One-Shot di Kaely
Lo stomaco sembrava pesare almeno dieci volte
di più del normale. Era l’ansia, mi aveva sempre fatto questo effetto.
Le persone al di là del palcoscenico vociavano
rumorosamente facendo arrivare la mia ansia a livelli esorbitanti. Non ero
preoccupata per la coreografia o per la possibilità di fare brutte figure.
L’unica mia sola preoccupazione era ballare
con lei. Avrei sicuramente provato agitazione sentendo il suo corpo sinuoso che
si muoveva a sincrono in quel ballo: il Tango.
Durante le prove la percepivo.
Le prove…
Quei due mesi sudati e tormentati in una sala
da ballo. La vedevo entrare ogni giorno, il passo cadenzato e il solito sorriso
smagliate stampato in viso, ed ogni singola volta non facevo che ripetermi
quanto fosse bella, seppur in maglietta e pantaloncini rigorosamente corti,
troppo corti per i gusti di qualcun altro, perfetti per i miei.
Jessica, la coordinatrice dello spettacolo,
mi disse che dovevo posizionarmi dietro la prima quinta a destra del
palcoscenico. Non avevo ancora visto Miley e cercai di chiederle dove fosse ma
mi spinse nella mia postazione piuttosto su di giri. Mi resi conto solo in quel
momento di come ero vestita: indossavo un paio di pantaloni neri e lunghi a
vita alta, una camicia bianca e la giacca nera in mano appoggiata dietro le
spalle, i miei capelli erano stati tirati indietro con tonnellate di gel e sul
viso avevo disegnato un bel paio di baffi.
Mentre mi guardavo le scarpe la musica
cominciò a risuonare nel teatro e Miley si fece avanti, dall’altra parte del
palco, lo sguardo deciso tipico di quel ballo. Le sue gambe venivano messe in
mostra da un vestito rosso fuoco che raggiungeva a malapena la metà coscia e i
capelli erano raccolti in uno chignon ordinatissimo con una rosa intrecciata
fra i capelli ramati.
Provavo già una forte agitazione ancor prima
di toccarla, figuriamoci dopo.
Appena fummo vicine ci girammo attorno un
paio di volte e gettai la giacca a terra. La presi per i fianchi e
l’accompagnai a ritmo di musica.
Le feci fare una giravolta e scendemmo giù,
risalendo le misi, come previsto, una mano sotto la coscia sentendone la
morbidezza. Speravo che il pubblico non notasse il rossore sulle mie guance che
ricordava vagamente il vestito di Miley.
Accavallò una gamba dietro la mia schiena
facendola scivolare fino alla caviglia e una scossa da ventimila volt sembrò
attraversarmi la schiena.
Era troppo, sarei esplosa.
Si chinò all’indietro per fare il casquet e quando risalì i nostri nasi si sfiorarono, lo
sguardo fisso in quello dell’altra.
Aveva una strana luce negli occhi che le
rendeva il viso splendente o forse erano semplicemente le luci del palco.
Le feci fare un’altra giravolta e camminai
fino al lato opposto del palcoscenico. Quando sentii le sue mani sotto il mio
seno scorrere sempre più in basso e una sua gamba che mi avvolgeva il bacino temetti
di cadere per il tremore che scosse il mio stomaco.
Sull’ultima nota i nostri nasi si toccavano
quasi, proprio come le nostre bocche.
Un applauso scoppiò in sala e gli spettatori
si erano addirittura alzati per porci i loro complimenti.
Le sorrisi, fiera della nostra opera e di
essere riuscita a mantenere il controllo.
Da dietro le quinte Jessica ci fece cenno di
rientrare.
Le quinte erano quasi deserte poiché tutti si
stavano preparando per il gran finale nei loro camerini. Colsi al volo
l’occasione per avvicinarmi di nuovo a Miley.
« Ehi, sei stata bravissima! »
« Grazie, stasera è andata meglio delle prove
anche se stavo per cadere verso la fine! »
Mentre mi parlava non facevo che fissargli le
labbra e visto che dovevo in qualsiasi modo uscire da quella strana situazione
le presi il viso fra le mani e poggiai la bocca sulla sua.
Mi respinse tirandomi uno schiaffo in pieno
viso. La mia guancia sinistra bruciava a causa del forte colpo. Ma sorrideva,
infatti, mi tirò la camicia per farmi avvicinare a lei e portò una mano attorno
al mio collo. Le premetti il mio corpo contro baciandogli il collo sempre più
intensamente, lei mi avvolse con le braccia stringendomi ancora di più. Il
caldo avvampò da sotto i vestiti, avevo una voglia tremenda di strapparmeli via
di dosso. All’improvviso da infondo al corridoio si sentirono dei tacchi che si
dirigevano verso di noi piuttosto velocemente. Mi staccai da lei e facemmo
finta di parlare dell’esibizione della serata.
« Eh già, ma io nella seconda parte quando
dovevo farti girare ho storto un piede… » dissi io
con aria disinvolta.
Jessica ci passò accanto senza nemmeno
notarci, probabilmente era troppo agitata per lo spettacolo finale, in effetti
si dirigeva verso i camerini, stava andando a chiamare i ballerini.
Mi chiesi come aveva fatto a non notarmi:
avevo il rossetto rosso di Miley sparso su tutta la bocca, i baffi disegnati
erano ormai due segni molto labili e i capelli erano tutti spettinati.
« Sai forse è meglio che andiamo nel tuo
camerino, Katy… » sussurrò Miley al mio orecchio.
La presi per mano e corremmo fino alla porta
del mio camerino, entrammo e la feci sdraiare sul tavolo di fronte allo
specchio illuminato, tutti i prodotti cosmetici caddero facendo un gran
baccano. Dubitavo che qualcuno lo avesse sentito,la musica del balletto di
chiusura risuonava in tutto il Backstage.
Mi tolse la camicia con una velocità
impressionante, per fortuna, altrimenti lo avrei fatto io.
Le presi entrambe le mani e gliele portai
sulla testa poi mi baciò insinuando la sua lingua nella mia bocca. Infilai una
mia mano dentro al vestito fino a sfioragli il fianco nudo per procedere sempre
più verso l’alto. Le continuavo a baciare il collo e quando arrivai,con la mano,
a sentire il ferretto del suo reggiseno Miley affondò le sue unghie nella mia
schiena, avvolgendomi. Il dolore fu quasi lacerante ma la foga con cui lo fece
mi fece eccitare ancora di più, tanto da farmi aprire bocca e mordergli il
collo, lei si inarcò in avanti boccheggiando. La sua pelle era morbida sotto i
miei denti e assaporavo il suo profumo. Mi bloccò i polsi con le proprie mani e
si alzò portandomi a faccia a faccia con il muro. Non sapevo più cosa
aspettarmi da lei.
Non mi immaginavo fosse così passionale come una ballerina di Tango. Poggiò
delicatamente le sue labbra sulle “ferite” che mi aveva provocato, nonostante
le sue labbra fossero calde ogni bacio mi fece tremare, di piacere ma anche di
dolore, lo provavano le smorfie che facevo. Mi cinse il ventre con le mani e
con i denti accarezzò il mio collo facendomi capire che era pronta a farmela
pagare, ma invece che sentire la sua bocca chiudersi decisa sul mio collo
sentii solamente la sua lingua che lambiva la mia spalla.
Alzò la sua gamba, ancora arredata con il
tacco, sul mio bacino per farla scivolare giù fino alla caviglia, proprio come
nel Tango.
Note
della Beta:
Brava
tesoro, davvero una storia bellissima, e non preoccuparti per le correzioni,
sono fondamentalmente imprecisioni. La trama è originale e davvero particolare.
Ancora
complimenti Alle, ti voglio bene lo sai <3
Shere.