II.
❚❚ i n t r u d i n g ❚❚
"Forse, la maggioranza delle persone, nel mondo, non sta cercando di essere libera. Pensano solo di esserlo. È un’illusione. Se davvero fossero liberi, molti di loro sarebbero in guai grossi. La gente, in realtà, preferisce non essere libera."
ㅡ Haruki Murakami, Kafka sulla Spiaggia
22 Ottobre
Sono usciti i risultati dell’ultimo test scolastico. Un altro 100/100, come tutti si aspettavano. Come la docente aveva già previsto, esibendo il suo solito sorriso soddisfatto, allungandomi il documento immacolato e privo di segnacci rossi. Non ci sono errori, sul mio compito. Non ce ne sono mai stati. Stringo il foglio fra le dita, fissandolo con occhi privi di espressione. Il mio sguardo si confonde sulle cifre, mescolate a lettere e simboli, caratteri di un linguaggio universalmente noto, la matematica. Un’ancora di salvezza. Attraverso le sue ferree regole, sbagliare è impossibile. Non ci sono imprevisti, nell’algebra: è tutto perfettamente calcolato, esatto, calibrato sulla base di lunghe dimostrazioni scientifiche. Un percorso già stabilito e lastricato, privo di bivi o incroci. Non esistono le emozioni, nei numeri. Non c’è spazio per i sorrisi o le lacrime: il dolore e la gioia sono incognite mai pervenute, anche nella mia vita. Sono schiavo di un sistema che rigetto ogni giorno, che tuttavia m’incatena e trascina per i polsi, che lo voglia o meno. Lo studente numero uno. Il primo in graduatoria, il cui nome non abbandona mai la casella in cima alla lista. L’orgoglio della mia scuola, una promessa nazionale. Ho solo diciotto anni. Io sono il mio peggior nemico.