Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Dmitrij Zajcev    12/10/2017    1 recensioni
Noah Skirata, un mandaloriano vissuto durante le guerre Mandaloriane, combatté al servizio di Mand'alor il definitivo come capo della squadra rossa, una task force di mandaloriani, formata da sei membri, il cui obbiettivo era quello di eliminare i nemici principali dei mandaloriani, di battaglia in battaglia. Durante la guerra, la sua vita cambierà, facendogli vivere delle avventure per tre epoche diverse.
N.B.: Poiché i mandaloriani tendono a parlare mischiando il basic (linguaggio comune della galassia) e il Mando'a (linguaggio dei mandaloriani), alla fine di ogni capitolo ci sarà un piccolo glossario delle parole o frasi dette durante il capitolo. Frasi/parole che vengono riutilizzate in capitoli successivi non verranno ritradotte.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3963 BBY, Orbita di Taris, Orlo Esterno.

Dopo la facile vittoria conseguita a Janquo, la nave ammiraglia di Cassus Fett si è recata a Taris e la mia squadra si è unita ai combattimenti.
Atterrati alla Città Media di Taris, io e i miei compagni ci siamo fatti strada tra criminali e soldati repubblicani senza troppi problemi. Una volta ricongiunti con la forza d'invasione principale, alla Città Alta, io e la mia squadra ci siamo diretti insieme ad altri due mando'ade verso il Tempio Jedi.
A quanto dicevano le informazioni, erano rimasti in pochi i Jedi presenti al Tempio, rendendo più facile la conquista del loro prezioso tempio.
Con l'aiuto di Voca, l'esperto in esplosivi, ci siamo aperti un varco so ognuno uno dei livelli, per poter compiere la conquista velocemente. Dalle informazioni di Rey il Tempio di Taris si compone di circa nove livelli. Man mano che conquisteremo un piano, ci raggrupperemo. A me è toccato il penultimo piano in alto, forse quello più difficile tra tutti.
Appena entrato nel jetii'yaim estraggo la mia spada e la pistola, preparandomi a combattere contro tutti i Jedi che avrei affrontato. Attraverso ogni corridoio, esploro ogni stanza, eliminando tutti coloro che trovo. Quei rari jedi che trovo a dormire nonostante il frastuono proveniente da fuori, li sveglio per avere un duello onorevole con loro e sconfiggerli, per poi entrare in una camera di meditazione.
Qui trovo due jedi ad aspettarmi, con le spade laser accese dalle lame smeraldine: una Togruta e una Mirialan. Entrambe vestite con un'armatura da combattimento sotto la lunga tonaca Jedi. La maestra non ha le caratteristiche corna della sua razza, a causa di una ferita di tanto tempo fa, a giudicare dalle cicatrici che le vedo sul capo mentre ci studiamo a vicenda. La padawan è fin troppo gracile e giovane per essere pronta al combattimento. E quasi mi dispiace per lei, per essersi ritrovata in una situazione del genere.

«Mandaloriano, sei forse venuto a morire?»
«ne gotal'u ni nuhuna Jetii. Gar t'ad ven ash'amu.»

Dico, prima di rinfoderare lo squartatore mandaloriano e posizionarmi in guardia, osservando le due con attenzione. La Padawan, senza pensarci, inizia a corrermi contro urlando, furiosa. Paro il colpo che stava cercando di fare dall'alto in basso, lasciando scoperta la guardia e la colpisco al viso con un pugno, facendola indietreggiare di qualche passo mentre la maestra mi attacca ai fianchi, costringendomi a rotolare di lato per non essere colpito. Come mi rialzo, la vedo stendere un braccio verso di me e il mio corpo vola di qualche metro indietro, sbattendo contro il muro e facendomi crollare a terra dolorante. Dannazione ai Jedi e alla loro Forza. Mi rialzo in tempo per bloccare il secondo attacco della Padawan e le prendo i polsi, proiettandola verso la parete dietro di me e colpendola al collo con un calcio, tanto forte da sentire distintamente lo spezzarsi della colonna vertebrale sotto lo stivale di metallo.

«Yacuo! -urla la maestra, per poi prendere con la Forza la spada laser, attaccandomi con entrambe -morirai dannato bastardo!»

E pensare che l'ira è una cosa dei sith, mi dico tra me e me mentre corro contro la jedi, evitando di un soffio un'altra spinta della Forza spostandomi di lato. Il rumore della Beskad contro la spada laser della donna riempie completamente le mie orecchie, da non accorgermi della seconda spada laser che mi colpisce a un'apertura dell'armatura per permettermi di muovermi, facendomi piegare in ginocchio dal dolore. Evito per un colpo di fortuna la lama di lei e la colpisco al ventre con la spada, estraendola e colpendola di nuovo al ventre mentre sento il rumore del sangue di lei che dalla bocca cola sull'armatura, gocciolando lentamente. Il terzo colpo, invece è diretto verso la gola, spingendo con entrambe le mani. Una sull'elsa e una sul pomolo.
Una volta uccisa la Jedi, mi appoggio a una delle poltroncine e da uno dei contenitori che tengo in vita estraggo una piccola siringa di bacta che mi inietto poco sopra la ferita, per sigillarla, stringendo i denti dal dolore. Finito di medicarmi, mi tolgo l'elmo, posandolo a terra per un attimo, prima di sentire il mio nome.

«Noah Skirata. Ci si incontra finalmente.»

Dicono due uomini incappucciati provenienti dalla stessa stanza dalla quale sono entrato. Un maschio e una femmina. L'uomo ha indosso un'armatura di metallo che mi rende impossibile capire chi egli sia in realtà. La donna è una zabrak, riconoscibile dalla corona di corna e i tatuaggi rossi e neri tipici di tutti i sith di quella razza. Appena mi alzo, la Zabrak mi corre incontro talmente veloce da prendermi di sorpresa, senza che potessi prendere l'elmo o la spada, tranciandomi il braccio sinistro sotto l'ascella, facendomi cadere in ginocchio mentre urlo dal dolore. 'È così che morirò?' penso, mentre mi tengo la ferita ancora calda e sento l'odore della carne bruciata aggredirmi il naso. 'ucciso da due sith, facendo credere che sono stati i Jedi?' furioso, non volendo che mio fratello o gli altri della mia squadra siano ingannati di nuovo dai sith, prendo la prima arma vicino a me, la spada laser della togruta e la accendo, scagliandomi verso la Zabrak, che però riesce a parare il colpo e mi spinge indietro con un calcio. L'altro sith, approfittandone, prova a colpirmi alla schiena, ma riesco a evitare il colpo, spingendo via la sua spada e colpendolo al petto con la spada laser, uccidendolo sul posto.

«Solus dircyr. Solus at slana

Mormoro, guardando la Zabrak.

«Oh, sei riuscito a uccidere darth Onslaught. Complimenti. Ma io sono molto più forte di quell'ammasso di carne e metallo.»
«Quindi fu lui a ingannare mio fratello. E tu chi sei?»

La sith fa un inchino sarcastico, puntandomi poi la spada contro, con un ghigno.

«Darth Wound. Capo dei Sith Predatori.»
«Beh, Darth Wound, preparati a raggiungere il tuo compagno all'inferno.»

Le dico, correndole contro con la spada pronta ad attaccarla, ma spostandomi di lato quando mi corre incontro, in modo da evitarla e le salto addosso con una spallata, buttandola a terra. Mi metto sopra di lei per colpirla quando vengo sollevato in aria e colpito da dei fulmini violacei che scaturiscono dalle sue mani, facendomi urlare di dolore, mentre sento più di 10.000 volt iniziare a turbinare e ballare dentro di me.

«Ora morirai, Mandaloriano. E nessuno saprà mai che sono stata…»

Cado a terra, sbattendo contro una poltrona e rotolando a terra dolorante, mentre vedo la donna finire in ginocchio con un buco in pancia. Dietro di lei, mio fratello con la pistola ancora fumante.

«Noah!»
«Vodhibii'ni at Demagol…»

gli mormoro, prima di svenire per le ferite, risvegliandomi sul tavolo operatorio, quasi cinque ore dopo, con un braccio meccanico addosso.

«jate… ni'cuyi beskar'ad'agol…»

Mormoro, guardandomelo sospirando. I miei fratelli mi raccontano che mi hanno trovato che venivo torturato dalla zabrak e che Voca mi aveva salvato. Ora Taris è nostra. Per le azioni compiute, Cassus ha fornito ognuno di noi della Ge'tal tsad di un besui'ilik, un droide da guerra Basilisk. E che la nostra prossima missione sarà a Jebble. Sospirando, mi metto di nuovo sul lettino, col braccio meccanico sul volto nel tentativo di riposare un altro poco, prima di partire verso quel pianeta ghiacciato…
 

Glossario
Jetii'yaim
: Tempio Jedi (letteralmente: casa dei Jedi)

Ne gotal'u ni nuhuna, Jetii. Gar t'ad ven ash'amu: non farmi ridere Jedi. Voi morirete.
Solus dircyr. Solus at slana: uno morto. Uno vivo (in inglese è “One down. One to go”)

Vod… hibii'ni at Demagol: Fratello… portami da Demagol
Jate… ni'cuyi beskar'ad'agol: bene… sono un cyborg (letteralmente Beskar'ad'gol si tradurrebbe con “droide di carne”).
Besui'ilik: Droide da Guerra Basilisk.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Dmitrij Zajcev