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Autore: Kano_chan    07/10/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capo Caem comparve all'orizzonte solo nel primo pomeriggio del giorno successivo; era arroccato su di un promontorio che spezzava la linearità della costa protendendosi verso il mare. Il faro, che occupava gran parte della visuale, si trovava sulla cima e dominava i dintorni dalla sua altezza. Era ormai da lungo tempo in disuso, sin da quando i Deamon avevano iniziato ad aumentare costringendo le navi ad evitare di salpare dopo il tramonto.

-    Siamo arrivati – comunicò Ignis, parcheggiando la Regalia vicino a Selenis che stava già smontando dalla sua moto.
-    Grazie per il passaggio – disse Iris scendendo dopo Gladio dall'auto.
-    È stato un piacere –
-    Che buon profumo di mare –

La principessa, una volta tolto il casco, si stiracchiò respirando a pieni polmoni l’aria salmastra.

-    Penso che farò delle bellissime foto qui! – affermò Prompto guardandosi intorno – Chissà se si può salire in cima al faro – aggiunse, schermandosi gli occhi e tirando indietro la testa.
-    Iniziamo a capire in che stato è la barca – replicò Noctis avviandosi.

Il sentiero in terra battuta che si arrampicava su per il promontorio, era delimitato dai resti di quello che doveva essere un muretto in pietra.
La vegetazione era tipica delle zone balneari, con alberi arrotondati dal vento e un vago profumo di agrumi che si librava nell’aria mescolandosi al sale del mare.

-    Lo sapevo che eravate voi. Riconoscerei quel motore tra mille! – Cindy venne loro incontro a metà strada.
-    Te ne intendi davvero! – constatò Prompto con un sorriso a trentadue denti.
-    Allora, come va con la barca? – s’informò Noctis.
-    Il nonno la sta riparando, ma mi sa che ne avrà per un po’ – rispose la ragazza incamminandosi.
-    Siamo ancora in alto mare? – chiese Ignis.
-    A giudicare da come è ridotta deve averne passare parecchie – spiegò Cindy – alcuni pezzi si possono aggiustare, ma altri vanno sostituiti –
-    Dovevamo aspettarcelo – commentò Selenis.
-    Non preoccupatevi, il nonno resterà qui finchè non sarà pronta – asserì la ragazza – I pezzi però non si trovano da soli, non è che potreste aiutarci a trovarli? –
-    Siamo a vostra disposizione – rispose prontamente Ignis.
-    A dire il vero una mano ce l’hanno già data Monica e Dustin – proseguì Cindy – Sono stati bravissimi! Ci hanno fatto avere quasi tutto quello che serviva –
-    È l’affidabilità delle guardie reali – commentò il cuoco.
-    Il problema, è che non sono riusciti a trovare un materiale chiamato Mithril – replicò la ragazza – a quanto pare è difficile da reperire da queste parti, o almeno così mi ha detto quel ragazzino di Insomnia –
-    Talcott? –
-    Esattamente! È sveglio il marmocchio! Chiedete a lui, ne sa molto più di me – affermò la meccanica.
-    Lo faremo – assicurò Noctis.
-    Bene, lo trovate su al faro con il nonno probabilmente – commentò – E ora se volete scusarmi, prendo i miei attrezzi e me la squaglio. Ho un’officina da mandare avanti – disse.
-    Grazie ancora Cindy, a buon rendere – la salutò Selenis.

Il gruppo proseguì quindi verso la base del faro dove, difatti, ad attenderli c’erano sia Cid che Talcott.

-    Principe Noctis! Di qua! – si sbracciò il bambino quando li vide arrivare.
-    Ehi Talcott, come stai? – lo salutò Noctis.
-    Bene grazie! – rispose allegro.
-    Cid –
-    Era ora che arrivaste – brontolò come al solito il meccanico.
-    Abbiamo avuto qualche contrattempo – replicò Selenis arricciando il naso.
-    Bah, l’importante è che siate qui – disse Cid – Immagino che Cindy vi abbia già spiegato la situazione – aggiunse sistemandosi meglio il cappellino sulla testa canuta.
-    Sì, ci ha parlato di questo Mithril – rispose Ignis – ma ha detto di rivolgerci a Talcott per maggiori informazioni – disse sorridendo al bambino che diventò raggiante.
-    Allora? Cosa sai dirci di questo metallo? – domandò Gladio.
-    È estremamente raro da trovare – disse Talcott – ma vi ricordate la cascata? Sul quaderno del nonno ho letto che più a nord, vicino al lago, ci sono delle rovine – raccontò – E' lì che si trova il Mithril! – affermò con sicurezza.
-    Mh..- commentò Noctis pensoso.
-    Penso che si riferisca al Vesper – intervenne Cid.
-    Si trova a nord di Lestallum se non vado errata – disse Selenis.
-    Il nonno aveva sempre ragione. Sono sicuro che lì dentro c’è il Mithril! – esclamò Talcott.
-    Ne sono certo anche io – rispose Noctis con un sorriso.
-    Quando lo avrete trovato saremo già a buon punto con le riparazioni – disse Cid – nel frattempo continuerò con il resto –
-    Grazie –
-    Seguitemi! Vi porto dagli altri – asserì Talcott incamminandosi di nuovo verso il sentiero - Stiamo nella vecchia casa del guardiano, vedrete che vi piacerà! - 

L’abitazione in questione era di certo particolare, non tanto per le forma, quanto più perché le assi che componevano le facciate erano di dimensioni e colori diversi contribuendo a darle un’aria piuttosto variopinta. Trovarono Monica e Dustin ad attenderli fuori dalla casa.

-    Ben arrivati – li salutò la donna.
-    È bello rivedervi – le fece eco il suo compagno.
-    Grazie per aver dato una mano a Cid e per esservi presi cura di Talcott - disse Noctis chinando leggermente la testa.
-    Per noi è stato un piacere – replicò Monica – Ci spiace solo di non aver ancora recuperato il Mithril –
-    A quello ci pensiamo noi – asserì Prompto.
-    Partirete presto? – chiese Iris.
-    Non abbiamo ancora deciso, ma penso che prima ci muoviamo e meglio è – rispose Ignis.
-    Infatti – concordò Noctis.
-    Beh, per ora potete riposarvi qui – intervenne Talcott – Vi faccio vedere la casa! –

L’interno era decisamente spartano, ma non per questo meno confortevole. Il piano inferiore era occupato dalla sala da pranzo con annessa cucina, e da un paio di camere dove alloggiavano Monica e Dustin. Al piano superiore si trovava invece il bagno, la stanza di Talcott, una stanza per Iris e una destinata ai ragazzi.

-    Purtroppo non è granchè, ma potete restare quanto volete – affermò Monica ferma sulla soglia della loro camera assieme a Talcott.
-    È perfetta! Grazie mille a tutti – replicò Selenis prima di tornare a girarsi verso la finestra aperta.

Dava sul lato del faro, e da quell’altezza si vedeva benissimo il mare oltre l’orto che c'era nel cortile sul retro. La ragazza appoggiò i gomiti sul davanzale e si godette la brezza che annunciava l’arrivo della sera. Selenis si scoprì per la prima volta dopo molto tempo a tirare sul serio il fiato.

-    Un. Vero. Letto. –

Prompto si lasciò cadere letteralmente di schiena su uno dei letti disponibili, facendo cigolare malamente le molle del materasso.

-    Mi fa piacere vedere che gradite – rise Monica – vi lasciamo un po’ tranquilli allora – aggiunse mettendo un braccio attorno alle spalle di Talcott.
-    Ah, per la cena di stasera non dovete preoccuparvene. Cuciniamo noi! – asserì Selenis guardando Ignis.
-    Assolutamente! – confermò il ragazzo, la cui prospettiva di poter usare una vera cucina non dispiaceva affatto.
-    Non dovete disturbarvi – replicò Monica.
-    Non è affatto un disturbo, non ti preoccupare – affermò Selenis – Vero? – domandò voltandosi a guardare Prompto e Noctis.

I due, che si stavano contendendo le freccette del tiro al bersaglio presente in camera, la guardarono smarriti per un secondo.

-    Vero? – ribadì minacciosamente la principessa.
-    Certo!-
-    Ovviamente! – rispose i due nello stesso istante facendo scoppiare a ridere tutti quanti.

***

-    Prompto? Noctis? Ma dove diavolo sono finiti?! –

Selenis alzò gli occhi dal bancone della cucina per trovare la sala da pranzo vuota. Monica e Dustin erano usciti per fare un paio di commissioni prima di cena, approfittando del fatto che i ragazzi avrebbero preparato la cena, mentre Talcott e Iris stavano scendendo di sotto proprio in quel momento.

-    Possiamo andarli a cercare noi – disse la ragazzina.
-    Volevo che ci dessero una mano a preparare il tavolo – rispose Selenis scuotendo la testa – Tra l’altro anche tuo fratello è sparito – aggiunse.
-    Lo faceva anche a casa – replicò Iris scuotendo la testa – Stai tranquilla te li riporteremo tutti e tre, giusto? – domandò rivolta a Talcott.
-    Ma certo! – asserì  il bambino.
-    Conto su di voi allora! - disse guardando i due uscire - Ecco qui –

La ragazza si voltò con il tagliere in mano verso Ignis, che si stava occupando della preparazione del risotto.

-    Oh grazie! Ti spiace metterla tu nella pentola? Volevo controllare la cottura delle verdure – rispose il ragazzo infilandosi i guanti da forno.
-    Sicuro – disse la principessa – Era da un sacco di tempo che non cucinavamo assieme – osservò mentre faceva scivolare la cipolla tritata dentro l’olio caldo.
-    Hai ragione – confermò Ignis – Però vedo che la sintonia non l’abbiamo persa – aggiunse sorridendo all'amica che gli stava passando il sale ancor prima che lui lo avesse chiesto.
-    Scherzi? Con tutte le volte che ci siamo ritrovati a dover preparare la cena a Noct nel suo appartamento? – replicò la ragazza – Avremmo potuto mettere su ristorante tutto nostro! –
-    Ti prego, non farmi ricordare lo stato in cui versava quella cucina…- mormorò il giovane rabbrividendo al solo ricordo.
-    Però ad un certo punto si è messo in riga – osservò Selenis buttando il riso nel soffritto.
-    Già, dopo averlo minacciato di farlo tornare a palazzo – ribattè Ignis.
-    Era un periodo un po’ turbolento.. c’era stato qualche attrito tra di voi se non ricordo male –
-    E' vero, ma alla fine si è risolto tutto – rispose il ragazzo, abbassando la temperatura del forno per lasciar dorare le verdure.
-    Iggy.. pensi che potremo mai tornare a fare quella vita? –

Il giovane si fermò, con la frusta sollevata sull’impasto della torta.

-    Questo non posso saperlo, ma se anche torneremo non saremo più gli stessi – rispose alla fine.
-    Hai ragione… - concordò Selenis versando il brodo di carne nel riso – Mi è sempre piaciuta questa tua schiettezza di dire le cose come stanno –
-    Già, ma ricordo che tuo padre non fosse esattamente della stessa idea – replicò il ragazzo.
-    Cosa? E perché? – chiese stupita Selenis interrompendo il suo mescolare.
-    Ti ricordi quando è morto quel pappagallino a cui eri tanto affezionata? –
-    Uh uh –
-    Tuo padre ne aveva subito comprato uno identico, pensando che non ti saresti accorta del cambio.. - spiegò Ignis.
-    Ma io me n’ero accorta! – ricordò Selenis.
-    E difatti quando me lo hai fatto notare io ti ho raccontato la verità. – proseguì il giovane – Tuo padre mi fece una ramanzina perché secondo lui avrei dovuto continuare a sostenere la sua versione – disse con un sorriso divertito.
-    Ma pensa te! – rise la principessa – Mio padre era fatto così. Pur di proteggermi avrebbe fatto qualsiasi cosa – disse nostalgica.
-    È stato un grande uomo – affermò Ignis.

Selenis osservò il suo amico sorridendo mentre riempiva la tortiera con il composto che aveva appena fatto. Lasciato per un istante il risotto al suo destino, la ragazza si sporse e gli lasciò un bacio sulla guancia.

-    E questo per che cos’era? – le domandò il giovane sollevando le sopracciglia.
-    Per aver in parte colmato il vuoto che ha lasciato – rispose la ragazza.
-    Sua maestà, ve li abbiamo riportati! –

Talcott entrò tutto allegro assieme a Iris, portandosi dietro i tre fuggiaschi che erano molto meno felici di essere tornati lì. Noctis, Prompto e Gladio si misero in riga nella sala da pranzo, come degli scolari indisciplinati.

-    Oh bene! Iggy ti dispiace? – disse la ragazza lasciandogli il comando del risotto.
-    Affatto – rispose il giovane.
-    Ecco qua per voi –

Selenis mollò in mano a ciascuno di loro, tovaglia, piatti, bicchieri e posate.

-    Al lavoro forza! – ordinò poi cacciandoli via – Bravissimi – aggiunse strizzando l’occhio a Talcott.

Nonostante la latitanza di alcuni membri del gruppo, la cena fu pronta per tempo, e quando Monica e Dustin furono tornati si sedettero tutti a tavola.
A detta dei commensali era tutto ottimo e perfino il burbero meccanico si lasciò andare ad un paio di complimenti sui cuochi.

Le conversazioni furono allegre e leggere; nessuno volle soffermarsi sui recenti accadimenti, preferendo lasciarsi trasportare dai ricordi di quando tutto era ancora al proprio posto e il mondo pareva ancora un posto pacifico.
Una volta finito di mangiare, i più “giovani” si ritirarono nella camera dei ragazzi per dare inizio ad un vero e proprio torneo di freccette.

Con buona pace dei partecipanti, il titolo lo vinse immancabilmente Prompto. Nulla di cui stupirsi vista la mira da cecchino del ragazzo, ma Noctis pretese una personale rivincita.... che si concluse esattamente allo stesso modo della prima. Decisero di andare a dormire solo quando Talcott rimase addormentato sul divano, stremato dalle novità e dalla compagnia dei nuovi arrivati.
Monica ringraziò di cuore i ragazzi per aver distratto il bambino. Nonostante la situazione fosse migliorata da quando avevano lasciato Lestallum, Talcott continuava a portarsi dentro una grande tristezza per la sorte toccata al nonno. Il fatto, quindi, di potersi rendere utile al nuovo Re di Lucis, gli aveva dato la spinta per cominciare a superare il trauma, portando con sé gli insegnamenti di Jared.
Anche Selenis era felice di quella giornata appena trascorsa. Per una volta non avevano dovuto guardarsi le spalle dall’Impero e dal suo cancelliere, ma si erano goduti una giornata di tranquillità in previsione della partenza che era stata fissata per l’indomani mattina.
Però, nonostante l’animo sereno con cui era andata a dormire, la ragazza si svegliò di soprassalto poche ore dopo, quando fuori era ancora buio.
Vista l'impossibilità di riprendere sonno, la principessa decise di uscire a prendere una boccata d'aria.
In punta di piedi scese al piano di sotto e poi uscì al chiarore della luna.
Il profumo del mare, sospinto dai venti notturni, l'aggredì facendole venire una leggera pelle d’oca sulle braccia scoperte. La luna era così grande da illuminare chiaramente i profili degli alberi. L’unico rumore presente, oltre a quello delle fronde mosse dalla brezza, era l’eco della risacca che arrivava dalla scogliera. Era una notte incredibilmente tranquilla, che riusciva a celare dietro quell'apparenza tutte le turbolenze che stavano in realtà scuotendo Eos.
Sistemandosi dietro le orecchie i capelli sciolti, Selenis osservò il paesaggio, soffermandosi in particolare sul grande faro.
La sua massiccia presenza s'innalzava verso il cielo come una muta sentinella, mentre sotto di esso nascosto da occhi indiscreti, c’era l’attracco segreto.
Senza quasi farci caso, la ragazza si mise in marcia verso la base della torre e una volta raggiuntala, con l’ausilio del grosso ascensore che si trovava al suo interno, scese al piano inferiore.
Un interruttore posto appena fuori dalle porte dell’elevatore diede luce e vita al locale. Dopo un paio di corte scale, Selenis si ritrovò nella parte interna del molo. L’ambiente era ingombro di casse, lamine e altri pezzi sconosciuti, ma era stato anche arredato con un confortevole divano in pelle rossa e un basso tavolino che ospitava una radio e una lanterna.
La principessa uscì infine sul porticciolo. Lì, lo spazio era occupato dallo yacht di Re Regis. Era un’imbarcazione che contava almeno dieci metri; lo scafo era coperto da diversi teloni di plastica, a testimonianza del lavoro ancora da finire. La poppa presentava invece i segni recenti di pittura e dava già un’idea di quanto maestoso sarebbe stato il risultato una volta concluso.
Selenis stava osservando la barca quando dal ponte, si levò una figura. Istantaneamente la ragazza scattò indietro evocando il suo kukri.

-    Ohi, piano! –  venne ammonita.
-    Gladio? – esclamò la principessa – Per i Siderei! Mi hai fatto venire un colpo! – sbottò, lasciando svanire l’arma mentre il ragazzo scendeva sul pontile.
-    Che diamine ci fai qui a quest’ora? – replicò il ragazzo.
-    E tu allora? –
-    Ero curioso –
-    Beh, anche io –

I due si guardarono e poi scoppiarono a ridere.

-    Non riuscivi a dormire? – domandò Gladio andandosi a sedere sul divano.
-    Mi sono svegliata e non riuscivo più ad addormentarmi – rispose Selenis sostando in piedi – Così sono uscita e poi mi sono incamminata fin qui. E tu?-
-    Non prendevo sonno – disse il ragazzo stiracchiandosi.
-    Non è da te – sogghignò la principessa.
-    Capita anche ai migliori – replicò l’Amicitia con un sorriso scaltro.
-    Oh certo... – annuì lei sarcastica.

Mentre la principessa osservava il suo ragazzo spaparanzato sul divano, qualcosa cambiò nel suo sguardo.
Selenis si avvicinò a Gladio, fermandoglisi davanti. L'Amicitia la guardò incuriosito e decisamente stupito quando lei gli si sedette cavalcioni con le ginocchia a lato delle cosce. Il ragazzo non fece domande, le mise una mano alla base del collo e la baciò.
Per Ramuh se le era mancata!
Quando il bacino della ragazza si scontrò contro il suo, lei sollevò la testa, le labbra già gonfie e nello sguardo un'esplicita richiesta.


-    È notte, l’ascensore fa un casino infernale se si muove… - ragionò Gladio.

Selenis a quel punto sorrise in modo molto ferino, togliendosi la maglietta in tutta fretta ed allacciandosi nuovamente alla bocca del ragazzo. Gladio non fece alcuna rimostranza per quell'improvviso desiderio e assecondando i movimenti di lei, si liberò degli indumenti.
La principessa si aggrappò forte alla schiena del giovane, quando con un’unica mossa la fece ribaltare sul divano. Era incredibile che riuscissero a starci, ma non c’era motivo di lamentarsi.
Selenis si morse il labbro inferiore quando lo sentì entrare in lei, e lo strinse a sé quando le affondò il viso tra i capelli mentre i loro respiri si facevano sempre più veloci e le frasi si tramutavano in sussurri rochi.

Un po’ di tempo dopo, la ragazza si ritrovò ansimante a riposare sul petto tatuato dell'Amicitia. Teneva gli occhi chiusi e l’orecchio appoggiato sul cuore di lui.
Oltre al respiro spezzato di Gladio, si sentiva solo lo sciabordio delle onde contro le fiancate della barca.


-    Se non ci fosse il rumore del mare, restando così con gli occhi chiusi, mi sembrerebbe di essere a casa – disse dopo un momento.
-    Hai ragione – convenne il ragazzo facendo vagare le dita sulla schiena di lei.
-    Sai che una volta mio padre ha rubato lo yacht? – raccontò Selenis sollevandosi un po’ sui gomiti.
-    Davvero? – esclamò ridendo Gladio.

Per qualche secondo, la principessa si perse nel guardare quanto fosse attraente con i capelli scarmigliati.

-    Affatto! – rispose alla fine – Era invidioso perché era stato il regalo per il compleanno di Regis e così una sera l’ha rubata – raccontò, giocando con la collana che il giovane portava addosso.
-    Ma sapeva guidarla? –
-    No ovviamente! Sono dovuti andare a ripescarlo verso Galdin all’alba del giorno dopo – rispose Selenis mentre Gladio si metteva a ridere di gusto.
-    Ti amo, lo sai vero? – disse l'Amicitia una volta che riuscì a tornare serio.
-    È una domanda idiota, lo sai vero? – replicò lei con un ghigno – Posso sopportare di aver perso la mia casa e la mia patria, ma non potrei sopportare di perdere te. Ricordalo. – aggiunse poi più seriamente.
-    Lo farò – affermò Gladio dopo averla guardata per un lungo istante.
-    E comunque ti amo anche io bestione! – disse lei sporgendosi a baciarlo.

Poi Selenis si tirò a sedere, buttando indietro i capelli con un rapido movimento del capo. Gladio la osservò sorridente.

-    Secondo round? –
-    Puoi giurarci –

**

Quando la principessa riaprì gli occhi, la luce glieli ferì. Intontita si stropicciò il viso, rassettandosi i capelli e mettendosi seduta sul divano. Quando riuscì a riconnettersi al mondo capì che doveva essere mattina e, a giudicare dalla luce, l’alba doveva essere passata almeno da un paio d’ore.

-    Merda! – esclamò, recuperando i vestiti da terra e indossandoli alla svelta.

Di Gladio non c’era alcuna traccia e la principessa lo maledisse mentalmente per non averla svegliata. La sua urgenza era dettata dal probabile e imminente arrivo di Cid. Quell’uomo non era uno che perdeva di certo tempo... sicuramente fedele al motto “il mattino ha l’oro in bocca”. Farsi trovare così da lui non era proprio una mossa saggia…
Una volta che si fu sistemata ed ebbe controllato che fosse tutto in ordine, Selenis prese l’ascensore e tornò di sopra. Sbirciando fuori dal faro, vide con sollievo che del meccanico non c’era ancora alcuna traccia, quindi un po’ più tranquilla tornò verso la casa.
Quando quest'ultima fu in vista, la ragazza si accorse che fuori nel cortile c’erano i suoi amici ad aspettarla.
Preparandosi quindi a tutte le domande che sarebbero seguite si avvicinò, ma quando vide le espressioni assunte dai suoi compagni nel vederla, non potè fare altro che allarmarsi.

-    Cosa succede? – domandò agitata.

Noctis e Prompto si scambiarono un’occhiata.

-    Gladio se n’è andato questa mattina – rispose il principe.
-    Cosa significa!? – esclamò Selenis non sicura di aver capito bene.
-    Ha detto che avremmo dovuto fare a meno di lui per questa volta, che aveva delle cose urgenti da sbrigare – spiegò Ignis.
-    E ci ha piantati in asso così?! –
-    Pensavamo… pensavamo che te lo avesse detto – mormorò Prompto a disagio
-    No che non me l’ha detto!! – esclamò furiosa Selenis – Iris tu ne sai niente? – domandò poi alla sorella.
-    No purtroppo... – rispose lei abbassando lo sguardo.

Selenis non poteva crederci… Si voltò verso il sentiero che piegava dolcemente verso la strada principale, là dove la Regalia era parcheggiata.

-    Se vuoi andare a cercarlo sei libera di farlo –

La ragazza tornò a voltarsi verso Noctis.

-    No, ho fatto un giuramento e intendo rispettarlo. Non sono qui per rincorrerlo, sa badare a sè stesso. – replicò lapidaria la principessa prima di avviarsi verso la casa.
-    Tornerà – affermò Ignis.
-    Lo spero per lui... – rispose Selenis senza voltarsi.



Campeggio dell'autrice:

Buongiorno ragazzi e perdonatemi ma sono di fretta!

I nostri amici si sono presi una piccola pausa in questo capitolo, godendosi un giorno di "libertà" dai loro doveri e ritrovando un pò di calma e di consuetudine.
Spero che il momento tra Gladio e Selenis vi sia piaciuto ^^ Era da tanto che volevo ritagliare uno spazio alla loro coppia e mi pareva il momento giusto!
La prossima settimana partiremo alla ricerca del Mithril! Chissà come andrà la vicenda ;)
Scusandomi ancora per queste poche righe ringrazio di cuore i Lettori e le mie recensiste!

Un abbraccio  tutti,
Marta
  
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