Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Amber    28/09/2017    3 recensioni
Stiles e Derek vengono messi in punizione dopo essere stati scoperti a fare cose poco caste negli spogliatoi.
Dal testo POV Stiles: la gamba, difatti, si muoveva su e giù alla stessa velocità dei suoi pensieri –poco caritatevoli voleva specificare- e creava un rumore continuo e fastidioso, tanto da far scordare al suo compagno di punizione –perché di punizione qui si trattava- il condiviso voto di silenzio imposto da un imbarazzato, scandalizzato e balbettante professor Harris –e davvero mai Stiles avrebbe creduto che un giorno sarebbe stato la causa di quello stato terribile
No sovrannaturale. Famiglia Hale e Claudia (vagamente accennati) vivi e vegeti.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si, il titolo fa schifo ma amen. È essenzialmente una brevissima cavolata ma scriverlo mi ha divertita lo ammetto (soprattutto andare alla ricerca dei nomignoli). Ne potrebbe venire qualunque cosa, anche un seguito, ma mi piace così: per una volta nulla è difficile, ci sono solo due ragazzi che si piacciono (?) e si divertono insieme. In realtà ho poco da dire, la storia parla da sola quindi vi lascio alla lettura.
La Sterek sia con voi!
 
Amber
 
***
 
PUNIZIONE DOPO ALLENAMENTO
Ovvero, come far sapere a tutti che hai una relazione con Derek Hale
 
All’interno della terza classe di un certo istituto di Beacon Hills, Stiles Stilinski si stava letteralmente esercitando nella nobile arte dello scomparire provando a inglobarsi nella sedia. Non che la propria iperattività aiutasse nell’intento: la gamba, difatti, si muoveva su e giù alla stessa velocità dei suoi pensieri –poco caritatevoli voleva specificare- e creava un rumore continuo e fastidioso, tanto da far scordare al suo compagno di punizione –perché di punizione qui si trattava- il condiviso voto di silenzio imposto da un imbarazzato, scandalizzato e balbettante professor Harris –e davvero mai Stiles avrebbe creduto che un giorno sarebbe stato la causa di quello stato terribile
«Vuoi stare fermo?» gli ringhiò per appunto il suo sventurato vicino, girandosi verso di lui con un tale impeto da far svolazzare la sua cortissima frangia nera
«No» rispose il più piccolo con un’occhiataccia, assolutamente disinteressato dal suo fastidio. Era il minimo, insomma! Dopo quello che era successo!
Quello spocchioso, borioso, imbecille Derek Hale! Era tutta colpa sua! Chi si credeva di essere? Beh, oltre al capitano della squadra di basket ovvio. E oltre a essere il ragazzo più popolare della scuola. Si va bene, era anche l’idolo di tutte le ragazze. E ricordava perfettamente che avesse vinto il sondaggio di “Miglior Chiappe Sode” nel giornalino della scuola dello scorso mese… non che lui lo avesse letto, o lo avesse votato –aveva solo fatto scivolare il bigliettino con il nome scarabocchiato male dell’Hale dentro un box di cartone all’ingresso della scuola-, o seguisse quel giornaletto da donnicciole pieno di gossip succulenti e test sull’amore che diamine. Semplicemente gli piaceva tenersi aggiornato ecco, conoscenze generali di base, tutto lì.
In ogni caso era ovviamente un elenco noioso e inutile agli occhi del giovane nerd super star Stilinski, più piccolo di un anno del suddetto DerekTuttiAiMieiPiediHale, scalda panchina cronico della squadra di Lacrosse, campione assoluto dell’inciampamento imbranato-scoordinato e collezionista del tutto involontario delle medaglie d’oro delle figure di merda plateali.
Nemmeno a dirlo al movimento della gamba aggiunse quello della penna contro il banco.
DerekGlacialeHale lo trucidò con lo sguardo, due letali spade laser verdi che al confronto quelle di Star Wars impallidivano. Stiles, capelli sparati e occhi dorati, se le sentiva piantate addosso in un modo particolarmente doloroso.
Non che la cosa lo agitasse, chiariamoci. Si sentiva le mani solo appena sudaticce e il rossore dell’irritazione salirgli lungo il collo in probabili chiazze. Certo, ovvio, irritazione. Eh si
«Stilinski» l’intonazione di DerekVoceSuadenteHale era volata a qualche tono più basso del normale, un ammonimento molto simile a una minaccia.
Non che il cambio di intonazione lo intimorisse, erano passati anni da quando DerekRinghioHale gli faceva paura. Più o meno da quando a 10 anni Stiles aveva iniziato a chiamarlo Sourwolf e Talia lo aveva eletto prode cavaliere, investito da una ridacchiante Claudia  e con Laura come testimone, mentre Cora, ghignando malignamente, aveva punzecchiato un irritato fratello per tutta casa –per giorni a quanto raccontava la leggenda.
Bei tempi. Poi erano cresciuti e DerekSourwolfHale si era trasformato in DerekSourwolfStrafigoHale, mentre lui era piacevolmente sceso nella spirale della nerdaggine nuda e cruda
«Hale» lo riprese il ragazzino dandogli coraggiosamente le spalle. Chissà se la sua maglietta con lo scudo di Capitan America che stava indossando lo avrebbe protetto dalle ire di suo padre? Perché era sicuro che il professor Harris lo stesse chiamando proprio in quel momento!
«Non ti azzardare a fare l’offeso ora»
«Scusa?» L’indignazione, nel sentire il tono irritato dell’altro, salì alle stelle con la stessa velocità con cui si dimenticò del perché si stesse vergognando come un ladro fino a mezzo secondo prima, girandosi di scatto e centrando in pieno con il ginocchio la gamba del banco che, con un rumore sordo stridente, scivolò lontano da lui di mezzo metro, suonando come uno sparo nella stanza vuota. Con un gridolino molto virile il giovane si piegò sul proprio arto offeso, imprecando e lacrimando.
DerekSonoSempreCoordinatoHale lo osservò per un lungo secondo, mostrando senza vacillare la sua migliore faccia da poker face, prima di sospirare pesantemente alzandosi
«Vedi? Questo è il motivo per cui ci hanno beccato» esordì mettendo il banco al proprio posto, abbastanza vicino da incastrare l'altro con la sedia.
Stiles lo fulminò arrossendo
«No no no amico, quello non è stato affatto colpa mia visto come hai insistito»
«Ma se mi hai letteralmente pregato»
Eh, quello era tragicamente vero. Mannaggia a DerekBicipitiD'OroHale! Stiles se ne infischiò ignorando il sorrisetto consapevole dell'altro e continuò la sua filippica guardandolo male
«E' tutta colpa tua è inutile mentire. Come minimo ci espelleranno e sarò in punizione A VITA. La cintura di castità sembrerà una collana di bigiotteria rispetto a quella che mi infilerà mio padre. Senza dimenticare che tu, essendo maggiorenne, finirai in galera, quindi Cora mi ucciderà e al mio funerale Scott racconterà di quella volta in cui ci siamo sfondati di patatine e videogiochi fino a star male e tu, mio caro DerekAddominaliDaUrloHale, mi avrai sulla coscienza per il resto della tua gloriosa vita da galeotto!» concluse tragicamente puntandogli l'indice al petto.
Ma di tutte le espressioni che si sarebbe aspettato –rabbia, indignazione, esasperazione- Derek parve prima stupito, poi estremamente divertito, tanto che il sorrisetto si trasformò in un ghigno, un insieme di fossette e denti da coniglio che non mandarono assolutamente a zero la salivazione dell'ormai rimbecillito Stiles Stilinski.
E DerekBastardoHale lo sapeva pure!
«Quindi oltre a Sourwolf e... cos'altro mi avevi detto? Incredibilmente bello, arrogante, altezzoso, presuntuoso, prima donna, occhi belli e chissà cos'altro che ora mi sfugge, ora devo aggiungere al mio elenco “Addominali da urlo”?» domandò.
Stiles terreo in viso, aprì e chiuse la bocca un paio di volte prima di avere la forza di distogliere lo sguardo da lui. Figurarsi se di tutto il suo discorso DerekModestiaHale non aveva sentito solo quella parte?
«Non so proprio di cosa parli» affermò strisciando all'indietro con la sedia in modo da potersi allontanare da lui e poter respirare.
DerekStronzoHale spinse il banco tornando a bloccarlo, gli occhi che scintillavano di divertimento
«Ah si, ricordo anche un “Cazzo moscio” da qualche parte»
Stiles lo fissò arrossendo come una ragazzina. Oddio che brutta piega che stava prendendo la conversazione...
«E' stato tanto tempo fa» borbottò trovando interessantissima qualsiasi altra cosa nell'aula che non fosse il suo interlocutore
«Si e da allora ti ho dimostrato ampiamente il contrario, o sbaglio?»
Oh si. Ovunque, dappertutto, in ogni occasione e posizione. Non che Stiles ci tenesse il conto o se l'andasse a cercare chiaro... solo che ogni tanto gli piaceva ricordarsi quanto poco moscio potesse essere, come quel giorno ecco!
«Non che questo ti autorizzi a fare come cavolo ti pare» gli rispose tornando a strisciare all'indietro con la sedia.
DerekMiCredoFurboHale tornò a seguirlo, il sorrisetto che si allargava a ogni parola
«Sbaglio o sei tu che sei venuto da me dopo gli allenamenti? E che con la tua vocina mi hai sussurrato cose spalmandoti su di me? Vuoi che te le ripeta forse? Con uno sforzo potrei essere anche molto preciso…»
Dio, ci mancava solo quello!
«Tu... » balbettò «Tu mi stavi guardando in quel modo e io ero solo venuto a vedere gli allenamenti!» lo aggredì e stavolta era certo di essere arrossito a chiazze. Distolse lo sguardo da lui e cercò da qualche parte dentro di se un minimo di contegno «Quindi è colpa tua e basta, fine del discorso» decise.
DerekFottutoHale si appoggiò con gli avambracci al banco e si spinse verso di lui, scrutandolo con attenzione dal basso e con quell'intensità che poteva far smuovere perfino un morto
«E come ti guardo?» gli chiese. Si protese ancora più in avanti spingendo il banco e lo bloccò definitivamente contro quello della fila dietro di lui. Ma lui era Stiles Stilinski! Non si sarebbe fatto raggirare con un trucco così subdolo e scontato e...! Tenne lo sguardo fisso sulla cartina dell'America, le nocche bianche a furia di stringere la sedia mentre il naso dell'Hale sfiorava la sua guancia bollente «Come se volessi mangiarti?» mormorò diretto al suo padiglione auricolare e Stiles non rabbrividì affatto mentre contraeva le gambe deglutendo.
Contegno un cazzo.
Di sicuro il fatto di non aver concluso nulla prima non lo aiutava. Ma di solito, arrivati a quel punto, DerekSourwolfHale, facendo proprio il nomignolo che così innocentemente gli aveva dato da bambino, procedeva realmente a mangiarlo un pezzo alla volta e Stiles non aveva davvero alcunissimo problema nell'ammettere che si ritrovava a pregare e ad aumentare il suo ego già smisurato incitandolo in modo vergognoso. Grazie a ciò –e va bene, era quasi disposto ad ammettere che un paio di volte era stata colpa della sua voce poco controllata- erano stati beccati da tutta la famiglia Hale al completo dopo neanche un mese da che era iniziata quella assurda cosa che c'era tra loro –e di mesi ne erano passati parecchi ormai. Che poi quella assurda cosa si traduceva nello scopare come conigli ovunque e il fatto che non stessero insieme ma tutti sapessero quanto si divertivano erano solo dettagli.
In ogni caso DerekSonoSadicoHale lo lasciò libero tornando a sedersi al proprio posto con tutta la nonchalance di questo mondo, lasciando lui a bocca asciutta e in uno stato decisamente pietoso
«Forse hai ragione...» dichiarò l’Hale occhieggiando nella sua direzione... o più specificatamente sotto il banco «...probabilmente quello è colpa mia» E ghignò. Il bastardo.
Stiles lo fulminò furioso alzandosi di scatto. Adesso ci avrebbe pensato lui a metterlo al suo posto quel...!
«Sei davvero...! » Si bloccò e cercò nel suo vocabolario mentale l'insulto adatto «...davvero l'essere più...!» Lo guardò puntandogli il dito addosso. Derek lo osservò tranquillamente, completamente stravaccato sulla sedia, in attesa di una sua parola. Sexy –argh, no. Odioso –meglio, ma non abbastanza. Eccitante –diavolo, no no. Irritante –quello sempre, ma non era il termine corretto. Scopabile –Stiles, contieniti. Meraviglioso –si chiama insulto per insultare, quindi per ovvi motivi, no. Borioso –già usato, quindi... «...arrogante!» esplose infine e si maledisse perché anche quella era roba vecchia, ma DerekStrafigoHale stava ridendo e lui era giustificato a guardarlo come un pesce lesso, consapevole di essere uno dei pochi nella vita del moro a riuscire a farlo ridere in quel modo. Era una sottospecie di privilegio di cui ancora non si capacitava.
Rimise a posto il banco, allineandolo alla fila corretta e l'arrivo di un messaggio lo distrasse: Lydia.
Harris ha trovato te e Derek che lo facevate negli spogliatoi? Ho capito bene??
Il verso che fece dovette essere realmente disperato perché il suo compagno di punizione alzò il sopracciglio mentre lui sprofondava nel banco
«Lydia lo sa. Perché lei lo sa?»
E poi non lo stavano facendo quello era da specificare... erano stati preliminari molto avanzati ecco
«Forse perché, Sig. Stilinski, lei è un libro aperto. In tutti i sensi vorrei aggiungere» lo riprese il professor Harris entrando nell'aula –fortunatamente con un colorito normale in volto- e facendo scattare il suddetto studente come una molla sull'attenti... tanto da fargli sbattere con l'altro ginocchio contro il banco che stavolta si ribaltò schiantandosi a terra.
DerekMalignoHale si coprì il volto con la mano cercando di nascondere la risata che lo stava piegando in due mentre Stiles, piegato a metà per ben altro motivo, imprecava a bassa voce contro il maledetto universo dei banchi scolastici che doveva avercela di sicuro con lui.
Il professor Harris non ebbe nemmeno la forza per scuotere il capo
«Hale puoi andare, Stilinski anche tu... sempre che tu riesca a stare in piedi il tempo necessario per uscire almeno dall'aula. I vostri genitori –chissà come mai- si sono rifiutati di venire qui, quindi l'unica cosa che avrete dalla scuola sarà una nota di ammonimento che la prossima volta diventerà sospensione o espulsione» Puntò verso di loro uno sguardo glaciale a cui Derek rispose impassibile mentre rese Stiles nervoso e imbronciato «E se posso darvi un consiglio: fate quello che volete dove non potete essere visti o peggio… sentiti»
 
«Come se fosse facile» borbottò Stiles quando furono all'esterno della scuola, nel cortile deserto. Ormai era pomeriggio inoltrato e non c'era un'anima viva nei dintorni.
Derek lo fissò divertito
«Alla fine gli ultimi che non lo sapevano ora lo sanno eh? Quasi mi aspetto che domani ci siano manifesti per tutta la scuola»
Stiles scrollò le spalle disinteressato
«A me non interessa. A te interessa?»
«Per carità, che pensino tutti quello che gli pare»
Il castano gli lanciò un'occhiattina indagatrice per constatare se stesse dicendo il vero: Derek se ne stava lì, accanto a lui, totalmente rilassato, le mani in tasca, il sole che creava una piccola ombra sulla guancia e un pigro sorriso a incurvargli le labbra.
Si sentì incredibilmente sollevato.
Comunque sbuffò e gli girò le spalle
«Non credere di cavartela. Sono ancora arrabbiato con te per esserci fatti beccare dal prof… Harris per giunta!»
«Si certo. Ti stavo per offrire un passaggio con la Camaro, ma se te la vuoi fare a piedi fino a casa tua no problem»
Stiles lo fissò di sottecchi
«E mi porti subito a casa?» domandò fingendosi disinteressato
«In realtà potrebbe esserci un sentiero nel bosco, un po' nascosto a dire il vero, che ho trovato durante una delle mie corse in solitaria e che avrebbe bisogno di essere esplorato per bene»
DerekMarpioneHale gli lanciò uno sguardo, quello sguardo, e Stiles ghignò
«E poi cosa fai? Mi mangi?»
DerekSourwolfHale si piegò appena su di lui
«Pezzo dopo pezzo» gli promise piano e si incamminò verso il parcheggio senza voltarsi.
Non che ce ne fosse bisogno.
Stiles lo seguì di corsa
«Forse non sono così tanto arrabbiato!»
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Amber