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Autore: yozoranotenshi    09/10/2017    0 recensioni
criptogenètico agg. [comp. di cripto- e -genetico] (pl. m. -ci). – Di cui s’ignora la genesi, che ha origine sconosciuta.
Criptogenica. È così che si definisce Lea Moore, che ha appena completato la sua tesi di studi sulla genetica e i suoi vari campi d'applicazione. Oltre alla sua passione per le mutazioni, vi è un altro motivo per cui ha scelto di studiarle: lei, con i suoi occhi grigi, è una mutante.
Genere: Avventura, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5:

 

L'uomo ci condusse su una nave, con cui ci avrebbe scortati fino al luogo in cui si trovava il suo laboratorio.

 

Il viaggio si presentava abbastanza lungo e stancante, ma mai avrei immaginato quello che realmente successo. 

 

Ad un certo punto della navigazione, ci trovammo davanti ad una nave bianca. Charles stava usando i suoi poteri per capire chi potesse esserci a bordo, dato che non era stata segnalata nessuna imbarcazione da parte della marina o altre squadre. 

 

Purtroppo, i suoi poteri da telepate servirono a poco, infatti c'era una specie di barriera che non gli permetteva di capire l'equipaggio di quella nave. 

 

"Si tratta di Shaw" dissi io, facendo due più due "evidentemente deve avere un telepate dalla sua parte" spiegai "dovremmo attaccarlo?" chiesi, sperando in una risposta negativa, ma quando mi rigirai verso l'imbarcazione avversaria, vidi un'ancora che la attraversava da parte a parte. 

 

"C'è qualcuno li" disse allora Charles, indicando un punto indefinito nell'acqua. Non riuscendo a scorgere nulla cercai di trovare quel qualcuno con le mie abilità e fortunatamente ci riuscì: era un mutante di nome Erik, aveva la capacità di gestire i metalli e a quanto pareva il suo scopo era uccidere Shaw. 

 

Limitai la mia curiosità quando vidi che dalla nave ormai distrutta stava comparendo un sottomarino e che l'uomo aveva l'intenzione di seguirlo. 

 

"Non farlo, Erik! Non puoi farcela" continuava ad urlare Charles, ma l'uomo semplicemente lo ignorava. 

Il sottomarino lo stava trascinando sott'acqua e io non sapevo realmente cosa fare. 

 

Charles chiedeva aiuto a chiunque e io mi sentivo troppo debole per salvare quell'uomo, ma decisi comunque di fare un tentativo. 

Allungai le braccia nella sue direzione e cercai di concentrarmi. 

Era come se tutto scorresse al rallentatore e sentivo una forza crescere dentro di me. 

Vidi Erik innalzarsi fuori dall'acqua e dirigersi verso la nostra nave, capii che stava funzionando. 

"Continua così, Lea!" sentivo Charles entusiasta "sei un fenomeno"

A quanto pare, la calamita vivente la pensava diversamente perché era intenta a dimenarsi ed opporsi con tutte le sue forze, tanto che delle volte sentivo la mia concentrazione vacillare. 

In quei momenti, però, non ero sola: sentivo Charles che cercava di aiutarmi, facendomi riconcentrare con i suoi poteri. 

 

Gli agenti della CIA presero Erik e lo immobilizzarono, poi Charles gli si avvicinò per parlargli, mentre io rimasi ferma dov'ero, adagiata sulle ginocchia, troppo stanca per andare da loro. 

 

Il nostro viaggio continuò in serenità, per fortuna. Avevo bisogno di una bella dormita per riprendermi da quello shock.

  
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