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Autore: Lady Windermere    08/10/2017    3 recensioni
Giulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi.
A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate, una fastidiosa gossip man, professori appena usciti dall'ultimo numero di Cosmopolitan, un nerd addominalato e i due ragazzi più ambiti da ogni individuo di sesso femminile nelle vicine cinquecento miglia, dovrà imparare la lezione più importante di tutte: per fare i popcorn non serve l'olio di palma.
Riuscirà la nostra protagonista a sopravvivere?
STORIA INTERROTTA
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Quel capolavoro umano di Chris Dallas

 

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“Stop walking around like a fucking clichè”

Noora, Skam

 

 

Dylan arrivò affannato sugli spalti e si sedette al mio fianco «Mi sono perso qualcosa?»

Scossi la testa, sorseggiando la Diet Coke che avevo comprato pochi minuti prima.

«Devono ancora iniziare.»

Mi guardai attorno. C'erano quasi tutti gli studenti della Trinity.

Vidi Shelly e Grace strizzate in un completino super sexy blu e oro da cheerleader appena fuori l'entrata degli spogliatoi. Evidentemente gli atleti erano quasi pronti ad entrare in campo.

Sperai in cuor mio che Chris non avesse fatto tardi per colpa mia.

Sorrisi. Avrei avuto un appuntamento vero e proprio con Chris Dallas. Stentavo ancora a crederci.

«Perché sorridi?» mi chiese Dylan, sgranocchiando un po' dei miei popcorn.

«Oh, nulla, ho appena visto Shelly.»

«Questo è un buon motivo per ridere in effetti.»

Non so perché non gli dissi la verità. Forse non osavo ancora dirlo ad alta voce, forse temevo di rovinare tutto o forse semplicemente non volevo che Dylan ci stesse male.

A sentir Harry aveva una cotta per me e non avrei voluto per nessun motivo al mondo farlo soffrire. Era quasi come un fratello.

«Quelli della St Paul sono davvero tosti, ho sentito.»

«Spero che nessuno si faccia male. Sarebbe orribile» dichiarai.

Dylan cambiò discorso «Oh cielo, Chismockens commenterà la partita! Ne farà una tragedia come l'anno scorso.»

Seguii la direzione del suo sguardo. Matthew era seduto in un palchetto in prima fila.

Mi rabbuiai, ripensando al nostro recente incontro. Chissà cosa aveva visto.

«Oh sì, l'ho incontrato prima e me l'ha detto» risposi.

Dylan si alzò improvvisamente in piedi «Oh ecco che entrano in campo! Uhm, facevi bene a ridere guardando Shelly prima. Sembra Regina George

Guardai le cheerleader uscire a tempo, piroettando i pompon a ritmo di musica.

Shelly era il capo cheerleader assieme a Grace e si occupavano assieme della coreografia. Per questo era come se sapessi a memoria tutti i passi, con tutte le volte che li avevano provati davanti a me.

«Ed eccoci alla prima partita del campionato studentesco! Solo per voi l’unico inimitabile Matthew Chismockens a commentare in diretta la partita! Frenate l’entusiasmo, masse, sarò a firmare autografi fino a giovedì.»

La voce di Matthew venne sparata dagli autoparlanti a tutto volume.

«Le cheerleader stanno per allietarci con la loro coreografia. Si spera senza spargimenti di sangue.»

Vidi Shelly e Grace saltellare in sincronia. Cosa spingesse un essere umano evoluto a fare una cosa come quella non saprei spiegarlo. E dire che Grace era tutto fuorché stupida.

«Bene, saltellano. Vi assicuro, ragazzi che la prospettiva dalla prima fila è esaltante. Saltellate ragazze, saltellate. Portatemi un pompon che mi unisco anch’io.»

Qualcuno evidentemente lo prese sul serio, perché due minuti dopo dovetti contenere le risate nel vedere Matthew munito di un pompon per mano saltellare accanto a Shelly.

«Fai schifo, Chismockens!» urlò qualcuno dagli spalti, ma il più degli spettatori batteva le mani a tempo.

Grace tirò un pompon in faccia a Matthew, intimandogli di sparire.

«Ragazzi, sono stato spodestato dalla Stewart» commentò al microfono, dopo essere tornato alla sua postazione «Ma ha fatto bene, perché stanno per entrare i giocatori!»

Entrarono prima i ragazzi della St Paul, uno più grosso dell’altro.

«Questi la mattina a colazione prendono latte e steroidi» disse Dylan, allibito.

Un coro di “buu” risuonò in tutto lo stadio.

«Sì, buuu buuu!» li incitò Matthew «Ma ecco che entrano i nostri eroi! Applausi, prego.»

Uno ad uno corsero in campo i giocatori della Trinity, mentre Matthew snocciolava i nomi di ciascuno, seguiti da applausi e movimenti confusi di pompon da parte delle cheerleader.

«Taylor Butler! Gary Addison! Un applauso speciale per il nostro playboy preferito: Harry Richards!»

Harry fu accolto da un boato. Alzò la mano in segno di apprezzamento.

«E infine, il nostro asso nella manica, il nostro quarterback, il nostro unico grande amore: Chris Dallas, signori! Vai e falli neri, Dallas!» urlò Matthew, mentre tutti gli spettatori si alzavano in piedi per l’entrata trionfale di Chris, il quale mimò un mezzo moonwalk, aizzando ancora di più la folla.

Cercò il mio sguardo dal campo e mi fece l’occhiolino.

Cercai di reprimere il sorriso, ma non ci riuscii.

«Sbaglio o Dallas ti ha appena fatto l’occhiolino?» mi domandò Dylan, sospettoso.

«Mah, ti sarai sbagliato. Oh, ma quello è il preside Allman?» dissi, indicando qualcuno a caso nelle tribune.

«Dallas e Miller si scambiano una stretta di mano prima che inizi la partita. I giocatori si stringono attorno ai rispettivi capitani. Si stanno posizionando e…ecco il kick off. È cominciata, ragazzi» annunciò Matthew.

Fremetti dall’emozione. Non poteva andare che bene, me lo sentivo.

 

Quaranta minuti dopo dovetti ammettere che forse avevo sentito male. Eravamo sotto di dodici punti e tutti i nostri giocatori, compresi Chris ed Harry, erano malandati.

Matthew aveva abbandonato l’ingrato compito di commentare e stava leggendo un libro, Grace e Shelly non muovevano i loro pompon da tempo immemore ormai e Dylan aveva rischiato più di una volta di addormentarsi.

Sospirai. Non era certo così che mi aspettavo sarebbe andata. Me la immaginavo più alla Cinderella Story, sinceramente.

Non ero Hilary Duff, ma nemmeno Chris era Chad Micheal Murray, dopotutto.

Stavo per chiedere a Dylan se poteva andare a comprarmi dell’altra Diet Coke, ma in quel momento la voce di Matthew riportò l’attenzione di tutti i presenti sulla partita.

«Non riesco a credere a quello che vedono i miei occhi! Ho smesso di leggere Murakami per seguire quest’azione, non so se vi rendete conto. Miller si è fatto cadere la palla dalle mani! Mani di burro! Gridiamo tutti in coro al miracolo! Richards è riuscito ad impossessarsene!»

Harry stava correndo a perdifiato, il pallone tra le mani, in direzione della meta. Non l’avevo mai visto più concentrato.

«Richards corre come se fosse inseguito da tutte le sue ex ragazze, nessuno riesce più a fermarlo! Corri Richards, corri!» urlò Matthew sul microfono.

Mi alzai in piedi per vedere meglio.

«È touchdown, signori! Touchdown a meno di venti minuti dalla fine! Hip hip urrà per Harry Richards! Ragazze, via con la musica! E qualcuno mi porti un po’ d’olio, non so ancora cosa ne faremo, ma sarà una meraviglia!»

Le cheerleader lo presero in parola, perché ricominciarono a saltellare.

«Un’altra azione così e li prendiamo, ragazzi! Dodici a sei. Prepariamoci per l’ultimo quarto, perché prevedo un finale scoppiettante.»

Dopo quella meta di Harry tutti i giocatori avevano ritrovato l’energia. Chris era spiritato, lanciava ordini a quello o a quell’altro. Ci credeva veramente e a quel punto avevo cominciato a crederci anch’io.

«Lo fa perché ci sono i suoi che lo guardano» mi spiegò Dylan, seguendo la direzione del mio sguardo.

«I genitori di Chris?»

Mi indicò una coppia distinta in mezzo agli spalti «Suo padre non approva che si impegni così tanto nel football. Preferirebbe che si concentrasse di più nello studio ed è per questo che ad ogni partita in cui è presente, Chris ci mette davvero l’anima e fa di tutto per portare la sua squadra alla vittoria.»

«Non lo sapevo» mormorai. In effetti non sapevo praticamente niente su di lui, sulla sua famiglia o sulle sue ambizioni.

Non parlava mai di sé e del resto non avevamo mai avuto il tempo di chiacchierare del più e del meno.

Dylan annuì «Al contrario del padre di Harry, che invece vorrebbe che il figlio seguisse la carriera sportiva. È stato il quarterback nei Giants per parecchio tempo, capisci, finché non si è fratturato il ginocchio e non ha più potuto giocare.»

«Ho saputo che quando ha scoperto che era Chris il quarterback della squadra e non Harry è andato in escandescenze» mi disse, in tono confidenziale.

«È ironico se ci pensi» concluse «Dovrebbero scambiarsi i figli.»

Matthew ci riportò alla partita «Dodici a otto! Miller è stato placcato dal nostro Gonzales! Ne hai di coraggio, figliolo! Avanti così!»

Fissai i genitori di Chris. Sembravano così compiti. Non riuscivo ad immaginarlo a vivere con due persone così serie.

E Harry, sempre così spavaldo e arrogante. Nessuno di loro dava la minima idea di avere problemi in casa.

E io che mi lamento di mia madre…

«Dallas! Dallas! Dallas ha preso la palla e adesso sembra posseduto dal demonio!» ruggì Matthew.

Scattai in piedi, intenzionata a non perdermi nulla dell’azione di Chris.

«Tutta la squadra della St Paul gli sta alle calcagna! Giuro che se Dallas fa meta andrò in giro per una settimana con addosso solamente dei boxer di Spongebob

Quell’immagine mi fece rabbrividire dal disgusto.

«Un momento! Un momento! Dallas è a terra! A pochissime yard dalla meta qualcuno l’ha fatto inciampare! Ma non ha perso il controllo della palla!»

Dalla mia posizione non riuscivo a vedere quasi nulla, se non un grumo di corpi umani uno sopra l’altro.

«Dallas sta letteralmente strisciando verso la meta, signori! Questo è il nostro quarterback! A giudicare dalle espressioni sul suo viso deve essersi almeno slogato la caviglia, ma non per questo ha smesso di andare avanti! Gli altri gli sono quasi addosso, ma Dallas imperterrito continua la sua avanzata, spinge in avanti le braccia e… depone la palla oltre la meta! Un altro touchdown, signori! Realizzato da quel capolavoro umano che è Chris Dallas a esattamente cinque minuti dalla fine! Quattordici a dodici per noi! Abbiamo vinto!»

Lo stadio era in fermento, le cheerleader saltellavano come canguri durante la stagione degli amori, la folla era in visibilio e io avevo occhi solo per Chris.

Chris che si era rialzato a fatica e adesso, zoppicante si dirigeva verso Miller per la stretta di mano finale.

Harry fu subito al suo fianco, per sorreggerlo.

In preda all’eccitazione scesi di corsa le scale dello stadio, incurante di Dylan che cercava di capire cosa mi fosse preso.

Dovevo assolutamente baciarlo. Questo era tutto quello che riuscivo a pensare in quel momento. Baciarlo, fino a togliergli il fiato.

Arrivai sul campo, trafelata e quella che mi si parò davanti fu una scena che mi paralizzò all’istante.

Shelly era avvinghiata a Chris, le braccia intorno alla sua testa, le gambe che gli circondavano la vita, le labbra incollate alle sue.

Non potevo crederci, non di nuovo.

«Oh, a quanto pare il nostro quarterback ha conquistato anche una certa brunetta di nostra conoscenza, oltre che la partita, oggi. Trovatevi una camera!» gridò Matthew.

Sentii le lacrime scendermi leggere sul viso. Era la prima volta che piangevo per un ragazzo.

Harry si accorse di me e probabilmente disse qualcosa, perché Chris si scrollò di dosso una non troppo contenta Shelly e fece per venirmi incontro, zoppicando.

«Giulia, posso spiegarti, non è come sembra!»

Ma non gli lasciai nemmeno il tempo di spiegare, girai sui tacchi e corsi via. Le lacrime che mi appannavano la vista.

Sentii Dylan chiamarmi, ma non mi voltai. Volevo solo stare da sola in quel momento.

Sola e il più possibile lontana da Chris.

 

 

 

​N.d.A: Ebbene sì, immagino che gli #teamHarry staranno esultando in questo momento... ma forse Chris potrebbe avere qualcosa da dire al riguardo.... 

​Come al solito, spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio moltissimo tutte le persone che seguono e recensiscono constantemente questa storia e mi auguro che il karma vi ripaghi per questa vostra buona azione XD

Al prossimo capitolo,

​LadyWinderemere<3

 

 

  
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