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Autore: Dalhia_Gwen    07/10/2017    3 recensioni
Tutte le ragazze hanno un'ambizione, lei compresa.
Ma la sua è qualcosa di particolare.
Inconsueta.
Singolare.
Lei voleva diventare un marinaio.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Geoff, Gwen, Scott | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
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Chapter 13







Dopo aver lasciato la Warrior, Gwen arrivò di nuovo alla banchina e notò che la maggior parte degli uomini preferì accomodarsi nella tanto adorata locanda. Ad aspettarla vi furono solamente Geoff, Dj e Brick con aria preoccupata.
Ogni tanto qualcuno dei tre guardava l’orizzonte scuro, nella speranza di vedere la piccola scialuppa con la loro compagna dentro, e quando avvenne per poco non l’assaltarono.
- Jo! Finalmente! Ma dove diavolo ti sei cacciato?! Mi hai fatto prendere un colpo! - esclamò Geoff in un impeto di rabbia, non appena ella mise piede a terra.
Dj provò a calmarlo, ma a prendere il suo posto fu prontamente Brick.
- Geoff ha ragione, Jo! Per tutti i tesori di Barbanera, se ci hai fatto spaventare! - sospirò, dopodiché però l’abbracciò.
Lei rimase per tutto il tempo in silenzio ed impassibile, come se non avesse udito nulla di tutto ciò.
Era palesemente troppo stanca, provata sia fisicamente e sia moralmente, tuttavia non voleva che qualcuno se ne accorgesse, così decise di far finta di niente e di tenersi dentro ogni cosa, per l’ennesima volta.
- Forza ragazzi, andiamoci a divertire! Siamo gli unici stupidi a non farlo! Giusto, Jo? - Dj prese parola, cercando di smorzare la situazione imbarazzante che si era venuta a creare e così, per la prima volta, Gwen non poté che essere più d’accordo.
Un lampo le illuminò gli occhi di una nuova consapevolezza e ghignò: in effetti non si capacitava per quale motivo avrebbe dovuto versare un’altra sola lacrima per un donnaiolo e viscido verme come il suo capitano.
 
Anche lei meritava di divertirsi, di dimenticare.
 
Guardò i suoi fedeli compagni, fulminandoli con lo sguardo in maniera furba.
- Giustissimo Dj. E adesso, con il vostro permesso, vorrei che mi portaste in questa famosa locanda! Stasera ci si diverte! – esclamò entusiasta aggrappandosi alle braccia di Geoff e Dj che annuirono soddisfatti. Scoppiarono tutti a ridere, sotto lo sguardo scioccato di Brick che però contagiarono subito dopo, non resistendo alla goffaggine di quella situazione.
 
⚓⚓⚓

Fu così che anche loro, avanzando sotto braccio, entrarono nell’Extreme Trip che, visto dall’esterno, dava tutt’altra impressione.
Una volta dentro, non poté fare a meno di paragonarlo ad un vero e proprio bordello:
i tavoli su cui i clienti stavano mangiando, erano invasi di donne quasi nude che strusciavano tra le loro braccia. Alcune pretendevano anche che gli uomini le palpassero, passando completamente la loro attenzione dal cibo al corpo di quelle ragazze. Altre si limitavano ad imboccare i loro clienti, altre ancora si atteggiavano in azioni alquanto oscene.
Gwen si ritrovò a storcere istintivamente il naso, mentre un conato di vomito si faceva largo nella sua gola, avvertendo una certa urgenza ad uscire. Decise di rimandarlo indietro, ma non poté fare a meno di osservare, con una certa prevedibilità, i suoi amici completamente rapiti.
A quel punto dovette smuoverli dandogli dei pizzicotti e, dopo essere tornati con i piedi per terra, si accomodarono ad un tavolo vuoto.
 
La ragazza si guardò intorno, cercando una cameriera o qualcosa del genere, e non si sorprese della mancanza del genere femminile tra i clienti.
 
Aveva così tanta voglia di bere in quel momento, voleva sentire quella tanto raccontata sensazione che tutti definivano “paradisiaca” ed “elettrizzante” capace di far dimenticare al soggetto le proprie frustrazioni e di farlo sentire subito meglio.
 
E tutto quello che voleva in quel momento era quello: dimenticare.
 
A soddisfare le loro esigenze arrivarono due donne, una mora e l’altra bionda e, una volta prese le ordinazioni, decisero di intrattenere i suoi amici che febbricitavano.
Stette alla larga dalle loro provocazioni, non aveva bisogno assolutamente quel tipo di distrazione per dimenticare.
Tuttavia non poté evitare che una meretrice provasse anche con lei, in maniera anche piuttosto insistente, e si vide costretta a far emergere il suo lato aggressivo per convincerla ad allontanarla.
 
Insomma… non poteva affatto affermare la sua reale indole naturale!
 
Il locale in quel momento fu colmo di clienti, e non le fu difficile distrarsi.
Arrivò finalmente il suo calice di birra, e cominciò subito a bere estasiata.
Continuò a guardarsi intorno e sorseggiando, quando notò un uomo che, a suo parere, doveva essere un capitano di una ciurma, constatando il suo abbigliamento e il suo comportamento strafottente.
Lo vide atteggiarsi con una cortigiana che accettò volentieri le attenzioni dell’uomo e, in meno di un minuto, questa gli fu addosso a cavalcioni, dando uno spettacolo a dir poco riluttante.
Improvvisamente le tornò in mente la scena a cui dovette assistere sulla nave, tra Duncan e la sua nobile, e per poco non si strozzò.
Mandò giù tutto il contenuto del boccale in un solo sorso, mentre strizzava gli occhi per lo sforzo. Le venne di nuovo da piangere, ma non lo fece.
 
Dimenticare, dovevo solo dimenticare.
 
Alzò la mano per attirare l’attenzione di un’altra cameriera, e veloce ordinò altri due boccali.
Non appena arrivarono, finì subito anche quelli, mentre i suoi amici ridevano della sua spavalderia.
- Hey Jo, sicuro di reggere tutto quell’alcol? Mi sorprende il tuo coraggio. - le fece notare Geoff con un ghigno divertito. Gli altri due risero, mentre lei cominciò già a sentire l’effetto di quei tre boccali.
- Cosa vuoi che sia amico mio, anche io sono un pirata, e mi devo comportare come tale! - esclamò portando i pugni al cielo.
- Alla Warrior! - dissero all’unisono, mandando giù l’ennesimo boccale, per Gwen il quarto.
 
Continuarono a ridere e a scherzare per tutto il tempo, deridendo del capitano e di certe situazioni che si crearono nel locale stesso.
Inutile dire che la ragazza si ridusse in uno stato pietoso: a malapena si reggeva in piedi e aveva un mal di testa tremendo.
In compenso ottenne il risultato sperato: la sua mente era totalmente svuotata.
Fin troppo.
Non capì però come i suoi compagni, nonostante i molteplici boccali bevuti, fossero ancora abbastanza lucidi per ragionare.
Ma soprattutto non si accorse che Brick, da momento in cui entrarono nel locale, fosse rimasto attento a qualsiasi cosa lei facesse, e per tutto il tempo rimase scioccato del comportamento sempre più insolito della giovane compagna.
Per di più non toccò neanche un boccale di birra, dicendo che non la digeriva bene.
Nonostante tutto la lasciò fare e, solo dopo che Gwen si fosse privata di qualsiasi forza e cognizione, decise di intervenire.
- Jordan, credo che tu abbia dato abbastanza spettacolo stasera. - le disse, dopo aver intercettato la sua ennesima mossa folle, per poi fermarla.
- Eddai Brick lasciami! Voglio cantare! Hahaha! – esclamò lei al limite dell’indecenza, tentando invano di scappare dalla sua presa. Lui fece più forza diventando più serio.
- Non se ne parla, Jordan. Adesso ti porto sulla nave e ti fai una bella dormita. - disse con un tono che non ammetteva repliche ma lei, non appena capì che sarebbe tornata sulla nave, si dimenò come una pazza.
- N-No! Non voglio tornare lì sopra! N-Non li voglio vedere! - balbettò dando pugni a destra e sinistra, alzando la voce ed ottenendo uno sguardo interrogativo.
Ad ogni modo Brick sembrò irremovibile: sentì che venne sollevata per essere portata sulle sue spalle, e lì cominciò a urlare.
- Lasciami stupido! Non sai chi sono io! - urlò, mentre lui la portava fuori, non prima di aver avvertito il resto della ciurma. Improvvisamente le tappò la bocca con un fazzoletto e le bloccò le mani, dirigendosi verso la lancia.
- Così stai un po’ zitto, ho un mal di testa terribile per colpa tua! - esclamò infastidito.
Gli diede pugni e calci senza sosta, ma sembrarono non scalfirlo nemmeno, così lei dovette arrendersi.
Venne posizionata in malo modo sul fondo della barca, mentre questa veniva trascinata sulla superficie del mare. Dopodiché anche Brick fu sopra, prendendo così i remi per poi avvicinarsi alla nave.
Ella mugugnò qualcosa, ma fu incomprensibile dato che aveva il fazzoletto in bocca. Così cominciò a piangere silenziosamente, ringraziando l’oscurità della notte di proteggerla dagli occhi premurosi e allo stesso tempo accusatori di Brick. Ogni tanto quest’ultimo le lanciava sguardi preoccupati, ma non osava chiedere né pronunciarsi, preferendo stare in silenzio per tutto il tragitto.
Quando arrivarono, lei smise di piangere già da tempo, incapace di cacciare altre lacrime, poi si sentì sollevare ed insieme salirono sulla nave.
Fu questione di attimi: probabilmente la calma o semplicemente la stanchezza che stava provando sulla sua pelle la portò a cedere al sonno.
Una volta sulla nave Brick se ne accorse, e tirò un sospiro di sollievo assaporando per un momento la pace tanto desiderata.
Tuttavia non si accorse di due occhi vigili e cristallini che, dalla poppa della sua nave, osservarono ogni movimento sulla sua creatura, nella più completa penombra.
Era assorto nei suoi pensieri, quando il capitano venne distolto dallo strano scricchiolio che venne dalla prua della nave. Immediatamente si mosse cauto e allo stesso tempo veloce, come un giaguaro, per poi mimetizzarsi dietro un albero, aspettando il momento opportuno per uscire e colpire.
Quando scoprì che fu un membro del suo equipaggio si tranquillizzò, ma solo per un istante, in quanto la sua vista cadde sul corpo che quell’uomo portava tra le sue braccia, e quando lo riconobbe gli mancò il fiato.
Immediatamente si avvicinò, mosso da un sentimento di inquietudine, incurante dello spavento che avrebbe provocante nell’animo di Brick.
 
- Cosa succede, Brick?! - chiese adirato Duncan, arrivando a pochi centimetri dal suo timoniere, che sobbalzò dallo spavento.
- C-Capitano! Non… Non pensavo di trovarvi s-sveglio… beh sì insomma, dopo aver... - imbarazzatissimo l’uomo tentò invano di giustificarsi, ma questo non fece altro che innervosire il capitano che, facendo cadere gli occhi su Jordan, venne colpito da una furia inspiegabile neanche a sé stesso.
- Stupido cane! Avanti, parla, prima che ti tagli la lingua! Maledizione! - urlò Duncan perdendo la pazienza e facendo rimanere a bocca aperta il suo interlocutore.
- S-Sì capitano. Eravamo tutti alla locanda, e Jordan ha semplicemente allungato troppo il gomito con i boccali di birra. Sapete come sono i novellini, vogliono fare tanto i duri e i cattivi, somigliare ai grandi. Ma devono ancora fare strada… - spiegò Brick abbastanza intimorito, ma il capitano udì quel che gli bastò per poi perdersi a guardare di nuovo Jo.
Deglutì saliva, non spiegandosi il motivo di quell’atteggiamento sconsiderato del ragazzino.
 
Non sembrava fosse il tipo che facesse certe cose.
 
In realtà era da tempo che Jordan si comportava in modo strano, e anomalo era il comportamento che riservava verso il suo capo.
Aveva giurato a sé stesso di volergliene parlare, prima o poi, ma l’ultimo avvenimento aveva portato inevitabilmente altri dubbi sul suo conto, tanto che il capitano era arrivato al punto di impazzire.
Arrivò a pensare qualsiasi cosa, anche la più assurda, ma non aveva prove, e per questo si dannava.
Quel ragazzino era un enigma per lui, ma era giunto il momento di togliersi ogni perplessità.
- Capisco, ad ogni modo lascialo a me, me ne occuperò io. - disse serio dopo minuti in cui rifletté e, senza aspettare alcun consenso, tolse il corpo di Jo dalle braccia di Brick, per poi dirigersi nella sua cabina, senza aggiungere altro.









Angolo Autrice:
Ciao a tutti i miei cari fans!
Sono tornata con un nuovo capitolo... e che capitolo! Gwen ha davvero esagerato, e per la prima volta ha perso la situazione di mano...e adesso si ritrova a dover fare i conti col capitano che, a quanto pare, nutre diversi dubbi sul suo conto. Riuscirà la nostra marinaia a svignarsela anche questa volta?
Beh non vi resta che attendere il prossimo capitolo che, non uccidetemi, verrà pubblicato tra due settimane: il prossimo weekend, infatti, non ci sono per nessuno, tranne per una persona in particolare. ♥
Dubito che riuscirò ad aggiornare prima... ci proverò! ;)
Grazie in anticipo per seguirmi e alla prossima!


Dalhia_Gwen

 
  
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