1 ottobre 2017, Lima , Ohio. 


Kurt Hummel, come ogni mattina, si stava preparando ad uscire per andare a scuola. La cosa, però, non lo entusiasmava affatto perché sapeva bene cosa sarebbe successo una volta oltrpassato il cancello del William McKinley High. 
La routine era quella: bidone della spazzatura, calci, insulti ed infine granita in faccia. Ecco il prezzo che doveva pagare per far parte del Glee club.
Nessuno amava quel gruppo di canto che inondava i corridoi con le loro gofffe coreografie.
Secondo il resto degli studenti se ne poteva fare a meno e, visto che loro non si arrendevano, gli altri li punivano ripetutamente ogni mattina. 
Ma Kurt inseguiva il suo sogno, quello di diventare un cantante affermato, e per questo motivo quel club se lo teneva stretto e sopportava silenziosamente ogni soppruso a cui veniva sottoposto.
Con il suo soyalatte con doppia panna, quella mattina, si recò verso l'uffico del preside dove era stato urgentemente convocato. Con un po’ d’ansia scoprì che ad accoglierlo c'era, non solo il preside Webber, ma anche la consulente Mcnara.
"Buongiorno Kurt! Tutto bene?" - disse la professoressa offrendogli un biscotto che, sicuramente, era su quella scrivania da anni.
"Sì, Signorina " - rispose lui mentendo. Come vuoi che stia dopo essere passato nel bidone dell'umido della mensa come ogni mattina? Come dovrei stare dopo essere stato chiamato frocio già 10 volte? Come si sentirebbe lei se passando la fissassero tutti costanemente come se avesse una grande A rossa  sulla testa?
"Carissimo ti abbiamo convocato qui oggi perchè abbiamo una favolosa notizia per te!" - iniziò il signor Webber passeggiando per la stanza - "Ricordi quando compilasti la richiesta per gli scambi interculturali? Ecco sono lieto di avvisarti che SEI STATO ACCETTATO. Domani mattina arriverà in aereoporto il tuo nuovo compagno. E' spagnolo e si chiama Blaine. Blaine Anderson. Parla benissimo l’inglese perchè la sua famiglia è natia americana e starà qui per un anno intero. Possiamo contare su di te, Kurt? Sei ancora disponibile ad ospitarlo?"
"Ma certo." - rispose il biondino con poco entusiasmo. Perché, diciamocelo, quello che Kurt voleva ora era tutto tranne che un altro cretino che lo prendesse in giro persino a casa sua.
Come sarebbe stato questo Blaine? Tollerante? Omofobo? Strafottente? Educato? Taciturno? 
Kurt in quel momento voleva tutto tranne che occuparsi di un’ altra persona.
"Quindi signor Hummel aspettiamo con ansia lo straniero, per ora le do il suo fascicolo cosi magari può iniziare a famigliazzare con questo Anderson" - queste parole svegliarono Kurt dal suo stato di coma. Prese il raccoglitore sulla scrivania e, in tutta fretta, uscí dalla presidenza.


La mattina passò lenta: matematica, storia, geografia e letteratura inglese. 
L' unica vera gioia fu l'ora in sala canto con Rachel e lo splendido duetto che ne era venuto fuori: Hymn For The Weekend dei Coldplay. La sua migliore amica poteva essere l'unica in quella scuola a coverizzare una dea come Beyoncé.
Quando finalmente arrivó a casa, dopo aver cenato, decise che era arrivato il momento di rivelare a suo padre l’arrivo del giorno seguente. 
"Papà ti ricordi di quando mandammo la richiesta per ospitare studenti stranieri? Beh è stata accettata. Da domani solo paella e sangria perché sta per volare in casa nostra uno spagnolo!"- disse Kurt muovendosi a passi di flamenco fingendo di avere le nacchere in mano.
Burt rise- "Era ora! Lo aspettiamo da anni oramai e se poi questo è l'effetto che ti fa, ne sono contentissimo. " - il suo tono si fece più serio - " pensi che non me ne accorga Kurt? Quando piangi la notte? O quando esci con un’ altra maglia nello zaino? Devi denunciarli, devi dennunciarli al preside. Non può andare cosi, non deve. Ti aiuterò! Io ti aiuterò."
Kurt alzò la mano- " Basta papà, basta! Lascia stare tu non puioi capire".
"Io ti capisco, voglio solo aiutarti."

La discussione rimase sospesa per aria perché Kurt prese il suo infuso e si rinchiuse nella sua stanza. Suo padre sapeva e faceva di tutto per aiutarlo ma lui non voleva. Aveva paura, perchè contro i bulli non poteva farci nulla nessuno ed ormai si era arreso.
Un solo anno e sarebbe finito l'inferno delle scuole superiori.
Disteso sulle lenzuola di seta Kurt aprí il raccoglitore e rimase folgorato. Gli occhi di Blaine avevano un colore unico. Non era marrone, nemmeno verde, era una cosa molto più simile al caramello. Uno sguardo caldo, confortevole. 
Era questo l'amore a prima vista? Kurt non ne aveva idea eppure già sentiva le farfalle nello stomaco.























Note dell'autrice : 
Salve! Lo so siamo nel 2017 e io dopo due anni torno a scrivere di loro due senza un perchè. Mi fa strano farlo eppure dovevo ! 
Attendo con ansia le vostre opinioni.
Un bacio 
Ros