Capitolo 17:
Lupi Mannari?
Pov
Generale
I quattro
ragazzi scoppiano in una risata collettiva.
AC: lupi
mannari? Ma fa sul serio sceriffo?
Lo sceriffo
guarda scettico i ragazzi.
SS: un attimo prima, sembravano preoccupati a
morte, ora, ridono come se avessero inalato del gas esilarante.
SS: ragazzi
smettetela per favore, è una cosa seria.
I ragazzi
cercano di trattenere le risate.
C: sceriffo
lei crede davvero che ci beviamo questa storia.
Lo sceriffo
si sporge in avanti e fissa Cora dritta negli occhi, lei vedendo lo
sguardo
dello sceriffo “torna” seria.
SS: non sto
scherzando.
AR: lo so
che sembra incredibile ragazzi ma è la verità, in
questo filmato è stato
ripreso quello che noi presumiamo essere un lupo mannaro.
I quattro
ragazzi fissano i due agenti più anziani con apparente
incredulità.
J: ma
perché
c’è l’avete mostrato?
SS: per la
tua minaccia a Livarro, un ragazzo normale per minacciare qualcuno
avrebbe
usato parole come “ti ammazzerò” o
“ti squarterò” ma e al massimo
menzionerebbe
un coltello o un’arma da taglio, non degli artigli,
soprattutto se sembra
intendere artigli di cui è lui stesso dotato.
C: voi
pensate che il mio ragazzo sia un lupo mannaro? Se fosse un lupo
mannaro dubito
che la sua pizza preferita sia quella integrale con verdure grigliate.
Cora
ridacchia mentre fa quest’affermazione.
Lo sceriffo
guarda ancora incerto i quattro ragazzi.
SS: signorina,
lei non ha ancora detto niente.
Dice
rivolgendosi ad Emi.
E: cosa
dovrei dire?
SS: le ho
appena mostrato il video di un presunto licantropo e lei non ha domande
o
constatazioni?
E: veramente
sceriffo, io ho sempre creduto nel soprannaturale, fin da piccola,
licantropi,
vampiri, fantasmi, stregoneria, io ci credo e quel video è
soltanto una
conferma delle mie idee.
Rockstone la
fissa incredula come Livarro, mentre lo sceriffo comincia a guardarci
uno per
uno con sguardo serio.
SS: molto
bene, forza signori, qui non abbiamo più nulla da fare.
Detto questo
l’uomo si alza, seguito dai suoi due agenti un po’
titubanti.
POV Cora.
Non
so’ perché, ma mi sa che non era
tanto convinto.
C: ragazzi
qui c’è qualcosa di strano.
J: dopo
tutta quell’insistenza, si è arreso
così facilmente? non mi convince.
AC: dite che
hanno messo telecamere o microfoni per sentire eventuali conversazioni
che
sarebbero potute avvenire dopo l’interrogatorio.
E: dubito
che si possa definire interrogatorio, ma non credo, loro non sapevano
dove
Jacob avrebbe scelto di tenere la loro conversazione.
AC:
già.
C: in ogni
caso dovremmo stare in allerta, soprattutto tu Jacob, niente
trasformazione
finche non si sono calmate le acque.
J: nessun
problema.
Jacob ha le
braccia incrociate al petto, le gambe leggermente divaricate, questa
postura e
la maglietta a
mezza manica bianca super
attillata, mettono in risalto il suo fisico, facendolo apparire
più stoico e
muscoloso.
C: Emi, Ann,
voi due dovete tenete d’occhio Lucas.
Emi è
ancora
seduta sulla sedia e fissa Cora come se le quello che sta dicendo
quest’ultima
sia sacro e vitale. Mentre Ann è appoggiata con la schiena
ad uno scaffale che
guarda Cora seria e senza lasciar trasparire emozioni.
Cora in
questo momento è al centro del triangolo formato dalle sue
due amiche e del suo
compagno. Se qualcuno, a conoscenza del segreto dei lupi, vedesse la
scena senza
conoscere i ragazzi, Cora apparirebbe a quest’ultimo come una
grande e fiera
Leader o Alpha, degna di ogni rispetto e onorificenza.
Pov Cora
AC:
perché?
C: il
comportamento che ha avuto nella serra, corrispondeva con quello che
dovrebbe
avere colui che ha creato i demoni.
E: Cosa? Non
penserai che Lucas sia in grado di fare una cosa del genere?
J: pensaci
Emi, hai detto che Lucas è diventato più freddo e
distaccato da un anno e mezzo
circa, le sparizioni sono cominciate sei mesi fa’, se Lucas
avesse trovato il
rituale per la creazione dei demoni,
probabilmente avrebbe dovuto tradurlo dal latino, qui non
insegnano
latino quindi ci deve aver messo un bel po’ e come hai detto
tu, essendo molto
occupato, ci avrebbe messo ancora di più, pensando che
avesse tradotto un libro
delle ombre o un bestiario contenete l’incantesimo, ci
avrebbe messo mesi e
altri ancora per imparare il rituale. Con quest’ipotesi
l’arco temporale
ritorna e Lucas schizza in cima alla lista dei sospettati.
Emi è
visibilmente irritata per le parole di Jacob. Io e Ann siamo davanti ai
due
litiganti, sedute su due sedie, i due si fissano negli occhi con rabbia
e mi
sembra quasi di star a guardare un film, prenderei più che
volentieri dei
popcorn.
E: queste
sono solo congetture, non puoi accusare Lucas senza avere prove.
Emi si alza
in piedi e punta il dito contro il lupo.
J: si
è
sdoppiato, quali altre prove ti servono per dimostrarti che fa uso di
stregoneria?
E: per
quello c’è di sicuro una spiegazione logica che
ancora non ho trovato.
J: posso
sapere perché ti ostini a difendere il tuo ex ragazzo?
Emi abbassa
lo sguardo, visibilmente amareggiata, Jacob se ne rende conto, subito
cerca di
rimediare ma Emi corre via trattenendo le lacrime.
Il ragazzo
si volta verso di noi ragazze, che siamo alle sue spalle, visibilmente
confuso.
J: avevo
capito che la rottura con Lucas non l’avesse toccata.
Ann si alza
in piedi dalla sedia dove si era seduta, si mette le mani nelle tasche
della
giacca di pelle e fa un sorriso malinconico.
AC: si vede
che non la conoscete, Emi è stata innamorata di Lucas fin
dall’asilo, io non ero
in classe con loro, ma Emi è la mai vicina di casa e da
piccole spesso giocavo
assieme, lei mi raccontava tutto e continua a farlo. Emi è
ancora innamorata di
Lucas e lasciandolo, sperava che tornasse quello di un tempo, ma non
è stato
così, anzi, è peggiorato.
Jacob mi
guarda visibilmente dispiaciuto e amareggiato.
AC: vado a
parlarle.
Ann si
allontana nella stessa direzione di Emi.
J:
perché
quello che esce dalla mia bocca fa sempre più danni di una
bomba nucleare?
C:
perché tu
parli e poi pensi, anzi parli, pensi al cibo, alla tv, ai videogiochi,
alle
ragazze, ai libri e poi quando è ora di andare a dormire o
sei sotto la doccia,
pensi a quello che hai detto e fatto durante la giornata.
Lui mi
guarda e io gli sorrido dolcemente, lui ricambia.
J: non
potrei essere più d’accordo.
Aula di inglese
ore 17.34
Pov Generale
PD: in
contemporanea su due telecamere?
C:
esattamente.
Cora e Jacob
sono andati da Deucalion per chiedergli cosa ne pensa dello
“sdoppiamento di
Lucas”.
PD: dal quel
cha sappiamo, noi abbiamo a che fare con qualcuno che compie
incantesimi tramite
le anime. Vedete il credo che le macchine fotografiche e le telecamere
rubino
l’anima non è del tutto infondato. Difatti
telecamere e fotocamere sono gli unici
mezzi non soprannaturali in grado di “vedere”
l’anima presente in un corpo.
J: in che
senso?
PD: per
possedere un altro corpo bisogna insinuare in essa una parte della
propria
anima, una parte abbastanza forte da sovrastare quella già
presente nel corpo.
Sapete tutte quelle foto che si trovano su internet che mostrano strane
figure
che sembrano fantasmi e cose così?
I due
ragazzi annuiscono.
PD: beh
vedete, in passato gli stregoni più malvagi avevano
l’usanza di inserire una
parte della propria anima in un oggetto.
J: tipo gli
Horcrux di Harry Potter?
PD:
sì, una
cosa del genere.
I due
ragazzi, sorpresi del fatto che il Prof sapesse cosa fosse un Horcrux,
sono
rimasti a bocca aperta.
PD: mi piace
leggere e Harry Potter sembrava interessante. Comunque, questa pratica
differisce perché funziona solo una volta. Lo stregone
inserisce la propria
anima nell’oggetto, se poi questo stregone muore, i suoi
seguaci possono
mettere il frammento dell’anima contenuto
nell’oggetto in un altro corpo, di
solito un bambino perché la sua forza di volontà
è più debole, lo stregone ne
prende il possesso e “rinasce”. Il punto
è che se uno di questi oggetti o di
queste persone viene fotografato o ripreso, nella foto si
vedrà un’ombra o
addirittura l’immagine semitrasparente
dell’originale possessore dell’anima. Ma
essendo i nostri lupi morti, privi di una seconda anima e essendo stati
viventi
quindi sono predisposti a possedere un’anima,
l’immagina che sarà ripresa dalla
telecamera sarà interamente della persona a cui appartiene
la parte di anima al
loro interno e non sarà quella di un lupo demoniaco.
I ragazzi
sono abbastanza preoccupati per queste informazioni, Lucas è
quasi sicuramente
lo stregone, ma il problema che in quel momento attanagliava i due
Mates era la
loro ormai migliore amica, avevano capito che Emi avrebbe protetto
Lucas anche
difronte all’evidenza.
Pov Cora
Stiamo
tornando a casa, Jacob ed io non abbiamo più accennato
all’argomento Lucas da
quando abbiamo lasciato l’aula di Deucalion.
J: dovremmo
dirlo ad Emi?
Io non
rispondo, mi stringo di più al suo braccio e appoggio la
testa alla sua spalla.
Ancora una volta nessuno dei due proferisce più parola,
continuiamo la nostra
passeggiata di ritorno a casa abbracciati. Jacob mi tiene la mano e la
massaggia con il pollice come per tranquillizzarmi, arriviamo al
condominio,
saliamo le scale ed entriamo nell’appartamento, non
so’ cosa ci fosse preso,
insomma sembrava che avessimo ricevuto chissà quale cattiva
notizia.
Nessuno di
noi due ha voglia di cucinare, così restiamo in giro ancora
un po’ fino a ora
di cena. Ceniamo alla pizzeria Pizza the Pizza e finiamo di mangiare
verso le
otto e mezza.
Quando
torniamo all’appartamento, Jacob poggia tutto il contenuto
delle tasche della
sua felpa sul solito mobiletto, io faccio la stessa cosa per poi
seguirlo in
camera.
In camera
Jacob si toglie la felpa restando in canottiera, si gira verso di me e
mi sfila
la giacca di pelle per poi appoggiarla sulla sedia della scrivania.
Mi si
avvicina e mi abbraccia delicatamente, io appoggio il viso al suo
petto,
ascolto per qualche minuto il battito del suo cuore, per la prima
volta, senza
il mio udito da lupo. Alzo lo sguardo, incrocio i miei occhi con i
suoi, lui si
abbassa lentamente verso di me fino a lasciarmi un delicato bacio sulle
labbra,
il bacio diventa sempre più passionale, le sue mani mi
accarezzano la schiena e
i capelli. Ci distendiamo sul letto, pian piano ci sfiliamo tutti gli
indumenti
di dosso, ma i nostri gesti rimangono sempre calmi e gentili, non siamo
in
preda alla foga e all’appetito sessuale come ci è
già capitato. In pochi
attimi, ci ritroviamo a fare l’amore, l’uno nelle
braccia dell’altro.
Mattina
Mi sveglio
rilassata, sento tutto il mio corpo cosparso da un calore piacevole e
protettivo. Sono stretta tra le possenti ma delicate braccia di Jacob,
con la
testa appoggiata al suo petto. Non mi interessa l’ora, oggi
posso fare
benissimo a meno di andare a scuola.
Chiudo gli
occhi per cercare di riprendere sonno.
Ma ieri sera!
Noi, non abbiamo usato
il….il….
I metto
seduta sul letto completamente traumatizzata.
Jacob, che
nel frattempo si era svegliato per il modo brusco con cui mi sono
liberata dal
suo abbraccio.
C: ieri,
noi…..noi….non…..
J: non cosa,
Cora?
C: non abbiamo usato il preservativo.
Il silenzio,
il silenzio più totale, nella mia testa si combattono la
terza, la quarta e la
quinta guerra mondiale tutte contemporaneamente.
Jacob
è
completamente immobile, non è sbiancato, non ha la bocca
aperta, è semplicemente
immobile con un’espressione assonata e seccata.
Gli sventolo
un paio di volte la mano davanti agli occhi, non reagisce.
Credo che se il
suo cervello fosse un
computer, in questo momento sulla schermo si starebbero aprendo mille
mila
pagine “error 404: Not Found”.
Ormai Jacob
è andato, guardo la sveglia, le 8.37 del mattino.
Oggi mi sa che
si salta scuola.
Prendo il mio
telefono, è ancora in silenzioso, ci sono 4
messaggi di Ann:
“
ragazzi ma
state ancora dormendo?”
“guardate
che è appena suonata, non vorrete fare ritardo”
“neanche
Emi
e Lucas sono venuti e questo mi suona sospetto”
“MA CI
SIETE?????”
Prendo il
telefono e le rispondo:
“Ann
non ti
preoccupare, la sveglia non ha suonato perché il telefono di
Jacob era scarico
e sul mio era disattivata, passerò io da Emi a vedere come
sta, Jacob credo
sarà inutile finche non mi accerterò di una
situazione alquanto scomoda, se ci
serve il tuo aiuto o ho voglia di un po’ di tempo tra ragazze
ti scrivo”
Invio il
messaggio e poggio il telefono sul comodino, Jacob è ancora
immobile, mi alzo e
vado in cucina per fare colazione, quando suonano al campanello.
C: agente
Rockstone, che ci fa qui?
AR: scusa il
disturbo Cora, ma la vostra preside vedendo la vostra assenza ci ha
contattato,
è stata una richiesta dello sceriffo che ha fatto alla
vostra preside ieri.
Io lo guardo
incredula.
C: metterci
sotto sorveglianza! Sul serio?
AR: calmati
Cora, era solo una precauzione, ma dov’è Jacob?
Abbasso lo
sguardo.
Che gli
rispondo, che è paralizzato,
che sta ancora dormendo, ma che potrei mai rispondere in una situazione
del
genere……
C: è
crusshato.
Crusshato?
È un termine che si usa
con i computer e i cellulari quando si impallano o si spengono
improvvisamente.
AR: come
crusshato?
C: mi segua.
L’agente
mi
segue in camera da letto dove Jacob è ancora immobile.
L’agente gli sventola la
mano un paio di volte davanti agli occhi, ma Jacob resta immobile.
AR: me che
gli è successo?
Che gli dico?
Che potrei essere
rimasta incinta? Che ci siamo dimenticati le protezioni? Cavolo sarebbe
tropo
imbarazzante!!!!!!!!
C:
stamattina appena svegliati ci siamo resi
conto………. Che ieri
sera………….
l’abbiamo
fatto………… senza protezioni.
Dico un
po’
titubante e l’agente mi guarda sorpreso.
AR: Ah.
L’agente
è
visibilmente sorpreso, mi guarda un attimo e poi sposta lo sguardo su
Jacob,
poi ancora su di me con fare interrogativo.
C: oggi
farò
il test. Comunque oltre per controllare che non avessimo lasciato la
città, è
venuto per qualcos’altro?
Dico con
tono irritato.
AR: no Cora,
ora è meglio che tolga il disturbo.
L’agente
Rockstone lascia l’appartamento, io mi dirigo in cucina e
comincio a preparare
la colazione. Dopo una ventina di minuti arriva anche Jacob.
C: ehi.
Dico
dolcemente richiamando la sua attenzione.
C: stai
meglio adesso? Insomma non siamo sicuri che sia incinta, non mi ricordo
molto
della scorsa notte quindi può essere che ci stiamo
preoccupando per niente.
Lui mi
guarda titubante e visibilmente preoccupato.
J:
già, non
ma lo perdonerei mai se ti facessi una cosa del genere adesso. Insomma,
mi
prenderei le mie responsabilità e tutto il resto, ma siamo
ancora troppo
giovani per una cosa del genere.
Io mi
avvicino a lui guardandolo dolcemente, per poi abbracciarlo.
C:
tranquillo Jacob, qualunque cosa accadrà,
l’affronteremo insieme.
Lui annuisce
e mi lascia un bacio tra i capelli.
Ristiamo
ancora un po’ abbracciati. Dopo di che ci sediamo in cucina
dove mangiamo al
nostra colazione.
J: dove hai
imparato a cucinare così?
C: quando
ero ancora piccola, mi piaceva aiutare mia mamma a cucinare, lei diceva
che ero
la principessa dei fornelli.
Sorrido al
ricordo di me e mia mamma che cucinavamo insieme, io dovevo stare sopra
uno
sgabello perché non arrivavo ai ripiani della cucina.
J: tua madre
sembra fantastica.
Adesso il
sorriso sul mio volto ha del malinconico.
C: lo era e
mi manca tanto.
Abbasso lo
sguardo, sento le lacrime fremere per uscire al ricordo di mia madre.
J: ehi.
Io alzo lo
sguardo e incrocio i miei occhi con quelli di Jacob, lui accende i suoi
e io
rispondo facendo la medesima cosa. Mi prende le mani.
J: ora ci
sono io con te, c’è tuo fratello che anche se
lontano ti ha dimostrato che ti
raggiungerebbe in capo al mondo se serve. Ann e Emi, anche se le
conosciamo da
poco, hanno dimostrato di meritare fiducia. E scommetto che ci sono
molte altre
persone che sarebbero pronte a starti accanto nei momenti difficili,
non sei
solo Cora, ricordalo sempre.
Mi scappano
un po’ di lacrime dagli occhi, le parole di Jacob mi hanno
totalmente sciolto.
C: sai, non
pensavo che potessi elaborare delle parole così dolci.
J: grazie.
Lui sorride
compiaciuto, ma poi, dopo che il suo cervello ha finito di elaborare le
mie
parole, fa un espressione corrucciata.
J:
aspetta…
Io scoppio a
ridere per il tempo che ci ha messo a capire che la mia era una presa
in giro e
non un complimento.
Ore 14.11 centro
commerciale
Pov Cora
Io e Jacob
stiamo facendo un po’ di spesa, prima quando siamo passati
davanti al reparto
giocattoli, lo sguardo di Jacob mi ha praticamente pregato di andarci.
Quanto mai
gliel’ho permesso, ci
siamo rimasti venti minuti buoni e ha speso quasi 80 $ per delle
figurine.
C: Ah prendi
quello.
Jacob prende
il detergente che gli ho indicato.
C: ok
abbiamo quasi tutto, ci manca solo…..
Scorro la
lista delle cose da comprare, che è bella lunga.
C: ah ecco,
dobbiamo comprare...
???:
RAGAZZI!!!
Noi saltiamo
per lo spavento, ci giriamo e troviamo difronte a noi Ann tutta
pimpante per
non si sa quale ragione.
C: ciao Ann
che succede di bello?
AC: guardate
che ho appena comprato.
Ci mostra un
cofanetto porta DVD.
J: sono dei
film.
AC: no,
è il
cofanetto contente tutti gli episodi della serie tv Friends, io adoro
quella
serie, è la mia preferita in assoluto e finalmente
potrò rivedermela ogni volte
che vorrò.
C: buon per
te.
AC: allora
avete novità?
Io e Jacob
abbassiamo lo sguardo.
AC: ehi,
ragazzi tutto bene?
C: Ann, ieri
abbiamo parlato con Deucalion e ora le possibilità che Lucas
sia colui che ha
creato i demoni lupo salgono al 90%.
La ragazza
ci guarda preoccupata, noi le spieghiamo tutto e lei non proferisce
parole
finche non abbiamo finito.
AC: Emi non
la prenderà bene.
J: lo
sappiamo, ho già provato a chiamarla per chiederle di
parlare ma non ha mai
risposto.
AC: Emi
è
una testa calda.
Restiamo un
attimo in silenzio.
C: Ann mi
puoi accompagnare un attimo in un posto?
AC: va bene
dove si va?
Io la guardo
titubante.
C: ecco
beh…… te lo dico dopo adesso seguimi. Jacob tu
vai a cercare l’ultima cosa
della lista…. L’asciuga capelli me ne serve uno
nuovo.
J:
Ok….
Jacob si
volte e si dirige nel reparto elettrodomestici.
AC: mi dice
dove dobbiamo andare?
Io osservo
Jacob e appena è abbastanza lontano rispondo ad Ann.
C: in
farmacia…
Lei corruga
la fronte.
AC: che ti
serve da una farmacia?
C: dei
test…. Di gravidanza…
AC: CHE????
16:23
appartamento di Emi.
Pov
Generale.
E: che ci
fai qui?
La ragazza
è
visibilmente sorpresa dalla persona che si è presentata alla
sua porta.
AC: sono
venuta per parlarti.
E: di cosa?
di Lucas?
Ora
l’espressione della ragazza è visibilmente
irritata, così come il suo tono.
AC: no,
delle parole di Jacob.
E: quindi
Lucas.
AC: no,
Lucas era l’argomento. Quello che intendo dire è
che Cora e Jacob non ti
conoscono ancora bene, se per me che ti conosco da una vita era ovvio
che tu
eri ancora innamorata di Lucas, per lo non lo era, loro non ti
conoscono.
E: sì
e
allora?
AC: è
inutile che tieni il broncio, oggi ho parlato con Cora, mi ha detto che
Jacob
ha provato a chiamarti per scusarsi e tu non hai risposto.
E: ha
accusato Lucas di essere un omicida!
Ann abbassa la testa, dopo quello che ha saputo da Cora, anche lei
è convinta
che Lucas sia lo stregone.
AC: senti
Emi, oggi ho parlato con Cora, hanno nuove informazioni.
Emi guarda
Ann speranzosa che Lucas possa essere scagionato.
AC: e Lucas
sembra più colpevole di prima.
E: e cosa ti
avrebbe detto?
Emi ha
incrociato le braccia sotto il seno e sembra parecchio arrabbiata.
AC: forse
è
meglio che te lo fai spiegare da Lucas.
E:
perché
dovrei parlare con quelli che vogliono uccidere Lucas?
Ann sussulta
e comincia ad agitare le mani davanti a Emi e intanto cerca di
trattenere le
risate.
AC: uccidere
Lucas? È per questo che sei arrabbiata?
E: che
c’è
da ridere???!?!??!??
AC: loro non
vogliono uccidere Lucas!
E: ma hanno
detto che è l’unico modo per..
AC: senti
Emi, loro saranno anche lupi mannari, ma mi hanno detto chiaro e tondo
che non
uccideranno mai nessuno, se non che strettamente necessario e in questo
caso
non lo è.
E: quindi
non vogliono ucciderlo?
AC:
no…… ora
sei più calma?
La rossa
annuisce.
E: andiamo
voglio parlare con loro.
Ann ma un
sorriso malizioso.
AC:
sì, ma prima devi sapere una cosa….
Ann si
avvicina ad Emi e le sussurra qualcosa all’orecchio.
Emi spalanca
gli occhi.
E:
EHHHHHHHH?
Ann annuisce
trattenendo le risate.
E: devo
subito parlare con Cora.
FINE CAPITOLO