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Autore: roby347    03/10/2017    0 recensioni
È la storia di una ragazza semplice, della porta accanto, che non ha mai amato e che ha vissuto sempre nell'ombra, e di un ragazzo che ha vissuto sempre al massimo e che non ha più una giusta rotta da seguire. Perché amare è anche perdere se stessi e forse nessuno dei due si era mai trovato. È la storia di una semplice ragazza che vive ancora come se fosse una bambina, perché nessuno l'aveva mai fatta sentire donna.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Tasto Invio. Anche l'ultima email era stata inviata e poteva finalmente recarsi a dormire nel suo piccolo letto. Roberta divideva la camera con Marta. Anche se dividere non era forse il termine più appropriato. Marta si era impossessata di gran parte dei mobili della stanza per poter ordinare il suo rifornitissimo armadio alla moda. Ma a Roberta non interessava più di tanto, il suo guardaroba infatti non contava numerosi capi di vestiario, in quanto odiava la sua figura. Non era secca e statuaria come la sorella, ma anzi aveva curve prosperose, anche nei posti sbagliati, che sarebbero state adeguate decenni prima e non ora, in una società che richiedeva fisici piatti e senza alcuna forma femminile. Inoltre preferiva utilizzare l’armadio prevalentemente come ulteriore nascondiglio in cui poter mettere i suoi amati libri.
La decisione di lavorare non era condivisa dal padre per l’enorme paura che la figlia non avrebbe proseguito gli studi. Stefano aveva un rapporto speciale con la sua bambina, fatto di alti e bassi naturalmente, ma Roberta quando aveva bisogno di qualcuno era dal padre che si rifuggiva. La complicità era l'aspetto più importante, più bello del loro rapporto. Non importava quel che accadeva, si spalleggiavano l'uno con l'altra e soddisfatti si scambiavano sguardi complici. Stefano era un padre diverso rispetto ai canoni del tempo, amava le sue figlie, amava passare del tempo con loro e non le lasciava mai davanti ad uno schermo privo di contenuti, ma le coinvolgeva sempre nei suoi mille progetti, mentre Anna era a lavoro.
La madre possedeva una piccola ma graziosa bakery. La decisione era stata quella di avviare l'attività non nel centro della cittadina, bensì nella periferia, con l'intento di dar vita ad un negozio che fosse soprattutto un luogo d'incontro per le persone del quartiere. Roberta nel tempo libero correva a dare una mano, soprattutto in cucina. Amava perdersi nel mondo delle pentole e dei frullatori. 
Il tenore di vita di Roberta era molto semplice per una ragazza che vive in una generazione portata all’eccesso, forse anche troppo semplice. Quel tipo di persona che amava sognare ad occhi aperti, leggere un buon libro piuttosto che passare le sue serate in discoteca, nella spasmodica ricerca di trovare un ragazzo, del quale il mattino dopo non avrebbe neanche ricordato il suo nome. Forse era proprio la lettura di un numero eccessivo di romanzi d’amore che le avevano creato l’illusione di poter effettivamente trovare un ragazzo che la amasse completamente, una sorta di anima gemella. E forse proprio per questo ancora non era mai stata fidanzata. Una ragazzina, ecco come la definivano molti dei suoi parenti, un fantasma, ecco cos’era per tutti. La sicurezza di sé non era mai appartenuta al suo carattere e purtroppo lo rispecchiava anche esternamente.
Roberta chiuse gli occhi, pregando che l’indomani portasse qualche lieta novità.  
  
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