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Autore: cioccolatino    13/10/2017    5 recensioni

Fra Duncan e Courtney c'è sempre stato un odio molto insidioso, nonostante sia tuttora l'unico vincolo che tiene ancor saldo il loro legame.
Mentre i ricordi dell'infanzia trascorsa da Courtney continueranno a tormentarla incessantemente, riaffioreranno i lugubri e macabri segreti del ragazzo dal cuore di ghiaccio, che sembra nascondere, nel profondo della propria anima, un lato oscuro, perfido e feroce.
Un mostro raccapricciante e intricato che renderá la vita di entrambi un infido e sconcertante inferno.
Genere: Dark, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Scott | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale
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Capitolo 11 – Burning Wounds From The Past
 
 
 
Lo continuai a scrutare intensamente, e per poco non rischiai di immergermi in quelle dannatissime pozze grigie e ghiacciate, fin troppo profonde e oscure per un cuore bianco e pienamente puro. Dopodiché, avvicinò pericolosamente il volto e fu proprio lì che gli rivolsi un’espressione scettica e indubbiamente diffidente.
Un oceano di mille dubbi e sensazioni sgradevoli che andavano ad affluirsi fra loro, aggrovigliandosi in un vortice incessante di scoraggiante ribrezzo, repulsione, avversione… Un disgusto a dir poco disumano e incomprensibile.
 
“ Che cazzo vuole quel figlio di puttana? Ancora non gli è bastato tutto quello che mi ha fatto passare? Dopo tutto questo tempo? “ – sputai a denti serrati, enormemente infuriata, abbandonandomi alle contrastanti e feroci emozioni, le quali furono proprio loro a spiaccicare parola al posto mio, solamente per questa volta.
 
L’altro, invece, se ne stava completamente immobile, quasi impercettibile, mantenendo lo sguardo puntato sul mio, addirittura come se distoglierlo gli avesse costato un caro prezzo da pagare.
 
“ Già, non posso darti torto qua. Ma, di certo, non posso fare altrimenti… Devo pur sopravvivere in un modo o nell’altro, no? “
 
“ Si può sapere a che ti riferisci?! Che cosa stai cercando di dire?! “
 
Sembrava che quel ragazzaccio stesse iniziando a prenderci un certo gusto nell’ampliare ulteriormente la mia empietà e insicurezza, scombussolandola ancor più. In una via o nell’altra, però, stavo rivelando inconsapevolmente ogni mio minuscolo ed insignificante segreto, mentre il bastardo se la rideva sotto il naso poiché non ero nemmeno stata capace di farmi rivelare il suo nome.
Dovevo assolutamente scoprire con quale razza di depravato avevo a che fare e soprattutto come la situazione potesse risalire a quel delinquente di Duncan. Avevo intuito perfettamente che non fossero esattamente amici per la pelle, ma probabilmente che fosse qualcosa di molto più oscuro e malsano a legarli emotivamente.
 
“ Io porto te da lui e lui mi da ciò che mi spetta. Ecco a cosa mi riferisco. E ora vedi di non fare tante storie e seguirmi senza ribellarti. “
 
Il cuore si raggelò all’istante. Allora Duncan c’entrava per davvero e aveva pure ingaggiato un altro malvivente per condurmi nella sua malsana via… Dopo tutto questo arco di tempo in sua totale assenza non si era mai scordato minimamente di me, anzi, si era organizzato per escogitare segretamente un losco piano, per farmi cadere inaspettatamente in una delle sue tele intricate e chiaramente indecifrabili.
E ancora una volta non ero riuscita a sbarazzarmene, segno che molto probabilmente avrei vissuto nel terrore più sconcertante e tetro fino alla fine dei giorni, grazie alla sua immancabile e disgustosa essenza.
 
“ Devi ancora dirmi chi sei, come conosci Duncan, cosa hai fatto per trovarti qui e perché… “
 
“ Perché? “ – spiaccicò con un filo di voce, visibilmente confuso, incitandomi a proseguire la frase che tra l’altro aveva bruscamente interrotto.
 
In questo momento, stranamente, le parole che scivolarono inconsciamente dalla sua lingua parvero notevolmente più dolci e piacevoli, molto meni accentuate o aspre rispetto a qualche istante prima.
 
“ Beh, ecco… Perché lo fai? Ho capito per… Beh… La sopravvivenza… Ma cosa ti ha realmente spinto a farlo? “
 
Trascorse angosciosamente qualche breve secondo, prima che un silenzio indubitabilmente profondo e devastante pervadesse l’intera stazione ferroviaria. Fu, quindi, del tutto inevitabile che degli insignificanti brividi andassero a percorrere interamente l’intera colonna vertebrale, causandomi tremolii rassomiglianti a quelli di una foglia danzante nei vortici infernali di un vento autunnale.
Non ero spaventata, affranta, impaurita… Nemmeno un minuscolo barlume… Semplicemente mi ritrovavo dannatamente ansiosa, poiché desideravo a tutti i costi che il ragazzo dai capelli arancio si rivelasse, una volta per tutte.
 
“ Seguimi, e ti dirò tutto… “
 
Deglutii amaramente, con dolce risentimento: finalmente avrei ottenuto le risposte che disperatamente cercavo, vagando completamente a vuoto, errando nell’errore…
 
Non sapevo come spiegarlo precisamente, ma in sua presenza, nonostante si fosse comportato esattamente come un maniaco psicotico, sentivo profondamente che di lui potevo fidarmi ciecamente, quasi come se fosse stata un’ombra invisibile costantemente al mio fianco, a proteggermi da qualunque male circostante. Era come se lo conoscessi da una vita intera e le emozioni che mi infondeva erano pienamente benevole, amorevoli e infinitamente dolci.
E la cosa peggiore era il fatto di non essere in grado di dare nemmeno una minima giustificazione dinanzi sensazioni così intense e penetranti…
Probabilmente, se al posto suo ci fosse stato Duncan, avrei reagito in una via piuttosto diffidente, perché il solo nome mi permetteva di far riaffiorare ricordi naturalmente infelici e melanconici della infanzia insulsa e altrettanto complessa. Ergo, non sarebbe mai stato capace di far scaturire in me trepidazioni felici o rasserenanti come ci stava riuscendo perfettamente questo ragazzo sconosciuto e interamente insensibile, proprio dinanzi i miei occhi allibiti.
 
 
Il silenzio, fortunatamente, si dissolse istantaneamente quando questi mi porse indifferente, con sguardo gelido, la mano ruvida e congelata, al fine di condurmi alla misteriosa destinazione.
Lo guardai perplessa per qualche momento e dopodiché la afferrai scorbuticamente, lievemente imbarazzata, così che le nostre gemelle potessero incrociarsi in una danza vorticosa, focosa e  infinitamente incandescente.
Era forse un gesto da considerarsi carino?
Ma che accidenti mi stava passando per la testa? Questo giovane impertinente e spaventoso non lo conoscevo minimamente , senza tralasciare il fatto che, ovviamente, mi avesse consapevolmente seguito  e spiato per l’intera notte, senza alcun lieve rimorso, proprio come si atteggerebbe un fuorilegge o bandito qualsiasi.
 
E inoltre, per via di tuti i pensieri confusi che andarono a formarsi inevitabilmente nel mio subconscio offuscato e infastidito, non mi accorsi che la presa sulla mano iniziò a farsi sempre più intensa e dolorosa, mentre la mia fronte si corrugò pietosamente di scatto.
Quando lo notai era oramai troppo tardi, poiché lui fu più svelto di me ad accorgersi delle mie confutabili riflessioni e si mise lì a fissarmi enormemente interrogativo, rimanendo immobile.
Alzai leggermente il viso le mie guance si tinsero svogliatamente di porpora acceso e il mio corpo andò letteralmente in fiamme dall’imbarazzo, creatosi probabilmente per la situazione bizzarra in cui mi ero imbattuta – ovvero i miei pensieri troppo poco affidabili -.
 
“ Non ho idea a cosa tu stia pensando, ma sarà meglio per te levartelo seduta stante dalla testa. Non farti strane idee. “
 
“ Eh? Sei tu quello che dovrebbe togliersi dalla mente certe sciocchezze decisamente poco ragionevoli e insensate. Si può sapere come hai potuto solamente pensarlo? Non so quale idea tu ti sia fatto di me, ma certamente non sono quel tipo di ragaz – ah! “
 
La mia voce venne bruscamente interrotta quando una mano di carta vetrata andò a stringere prepotentemente un seno, per poi palparlo sensualmente attraverso un movimento intriso di estrema lussuria e brama di spingersi ben oltre quegli insignificanti soglie a cui doveva sottostare.
 
Tempo fa, senza alcun’ombra di dubbio, avrei reagito diversamente di fronte a tale oltraggio, probabilmente iniziando a piagnucolare indifesa come una disperata, riversando un oceano di lacrime tristi e sensibili; e questo lo traevo certamente anche dalle esperienze atroci vissute amaramente con Duncan.
Ma ora era tutto cambiato, radicalmente: ero cresciuta interiormente, tramutandomi in una guerriera forte e indipendente da tutto ciò che mi circondava e sicuramente non avrei permesso più ad alcun uomo di sottomettermi a proprio piacimento come fossi un giocattolo con cui divertirsi rozzamente, per poi essere gettato via come spazzatura, una volta sporco e rovinato da abusi.
 
“ Che cazzo fai? “ – gridai visibilmente isterica, spingendolo aggressivamente indietro, allontanandolo sufficientemente dal mio corpo, disgustato dal suo tocco rude e colmo di disprezzo.
 
“ Perché? Non ti è piaciuto? “ – ribatté ritornando ad assumere un volto angelico e fintamente innocente, addolcendo notevolmente gli occhi, quasi come se fosse realmente dispiaciuto per aver scaturito tale reazione da parte mia.
 
“ Non è questo il punto “ – confermai contrariata per poi schiarirmi lievemente la gola – “ So che non è per niente lecito che io ti riveli queste cose, dato che tu di te stesso non hai detto nulla. Però sono stanca che a pagarne la conseguenze sia sempre il mio corpo, ogni fottutissima volta… E che debba subire sempre lui le disfatte peggiori. E io, in primis, non ne posso più di tutto questo! Sono stata una sciocca ad aver pensato  che avrei potuto seriamente trascorrere una vita tranquilla senza dovermi ritrovare per la strada quella testa verde priva di cervello. La verità è che non ne voglio più sapere di nessuno di voi criminali e malviventi… Voglio solamente vivere in assoluta serenità, cazzo! Chiedo forse troppo, eh?! Tu non hai la minima idea di tutto quello che ho dovuto passare a causa sua… Tu… Io non… “
 
L’unico e frivolo barlume di coraggio che brillava ancora in me scomparve tristemente e, in men di un batter di ciglia, cominciai a piangere come un’idiota, succube di un’atroce e inevitabile sconfitta.
Che sciocca che ero stata, non sarei mai stata tanto capace da affrontare l’accaduto con enorme e dignitosa temerarietà e la prova agghiacciante giaceva proprio lì, dinanzi i miei occhi naturalmente lucidi… Il silenzio devastante e tenebroso che racchiudeva i segreti più oscuri e maligni, il mio imperdonabile silenzio di fronte i patimenti e i tormenti subiti giorno dopo giorno, per anni intrasmutabili.
Ci volle ben poco, però, perché le sue mani avvolgessero gentilmente il mio volto corrugato dal pianto e, nel frattempo, un pollice andò ad asciugare delicatamente una lacrimuccia, la quale stava solcando lentamente la mia guancia pienamente accaldata. Tutte queste gesta premurose vennero compiute con completa freddezza ma nonostante ciò sperai vivamente che, dietro tali pensieri gelidi come il ghiaccio, si celasse nascosto almeno un minuscolo spiraglio di compassione nei miei confronti… La speranza, un castello di specchi fragili e facilmente distruttibili, i quali avrebbero potuto tramutarsi in frantumi di vetro taglienti da un istante all’altro; specchi sottili e lisci come una lastra di puro ghiaccio, su cui avrei consciamente continuato ad aggrapparmi per raggiungere la vetta, in cerca di luce, salvezza… Qualcuno che potesse afferrarmi saldamente la mano e salvarmi.
 
- “ Scott… “ – sussurrò improvvisamente mentre mi fissava intensamente negli occhi.
 
Corrugai momentaneamente il volto in un’espressione perplessa, probabilmente in attesa che continuasse ciò che aveva intenzionalmente iniziato, e così fu.
 
“ Scott, Scott Wallis. Questo è il mio nome. “ – continuò, senza un lieve indugio, e senza interrompere l’intesa focosa e nettamente combattuta fra i nostri sguardi, un vortice in costante mutamento.
 
“ Molto probabilmente ho passato un’infanzia molto più difficile della tua ed è proprio per questo che ti ho asciugato la lacrima: non posso sopportare di dover vedere qualcuno abbattersi così per ‘ tragedie ‘ avvenute nel passato, un ricordo che oramai non ci appartiene più. Se n’è tutto andato ora e la cosa migliore che possiamo fare è impedire che quello accaduto si ripeta di nuovo. E soprattutto non bisogna starsene lì a piangerci sopra come se fosse per sempre presente: basta, cazzo! È tutto finito, ora! Il presente è nelle nostre mani in questo momento e possiamo trascorrerlo per agevolare al meglio il nostro futuro! “ – gridò infuriato, causandomi un leggero briciolo di colpevolezza per essermi lasciata sopraffare, per l’ennesima volta, dalle mie sofferenze infermabili, custodite in uno scrigno passato e oramai già lontano.
 
“ È questo quello che vuoi? Cadere in un buco ancora più profondo di te e continuare a sprofondare nella pece? Mi dispiace, ma io ho deciso di affrontare i miei soprusi in modo differente, e anche tu dovresti fare lo stesso se non v- “
 
“ Cosa ti è successo? “ – mi azzardai a domandare inaspettatamente, chiaramente ansiosa che Scott rivelasse completamente ogni minimo particolare di sé, compreso l’insignificante.
 
Trascorse qualche secondo nell’imbarazzo più totale, in cui questi ghignò maliziosamente per poi schiarirsi ulteriormente la gola, in procinto di proseguire.
 
“ Girano tante, troppe voci su di me e fidati che la maggior parte di esse non sono altro che frutto di false menzogne spiaccicate dalle solite teste vuote. Una di queste è Duncan e sicuramente, conoscendolo meglio delle mie tasche, sono profondamente certo che non si farebbe il minimo scrupolo per diffamarmi ancor più di quello che son già. C’è anche da dire, però, che in fondo siamo fin troppo simili e che anche io mi diverto a minacciarlo, a mio volta, attraverso le persone che ha più a cuore. “
 
“ Non credevo Duncan avesse delle persone ‘ a cuore ‘ … “ – sbiascicai, naturalmente corrugata da quel discorso da brividi, così tanto che iniziai a tremare incessantemente dal forte e rammaricato rancore.
 
“ Già, ma a quanto pare la mora blu notte dal viso pallido è riuscita a far breccia nel suo cuore di pietra… Chi se lo sarebbe mai aspettato, in fondo erano dei semplici scopamici. Stranamente, però, dopo che sei arrivata tu, le cose sono fortemente cambiate fra loro, quasi come se per Duncan significassi molto di più di una semplice ragazza da bullettare. Non credi anche tu? “
 
Che assurda idiozia… Come se Duncan fosse realmente capace di provare dei veri sentimenti nei confronti di qualcuno, specie per colei che ha così tanto fatto soffrire…
No, no e no, senza alcun’ombra amara, di incertezze o disonestà.
 
“ Come puoi arrivare a dedurre un’ipotesi del genere dopo i lievi accenni di cui ti ho parlato? “ Quelli sarebbero certamente dovuti bastare per farti cap- “
 
“ Perché ti vuole ancora? Perché pensi abbia pagato colui che detesta di più al mondo per cercarti e portarti da lui? Mi pare ovvio che ti desidera, almeno un po’, altrimenti diciamocelo, non ti avrebbe scopato con devota passione in un locale sporco e trasandato e neppure ti avrebbe permesso di fuggire. E da quanto mi pare di capire ha anche affievolito – o almeno in parte – la sua folle e maniacale rabbia per curarti e sostenerti, lasciandoti prendere le decisioni che logicamente ti spettavano. È anche vero che si è comportato da vera belva, senza il minimo ritegno, e secondo me non merita affatto il tuo perdono, sempre se lo desideri davvero. Nonostante tutto non puoi fare a meno di chiederti che cosa provi realmente nei tuoi confronti… “
 
Scott, con mio amaro risentimento, non si sbagliava affatto riguardo certi aspetti.
 
Mi aveva picchiata, stuprata e abusata a suo completo piacimento ma, dopodiché, mi aveva anche aiutata e medicata,  addirittura ospitata nel suo letto pe riposare, segno che probabilmente le sue invisibili e inesistenti scuse e apprensioni stavano, poco a poco, riaffiorando docili e consuete.
Certo, non sarei mai stata in grado di perdonarlo e men che meno desideravo rivederlo ancora un’altra volta in quelle sgradevoli e rivoltanti fessure, colme d’ira e pura malvagità; però c’era da ammettere che qualcosa per me lo provava seriamente.
Lussuria, attrazione, malizia…
Sicuramente emozioni instabili e facilmente tramutabili, le quali avrebbero potuto trasformarsi in ben altro da un momento all’altro.
Dunque, l’unica scorciatoia di indiscutibili pensieri e altrettante riflessioni mi portò ad una sola e inconfutabile verità: le false e astratte sensazioni che Duncan sembrava ‘ provare ‘ per me. Un continuo errare alla ricerca di qualcosa che ben presto si sarebbe dissolto pienamente nel nulla, diventando inesistente dinanzi i suoi occhi accecati dall’oscurità nera e cupa.
Ello, con altissima probabilità, percepiva una fitta attrazione fisica verso di me, vincolo che lo aveva spinto a violentarmi senza alcun segno di pietà, devastato da complice lussuria e ferocia; ma nonostante ciò continuava a disprezzarmi come ad un tempo, buio e malinconico, nel quale mi offendeva molto pesantemente , picchiandomi e causandomi lividi e cicatrici indelebili, accompagnati da mille ricordi altrettanto incancellabili. Essi si sarebbero ripercossi con traumatiche e sconcertanti conseguenze sulla mia vita, e tutto questo perché, secondo il suo incomprensibile bipolarismo maniacale, venivo considerata una ragazza che non era mai riuscita a godersi a pieno i piccoli momenti di felicità di una vita leggiadra e spensierata. Una ragazza a cui era stato concesso tutto: amore, ricchezza, futuro…
Ma quale amore? Quale ricchezza? E quale futuro? Se tutto quello che mi aveva provocato era perfidia, agonia e piena riluttanza? Come avrei potuto trascorrere profondamente ogni singolo istante felicemente se tutto il tempo passato veniva convulsamente gettato in un groviglio di infiniti abusi e dissidi interiori?
 
-“ Scott, puoi pensare quello che vuoi… Ma io non lo voglio più vedere, mai più. E se è come dici tu, ‘ devi sopravvivere’, permettimi di fornirti assistenza. Ti aiuterò, in qualche modo… Ma io non voglio più averlo nella mia vita, l’ha già rovinata abbastanza e oramai i pilastri più importanti della mia infanzia sono stati consumati perfidamente dalla sua cattiveria animalesca. “
 
Attesi una risposta in un’espressione del tutto indifferente che fortunatamente non tardò ad arrivare.
 
-“ No. Non ho bisogno di aiuto. Se è ciò che desideri ti lascerò stare, anche perché in fin dei conti è ciò che ti meriti. Questo purtroppo l’ho appreso solo in questo preciso istante, semplicemente standomene qui ad ascoltarti. Spiandoti per quasi un mese intero non mi è affatto servito per conoscerti sufficientemente, e fino a poco fa il fatto di non riuscire a vederti come ora ne era la prova vivente. E poi, se odi così tanto Duncan, forse dovrei provare a conoscerti meglio. Che dici? “
 
-“ Dici seriamente? Mi lascerai andare? E il tuo accordo che fine farà? Non avrai dei problemi? “
 
Rimasi completamente spiazzata, visibilmente scioccata. Per quanto ne sapevo, era stato il primo ragazzo in assoluto ad avermi trattato con almeno un po’ di rispetto, escludendo la palpata vergognosa di prima, ovviamente.
Non mi aveva offeso, nemmeno un piccolo accenno a critiche durante il mio racconto quasi irreale e soprattutto niente violenza, abusi, lividi o botte agghiaccianti. Solamente un intero ascolto attraverso il proprio subconscio e anche la mente, alla pari di una pietra di ghiaccio forse, in grado di colpirmi, ma non per farmi del male, se non stimolarmi a combattere, ad essere pienamente forte e autoritaria, una guerriera invincibile e resistente al dolore.
Un uomo dal passato intricato e profondo, ma dal carattere gelido e sereno, dolce e inquietantemente gentile – a modo suo, senza alcun’ombra di dubbio. –
 
Dopo anni e anni trascorsi in solitudine avevo finalmente trovato qualcuno che forse era riuscito a capirmi veramente.
 
“ Non ti preoccupare per me. Me la caverò. Ora pensiamo a te. “
 
 
 
 

 
 
 
Ehilà!
Questo capitolo era già pronto da sabato, ma sono riuscita a pubblicarlo solamente oggi!
Purtroppo ora sono inondata di verifiche ed interrogazioni, non so quando avrò la possibilità o il tempo di scrivere ( teoricamente in due settimane massimo dovreste riuscire a leggere il nuovo capitolo, parlo del 12! )
 
A presto! ♡
 
P.S. Grazie infinite per la pazienza e le bellissime recensioni che mi lasciate Le recensioni sono sempre ben accolte !
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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