle, rosso fiammante, che mette in risalto in modo impeccabile le sue curve da sballo e quei tacchi vertiginosi la rendono più sexy di quanto già non sia!-

...POV STACIE...

Che diavolo ci fa qui Steven? Non mi aveva detto niente mio fratello, ne Rosie. Dannazione!
Io voglio cercare di stare più alla larga possibile da lui e mio fratello, sangue del mio sangue, mi colpisce alle spalle!

"Ehi sorellina!" -mi saluta il mio caro fratellone, raggiungendoci dalla cucina-

"Ciao." -gli sorrido, distogliendo lo sguardo da quello di Steve che non fa altro che fissarmi, ma il mio non è proprio un sorriso amichevole-

"Che hai?" -mi domanda mio fratello-

"Vi do una mano in cucina!" -esclamo, raggiungendo Rosie e lui mi segue- "Che ci fa lui qui?" -domando a bassa voce e sono abbastanza nervosa. Se solo lo avrei saputo, non ci sarei venuta!-

"L'ho invitato a cena!" -mi risponde mio fratello, alzando le spalle-

"Questo l'avevo capito, ma non mi avevi detto che ci sarebbe stato anche lui." -sbotto, guardandolo malissimo-

"Non me l'hai chiesto." -mi risponde, alzando di nuovo le spalle- "Qual'è il problema?" -mi domanda perplesso-

"Sto cercando di evitarlo quanto più mi è possibile!" -gli rispondo e poco dopo sbuffo- "Se solo l'avrei saputo non ci sarei venuta, Lance. Credevo che fosse una delle nostre solite serate in famiglia." -esclamo, guardandolo dritto negli occhi-

"Ma siamo in famiglia." -mi fa notare lui e io lo guardo male-

"No, non lo siamo!" -controbatto io nervosamente-

"Steve è il padre di tuo figlio, è di famiglia!" -controbatte lui e io lo fulmino-

"Quella stupida seduta sul divano?" -sbotto, guardando malissimo la fidanzata di Steve, che osserva proprio quest'ultimo giocare con Jaxon e Garret-

"È la sua donna!" -mi risponde lui e io lo fulmino-

"Lo so, non è necessario che lo sottolinei!" -sbotto e lui sorride divertito-

"La nostra carissima Stacie è gelosa!" -esclama Rosie e io fulmino lei adesso- "Portiamo la cena a tavola, che è meglio!" -sorride lei, uscendo dalla cucina e io, sbuffando, la seguo- "Tutti a tavola!" -esclama sorridendo-

"Finalmente!" -esclama Garret, correndo a prendere posto-

"Mi aiuti ad impiattare?" -mi domanda Rosie, sorridendo e io annuisco-

"Certo." -le sorrido, recuperando tutti i piatti dal tavolo-

"Spero che ti piaccia l'arrosto!" -dice questo Rosie, sorridendo a questa Meredith-

"Non mangio carne, non mi piace!" -le risponde lei quasi fredda, osservandola-

"Oh!" -esclama Rosie dispiaciuta-

"Lei mangia solo pesce o verdura." -dice Steve- 

"Mi dispiace!" -si scusa Rosie, mortificata e quella stupida biondina le finge un sorriso-

"Non dispiacerti Rosie, non lo sapevi. Ed è poi colpa mia, dovevo dirtelo e non l'ho fatto." -le dice Steve-

"Beh, mangerai solo insalata!" -intervengo io, impiattando il suo piatto solo con dell'abbondante insalata-

"Ne vado ghiotta!" -esclama lei, sorridendomi falsamente e io glielo ricambio immeditamente, posando il piatto sotto il suo naso-

"Perfetto! Allora soffocati con la tua insalata!" -le dico con tono veramente acido-

"Stacie!" -mi richiama mio fratello e io sbuffo. La odio! 
La conosco da meno di dieci minuti e già la detesto! 
È la classica ragazza viziata con la puzza sotto al naso, l'ho capito. È una vera arpia, stronza e che si sente superiore a tutti!-

"Che cosa fai nella vita, Meredith?" -le domanda mio fratello, mentre ceniamo-

"La mantenuta!" -sussurro, giocherellando con un pezzo d'arrosto e con la coda dell'occhio vedo mio fratello lanciarmi un'occhiataccia, ma poco mi importa!-

"Al momento niente, ma vorrei aprirmi una boutique esclusiva!" -le risponde la stupida-biondina-snob- "E tu, invece? Che cosa fai nella vita?" -mi domanda lei e io alzo lo sguardo, proiettandolo subito nel suo-

"Lavoro nel bar-ristorante della mia famiglia." -le rispondo, sorridendole davvero falsamente-

"Umh, la cameriera in poche parole. Il lavoro fatto su misura per te." -esclama lei, sorridendo con cattiveria-

"Meredith." -sussurra Steve, riproverandola-

"Non è necessario che mi difendi!" -sbotto, guardando male Steven- "E per la cronaca sì, faccio la cameriera e mi piace il mio lavoro. Per lo meno io non mi faccio pagare nulla dal mio papino." -esclamo, voltandomi a fulminare la stronza-

"Cattiva!" -esclama Jaxon e un secondo dopo lancia addosso a Meredith l'aranciata del suo bicchiere e lei spalanca subito la bocca-

"Jaxon!" -lo rimprovera Steve, mentre io sorrido, cercando di nasconderlo con la mia mano-

"È cattiva lei!" -si giustifica mio figlio, indicando la stronza-

"Tale madre, tale figlio!" -sbotta Meredith, pulendosi come può il suo vestito di marca e io mi volto a fulminarla- "Perché non gli insegni le buone maniere? Sei davvero un cattivo esempio per tuo figlio! È maleducato quanto te!" -esclama seria-

"Ma come ti permetti?" -le domando nervosissima-

"È ora del dolce!" -esclama Rosie, per cercare di far calmare le acque- "Mi aiuti, Stacie?" -mi domanda e io senza dire nulla, mi alzo da tavola e raggiungo la cucina-

"Faccio io, Rosie!" -sento dire questo a Steve e io sbuffo. Mi sta davvero sul culo! Ma che diavolo ci ha trovato, Steven, in lei? È caduto davvero in basso. Mai mi sarei aspettata una donna simile al suo fianco!- "Stacie.." -mi richiama lui-

"La tua ragazza è una vera stronza!" -sbotto, voltandomi a guardarlo negli occhi- "Ma come si permette di giudicare? Non mi conosce nemmeno e si permette di dire una cosa simile? E ti dirò di più: Jaxon mi ha preceduta, perché gli avrei lanciato molto volentieri un bel bicchiere di viso rosso addosso." -gli dico nervosamente-

"Meredith non è cattiva." -la difende lui e io rido in modo isterico-

"Ti prego, non difenderla! Non con me." -lo ammonisco seria e lui sospira- "Mio figlio non è un maleducato, ha solo cercato di difendera la sua mamma da quell'arpia. La vera maleduta qui, è lei! Ma che diavolo ci hai trovato, Steven? Sei caduto davvero in basso." -esclamo, iniziando a camminare per tutto il perimetro della cucina-

"Meredith non è cattiva. Non ha nessuno nella sua vita, i suoi genitori le danno più soldi che affetto." -la giustifica lui e io sono davvero incredula delle sue parole-

"Mi dispiace per lei, ma questo non le dà il diritto di giudicare gli altri senza sapere nulla di loro, di sentirsi superiore soltanto perché in tasca ha molti soldi. Non è una scusante, Steven." -gli dico e lui sospira, avvicinandosi a me-

"Hai ragione, non ha nessun diritto di giudicare nessuno di voi." -esclama, guardandomi dritto negli occhi- "Le parlerò più darti, va bene?" -mi domanda, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e il mio cuore inizia a martellare a più non posso-

"Te ne sarei grata!" -esclamo, allontanandomi da lui di un passo. Mantenere le distante. Questo è il mio unico pensiero. Non dobbiamo avvicinarci, per nessuna ragione al mondo!-

...POV STEVEN...

Stacie ha ragione! Meredith si è comportata davvero male e ha detto delle cose davvero sgradevoli. 
Jaxon è un bambino davvero speciale e Stacie ha fatto davvero un ottimo lavoro con lui, forse ha esagerato a lasciargli dell'aranciata addosso, ma voleva solo proteggere la sua mamma.

"Steve, che ne dici di tornare a lavorare al bar?" -mi domanda Lance, sorridendo-

"Cazzo, dico di sì!" -gli rispondo entusiasta e lui sorride, dandomi una pacca sulla spalla-

"Grazie per avermi consultata!" -sbotta Stacie, fulminando il fratello-

"Il proprietario sono io, quindi le decisioni spettano solo a me." -le risponde il fratello e lei continua a fulminarlo. Non mi aspettavo questa richiesta da parte di Lance e sono davvero contento di tornare a lavorare al bar.
Le cose stanno andando sempre meglio!-

"Ce ne andiamo? Vorrei riposare!" -mi chiede Meredith e io mi volto a guardarla e dal suo sguardo capisco che sia scocciata di rimanere ancora qui. Per tutta la sera non ha fatto altro che sbuffare e rispondere a monosillabe alle domande dei miei amici. È stata fredda e distaccata con loro per tutta la serata, mentre i miei amici cercavano di fare amicizia con lei, di conoscerla meglio!-

"Vorrei rimanere ancora un altro po'." -le dico, osservandola-

"Perfetto, rimani. Io me ne torno a casa." -esclama, alzandosi dal divano-

"A piedi?" -le domando, osservandola-

"No, con l'auto. Dammi le chiavi." -mi dice, allungando la sua mano verso di me-

"E io come ci torno a casa?" -le domando, osservandola-

"Ti fai accompagnare da uno di loro oppure prendi un taxi." -mi risponde ovvia e io, sospirando, le passo le chiavi- "Ci vediamo dopo e non farmi aspettare troppo." -sussurra e dopo avermi stampato un bacio sulle labbra, si avvia verso l'ingresso- 

"Potresti salutare, Meredith!" -la rimprovero e lei senza dire nulla, esce di casa- "Scusatela." -dico ai miei amici-

"E poi sarei io la maleducata!" -esclama Stacie e io mi volto a guardarla, ed è serissima in volto, mentre fissa un punto impreciso davanti a sé-

"Papà non puoi stare insieme a quella strega cattiva!" -mi dice Jaxon, posizionandosi in mezzo alle mie gambe, rimanendo in piedi- "Tu devi stare insieme alla mamma." -aggiunge sorridendo, afferrando la mia mano e subito l'avvicina verso quella di Stacie, che lei ritira subito-

"Non ci provare, Jaxon!" -lo ammonisce lei serissima e il figlio la guarda imbronciato-

"Non ti mangio mica se mi dai la mano!" -esclamo beffardamente e lei si volta a fulminarmi-

"Steve, la tua ragazza.."

"È una stronza!" -sbotta Stacie, concludendo la frase del fratello-

"Non stavo per dire questo." -esclama lui, guardando la sorella-

"Ma lo pensi." -aggiunge seria lei e lui sospira-

"Non vi piace?" -domando ai miei amici-

"È un po'... come posso dire?" -Rosie non trova le parole, mentre ci pensa su-

"Stronza?" -domanda ovvia Stacie- "Andiamo, è una vera arpia! Cosa ci hai trovato in una donna simile, non lo capisco." -esclama sconcertata, guardandomi male. Loro hanno ragione. Meredith non è una donna molto semplice o facile. È abbastanza complicata, ma non è così stronza come vuol far credere!- "È ora di tornare a casa! Si è anche addormentato!" -esclama Stacie, alzandosi dal divano, osservando nostro figlio addormentato tra le mie braccia-

"Mi dai un passaggio? Tanto andiamo nella stessa direzione." -le chiedo e lei mi fulmina-

"Scordatelo!" -sbotta, recuperando dall'ingresso il suo cappottino e il giacchetto di Jaxon-

"Andiamo sorellina! Vivete nello stesso condominio." -vieni in mio aiuto il mio migliore amico e io sorrido-

"Lui ha ragione!" -sorrido a Stacie, dando ragione a Lance e lei mi fulmina-

"Solo ad una condizione!" -esclama lei serissima, fissandomi dritto negli occhi-

"Quale?" -le domando divertito-

"Che tieni la bocca chiusa per tutto il tempo." -mi risponde e io sorrido-

"Affare fatto." -accetto e lei sbuffando, mi raggiunge sul divano per poter mettere a Jaxon il giacchetto- "Fai piano o lo sveglierai." -le dico in un sussurro, aiutandola a infilare il piccolo braccio di nostro figlio nel giacchetto-

"Non dirmi cosa devo fare, ho più esperienza di te!" -sbotta lei nervosa e io sospiro-

"Ragazzi, ci siete mancati terribilmente insieme." -esclama divertita Rosie-

"Noi non stiamo insieme." -sbotta Stacie, fulminando la cognata e lei ridacchia-

"Ma ti piacerebbe!" -sussurro divertito al suo orecchio e adesso è me che fulmina-

"Forse a te, non di certo a me!" -sbotta sempre più nervosa- "Andiamo o giuro che ti lascio a piedi!" -esclama serissima, alzandosi dal divano- "Grazie per la cena, ci vediamo domani." -saluta lei suo fratello e Rosie-

"A domani." -le sorridono loro-

"Grazie per tutto! Sono stato bene." -sorrido ai miei amici, tenendo tra le braccia Jaxon-

"Ti aspetto domani mattina a lavoro." -mi punta un dito contro Lance, sorridendo e io sorrido pure-

"Ci sarò." -gli sorrido e poco dopo raggiungiamo l'ingresso- "Buonanotte." -li saluto, uscendo da casa loro-

"Notte ragazzi." -ci salutano loro, mentre seguo Stacie verso la sua auto-

"Posso fidarmi di te alla guida?" -le domando divertito e lei si volta a fulminarmi- "Preferirei guidare io!" -esclamo sincero-

"E io vorrei che tu stessi zitto!" -sbotta, sbloccando le portiere con la chiave- "Ma non si può avere tutto nella vita, evidentemente!" -esclama serissima-

"Dai, su! Prendi Jaxon, guido io." -le dico, avvicinandomi a lei-

"Non ti farò guidare la mia macchina! Sali in auto e chiuditi la bocca o te la chiuderò io!" -esclama nervosa, guardandomi in cagnesco-

"Sono curioso: come me la chiuderesti la bocca?" -le domando con un sorrisino malizioso e lei mi fulmina-

"Steven non fare il provolone con me." -mi ammonisce serissima e io sorrido divertito-

"Perché? Sennò non resisteresti?" -le domando beffardo, avvicinandomi a lei ancora di più-

"Sali in auto e smettila di fare l'idiota!" -sbotta, salendo a bordo della sua macchina, sotto il mio sguardo divertito. Voglio far notare che non ha risposto alla mia domanda! Così, se io continurei a provacarla, lei non resisterebbe? Interessante! È quasi tutta la sera che non faccio altro che guardare le sue labbra così carnose, tinte da quel rossetto rosso fiammante!-

Usciamo dall'ascensore, uno al fianco dell'altro, e ci incamminiamo verso il suo appartamento..

"Siamo arrivati! Dammi Jaxon." -mi dice, allungando le sue braccia verso di me-

"Lo metto a letto io." -le dico, cullando leggermente Jaxon che dorme tra le mie braccia-

"Non è necessario!" -esclama seria e io sorrido divertito-

"Cosa potrebbe mai succedere se entrassi in casa tua?" -le domando, con un sorriso malizioso-

"Steven, smettila!" -mi ammonisce serissima e io mi faccio serio quanto lei-

"Ok, scusami." -le dico, passandole Jaxon e lei delicatamente lo prende tra le sue braccia- "Stavo solo scherzando." -aggiungo osservandola e lei non dice niente, si volta solo ad aprire la sua porta- "Posso dare un bacio a Jaxon?" -le domando e lei si volta verso di me e io mi allungo verso la guanciotta di mio figlio e ci premo sopra le mie labbra- "Buonanotte, campione." -sussurro e a lui gli spunta un leggero sorriso, mentre i miei occhi si fissano con quelli di Stacie- "Notte." -quasi sussurro, avvicinandomi lentamente a lei e subito premo le mie labbra sulla sua guancia. E il mio cuore quasi impazzisce. Inizia a battere così forte che rischio sul serio che esploda da un momento all'altro. E appena mi allontano dalla sua guancia, tinta da un leggero rosato, subito i nostri occhi si incatenano l'uno con l'altro e il tempo sembra fermarsi. Ci fissiamo e sembra davvero essere passata un'eternità, ma probabilmente saranno passati solo qualche secondo, mentre il mio sguardo si posa su quelle labbra carnose tinte da quel rosso fiammante- "Stacie.." -quasi sussurro, avvicinandomi a lei e sembra che io non stia ragionando più. Le gambe si muovono da sole. Ho perso il loro controllo-

"Devo andare!" -e senza aggiungere altro, entra nel suo appartamento e poco dopo scompare dietro la porta, mentre io mi passo una mano sulla bocca. Che diavolo stavo per fare? Stavo sul serio per baciarla? Cazzo, non avevo più il controllo di me stesso. Non stavo ragionando più. 
E possibile che io non mi sia tolto dalla testa Stacie? Credo di sì! Credo che sia possibile!-

"Mh, sei tornato finalmente." -sussurra con voce impastata dal sonno Meredith e io la osservo, sdraiata sotto le coperte ad osservarmi, mentre mi spoglio per poter andare a dormire-

"Sono appena rientrato." -le dico e dopo essere rimasto in boxer, mi infilo sotto le coperte al suo fianco e lei subito si accoccola sul mio petto- "Meredith, dobbiamo parlare." -esclamo, guardando un punto fisso del soffitto-

"Mh, proprio ora?" -mi domanda lei, mezza assonnata-

"Ora." -le rispondo e lei sospira, accocolandosi meglio sul mio petto- "Ti sei comportata male con i miei amici." -le dico e lei, a quelle mie parole, alza subito la sua testa dal mio petto, puntando i suoi occhi azzurri nei miei- 

"Mi sarei comportata male?" -mi domanda scioccata e io annuisco, fissandola dritto negli occhi- "E sentiamo: che cosa avrei fatto?" -mi domanda con un sopracciglio alzato-

"Non sei stata amichevole nemmeno per un minuto. Loro cercavano di fare amicizia con te, di conoscerti, invece tu sei stata fredda con loro tutta la sera, distaccata." -le rispondo, mettendomi seduto, mentre continuo a guardarla. Non mi è piaciuto davvero per niente il suo comportamento. È stata davvero pessima!- "Per non parlare del fatto che hai giudicato Stacie, per come ha cresciuto Jaxon!" -esclamo sconcertato-

"No, questo non devi farlo, Steven! Non puoi. Difendere. Quella. Con me!" -mi ammonisce serissima-

"Quella, come la chiami te, è la madre di mio figlio, Meredith! Ha cresciuto Jaxon da sola per cinque anni, credi che sia stato facile per lei? E poi il bambino ha solo cercato di difendere la madre." -le dico serissimo, fissandola dritto negli occhi-

"Quel bambino ha rovesciato la sua aranciata sul mio vestito firmato, sai quanto costa un vestito del genere? È stato un maleducato e non c'è da meravigliarsi con la madre che si ritrova!" -esclama serissima-

"Ti importa solo di quel vestito firmato, vero?" -le domando, scuotendo la testa e sono a dir poco deluso-

"E a te ti importa solo di difendere quella banda di poveracci!" -esclama lei, guardandomi freddamente negli occhi-

"Non ti permetto di parlare così dei miei amici!" -sbotto, guardandola davvero in cagnesco e lei inizia a ridere in modo isterico-

"Io mi permetto tutto, invece! Parlo come voglio di chi voglio!" -esclama lei serissima, fissandomi dritto negli occhi-

"Non ti scuserai con loro?" -le domando, osservandola-

"Scusarmi? No, tesoro mio!" -mi risponde, sorridendomi falsamente e io annuisco deluso-

"Questa sera dormirò sul divano!" -esclamo serissimo e un secondo dopo mi alzo dal letto. Non mi è piaciuta affatto la Meredith di questa sera! 
Non avevo mai conosciuto questo suo lato, prima di ora e non mi piace. Non sembrava neppure la Meredith che ho conosciuto cinque mesi fa.
È stata cattiva, maleducata, fredda e distaccata con i miei amici. Si è comportata da vera stronza, snob con loro, come se fosse superiore ai miei amici, mentre loro cercavano solo di fare amicizia.
E poi chiamarli 'gruppo di poveracci' è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nessuno deve permettersi di parlare in quel modo dei miei amici. Sono come una famiglia per me e se offendi loro, offendi anche me!-

"Amore!" -mi richiama Meredith e io, nel sentirla, alzo immeditamante la testa dal cuscino e proietto i miei occhi subito nei suoi-

"Torna a letto, Meredith!" -le dico freddamente, tornando con la testa sul cuscino-

"Mi dispiace." -esclama e io non la guardo nemmeno, rimango fisso a guardare il soffitto del soggiorno- "Ho perso la ragione prima, ho esagerato." -continua, sentendo i suoi passi avvicinarsi a me-

"Chiamare i miei amici gruppo di poveracci!?! Hai davvero esagerato Meredith!" -le dico serissimo, mettendomi seduto a guardarla- "Soltanto perché sei piena di soldi, questo non di dà il diritto di trattare gli altri come delle nullità." -aggiungo e lei si mette seduta sul tavolino, proprio davanti a me- "Ti ricordo che anche io sono come loro. Se pensi che i miei amici siano dei poveracci, lo pensi anche di me." -esclamo, fissandola dritto negli occhi-

"Non lo penso davvero! Ero arrabbiata, ok? Ti sei messo a difendere loro, invece che me." -si giustifica lei, ricambiando il mio sguardo-

"Io difendo chi ha ragione, Meredith, e tu sei nel torto più totale." -le dico e lei fa un leggero sospiro, abbassando lo sguardo sulle sue gambe nude, dato che indossa solo un paio di mutandine e una canotta- "Non avevo mai conosciuto questo tuo lato e devo essere sincero con te: non mi è piaciuto nulla della Meredith che ho conosciuto questa sera! Sei stata cattiva con i miei amici, che cercavano soltanto di essere amichevoli con te." -esclamo e lei ritorna a guardarmi negli occhi-

"Mi scuserò con loro, se è questo quello che vuoi, ma ad una condizione." -mi dice, prendendomi una mano-

"Quale?" -le domando, guardandola dritto negli occhi-

"Che Stacie e suo figlio si scusino con me." -mi risponde, osservandomi e io sospiro, annuendo-

"Ok." -accetto e lei sorride, baciandomi subito sulle labbra-

"Andiamo a letto, adesso!" -sussurra sulle mie labbra e io sorridendo, la prendo in braccio come una principessa, avviandomi verso la nostra camera da letto. Non sarà facile convincere Stacie a scusarsi con Meredith. Anche lei è stata pessima nei confronti della mia ragazza ed è così testarda che non si scuserà così facilmente!-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^

Eccomi qui con un nuovo capitolo..
Allora cosa ne pensate? Sono curiosa di leggere la vostra opinione, quindi lasciatemi qualche recensione se vi va ^_^

Vi mando un grande bacio.
A presto.
-Elisa.
   
 
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