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Autore: esserre93    08/10/2017    0 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Amelia era inginocchiata davanti ad Arizona e Arizona era in piedi davanti ad Amelia. La mora aveva appena chiesto alla bionda di sposarla, ma la bionda non aveva ancora risposto. Le sue labbra accennavano un sorriso, ma Amelia non riusciva a decifrarlo. Un sorriso nervoso? Un sorriso sincero? Perché Arizona non parlava? Perché Arizona non diceva quel “si” che qualche tempo prima, invece, lei aveva scritto su un waffle? La mora non sapeva se rompere il silenzio o rimanere ancora in quella posizione, anche se il ginocchio iniziava a dolerle. Arizona fece un passo, si mosse, ma non verso la sua direzione, fece dietrofront e il cuore di Amelia iniziò ad incrinarsi. Ma cosa stava succedendo? La bionda uscì dalla sua visuale e Amelia decise di alzarsi, ma, come se avesse visto le sue intenzioni, finalmente Arizona disse qualcosa:
-Fermati lì, arrivo subito
Amelia rimase lì, come se stesse scontando chissà quale punizione e aspettò che Arizona tornasse. 
Qualche minuto dopo Arizona tornò davanti a lei. Aveva le mani dietro la schiena.
-Sto impazzendo, ti prego, dimmi qualcosa
Arizona portò le mani davanti al suo corpo e Amelia capì tutto. Tra le mani della bionda c’era un cup cake e sopra di esso, con glassa al cioccolato c’era un grande “si”.
Il cuore di Amelia ricominciò finalmente a battere e le labbra si distesero in un grande sorriso, si alzò e si gettò tra le braccia della sua compagna.
- Sei matta
- Non avrei mai potuto dirti di no
Amelia prese la mano sinistra di Arizona e le infilò l’anello
- E’ stupendo e mi sento in imbarazzo
- Perché?
- Questa è una vera proposta di matrimonio
- E’ solo la conferma a quella che mi hai già fatto tu
- Sono felice Amore
- Anche io, moltissimo e non sai quanto vorrei sposarti, anche domani
- Lo so e mi dispiace non poterlo fare, ma ti prometto che se Callie non dovesse cambiare idea andremo da un avvocato
- Amore, sarà un inferno, Sofia non lo merita
- Lo so, per questo spero che cambi idea
- In fondo noi possiamo ancora aspettare, l’importante è che stiamo insieme
Amelia abbracciò forte Arizona e con quel gesto cercò di farle capire quanto tenesse a quelle parole. Era vero, per lei la cosa fondamentale era stare insieme ad Arizona. Il matrimonio sarebbe stato il coronamento di un sogno, ma avrebbero aspettato, per il bene di Sofia. Amelia sapeva che Callie non avrebbe ceduto facilmente, sapeva che sarebbe stata disposta ad intraprendere vie legali pur di riprendersi Arizona, ma lei non lo avrebbe permesso. 
- Quindi stiamo ufficialmente convivendo?
- Sembra di si

Dopo aver consumato una cena veloce, le due donne si rilassarono davanti alla tv. Non era la prima volta che si ritrovavano a trascorrere una serata solo loro due, in quella casa, ma era la prima volta che nessuna delle due sarebbe dovuta scappare da un momento all’altro per tornare alla propria casa; era la prima volta che sarebbero andate a dormire insieme, per poi risvegliarsi nello stesso letto e ritrovarsi la sera nella stessa casa. Era tutto così nuovo e così bello: la testa di Amelia sulla spalla di Arizona, la mano di Arizona che cercava quella di Amelia.
- Sicura di seguire il film? – la mora si mise a sedere e guardò Arizona negli occhi
- In realtà no, stavo pensando
- A cosa?
- A questa casa. Callie la odiava, siamo venute qui solo perché voleva vedermi felice
- Non ti piace più?
- Tra queste mura ho pianto, ho riso, ho messo fine ad un matrimonio e Sofia ci è cresciuta, ma forse è arrivato il momento di voltare pagina
- Vuoi cambiare casa?
- Credo di si
- Non farlo solo per me, io sto bene dove sei tu e so quanto possa essere importante per te tutto questo
- Ma a te non piace
- A me piace moltissimo questa casa, è quello che hai vissuto qui dentro a non piacermi, ma ormai la sento anche un po’ mia e non voglio che tu faccia il passo più lungo della gamba solo per vedermi felice, perché io lo sono già
- Davvero?
- Certo, però grazie
- Per cosa?
- Per averci pensato
- Lo sai che ti amo, forse non te lo dimostro abbastanza, ma mi hai resa felice in un momento della mia vita in cui non sapevo neanche cosa fosse la felicità
- Anche io ti amo e trasferirmi a Seattle è stata la scelta più giusta che io potessi fare
- Ti prometto che ti sposerò, Amy. Ti meriti il vestito bianco, ti meriti i tuoi amici nel momento più felice della tua vita, ti meriti l’emozione che si prova a dire quel fatidico “si”, ti meriti una famiglia che ti ama. Tuo fratello e tuo padre sarebbero orgogliosi di ciò che sei diventata e lo sono anche io.
Delle lacrime iniziarono a rigare il viso di Amelia. Nessuna persona le aveva mai detto cose simili. A Los Angeles, nonostante avesse avuto degli amici, non era riuscita a costruirsi una famiglia ed ora davanti a lei c’era una donna fantastica, che le stava promettendo esattamente tutto ciò di cui aveva bisogno.
La mano di Arizona andò a posarsi sulla guancia di Amelia, che alzò gli occhi per catturare quelli della bionda.
- Scusa, ti ho fatto piangere
- Mi hai resa felice – la mora si avvicinò quel poco che bastò per catturare le labbra di Arizona. Ben presto entrambe si ritrovarono a spogliarsi l’un l’altra. Amelia iniziò ad assaporare ogni centimetro del corpo della sua compagna e quel sapore tra le sue labbra le suscitò lo stesso effetto della loro prima volta. La prese tra le braccia e la condusse in camera da letto. Prima di dedicarsi completamente a lei, però, si sporse vero il comodino e accese l’abatjour. Quella notte non voleva perdersi nulla di Arizona, non voleva perdersi i suoi occhi colmi di desiderio, non voleva perdersi le sue mani irrigidirsi attorno alle lenzuola, non voleva perdersi le sue labbra gonfie di passione.
- Sei mia
- Sono tua

Il giorno seguente arrivò presto e quando le prime luci dell’alba iniziarono ad illuminare i corpi delle due donne distese sul letto, nessuna delle due era pronta ad affrontare una nuova giornata lavorativa
- Voglio dormire – Arizona si voltò verso la sua compagna e le lasciò una scia di baci sulla schiena rimasta scoperta dal lenzuolo
- Mmmm io farei altro – Amelia rispose a quel gesto mettendosi a cavalcioni sulla bionda
- Non sei ancora stanca?
- Quanti anni credi che io abbia?
- So perfettamente quanti anni hai, per questo te l’ho chiesto
- Ah si? Pensi che io sia vecchia? Si da il caso che tu abbia più anni di me
-  Infatti sono stanca
- Peggio per te
Amelia scivolò di nuovo nella sua metà di letto e finse di tornare a dormire. 
- Sei una bambina
- Lo so, mi ami anche per questo
- Vero, ma dobbiamo andare a lavoro
- Ok, andiamo, ma stasera quando torneremo a casa ti pentirai di avermi dato della vecchia
Amelia si aspettava un risposta dalla sua compagna, ma questa rimase a fissarla senza dire nulla
- Che hai?
- Nulla, mi è piaciuto il modo in cui lo hai detto
- Cosa?
- Stasera torneremo a casa, nella nostra casa
- Bello, vero?
Un’ora dopo Amelia vagava per la casa come una pallina di un flipper, in cerca delle chiavi dell’auto, mentre Arizona era ancora in bagno a prepararsi
-Siamo in ritardo, dannazione! E non trovo quelle maledette chiavi
Arizona, invece, era davanti allo specchio cercando di mettere la matita agli occhi; un sorriso le spuntò quando sentì Amelia nell’altra stanza.
- Andiamo con la mia auto, lascia perdere le chiavi
- Ok, ma muoviti
- Amy, calmati. Sono io il capo dell’ospedale, quindi puoi fare tardi
- Proprio perché sei tu non voglio che accada
- Allora la prossima volta non saltarmi addosso
- Volevo solo dimostrarti che non sono vecchia come tu pensi e non mi sembra che ti sia dispiaciuto
Amelia fece capolino nel bagno e rimase a guardare Arizona. Era stupenda quando si concentrava
- Non guardarmi così
- Così come?
- Come se stessi guardando pane e nutella
- Vedi che sei tu che mi provochi?
- Ma è la verità, hai la stessa espressione
- Ok allora per dessert stasera vorrei pane e nutella
- Va bene Amore di mamma
- E smettila di prendermi in giro

Qualche minuto dopo, con grande contentezza di Amelia, le due donne erano in auto, dirette a lavoro. Non erano trascorse neanche ventiquattro ore, ma la donna già amava tutto di quella vita. Come aveva fatto fino a quel  momento a perdersi quella quotidianità che rende tutto più bello? Rimase a guardare fuori dal finestrino per tutto il tragitto in auto, proprio come una bambina. Era vero, a volte lo sembrava.
- Ho visto il foglio che hai compilato ieri per il trasferimento di Robert
- Si, lo dimetto stamattina
- Sei sicura?
- Si, si prenderanno cura di lui, ne sono certa
- Va bene, allora ci vediamo più tardi. Devo portargli alcune carte
- A dopo
Dopo aver salutato Arizona, Amelia si diresse verso la caffetteria. Non solo avevano tardato, ma non avevano neanche preso il caffè .
-Trovato traffico per strada?
Nel sentire quella voce, la donna, presa alla sprovvista fece un balzo per lo spavento. Owen appariva sempre nei momenti meno opportuni
- Scusa ti ho spaventata?
- Ero solo soprappensiero. Comunque no, non trovavo le chiavi della macchina
- La solita sbadata
- Eh già, non cambio mai. Ora scusami, ma sono di fretta
- Certo, vai pure
Nonostante le cose con Owen si fossero risolte, Amelia non si sentiva più a suo agio in sua presenza. Non credeva all’amicizia tra due ex, anche se la loro storia era durata poco. La presenza di Owen le suscitava inquietudine e quando poteva lo evitava.
- Buongiorno Robert – Amelia entrò nella stanza dell’uomo e lo vide fare colazione
- Buongiorno bella Dott.ssa 
- Stamattina come va?
- Sono triste
- Come mai? – in quel momento, nel tentativo di prendere il vasetto di yogurt dal vassoio, Robert lo fece cadere e Amelia si precipitò a recuperarlo
- Aspetta ti aiuto io
- Non ne ho bisogno
- Ma che ti prende?
- Sono cieco, Amelia e in più la donna che mi ha salvato la vita ha deciso di trasferirmi chissà in quale ospedale
- Robert, i sentimenti che provi per me non mi permettono di esserti indifferente e mi sono informata sulla struttura, è ottima
- Ma non ci sei tu
- Robert – Amelia prese la mano dell’uomo e la strinse alla sua – mi dispiace, ma non possiamo andare avanti così
- Qualche problema? – In quel momento nella stanza entrò Arizona e Amelia si affrettò a togliere la mano da quella di Robert
- No, tutto bene, lo stavo informando sulla struttura, vado a continuare il giro di visite
Con la stessa velocità con cui aveva tolto la sua mano da quella dell’uomo, Amelia uscì dalla stanza pregando che Arizona non avesse frainteso quel gesto. Robert, sin da quando l’aveva conosciuta, le aveva sempre dimostrato quanto la volesse. Questo suo modo di fare non l’aveva lasciata indifferente, ma amava Arizona, la amava con tutta sé stessa e non voleva in nessun modo rovinare ciò che avevano costruito fino a quel momento.
- Dove scappi? – Arizona la raggiunse nel momento in cui stava per entrare in un’altra stanza
- Ho delle visite da fare e poi un intervento, sono di fretta
- Credi che io non abbia visto?
- Non era nulla, gli stavo facendo capire che io non provo niente per lui
- Mettendo la tua mano sulla sua?
- L’ho reso cieco, Arizona e tra poco dovrò anche trasferirlo
- Lo sai che non ti ho obbligata, vero? Hai preso tu questa scelta
- Lo so, ma lo sto facendo anche per te
- Quindi la colpa è mia?
- Non sto dicendo questo, ma so cosa pensi e non voglio che renderti la vita difficile
- Non è certo un ragazzo a spaventarmi
- E cosa ti spaventa?
- Per te sono tutte emozioni nuove quelle che stai vivendo con me e so quanto tu sia eccitata da tutto questo, ma ho paura che, quando scoprirai che la nostra relazione non ha nulla in più rispetto alle altre, tu te ne possa andare
- Davvero pensi questo? – Amelia sapeva già la risposta, l’espressione di Arizona parlava chiaro, ma sperava di sbagliare – Pensi che io sia una ragazzina che si infatua di una persona per poi stancarsi al primo problema?
- Possiamo parlarne a casa stasera?
- Va bene, anche perché ho da fare. Buona giornata
Amelia entrò nella stanza della sua paziente e per il resto della giornata cercò di abbandonare i pensieri legati alla discussione con Arizona.
Nel pomeriggio, come promesso, incontrò Meredith per aggiornarla sulle ultime novità. Per tutto il tempo cercò di mascherare bene la delusione sul suo volto.
- Quindi stai finalmente convivendo e le hai anche chiesto di sposarla
- Eh già
- Ti sei inginocchiata e le hai anche comprato un anello
- Proprio così 
- E perché sembra che ti sia passato un treno sopra?
- Niente, abbiamo discusso
- Perché?
- Crede che io sia una ragazzina con l’innamoramento facile 
- Ma dai, e perché dovrebbe pensare una cosa del genere?
- Mi ha vista con Robert
- A fare cosa?
- Niente! Lo stavo solo confortando
- Vuoi sapere cosa penso?
- Vai, spara
- Ti senti in colpa per averlo reso cieco, quando invece dovresti essere contenta di come è andata un’operazione rifiutata da tutti. Non devi sentirti in debito con lui, non devi. Arizona probabilmente non riesce a capire questa cosa, perché lei guarda questa situazione con gelosia. Tu cosa penseresti al suo posto?
- Non lo so, ma a volte pensa davvero io sia una ragazzina
- Anche io lo penso a volte
- Ma perché? So di avere un carattere particolare, ma non per questo sono una bambina. Se avessi avuto paura di impegnarmi non avrei mai comprato un anello, non sarei mai andata a vivere a casa sua e non avrei mai parlato a Sofia
- Lo so, sei cambiata e se così non fosse stato ora non staremmo qui a parlare, ma devi lasciare andare Robert, non solo da questo ospedale
Meredith aveva ragione, Meredith aveva terribilmente ragione, di nuovo. Amelia non riusciva a lasciare andare Robert, ma non perché provasse qualcosa per lui, ma perché il senso di colpa che provava la legava a lui, nonostante non potesse fare nulla per migliorare la sua situazione.

- Possiamo parlare ora? – Amelia e Arizona erano appena rientrate da lavoro e dopo aver passato il viaggio completamente in silenzio, finalmente la mora aveva trovato  il coraggio di parlare alla sua compagna.
- Ok dimmi
- So che a volte posso sembrare una bambina e magari lo sono anche, ma non quando si tratta di sentimenti
- Allora smettila di  civettare con Robert
- Io non civetto con Robert. Hai mai pensato che magari io possa sentirmi in colpa nei suoi riguardi? Hai mai pensato che i sentimenti che lui prova per me possano imbarazzarmi, anziché lusingare? Non ruota tutto intorno al sesso, all’attrazione fisica. Tu non ti fidi abbastanza di me…
- Smettila, non continuare
- Tu non ti fidi abbastanza di me e ti capisco, davvero. Non sono mai stata con una donna, non ho mai avuto una relazione seria, non sono mai stata tanto sobria da ricordare di aver mai detto un “ti amo”, ma con te è tutto diverso: ti dico che ti amo perché lo sento, il mio cuore potrebbe esplodere per quanto Amore provo per te; ti chiedo di sposarmi perché voglio passare il resto della mia vita con te. Voglio tutto di te e della nostra vita insieme, quindi puoi continuare ad essere gelosa, ma non di Robert e smettila di darmi della bambina
- Peccato, ti avrei preparato pane e nutella
- Ti odio
- Mentre io ti amo da morire Amelia Shepherd 
   
 
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