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Autore: Dio_dei_Fluff    07/10/2017    0 recensioni
Quando lo vide fu troppo tardi, stava abbracciato alla mora che gli sorrideva innamorata. E neanche Lauren, pur essendo molto cattiva, decise che non poteva rovinare la loro bella favola. Arrivata in macchina pianse tutte le lacrime che aveva in corpo prima di partire.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Lauren, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO QUARANTADUE
06/08/2016
“Questi sono davvero forti!” disse Cesare ad Alecu e a Francoise mentre cercavano di allungare il distacco che avevano appena conquistato sui giapponesi.
“Sono davvero forti? Le mie routine eseguite alla perfezione prendono sempre più punti delle loro.” Non serve neanche chiarirsi su chi fosse la voce.
“Scusa? Come ben sai questo è un gioco e non possono valere solo le tue fantastiche e magiche routine, ma quelle di tutti.”
“Solo perché sei relegato qui a fare solo le gare a squadre non te la devi prendere con me.”
“Scusa? Tu sei qui a fare le gare solo perché Daniel si è ammalato!”
“Ma devi ammettere che se non ci fossi io sareste irrimediabilmente secondi… forse forse riuscireste a fregare gli USA, ma non ad essere davanti ad i favoriti.”
“Basta! Anche se è uno sport individuale, come ha detto Alecu qui siamo una squadra e non possiamo litigare, e come ha detto Francoise, per fortuna che c’è lui che batte le cime giapponesi quando fanno piccoli errori ma che gli fanno perdere centesimi. Ma come spero di inculcare nel vostro cervello, noi qui siamo principalmente per vincere, non per stracciare senza pietà gli altri.” Questo era Cesare, che cercava di sistemare i danni fatti dai due ragazzi che non riuscivano a stare nella stessa stanza senza che azzannarsi.
“Ora, o vi calmate o ci squalificano… non è molto intelligente, conoscendo Lauren.” Disse Stephan appena finita la sua routine e mentre stava per fare la sua seconda.
“Giusto, giusto… hai perfettamente ragione, tu sei il grande capo… facciamo come vuoi tu.” E via che stava per cominciare un’altra lite se non fosse stato per Jerome che aveva preso in mano le redini della discussione e disse “Ora lavorate, o io vi distruggo.” È sempre così facile convincere le altre persone a lavorare sodo; “Comunque Francoise vieni qua un momento, devo dirti alcune cose sulla tua routine.”
“Adesso si chiama “routine”” disse Mohamed con un sorriso.
“Vai va, fra qualche minuto tocca a te.” Disse lui e quando i ragazzi si furono allontanati per osservare i compagni gareggiare chiese al fidanzato “Ma perché ti stai comportando così? Quelli sono i tuoi amici da sempre.”
“È colpa di Lauren. Sai che ha detto a Martin della squadra americana che io parto con 10 se mi voglio qualificare? E non è per quello che ho l’ansia, ma perché lo ho appena sentito dire a Sasha “Guardalo, quello è quello che dovrebbe essere il favorito, ma non fa nulla, speriamo per noi che faccia male, ma che si qualifichi comunque, così il nostro Nick può brillare.” Capisci? È troppo peso per uno che ha imparato a scappare come me come se non ci fosse un domani.”
“Non è per te che cosa? Se Lauren ti ha messo quel 10.000 è perché sei capace di farlo, perché puoi farlo. Non credevo possibile che qualcuno arrivasse così in la, ma poi ho visto come hai fatto la gara oggi, semplice, ma perfetta… puoi farcela.”
“Ma… io…”
“Vai, è il tuo turno.” Gli disse l’altro con un sorriso. Sarebbe andato adesso sulla cavallina, che portava come attrezzo aggiuntivo; sarebbe andato bene.
***
“Allora Francesca, cosa ne pensi di questi atleti?” chiese uno degli speaker italiani alla ex – campionessa del mondo Francesca del Nero.
“Mi stupiscono molto gli atleti non pensavo che i ragazzi francesi riuscissero a tenere testa ai giapponesi e nemmeno che i giapponesi al momento potessero essere al secondo posto.”
“Ma sai che hai proprio ragione, hanno fatto delle semifinali molto molto brutte, si sono qualificati solo per il rotto della cuffia e poi qui viaggiano tutti sui 9,300 di media per atleta… e poi quel Francoise, aveva fatto delle qualificazioni mediocri e guardate dove è riuscito ad arrivare…”
“Infatti, sapevo che la reale allenatrice della Francia, perché il ragazzo con le stampelle non è il titolare del posto, avesse in mente qualcosa di molto molto machiavellico, ma non potevo pensare che, per far vedere quanto brava fosse facesse in modo che i suoi atleti venissero sconfitti alle qualificazioni e poi in semifinale, ma che li obbligasse a dare il meglio di sé…”
“Mamma, guarda questa routine alla cavallina! Forse solo Francesco del Nero riuscirebbe a fare qualche cosa del genere.”
“Penso proprio che questo ragazzo sia anche meglio di Francesco… ha qualcosa che lui non aveva quando gareggiava.”
“E tu, visto che conosci Francesco sia nella vita privata che come ginnasta, cosa pensi che sia?”
“Una noia insopportabile. Il ragazzo non vuole essere qui e quindi cerca di sbagliare in ogni modo, ma proprio per l’intenso allenamento a cui si è sottoposto, qualunque cosa cerchi di fare, in qualsiasi modo lui tenti di sbagliare… farà sempre giusto.”
“E tu come sei riuscita a capire tutto questo? Sei per caso un genio” le chiese lui scettico.
“No, semplicemente lo conosco!” disse lei in maniera disarmante e in diretta nazionale.
***
“Ora lui deve solo fare questa parte giusta e poi è fatta, siamo noi quelli che sono arrivati primi almeno in questa gara.” Disse Cesare.
“Deve solo non sbagliare.” Questo era Mohamed.
“Lui fa sempre tutto giusto, come mai dovrebbe sbagliare ora?” disse Paul.
“Perché è quello che si diverte a fare? Fare errori?” non c’è bisogno di dire il nome di questo ginnasta.
“Questa volta non lo farà, Lauren ci tiene troppo.” Stephan che si divertiva a prendere sempre in considerazione Lauren.
“La volete smettere? Lo sa anche lui che non deve sbagliare e in questo momento vi sente benissimo.” Disse alla fine Jerome per farli stare zitti.
E mentre loro stavano discutendo lui effettivamente sentiva tutto, ma alla fine andò tutto bene, era ovvio, lui era Francoise, insomma.
***
Quelle che non stavano andando bene erano le ragazze che in quel momento erano leggermente sotto.
“Cosa diamine stanno facendo quelle donne laggiù?” chiese Lauren con un diavole per capello mentre le ragazze erano sotto di qualche punto, tutto recuperabile, ma se non si sbrigano l’argento sarà il massimo che prenderanno.
“Devi stare calma, o ti verranno i capelli crespi.” Disse Cesare con una voce volutamente effemminata.
“Questa è una parrucca, perché mi potrebbero venire i capelli crespi?” disse lei un tantino arrabbiata.
“Cercavo solo di calmarti, ma a quanto pare non è possibile.”
“Solo perché voi avete vinto l’oro non vuole dire che è tutto fatto, mi mancano ancora 13 medaglie da vincere e io non mi accontento di argento.”
“Certo, certo tu vuoi tutti oro e avanti così…” disse Francoise “Ma dovresti anche accontentarti di un bell’argento.”
“Guarda la mia faccia dimmi se mi accontento di un argento.”
“No no… ma forse, guarda, hanno appena rimontato tutti i punti che avevano perso…”
“Ora spera che non li riperdano, se no loro avranno dei seri problemi con me. Strano pensavo che voi sareste stati i più problematici, ma mi sbagliavo.” Disse lei mentre continuava a stare calma, senza riuscirci.
***
“Ora dobbiamo solo tenere questo misero distacco di circa mezzo punto e pregare, sento già Lauren urlare come una matta.” Disse Magdalene.
“Prega Gesù che riusciremo.” Rispose qualcuno.
  
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