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Autore: Tefnuth    04/10/2017    0 recensioni
Dopo la sconfitta di Profondo Blu, le Mew Mew sono tornate a condurre una vita pressoché normale e il pianeta natale di Pai, Kisshu e Tart è stato salvato grazie alla miracolosa acqua cristallo che li aveva riportati in vita. Ma un nuovo pericolo incombe, quando gli antichi seguaci di Profondo Blu, i Cavalieri Oscuri, si risvegliano e decidono di vendicarsi per il torto subito.
Per poter evitare il disastro, Mew Mew e alieni dovranno allearsi e combattere con tutte le loro forze.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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_Rifugio dei nemici_
“Ancora non capisco: perché perdiamo tempo con queste sciocchezze? – Chiese Rumiko a Temeku. – Potremmo distruggerli con un sol tocco” stava pettinandosi i folti capelli davanti a uno specchio.
“Conosco bene lo sguardo che ha Arkei in questi giorni, perso in un altro mondo. – Affermò Temeku. – Sta cercando qualcosa, e non porrà fine a questa storia finché non lo avrà trovato”.
“Cosa potrebbe offrirgli la Terra? Non c’è niente qui”.
“Non ne ho idea. Confessò Temeku. – Che sia una persona, un luogo, o un gioiello, di certo lui non si darà pace fino a che non lo avrà tra le mani”.
“E che dovremmo fare noi?”.
“Assecondare i suoi capricci, nulla più”.
“Tsè, è solo una perdita di tempo. – Rumiko ripose il pettine. – Io non starò di certo qui a pettinarmi i capelli tutto il giorno!”.
“E cosa vorresti fare? Sentiamo” le disse Temeku.
“Intanto andrò a farmi un giro, e poi sfogherò ogni mio capriccio” la donna svanì in un battito di ciglia.
________
“E’ incredibile! Stai davvero insegnando a Mark come si vola. – Esclamò Tart, gustando il gelato che aveva preso all’inizio della passeggiata con i fratelli. – Sei bravo”.
“E’ solo perché lui, in teoria, ha già volato: quando si è dimostrato essere la reincarnazione di Profondo Blu” ribatté Kisshu, camminando con le mani in tasca.
“Lui però non era cosciente, in quel momento, perciò è come se avessi avuto tra le mani un principiante” replicò Pai.
“Avresti potuto occupartene tu, invece che dare a me la patata bollente”.
“Come ho già detto, tu sei il più indicato per questo compito” gli ricordò l’alieno con i capelli viola, prima di arrestarsi di fronte ad un bar: aveva visto Pam seduta ad uno dei tavoli vicino alla vetrata. Non si era accorta di loro, tanto era immersa nei suoi pensieri.
“Oh, c’è Pam lì dentro” esclamò Tart.
“Già, è proprio lei” confermò Kisshu, cui poi venne in mente un’idea. Si mise dietro a Pai, e con forza lo costrinse ad entrare nel caffè nonostante le sue lamentele.
“Ma che diavolo!”.
Così, l’alieno si ritrovò dentro al locale, senza sapere cosa fare e senza la possibilità di uscire (non voleva di certo essere maleducato, per non parlare del fatto che il fratellastro stava bloccando la porta). Sconfitto, Pai non vide altra soluzione che sedersi al tavolo dov’era Pam e cercare di iniziare una conversazione.
“Ti vedo pensierosa” disse, per attirare l’attenzione della ragazza.
“Tu qui? – Domandò lei, sorpresa. – Non lo avrei mai detto”.
“In realtà, mi ci hanno costretto. - Pai indicò i fratelli, che li salutarono da fuori tutti belli sorridenti. – Credo che abbiano pensato che fosse un bello scherzo”
“Dei veri monelli. – Pam rise. – Ormai sei qui, possiamo anche parlare un po’”.
“E di cosa?”.
“Per esempio, del perché i nostri nuovi nemici stiano aspettando così tanto per mettere in atto la loro vendetta. - Affermò la ragazza. – Di certo anche tu ci avrai fatto caso”.
“Non nego di averci fatto un pensiero, e non escludo ogni possibilità” confermò il ragazzo.
“Per te quale potrebbe essere la più valida?” gli domandò Pam.
“Non credo che vogliano giocare al gatto e il topo, secondo me stanno cercando qualcosa”.
“L’acqua cristallo, forse?”.
“Improbabile: anche se ce ne fosse ancora, non sarebbe abbastanza per essere usata come potente fonte energetica di distruzione. – Ipotizzò il ragazzo. – Deve esserci qualcos’altro sotto”.
“Concordo con te. - La ragazza si guardò l’orologio, constatando con stupore che stava facendo tardi all’appuntamento che le era stato fissato nel pomeriggio. – Accidenti, devo scappare: sono in ritardo” si alzò di tutta fretta, seguita da Pai.
“In ritardo, per cosa?” le chiese il ragazzo.
“Ho un appuntamento: delle prove per un set fotografico. Ma ormai arriverò di certo in ritardo”.
“Posso portarti io!” esclamò Pai fermandola, senza neanche sapere il motivo.
“Davvero, non è necessario” replicò la ragazza.
“Insisto, dimmi dove devi andare”.
“E va bene, ma sarà la prima e ultima volta. – Affermò Pam. – Non posso certo approfittarne” sorrise, stupita di se stessa.
Il luogo dell’appuntamento era la sede di un’importante agenzia fotografica, dove la Mew mew avrebbe dovuto fare un servizio fotografico per la presentazione di un nuovo profumo. Il complesso era un grande palazzo a più piani, con un ampio cortile d’ingresso che ospitava anche un parcheggio per i dipendenti, e gli ospiti più prestigiosi. All’esterno del cancello, e dove l’entrata, c’erano tre guardie di sicurezza che controllavano i badge di ogni passante.
“Sembra quasi come a casa mia” commentò Pai, comparando il loro sistema di sicurezza con quello della Serra.
“Grazie mille, mi hai risparmiato una brutta figura. - Lo ringraziò di nuovo Pam con un inchino. – Se vuoi, posso farti entrare: se dico che sei un mio accompagnatore non faranno storie” propose, per essere gentile.
“No grazie, piuttosto aspetterò qua fuori che tu abbia finito. – L’alieno si guardò intorno. – Non ci sono mai stato qui, sembra carino”.
“Non devi per forza accompagnarmi anche a casa! Posso usare i mezzi” ribatté la ragazza.
“Ti conviene andare: ti staranno aspettando” le disse Pai per non permetterle di tentare di nuovo di fargli cambiare idea.
“In tal caso, ci vediamo più tardi” lo salutò lei, correndo verso l’ingresso.
L’alieno invece decise di osservare tutto ciò che accadeva in quel piccolo spazio semplicemente appoggiato al muro che racchiudeva l’edificio, incurante della vedetta che lo stava spiando.
“Ma guarda che bella sorpresa”.
Intanto, al Caffè…
“Kisshu? KISSHU!” strillò Tart per essere ascoltato dal fratello maggiore, che di nuovo si era perso nei suoi pensieri all’improvviso spaventandolo.
“Sì Tart, cosa c’è?” chiese l’alieno dai capelli verdi, osservando la bottiglia d’acqua che aveva fatto cadere.
“Ti sei di nuovo imbambolato! Per fortuna non avevi del tè bollente tra le mani. – Lo criticò il fratellino. – Vorrei tanto sapere cosa ti passa per la testa quando fai così”.
“Mi è sembrato di avere un presentimento, ecco tutto”.
“Un presentimento? – Ripetè Tart, non aveva ben capito ma almeno aveva avuto una risposta. – E su cosa?”.
“Non ne ho idea, ma ho avuto come un brivido lungo la schiena” Kisshu si passò una mano sul lato sinistro del viso, e Tart vide un insolito luccichio di cui preferì non parlare per non aggravare la situazione.
“Sarà stato un effetto ottico, dovuto alla luce” si convinse, mentre Ichigo che aveva visto tutto da lontano iniziò a rimuginare.
“Meravigliosa, meravigliosa” ripeté più volte il fotografo che stava facendo il servizio a Pam, mentre lei si muoveva leggiadra sul set tenendo tra le mani la boccetta del profumo. Il signor Kanekichi Shoda aveva la fama di essere uno dei fotografi più pignoli del settore, tuttavia le sue foto erano così belle che tutti volevano avere un suo lavoro; e la presenza scenica di Pam, bellissima in ogni contesto, stava promettendo uno dei servizi più belli della carriera di Kanekichi.
“La signorina Pam è la testimonial perfetta per il nostro nuovo prodotto: entrambi sono leggiadri e sensuali come un tramonto” commentò il creatore della fragranza, Temaru Irye.
“Il merito è tutto del signor Kanekichi” affermò Pam, appoggiando un istante la boccetta ai suoi piedi per poter assumere la prossima posizione da immortalare.
“Ma non fatemi ridere. – Irruppe la voce di Rumiko. – Voi non avete alcuna idea di cosa sia la vera bellezza”.
“L…lei chi è?” chiese tremando il signor Temaru.
“La vostra signora e padrona. – Rumiko fece apparire un doppelganger. – Schiavo attacca!”.
La chimera si lanciò verso gli ignari umani, che dall’orrore scapparono a gambe levate dietro le quinte mentre Pam, dopo essersi velocemente trasformata, bloccò il nemico con il suo fiocco.
“Non andrai da nessuna parte” affermò lei.
“Sciocca ragazza. Credi di poter fare qualcosa, solo perché hai quell’insignificante potere? – Rumiko si teletrasportò accanto alla ragazza. – Non farmi ridere” con una scarica d’energia, molto simile ad un’onda d’urto, l’aliena attaccò la ragazza e liberò il suo schiavo in un colpo solo.
“Buargh, gnieeh” balbettò il doppelganger festeggiando la libertà ritrovata.
“Non stare a cincischiarti tu! – Lo rimproverò la sua padrona. – Trova gli umani e fai il tuo dovere”.
La chimera obbedì.
“Torniamo a noi due. – Disse Rumiko a MewPam. – In quale modo preferisci morire?”.
“In nessun modo. – La interruppe Pai. – ELETTROSILURO”.
L’attacco permise a Pam di allontanarsi dalla nemica, la quale si librò in aria per evitare la scarica.
“Ecco che arriva uno dei traditori, come se potesse servire a qualcosa”.
“Richiama la tua creatura, e vattene via” le intimò Pai, tenendo alto il ventaglio.
“Io non prendo ordini da un insulso moccioso, soprattutto da uno che ha tradito il suo popolo. – Lo rimproverò Rumiko, caricando le proprie mani di energia. – Avresti dovuto uccidere questa umana e le sue compagne, e permettere a Profondo Blu di conquistare la Terra. Ti bastava solo questo, e tutto sarebbe andato come doveva essere”.
“Sarebbe stato un errore, e me ne sarei pentito”.
“Povera creatura, l’aria di questo pianeta deve averti fritto il cervello” lo canzonò la nemica.
“E’ facile criticare gli altri, quando si è lontano dal pericolo e sono gli altri a lottare per te” ribattè Pam, nel tentativo di istigare la nemica ad un combattimento corpo a corpo.
“Per favore, risparmia questi inutili giochetti. – Gli occhi di Rumiko si alzarono al cielo. – Non sembra, data la mia bellezza, ma sono fin troppo vecchia per cascare in questi inutili giochetti mentali”.
“Pam, vai a cercare il chimero e distruggilo. – Sussurrò Pai alla ragazza. – Io resto qui ad occuparmi di questa qui”.
“RUMIKO! – Esclamò l’aliena. – Mi chiamo RUMIKO! Abbi un po’ di rispetto” incrociò le braccia, irritata.
“Stai attento. – Si raccomandò Mew Pam. – Mi sembra una fuori di testa” probabilmente lo disse con la voce un po’ troppo alta, poiché l’aliena la sentì fin troppo bene.
“Cosa osi dirmi? – L’energia nelle mani di Rumiko aumentò, trasformandosi in scintille e rompendo i vetri delle finestre. – Ti farò marcire all’inferno per questo” un’onda d’urto partì dal corpo dell’aliena, e Pai evocò una barriera per difendere se stesso e Pam. Lo sfogo d’ira di Rumiko dette alla Mewmew la possibilità di sgattaiolare via, all’inseguimento del chimero.
“Non sei molto brava: non riesci a controllare i tuoi poteri. Sicura che ti abbiano scelta per le tue capacità, e non per fare numero?” esclamò Pai, il cui obiettivo era di attirare tutta l’attenzione della nemica su di sé per impedirle di seguire Pam. Come aveva sperato, Rumiko si arrabbiò così tanto che lasciò perdere la sua vendetta contro la Mewmew.
“SCREANZATO! TI CONCERO’ PER LE FESTE! PAGHERAI PER QUELLO CHE HAI DETTO!”.
“Ah le donne”.
I corridoi dell’edificio erano bui, illuminati solamente dalle luci di emergenza alimentate da un generatore autonomo. In mezzo a quella semioscurità, i gorgoglii della chimera e le grida delle sue prede sembravano amplificate a dismisura.
“EHI TU! – Gridò la ragazza lupo, sperando che la creatura la sentisse. – VIENI A BATTERTI CON ME!” fece continuando a muoversi verso il ruggito.
“HAI PAURA?”.
La chimera cadde giù dal soffitto, con la testa girata dalla parte sbagliata per puro scherzo.
“Fai anche del sarcasmo adesso?” gli domandò la ragazza, per niente incline agli scherzi.
Morirete, morirete tutti” sibilò la creatura, rimettendosi in ordine.
“Sempre la solita storia” Pam evocò la propria arma, e con quella attaccò frontalmente il nemico.
Il vostro destino è segnato, traditori” ripetè il doppelganger, con la voce molto somigliante a quella di Rumiko, prima di divincolarsi dal fiocco d’energia.
“E’ una storia che ho sentito fin troppo volte” affermò Pam, riprendendo in mano la propria frusta.
Traditori, traditori, traditori” il chimero si lanciò all’assalto, e questa volta fu bloccato da qualcuno che non era la ragazza lupo.
“Fiocco immobilizza!”.
“Fiocco d’energia!”.
“Fiocco d’acqua!”.
“Gnaaaarghh” lamentò la creatura, per non essere riuscita nel suo intento.
“Cosa ci fate qui?” domandò Pam.
“Siamo venute a darti una mano, che domande” rispose Ichigo.
“A quanto pare ne avevi proprio bisogno” aggiunse MewMinto.
Non riuscirete mai a sconfiggerci! Morirete tutti nel tentativo” dichiarò fermamente il doppelganger, prima di fare una cosa che le ragazze non avevano mai visto: si autodistrusse.
“Che cosa bizzarra” commentò Lory.
“Devo tornare da! – Esclamò Pam con una certa fretta. – Stava combattendo da solo contro uno dei cavalieri, avrà bisogno di aiuto”.
“Tranquilla! – Le disse Purin. – Ci stanno già pensando Taru-Taru e Kisshu. Gli daranno una bella lezione”.
Nella sala del set fotografico…
“Non basterebbero cento di voi per sconfiggermi!” affermò Rumiko che, con le sue onde d’urto, aveva ridotto la stanza ad uno scenario da apocalisse.
“Bla bla, intanto siamo ancora qua solo noi tre. – La contraddì Kisshu. – Come la mettiamo?”.
“E sarai proprio tu, il peggiore dei traditori, che morirà per mano mia”.
“Arrivi tardi nonnetta!” disse Tart, colpendo l’aliena con le sue bolas.
“Nonnetta a chi? Bimbetto insolente!” Rumiko si lanciò sfrenata contro il giovane alieno, che scappò a gambe levate per timore della furia della donna.
“Lascia in pace mio fratello!” gridò Pai, frapponendosi tra lei e Tart con il ventaglio.
“Spostati! Tanto morirà comunque!” strillò l’aliena, prima di essere costretta a schivare un attacco di Kisshu.
“Veditela con me! – Disse l’alieno con i capelli smeraldini. – Mi pare di aver capito che sono quello che ti sta più antipatico” i suoi occhi erano fermi e decisi, e furono proprio loro a colpire tanto Rumiko da fermarla per un attimo. Quel tono di oro, e la particolare sfumatura attorno alla pupilla, le avevano fatto venire in mente gli occhi di una persona che una volta conosceva bene.
Si avvicinò al ragazzo, e gli prese il volto con la mano
“Questi tuoi occhi, così particolari. – Sussurrò, stupendo tutti i presenti. – Dimmi, li hai per caso ereditati da qualcuno, oppure no?” nessuno capì il motivo di quella domanda cui lei sembrava tenere in modo particolare.
“Non ti riguarda. – Rispose Kisshu, allontanando la donna da sé con uno spintone. - Strega”.
Le guance di Rumiko si fecero rosse, e le su unghie si conficcarono nel palmo delle mani per il nervoso; di nuovo la stanza tremò per le vibrazioni da lei emanate.
“Serpente viscido. – Esclamò Rumiko. - DIMMELO! PRETENDO CHE TU MI RISPONDA!”.
“Non ti dirò un bel niente!” ripetè duro il ragazzo.
“DEVI DIRMELO!” la donna sprigionò un’onda d’urto che fece cadere tutti quanti a terra.
“Ma che ti…” iniziò Kisshu, prima di essere investito da Rumiko che, fuori di sé dalla rabbia, gli si gettò addosso atterrandolo e bloccandogli le braccia. Era così adirata che la sua forza sembrava essere raddoppiata. Anche le Mew mew, giunte in quel momento, restarono di sasso davanti a tanta follia.
“Non ti lascerò andare finchè non mi avrai dato una risposta! - Pretese con degli occhi da pazza. – FALLO O TE LI CAVERO’ FUORI DALLE ORBITE”.
“Ma che ti frega?” chiese il ragazzo che, stufo di essere messo sotto da una donna, prese uno dei Sai e ferì Rumiko al costato. Niente di serio, ma abbastanza fastidioso per far sì che lei si scostasse.
“Maledetto, giuro che te la farò pagare” minacciò lei.
“La risposta è sì! Li ha ereditati da nostra nonna! – Mentì Pai per calmarla. – Li ha presi da lei”.
Rumiko sgranò gli occhi, mentre l’intero gruppo si disponeva attorno a lei.
“Sta dicendo la verità. - Si aggiunse Tart per reggere il gioco. – Nonna aveva il suo stesso colore”
 “Ecco hai avuto la tua risposta. – Disse l’alieno dagli occhi smeraldini. – Adesso piantala di fare l’isterica”.
“Non mi convince. Dovrò vederci più chiaro” affermò lei, svanendo nel nulla.
“Ma che le è preso?” domandò Purin, completamente confusa.
“Boh, è diventata matta dopo aver visto gli occhi di Kisshu” rispose Tart.
Ritornata nel suo rifugio, Rumiko disse immediatamente ad Arkei e Temeku ciò che aveva visto.
“Potrebbe essere una mera coincidenza. – Ipotizzò l’alieno biondo, mentre con premura curava la piccola ferita dell’alleata. – Conosci tutte le possibili varianti della genetica, e probabilmente quei ragazzi hanno detto la verità”.
“Non prendermi per i fondelli! So per certo che mi hanno mentito. – Ribattè la donna, ancora adirata per la sconfitta. – So quello che ho visto, e non mi posso sbagliare” la rabbia sparì, lasciando posto alla nostalgia.
“Dunque tu affermi questo” disse Arkei.
“Erano i suoi occhi, erano i suoi” la donna tirò su col naso.
“Non vedo come questo possa…” provò a ribattere Temeku, ma Arkei lo anticipò sui tempi.
“Andresti ad accertartene tu, Temeku?”.
“Ma signore…”.
“Oh sì, lo faresti per me?” lo pregò Rumiko, prendendogli le mani e sbattendo i suoi occhi da cerbiatta.
“Va bene, andrò a controllare, ma sapete come la penso su questa cosa” si arrese il biondo.
 
Tutto ciò che potevano vedere i suoi occhi era una distesa massa d’acqua, piatta e azzurra come il cielo. C’era qualcuno con lui, ma per quanto volesse non potè mai vederne il volto. Tutto ciò che faceva era guardare in lontananza, con la sensazione di star parlando con quella persona. D’improvviso, come tante altre volte, il sogno si trasformò in un incubo senza fine: l’acqua diventò ghiaccio, e il cielo divenne tempesta.
La figura che era accanto a lui, rivelandosi Profondo Blu, sguainò la sua spada e con quella lo colpì in pieno petto. Il suo sangue fuoriuscì dal suo corpo, tingendo di rosso la neve su cui cadde.
C’era una terza persona, una presenza che stava avanzando nella bufera. Il suo cuore iniziò di nuovo a martellare: lui lo aveva trovato.
Gli era vicino, molto vicino.
“Sono qui, per te”.
 
Kisshu si era svegliato nel cuore della notte, tremando per l’ennesima volta. Questa volta la cicatrice pulsava e bruciava ancor di più del giorno in cui gli era stata inferta, e la pelle biancastra sembrava essere tornata crosta che si spezzava ad ogni respiro. Il ragazzo prese il cuscino e vi affondò il viso, per poter sfogare la propria frustrazione in un lungo pianto. Quando finirono le lacrime, il ragazzo uscì dalla propria camera e il suo sguardo si incrociò con quello di Pai. Nessuno dei due parlò, i loro occhi stavano parlando per loro, così Kisshu uscì di corsa per una passeggiata notturna; Pai invece decise che sarebbe stato meglio chiedere l’aiuto di qualcuno.
Qualche minuto dopo…
Ichigo si svegliò di soprassalto, quando le sue orecchie sentirono che qualcuno stava bussando alla sua finestra. Era Pai.
“Posso entrare? – Domandò con gentilezza l’alieno, e dopo aver annuito Ichigo gli aprì la finestra. – Mi dispiace disturbare, ma vorrei chiederti un favore”.
“Di cosa si tratta?”.
“E’ per Kisshu: si sveglia sempre nel cuore della notte, urlando per chissà cosa. E’ già da un po’ che va avanti così, ma non vuole confidarsi con me né con Tart”.
“Mi sembrava che ci fosse qualcosa di strano. – Osservò Ichigo. – Cosa potrei fare io?”
“Vorrei che fossi tu a chiedergli il motivo dei suoi incubi notturni. Forse a te darà più ascolto” sperò l’alieno.
“Conta pure su di me!”.
Al rientro a casa, Pai trovò Tart ad attenderlo sul porticato
“Cosa ci fai qui fuori?” domandò al fratellino.
“Vi ho sentito andare via, e mi sono chiesto il perchè” rispose il castano.
“Kisshu è rientrato? – Chiese Pai, e Tart negò con la testa. – Ha avuto un nuovo incubo, forse peggiore di quelli che ha avuto in precedenza, così ho chiesto ad Ichigo di investigare per noi”.
“Pensi che a lei dirà la verità?”.
“Non ne ho idea. – Ammise il più grande degli alieni. – Ma provare non costa nulla”.

 
  
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