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Autore: apeirmon    02/10/2017    4 recensioni
Nella vita biologica, ci sono momenti in cui si vive davvero, ma per Yamato devono essere aumentati in qualche modo.
Ricordare la vera Amicizia è il suo preferito.
[Fanfction partecipante al contest Power of music, indetto da eleCorti sul forum di efp]
[Storia partecipante al contest Un amico è così indetto da Fiore di Cenere sul forum di EFP]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gabumon, Un po' tutti, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autore: Ho limitato l’introspezione e le descrizioni per mantenere dei dialoghi con tutti i protagonisti senza superare il limite di parole della competizione "Power of music". Per lo stesso motivo ho lasciato le battute senza precisarle, indicandone il pronunciante in altri modi.
“Oretachi no melody” è la canzone cantata dai doppiatori di Yamato e Gabumon, Yuuto Kazama e Megumi Yamaguchi rispettivamente, nonché la mia preferita tra tutte quelle relative alle serie di “Digimon”.
 
Leggo il festone all’ingresso dei parcheggi del complesso commerciale di Palette Town:
“Fiera dei Mostri Digitali 2014”
Sono tornato qualche giorno fa da un’esplorazione di Marte con Gabumon e non vedo l’ora di stare con i miei compagni di avventure. Takeru mi ha detto di voler passare del tempo con Hikari, quindi aspetterò per stare anche con loro, ma gli altri devono assistere al concerto che terrò allo Zepp Tokyo.
- Sora, Sora! Ti dispiace se faccio una gara con Hawkmon? È vicino alla Daikanransha! [NdA: ruota panoramica di Odaiba.]
- Vai pure, Piyomon: ci vorrà ancora del tempo prima di iniziare.
Il tenero Digimon di mia moglie prende quota e sorvola la zona del Venus Fort.
- Comincio a prendere posto. Ieri ho lavorato fino a tardi a due kimono e devo riposare.
- D’accordo. Prendo la nuova armonica e ti raggiungo.
 
Soddisfatto dell’acquisto, esco dal negozio di musica, ma mi vedo crollare addosso una torre di scatoloni. Rialzando la testa, vedo Daisuke sul corridoio del Venus Fort.
- Daisuke! Allora siete riusciti ad arrivare in tempo tu e Mimi!
- Yamato! Gabumon! Fatevi abbracciare! Rispetto al vostro viaggio, la traversata del Pacifico it’s nothing! Com’è andata?
- Molto tranquillo, ma i registri da compilare lo rendevano insopportabile. Tu, invece?
- Nel locale abbiamo molti clienti abituali, non mi lamento.
Noto che Gabumon sta guardando lungo il corridoio.
- Dov’è V-mon? Lui non è venuto?
Daisuke assume un’espressione infastidita.
- Gli avevo chiesto di aiutarmi come XV-mon a portare gli ingredienti da sperimentare con il ramen, ma si è messo a guardare le auto al Mega Web insieme a Jyou! Vado a recuperarlo!
- Aspetta! Veniamo an…
Ma è già uscito dall’edificio.
 
Mentre cerchiamo di raggiungerlo, noto Gomamon e Palmon che giocano nella fontana di Fountain Circus, sotto l’ologramma di TonosamaGekomon. Mimi è seduta lì accanto.
- Yamato! Che bello rivederti!
- Mimi, ciao! Ho incontrato Daisuke poco fa. Come sta Mikey?
- Sempre in cerca di animali da filmare, ma finché continua non possiamo allargare la famiglia.
- Già, fate bene ad aspettare che siate entrambi presenti. Sto anda…
Uno schizzo idrico bagna la mia maglietta e la gonna di Mimi.
- Gomamon! Stai più attento! Ora devo cambiarmi in un camerino!
- Mi dispiace, mi sono fatto prendere la mano.
- Non ce le hai le mani!
- D’accordo, ci vediamo al concerto.
 
Stiamo per uscire dal centro commerciale, quando un gatto bianco e bruno salta sulla pancia di Gabumon, atterrandolo. Taichi ci corre incontro subito dopo.
- Gabumon, tienilo fermo! Non vuole saperne di stare al Sun Walk! [NdA: centro per animali.]
- Pensavo che Miko II lo lasciassi a casa dei tuoi.
Gabumon glielo passa.
- Hikari ha voluto portarlo, ma me l’ha dato per salire sulla Daikanransha e io non posso badargli in continuazione.
Stiamo in silenzio per qualche secondo.
- Taichi, mi aiuti a riunire gli altri? Voglio dire: siamo qui per i Digimon, quindi perché non ricordiamo insieme il momento in cui li abbiamo incontrati?
Lui sorride mestamente.
- Abbiamo nuovi interessi e le famiglie di cui occuparci. Ti aiuterei, ma ho lasciato Agumon che rubava il cibo ai cani e devo proprio recuperarlo.
 
Noto Jyou contemplare dei modelli di automobile nell’italianizzante Mega Web.
- Sei ancora qui, bene!
- Ehi, Yamato! Qui ci sono macchine di tutte le epoche: questo museo è precisissimo!
- Non parlarmi di macchine: erano mesi che svolgevo riparazioni per l’astronave.
- È impressionante come anche qualcosa di così recente abbia una lunga storia.
- Ne abbiamo una anche noi. Però sembra che nessuno voglia ricordarla, oggi.
Si volta dal lato opposto dell’auto.
- So cosa provi: gli impegni ci tengono più in solitudine di quanto vorremmo. Ma noi ci siamo visti o sentiti in questo periodo, perciò non sentiamo molto questo bisogno.
Abbasso la testa. Forse la mia è una pretesa egoistica.
- Attenti!
All’improvviso, Jyou mi butta a terra. Scorgo una vettura rossa passarci vicino, sinché non sbatte sul cartello per le indicazioni. Vediamo V-mon affacciarsi dal finestrino.
- Ora ho capito perché Daisuke non mi faceva toccare il freno a mano!
 
Entriamo al Pinkberry per riprenderci dall’afa, quando vedo Miyako, Ken e Wormmon seduti a un tavolo. Li indico a Gabumon e ci avviciniamo.
- Guarda, Ken! C’è Yamato!
- Ciao, ragazzi. Non andate in giro per la fiera?
- Non vogliamo che il caldo affatichi il bambino.
Le parole di Ken mi spiazzano.
- Ho chiesto a Sora di lasciare che te lo dicessimo di persona: sono incinta di due mesi!
Sorrido a bocca spalancata.
- Congratulazioni! Bisogna festeggiare tutti, no?!
Ken fa un sorriso di scusa.
- L’abbiamo già fatto appena scoperta la gravidanza. Ci dispiace che tu non potessi partecipare.
- Oh… Non fa niente, ci sarà sempre la nascita. Dopotutto sono stato io a scegliere un lavoro così... alienante.
 
Gabumon ha deciso di aspettarmi con Sora. So che Koushirou controlla gli ologrammi dal Brave Tree, immerso per l’occasione in uno di Jureimon, quindi lo raggiungo, non rischiando, almeno con lui, una delusione se rimanesse in silenzio.
- Tentomon, aumenta la tensione di quattro ettovolt, per favore.
- Subito, Koushirou-han! Mini Saetta
- Come va il lavoro?
- Ah, Yamato! Ho finito gli ologrammi per la tua esibizione. Mi manca solo quello di Parrotmon.
Sospiro.
- Tu come ci riesci? A lavorare senza condividere quello che fai, intendo.
- Ma non è vero! Spesso Koushirou-han ne parla con me, ma non ci capisco molto.
Scambio uno sguardo col mio migliore amico.
- Però con altre persone è diverso. Non possiamo confrontarci con i Digimon su quello che riguarda la Terra.
- Penso che mi basti immaginare le vostre opinioni da quello che so di voi. È strano che tu lo chieda: prima Iori si stava lamentando perché siamo tutti indaffarati.
- Davvero?! Sai dov’è adesso?
- Stava andando allo Yume no Ohashi Bridge.
 
Mi avvicino a Iori mentre guarda Submarimon passare sotto il ponte. Gli siedo vicino.
- Le persone costruiscono ponti, strade e satelliti. Dovrebbero avvicinarci, però le inutili attività in cui sprofondiamo ci impediscono di dedicarci a chi ci circonda profondamente.
- Già. Potremmo capirci anche senza parlare, se recuperassimo l’interesse per gli altri, che li conosciamo o meno. Sembra che nessuno senta più dei legami.
- Restiamo seduti qui fino al concerto?
- Perfetto.
 
Vedere Patamon e Tailmon sulla Daikanransha mi sorprende. Quanti giri vogliono fare? Comunque, aspetto che mio fratello scenda.
- Non mi dite che avete passato lì tutto il pomeriggio.
- Non so perché onii-chan, ma parlare lì su è molto meglio che farlo a terra.
- Perché dobbiamo perderci nelle varie attrattive, se non ci interessano?
Sento il cuore più leggero.
- Almeno voi…
- “Almeno voi” che cosa?
Mio fratello ha mantenuto la stessa innocenza precedente al divorzio.
- Andiamo allo Zepp Tokyo. Fra poco è il mio turno.
 
Trovo Sora, Piyomon e Gabumon in prima fila e mi siedo prima di andare in camerino.
- Gabumon mi diceva che hai provato a parlare con gli altri della squadra, ma che sei rimasto deluso perché avevano da fare.
- Sembra che siamo diventati degli sconosciuti. Non solo per me, anche tra loro non si cercano per stare insieme: preferiscono guardare automobili o rincorrere il gatto.
- Sappiamo che le parole sono usate così spesso per qualunque situazione che hanno perso il loro effetto e vengono recepite poco. Credo che abbiano bisogno di qualcosa di più. È qui che entra in gioco l’arte.
Sento il peso dell’armonica nuova in tasca. Ringrazio mia moglie con un bacio e m’alzo.
 
Dopo essermi affacciato nel camerino, mi rivolgo ai miei compagni di banda.
- Ragazzi, prima di cantare, vorrei fare un’esibizione singola.
 
Attraverso il palco mentre gli applausi riecheggiano per lo Zepp Tokyo.
Vedendomi solo, il pubblico smette gradualmente, incuriosito dal cambiamento.
Arrivo al microfono, ma evito di dare spiegazioni a voce.
Le note di “Oretachi no melody” sono le prime a essere prodotte dal nuovo strumento.
Per la prima volta, suono con gli occhi sempre aperti: posso vedere così la stima di Takeru per la mia musica, lo stupore di Taichi nel tornare al nostro primo viaggio insieme, la calma di Hikari, l’entusiasmo di Mimi (non siamo in discoteca, abbassa quelle braccia!), la commozione di Jyou e la gratificazione di Miyako nel sentire l’unica musica che soddisfi sia il mio stile compositivo che il suo; vedo Koushirou rilassato come non lo vedevo da anni, Ken esprime una tranquillità sempre più rara da quando lavora e Daisuke… va be’: ha fatto un lungo viaggio, lasciamolo dormire.
Non saprei descrivere lo sguardo di Iori. Sembra un’estasi mistica, forse è vera felicità.
Invece riconosco in Sora completo Amore.
 
Tutte queste diverse reazioni spontanee sono la prova che volevo vedere che i miei amici sono ancora qui e che la nostra unione è immutabile: dobbiamo solo prestarle attenzione per evitare che si nasconda da tutte le questioni futili che si susseguono negli anni. E magari scoprire che questa unione comprende anche chi non abbiamo ancora incontrato, e che non ha mai sentito il suono della nostra voce.
   
 
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